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Stonehenge Italiana: scoperto enorme ed antichissimo cerchio di pietre nel bresciano

venerdì, 10. giugno 2011 15:23

Inghiottito da una fitta vegetazione dalle parti di Nuvolera, sul monte Cavallo, un cocuzzolo che fa da confine con la località di Virle, dorme di un sonno millenario il leggendario e semi dimenticato “Sercol”: un magico cerchio di pietroni allineati con una figura umana incisa con un sole che punta al tramonto. Protetto dal suo sottobosco impenetrabile, è di fatto isolato. In pochissimo possono dire di averlo visto: arrivarci è un’impresa ardua, che in inverno diventa impossibile. L’unico momento buono è l’inizio della primavera, quando la vegetazione non è ancora rigogliosa. Non esiste un sentiero percorribile: rovi e massi aguzzi sbarrano più volte l’ascesa sul ripido pendio e non è raro sentire sibilare le vipere. È un posto fuori dal tempo e non alla portata della semplice curiosità dei camminatori domenicali.  Queste difficoltà non hanno fermato due giovani studiosi desenzanesi, Armando Bellelli e Marco Bertagna, entrambi appassionati di storia bresciana e archeologi dilettanti. Qualche voce era giunta alle loro orecchie, ma a incuriosirli sono state le misteriose geometrie visibili tramite programmi di immagini satellitari come Google Earth, così, strumenti alla mano, hanno deciso di sfidare il monte Cavallo e tra boschi di castagno e rovi spinosi hanno mirato al segreto cocuzzolo. Armando Bellelli racconta:

“Un antichissimo luogo sacro,fuori dal tempo. Un gigantesco ed arcano cerchio di pietre vestigia di una civiltà sepolta. Protetto e custodito per millenni da un impenetrabile boscaglia,in cima ad un monte. Un luogo maledetto, considerto dagli abitanti locali addirittura un tabù..Una leggenda sussurrata per generazioni e generazioni,fino ai nostri giorni..E noi, seguendo il mito, lo abbiamo, co così crediamo e speriamo, riportato alla luce.

Questa storia d’avventura non si svolge nelle inaccessibili foreste dello Yucatan né tantomeno nell’Africa Nera.

Armando Bellelli nel cerchio in pietre a Nuovolera

Il mitico “Sercol”, questo il nome dato dalla leggenda al grande cerchio di pietre,  si trova sul cucuzzolo del Monte Cavallo, a Nuvolera, nella civilissima e civilizzata (forse anche troppo urbanizzata) provincia di Brescia. E lì sarebbe rimasto, dimenticato, se io e Marco, abitanti di Desenzano del Garda, da sempre amici e da sempre ricercatori di storia e archeologia, non avessimo deciso di indagare e gettar luce sulle antiche dicerie della zona. Il primo passo è stato scandagliare il Monte Cavallo e le colline dall’alto,palmo a palmo, avvalendoci di programmi che mostrano foto satellitari come Google Earth e Visual. Ed ecco apparire,proprio sulla cima,le inconfondibili linee curve formanti un cerchio di enormi dimensioni,circa 42 m di diametro, perfettamente regolare ed ingoiato letteralmente del bosco.

Per un ricercatore, una volta ottenuto un indizio concreto quale la visualizzazione di quella grandiosa geometria ,che naturale proprio non può essere,è d’obbligo la verifica sul campo: così,armati di fotocamera ed equipaggiamenti vari abbiamo deciso di sfidare la montagna,e dopo una lunga ascesa per un ripido sentiero, siamo giunti finalmente al Sercol. Qui effettivamente abbiamo potuto riscontrare i segni di un’antica presenza umana: centinaia e centinaia di tonnellate di rocce bianche, accuratamente disposte in circolo attorno alla cima spianata del Monte Cavallo. Tante  domande hanno cominciato ad accavallarsi una sull’altra nelel nostre menti. Ci siamo emozionati di fronte a simile resti: quella con tutta probabilità era un’antica fortezza dell’età del bronzo.  O forse in quell’area venivano

celebrati i riti per divinità oramai dimenticate? La foltissima vegetazione e la presenza di grandi massi con vistose erosioni di certo non ne rendeva facile l’identificazione. Erano necessari,ed urgenti,approfondimenti. Ma il destino ci è venuto incontro. La notizia, uscita sulla stampa locale, è arrivata alle orecchie di un grande ricercatore: Alberto Pozzi, segretario della prestigiosa Società Archeologica Comense e, soprattutto, tra i massimi esperti italiani in “megalitismo e civiltà preistoriche e protostoriche” , autore di diverse importanti pubblicazioni a riguardo. Alberto Pozzi ci ha contattato e così abbiamo organizzato un altra ricognizione in quel luogo avvolto dal mistero. Il professor  Pozzi non ha avuto il minimo dubbio: la grande struttura non aveva scopo difensivo: troppo basso l’ammasso di pietre. E, secondo l’insigne studioso, il grande cerchio litico in realtà delimita un zona sacra con probabile funzione di osservatorio astronomico, di fondamentale importanza per le primitive civiltà agricole che necessitavano di calcolare il periodo più adatto a semine e raccolti in base a solstizi ed equinozi. Quella che abbiamo trovato è con tutta probabilità un’antichissima Stonehenge italiana,per quanto costruita con tecniche diverse e in periodi diversi dalla sua “cugina”inglese. Vi è anche la seria possibilità che una volta ripulito dagli sterpi che lo coprono quasi totalmente, il sito possa rivelare la presenza di “pietre di traguardo”, ovvero di indicatori del sorgere e tramontare del sole, così come non è

da escludere la presenza di antiche sepolture. Per Alberto Pozzi sono “necessarie analisi specialistiche della zona,che merita tutta l’attenzione possibile”. La notizia si è diffusa in fretta: il Giornale di Brescia ci ha dedicato ampi spazi e il quotidiano nazionale “Il Giorno” ha riservato alla scoperta del “Sercol” nientemeno che l’intera pagina della cultura. Siamo solo agli inizi, continueranno gli studi e le ricerche al misterioso sito. Io e Marco Bertagna siamo felici. Abbiamola soddisfazione impagabile,come i grandi avventurieri del passato,di aver riportato alla luce un luogo leggendario”.

Fonte: https://millaprandelli.wordpress.com/2011/06/09/brescia-come-stonehenge-ritrovato-grazie-a-due-appassionati-un-cerchio-di-pietre-il-reportage-di-armando-belelli/

http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/249182__il_sercol_nascosto_di_nuvolera_va_alla_ricerca_di_nuova_luce/

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Il mistero degli orologi siciliani: tutti avanti di 20 minuti al giorno

venerdì, 10. giugno 2011 8:25

CATANIA – Al momento l’unico “rischio” reale è di ritrovarsi in ufficio con un quarto d’ora d’anticipo. Ma il fatto in sè incuriosisce e, com’era facile prevedere, il mistero ormai corre sulla Rete. Da oltre una settimana gli orologi elettrici di Catania, ma anche di altre città della Sicilia, sembrano letteralmente impazziti. Improvvisamente cominciano a correre riuscendo ad andare avanti anche di 15/20 minuti al giorno. Un fenomeno inspiegabile che ha acceso la curiosità di due periti informatici della St Microelectronics, la multinazionale dei semiconduttori con sede a Catania. Francesco Nicosia e Andrea De Luca sono per certi versi anche degli addetti ai lavori. E sicuramente non sono facilmente suggestionabili. Parlando tra loro hanno scoperto di avere un problema in comune che, a stretto giro, hanno condiviso sui social network. A quel punto la scoperta: nella Sicilia sono ormai centinaia gli orologi digitali che vanno più in fretta del dovuto.

TAM TAM SU FACEBOOK – «Quanti di voi hanno avuto problemi con sveglie, forno a microonde etc?» ha chiesto Francesco su Facebook. Immediatamente sono fioccate le conferme. «A me è successo con il forno a microonde…lo sistemo e succede di nuovo», risponde Melina. E Angelo: «…a me con la radio sveglia». Paola: «E’ vero anche il mio microonde è avanti di circa 7 min…che strano!». Giulia, invece, aveva pensato di aver già risolto il problema «anche a me è successo con la radiosveglia, tanto che l’ho cambiata proprio ieri». Mentre Marilyn aveva addebitato tutto alla sua sbadataggine. «La prima volta ho pensato che il microonde l’avessi toccato io male – spiega- lo sistemo con l’ora di Sky e del Pc, l’indomani lo trovo avanti di 10 minuti. Ci sto più attenta, lo sistemo e di nuovo lo trovo avanti. Adesso ‘sta cosa dura da una settimana, non l’aveva mai fatto prima…boh sarà il caldo!».

COLPA DELL’ETNA? – E’ proprio questo il punto. Cosa sta succedendo a Catania e nel resto della Sicilia? Qualcosa di simile a quel che avveniva tempo fa a Caronia dove televisori, frigoriferi, radioline improvvisamente prendevano fuoco? In quel caso si arrivò persino a temere la presenze di alieni che bazzicavano tra le Eolie e la fascia tirrenica. Il giallo di Caronia non è stato mai del tutto risolto, anche se di ipotesi ne sono state fatte: dall’effetto di campi elettromagnetici agli improvvisi sbalzi nell’erogazione di corrente. Più o meno le stesse che vengono fatte per spiegare «il mistero degli orologi impazziti». Il popolo della Rete aveva pensato pure a campi elettromagnetici legati all’Etna, anche se questo sarebbe valido solo per Catania, mentre qualcuno ha evocato persino gli effetti dei venti solari.

SBALZI DI CORRENTE? – Una risposta convincente la danno invece i ricercatori del dipartimento di ingegneria elettrica dell’università di Catania. «Tutto potrebbe nascere – ha spiegato a una tv locale il professore Emanuele Dilettoso – dal fatto che in rete ormai sono presenti dei generatori di energia, tipo gli impianti fotovoltaici, che spesso non sono autoregolati e quindi eventuali piccole variazioni di frequenza non vengono adeguatamente compensate». E c’è pure chi fa notare che da alcuni giorni sono in corso lavori al cavo elettrico sottomarino che arriva in Sicilia. La causa andrebbe dunque ricercata negli sbalzi di erogazione della corrente elettrica? «Ci avevo pensato anch’io – replica Francesco Nicosia – ma ho fatto verificare la linea elettrica di casa mia (230 Volt, con una frequenza di 49.89 Hz) e tutto sembra regolare. E poi se fosse così i guasti dovrebbero riguardare tutti gli elettrodomestici».

IL BANCARIO PREOCCUPATO – Se all’inizio i due amici e colleghi hanno affrontato questa strana storia con leggerezza e quasi divertiti ora sembrano preoccupati. «L’altro giorno –racconta Francesco – anche il fruttivendolo sotto casa mi ha detto che il suo orologio digitale si è messo improvvisamente a correre. Ma questo è niente. Arrivo in banca e l’impiegato mi dice che devo pazientare un po’. “Purtroppo – mi spiega- qui tutte le macchine sono andate a put…”. “Anche voi avete gli orologi che vanno avanti?” Chiedo per scherzare. E lui: “ma lei come fa a saperlo?”». Insomma l’allarme sugli orologi impazziti si sta allargando a macchia d’olio e ormai corre anche oltre la Rete.

Alfio Sciacca

Fonte: http://www.corriere.it/cronache/11_giugno_08/giallo-orologi-siciliani-avanti-sciacca_ccdc47aa-91ff-11e0-9b49-77b721022eeb.shtml

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Chiude il Centro Ufologico Ionico

giovedì, 2. giugno 2011 14:50

E’ con estremo rammarico che apprendiamo la notizia della chiusura del Centro Ufologico Ionico, la notizia e’ stata pubblicata sul sito dal fondatore Antonio De Comite.

De Comite ci spiega i motivi per cui ha scelto di abbandonare il progetto, noi ci limitiamo a dire che l’ufologia e’ una materia molto delicata raggion per cui non e’ facile, ci si muove sempre in un campo in cui e’ facile perdere di vista la via, il CUN nella sua breve ma intensa vita e’ stato uno dei pochi punti di riferimento seri presenti in Italia.

Vi lasciamo il link per chi volesse approfondire l’argomento :

http://www.centroufologicoionico.com/articoli/comunicazioni/654-ultimo-comunicato-online-del-cui

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Aperta la prima cripta dove potrebbe trovarsi la Monna Lisa

giovedì, 26. maggio 2011 22:30

Oggi e’stata aperta la prima cripta, scoperta durante gli scavi che tentano di riportare alla luce i resti della Monna Lisa, sembra che all’interno di questa cripta sia conservato l’intero scheletro, a differenza dello scheletro trovato fuori dalla cripta composto da poche ossa (che dalle prime ipotesi sembrano essere appartenute ad un individuo di sesso maschile).

Gli esperti dovranno osservare la conformazione delle ossa del bacino per capire se si tratti di un uomo o di una donna, per avere la conferma che si tratti della Monna Lisa si dovra attendere in ogni caso un analisi molto approfondita.

Aspettiamo domani ulteriori news dagli scavi.

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Paolo Nespoli torna a casa dalla missione

mercoledì, 25. maggio 2011 21:53

Dopo 5 mesi nello spazio torna sulla Terra l’astronauta italiano Paolo Nespoli, tornato dalla missione MagISStra missione che comprende vari compiti tra cui test medici e “misurazioni che potrebbero migliorare l’estrazione del petrolio dai giacimenti”.

A bordo si e’ occupato di occupazioni di attracco di due cargo e alla fine della sua esperienza sulla stazione spaziale ha passato qualche giorno con Roberto Vittori, i due italiani si sono infatti incontrati sulla stazione spaziale.

L’atterraggio e’ avvenuto alle ore 04.27 (ora italiana) a bordo della navetta Soyuz Tma-20, nei prossimi giorni saranno rese disponibili delle inedite foto scattate mentre la navicella si e’ staccata dall’ISS.

Il comandande della missione Kondratyev e’ un astronauta russo, considerate le discussioni di pochi giorni fà riguardanti la guerra fredda sembra strano immaginare un astronauta russo a capo di ingegnere americano. Aspettando le foto ufficiali riportiamo questa foto scattata da un passeggero un volo partito da New York e diretto in Florida, che ritrae lo shuttle mentre decolla, sembra sia quasi una nuova moda riuscire a fotografare lo shuttle che vola.

Space Shuttle Endeavour

PICTURED The space shuttle Endeavour taking off from a passing plane. On the flight from New York to Florida nobody expected to see this amazing site, but as they passed over the Kennedy Space Centre the shuttle appeared through the clouds. *COPYRIGHT UNKNOWN*

PHOTOGRAPH PROVIDED BY IBERPRESS
+393358099068
http://www.iber-press.com/
redazione@iber-press.com ©Caters News Agency/IBERPRESS

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Casa infestata … ma da serpenti

martedì, 24. maggio 2011 7:26

Una famiglia residente a Lucca si e’ vista uscire dal water un serpente; si tratta di un serpente che ha una forte somiglianza con il serpente corallo pur non essendo velenoso. Per distinguerlo dal temibile serpente corallo bisogna osservare se affianco agli anelli colorati rossi e neri sono presenti anche anelli piu’ chiari.

Nella foto affianco potete osservare l’assenza di anelli di colore piu’ chiari.

serpente coralloMentre questo e’ un serpente corallo.

Possiamo immaginare lo spavento nel ritrovarsi in casa un simile rettile, considerato il fatto che non pensiamo i malcapitati abbiano avuto tempo di osservare e giudicare di quale specie si trattasse; tuttavia verrebbe da pensare che una cosa simile possa capitare a chiunque (magari con una biscia comune e non con un serpente cosi), se non fosse stato che durante una notte mentre stavano tornando in camera, la loro attenzione fù attratta da un rumore sospetto. Dopo quanto accaduto verrebbe da pensare ad una “fissazione” e la cosa più logica sarebbe stato ricondurre il rumore all’immaginazione; putroppo però approfondendo, si resero conto che molto probabilmete un’altra biscia si era intrufolata dentro casa.

Avvertite le autorita’ competenti con una sonda hanno trovato un altro rettile nello scarico.

Può sembrare casuale la somiglianza nel colore e nella forma di questo tipo di serpenti con quello di specie molto velenose, in realta’ alcuni biologi chiamano questo fenomeno “mimetismo  batesiano“, si tratta di una tecnica di sopravvivenza a cui ricorrono alcune specie animali particolarmente innoque, infatti queste nel corso degli anni hanno assunto negli anni le sembianze di alcune specie animali molto pericolose, il piu’ delle volte hanno colori molto forti e visibili il che permette di farsi riconoscere dai predatori i quali scambiandoli per animali pericolosi solitamente li evita.

Questo fenomeno e’ molto presente nel mondo marino.

Resta un mistero capire come mai questi rettili si sono intrufolati dentro allo scarico.

Per approfondire l’argomento del mimetismo batesiano visitate questo link:

http://www.luciopesce.net/zoologia/aposem3.html

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Il giorno del Giudizio

domenica, 22. maggio 2011 9:56

Dal titolo potrebbe sembrare uno slogan politico forse, ma non lo e’.

Oggi e’ il 22 Maggio, molti di voi penseranno “si e’ il 22 e allora?”, per il signor HAROLD CAMPING illuminato in grado di leggere la bibbia come nessuno sà fare, ieri avremmo dovuto assistere al giorno del giudizio universale, perche’ secondo questo studioso bibblico Dio ha voluto indicare con precisione alcune date.

Spero non esca fuori che si e’ trattato solo di un errore di calcolo anche in questo caso.

Un’altra data molto interessante e’ il 21 ottobre quando secondo questo illuminato il mondo dovrebbe finire.

Ci piace pensare che a questo mondo c’e’ ancora un po’ di serietà e che qualcuno si assuma le responsabilità per cio che dice/fà, a tal proposito sarebbe molto carino che il signor Camping riveda le sue dichiarazioni e chieda scusa a tutti i coloro che si sono fatti raggirare da queste predizioni.

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Portato alla luce lo scheletro della Monna Lisa

mercoledì, 18. maggio 2011 21:58

Fianalmente dopo varie indagini, scansioni con il Georadar e delicati scavi, che in un primo tempo sembravano non portare a nulla (la prima cripta non presentava scheletri), ecco giungere la notizia tanto attesa “venuto alla luce lo scheletro della Monna Lisa”, adesso in mano agli scienziati per le dovute analisi. Sembra gli archeologi abbiano ritrovato il teschio e alcuni frammenti ossa di varie parti del corpo, gli esperti dicono pero:

“non è ancora chiaro se le ossa rinvenute siano ‘in connessione anatomica, ovvero se si tratti di un unico scheletro oppure appartengano a più sepolture”

Potrebbe infatti trattarsi di un ossario comune.

Se e’ ancora da appurare che appartengano alla Monna Lisa queste ossa una cosa che rende fiduciosi gli esperti, come afferma il responsabile del progetto Silvano Vincenti e’ il fatto che li hanno ritrovati proprio dove i documenti indicavano la sepoltura della nobil donna.

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L’incubo delle “profezie” avrà mai fine?

venerdì, 13. maggio 2011 15:28

Dopo l’11 Maggio e il terremoto di Roma (che non c’e’ stato) ci si potrebbe aspettare che tutti questi illuminati da conoscenze paranormali la finissero di inventarsi date in cui per chi lo sà quale motivo avverranno strane catasfrofi che distruggeranno il mondo o parte di esso… Invece non e’ cosi,  si rifanno avanti con le solite storie “i nuovi calcoli indicano un’altra data” e cose simili. Anche ora, sarebbe fin troppo facile attaccarsi all’evento sismico spagnolo, comunque avvenuto in suddetta data, e affermare che la presunta teoria Bendandiana si sia in qualche modo realizzata. Putroppo però questo macabro gioco porta con se una triste realtà, i morti che hanno accompagnato il terremoto in Spagna. Chi porta avanti teorie simili offende seriamente la memoria di coloro che, sfortunatamente, hanno perso la vita a causa di questo terremoto.

Ovviamente non serve a nulla spiegare cosa pensa al riguardo il centro nazionale di geofisica e vulcanologia a proposito della previsione dei terremoti.

Infatti dopo quello che verrebbe classificato come un “EPIC FAIL” dell’ 11 maggio,  eccoli alla ribalta con una nuova catastrofe,  che riguarda il vulcano Marsili, di cui abbiamo gia’ parlato riportando i pareri degli esperti in materia.

Infatti il questo vulcano è una reale minaccia e sembra la sua attività negli ultimi anni la sua attività sia aumentata, ma dalle ultime news provenienti dal sito www.ingv.it/ si apprende che:

L’INGV si sta adoperando per promuovere ricerche di maggior dettaglio che consentano di capire esattamente a quale stadio evolutivo si trovi oggi il Marsili e quali potrebbero essere le modalità di riattivazione, così da pervenire ad una valutazione complessiva della sua pericolosità. Al momento la sua probabilità di riattivazione è bassa – certamente più bassa di quella dei più attivi vulcani eoliani – ma sicuramente non nulla. Sarà necessario acquisire ulteriori e nuovi dati – cosa resa più complessa dalla distanza dalla costa del Marsili e dalla sua profondità – perché sia possibile fare dei passi in avanti nella conoscenza di quello che resta il vulcano più grande d’Europa.

Invitiamo tutti a diffidare da previsioni catasfrofiche dettate da chi sa quale religione/credenza, che non hanno una base scientifica, ribadendo che la parapsicologia,  l’ufologia e tutte queste scienze di confine (magari anche quelle portate avanti dallo stesso Bendandi)  sono cose serie e vanno affrontate con la massima serietà e che nulla hanno a che vedere con simili cialtronerie amplificate dal Word Wide Web.

Alcuni ipotizzano che la “bufala di bendandi” sia stata creata ad Hoc (dai soliti personaggi che osannano la magnificenza della scienza contemporanea), per screditare le ricerche portate avanti dallo stesso Bendandi, in maniera tale che l’evento, non realizzatosi, potesse così infangare definitivamente una ricerca sismica sperimentale, che comunque poteva essere ritenuta interessante.

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I primi ritrovamenti dagli scavi della Monna Lisa

giovedì, 12. maggio 2011 7:05

Sono iniziati gli scavi per cercare i resti della Monna Lisa nell’ex Convento di Sant’Orsola, a Firenze. I lavori saranno condotti da una squadra di otto operai, diretti da Carlotta Cianferoni della Soprintendenza archeologica della Toscana. L’obiettivo è quello di trovare i resti di Lisa Gherardini Del Giocondo (la Gioconda), modella a cui si ispirò Leonardo da Vinci.

Alcuni operai,  appena si sono resi conto di aver rinvenuto dei frammenti ossei, hanno cominciato a scavare con le mani. Al momento, sono stati ritrovati anche qualche chiodo, frammenti di ceramica del ’400 e ’500 e soprattutto due sepolture in muratura con i mattoni rossi ben visibili.

Silvano Vinceti, portavoce del Comitato che coordina la ricerca, patrocinata dalla Provincia di Firenze, ha spiegato che le due apparenti sepolture in mattoni appena sotto il pavimento confermano le tracce indicate dal georadar.

“Ma è interessante anche quella che sembra la superficie di un arco, una volta a mattoni: è accanto a dove c’era l’altare e forse sotto c’é la cripta di cui parlano i documenti storici e che corrisponde al punto dove l’ha evidenziata il georadar; potrebbe trattarsi anche di un ossario”, dice Vincenti.

E’ ovvio che le ricerche sono ancora all’inizio, quindi ci vorranno giorni per definire l’appartenenza dei resti ritrovati.

“Lo scavo comunque è solo l’inizio, abbiamo fatto pochi centimetri – ha commentato Vinceti -, si dovrà andare sotto almeno due metri e servirà almeno una settimana di lavori per avere un quadro più esatto della situazione”.

Fonte: http://www.ilquotidianoitaliano.it/gallerie/2011/05/news/firenze-al-via-gli-scavi-per-trovare-i-resti-della-gioconda-82401.html/

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