Stonehenge Italiana: scoperto enorme ed antichissimo cerchio di pietre nel bresciano

Inghiottito da una fitta vegetazione dalle parti di Nuvolera, sul monte Cavallo, un cocuzzolo che fa da confine con la località di Virle, dorme di un sonno millenario il leggendario e semi dimenticato “Sercol”: un magico cerchio di pietroni allineati con una figura umana incisa con un sole che punta al tramonto. Protetto dal suo sottobosco impenetrabile, è di fatto isolato. In pochissimo possono dire di averlo visto: arrivarci è un’impresa ardua, che in inverno diventa impossibile. L’unico momento buono è l’inizio della primavera, quando la vegetazione non è ancora rigogliosa. Non esiste un sentiero percorribile: rovi e massi aguzzi sbarrano più volte l’ascesa sul ripido pendio e non è raro sentire sibilare le vipere. È un posto fuori dal tempo e non alla portata della semplice curiosità dei camminatori domenicali.  Queste difficoltà non hanno fermato due giovani studiosi desenzanesi, Armando Bellelli e Marco Bertagna, entrambi appassionati di storia bresciana e archeologi dilettanti. Qualche voce era giunta alle loro orecchie, ma a incuriosirli sono state le misteriose geometrie visibili tramite programmi di immagini satellitari come Google Earth, così, strumenti alla mano, hanno deciso di sfidare il monte Cavallo e tra boschi di castagno e rovi spinosi hanno mirato al segreto cocuzzolo. Armando Bellelli racconta:

“Un antichissimo luogo sacro,fuori dal tempo. Un gigantesco ed arcano cerchio di pietre vestigia di una civiltà sepolta. Protetto e custodito per millenni da un impenetrabile boscaglia,in cima ad un monte. Un luogo maledetto, considerto dagli abitanti locali addirittura un tabù..Una leggenda sussurrata per generazioni e generazioni,fino ai nostri giorni..E noi, seguendo il mito, lo abbiamo, co così crediamo e speriamo, riportato alla luce.

Questa storia d’avventura non si svolge nelle inaccessibili foreste dello Yucatan né tantomeno nell’Africa Nera.

Armando Bellelli nel cerchio in pietre a Nuovolera

Il mitico “Sercol”, questo il nome dato dalla leggenda al grande cerchio di pietre,  si trova sul cucuzzolo del Monte Cavallo, a Nuvolera, nella civilissima e civilizzata (forse anche troppo urbanizzata) provincia di Brescia. E lì sarebbe rimasto, dimenticato, se io e Marco, abitanti di Desenzano del Garda, da sempre amici e da sempre ricercatori di storia e archeologia, non avessimo deciso di indagare e gettar luce sulle antiche dicerie della zona. Il primo passo è stato scandagliare il Monte Cavallo e le colline dall’alto,palmo a palmo, avvalendoci di programmi che mostrano foto satellitari come Google Earth e Visual. Ed ecco apparire,proprio sulla cima,le inconfondibili linee curve formanti un cerchio di enormi dimensioni,circa 42 m di diametro, perfettamente regolare ed ingoiato letteralmente del bosco.

Per un ricercatore, una volta ottenuto un indizio concreto quale la visualizzazione di quella grandiosa geometria ,che naturale proprio non può essere,è d’obbligo la verifica sul campo: così,armati di fotocamera ed equipaggiamenti vari abbiamo deciso di sfidare la montagna,e dopo una lunga ascesa per un ripido sentiero, siamo giunti finalmente al Sercol. Qui effettivamente abbiamo potuto riscontrare i segni di un’antica presenza umana: centinaia e centinaia di tonnellate di rocce bianche, accuratamente disposte in circolo attorno alla cima spianata del Monte Cavallo. Tante  domande hanno cominciato ad accavallarsi una sull’altra nelel nostre menti. Ci siamo emozionati di fronte a simile resti: quella con tutta probabilità era un’antica fortezza dell’età del bronzo.  O forse in quell’area venivano

celebrati i riti per divinità oramai dimenticate? La foltissima vegetazione e la presenza di grandi massi con vistose erosioni di certo non ne rendeva facile l’identificazione. Erano necessari,ed urgenti,approfondimenti. Ma il destino ci è venuto incontro. La notizia, uscita sulla stampa locale, è arrivata alle orecchie di un grande ricercatore: Alberto Pozzi, segretario della prestigiosa Società Archeologica Comense e, soprattutto, tra i massimi esperti italiani in “megalitismo e civiltà preistoriche e protostoriche” , autore di diverse importanti pubblicazioni a riguardo. Alberto Pozzi ci ha contattato e così abbiamo organizzato un altra ricognizione in quel luogo avvolto dal mistero. Il professor  Pozzi non ha avuto il minimo dubbio: la grande struttura non aveva scopo difensivo: troppo basso l’ammasso di pietre. E, secondo l’insigne studioso, il grande cerchio litico in realtà delimita un zona sacra con probabile funzione di osservatorio astronomico, di fondamentale importanza per le primitive civiltà agricole che necessitavano di calcolare il periodo più adatto a semine e raccolti in base a solstizi ed equinozi. Quella che abbiamo trovato è con tutta probabilità un’antichissima Stonehenge italiana,per quanto costruita con tecniche diverse e in periodi diversi dalla sua “cugina”inglese. Vi è anche la seria possibilità che una volta ripulito dagli sterpi che lo coprono quasi totalmente, il sito possa rivelare la presenza di “pietre di traguardo”, ovvero di indicatori del sorgere e tramontare del sole, così come non è

da escludere la presenza di antiche sepolture. Per Alberto Pozzi sono “necessarie analisi specialistiche della zona,che merita tutta l’attenzione possibile”. La notizia si è diffusa in fretta: il Giornale di Brescia ci ha dedicato ampi spazi e il quotidiano nazionale “Il Giorno” ha riservato alla scoperta del “Sercol” nientemeno che l’intera pagina della cultura. Siamo solo agli inizi, continueranno gli studi e le ricerche al misterioso sito. Io e Marco Bertagna siamo felici. Abbiamola soddisfazione impagabile,come i grandi avventurieri del passato,di aver riportato alla luce un luogo leggendario”.

Fonte: https://millaprandelli.wordpress.com/2011/06/09/brescia-come-stonehenge-ritrovato-grazie-a-due-appassionati-un-cerchio-di-pietre-il-reportage-di-armando-belelli/

http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/249182__il_sercol_nascosto_di_nuvolera_va_alla_ricerca_di_nuova_luce/

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Data: venerdì, 10. giugno 2011 15:23
Link pagina: URL Pagina Categoria: Antiche Civiltà, Notizie di Confine

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