Castello di Montebello: ciak per il primo reality-horror
mercoledì, 30. maggio 2012 15:40
Dal 16 aprile, una troupe di Cabiria Film & Production è stata 25 notti dentro il Castello in cui aleggia il mito dello spettro di Azzurrina. Il film, scritto da Giacomo Franciosa, Ernesto Siciliano e Sergio Tiboni, ha inaugurato il genere reality-horror.
Il Castello romagnolo di Montebello, noto nel mondo per il mito del fantasma di Azzurrina che si tramanda sin dal medioevo, diventa dal 16 aprile l’esoterico set cinematografico de “Il Castello di Azzurrina”. L’antica fortezza sarà abitata per 25 notti da una troupe della Cabiria Film & Production guidata da Giacomo Franciosa. Dentro le sale medievali e rinascimentali della rocca riminese, il regista e produttore italo-americano, nipote del famoso attore hollywoodiano Tony Franciosa, si appresta a dirigere un cast internazionale di giovanissimi interpreti. La scelta di effettuare le riprese notturne è dovuta all’originale taglio del soggetto horror ideato da Franciosa, che ha sviluppato la sceneggiatura con Ernesto Siciliano e con la consulenza storico-culturale di Sergio Tiboni, direttore dello stesso Castello. La formula del racconto è del tutto nuova: due telecamere amatoriali riprendono con un unico piano sequenza virtuale l’avventura dei protagonisti. Nella finzione scenica, sono gli stessi ragazzi a registrare la loro missione con le macchine da presa semi-professionali, dopo essersi nascosti dentro il Castello per passarvi una intera notte. Il compito dei giovani è indagare sul segreto di Azzurrina, una bimba dall’aspetto albino morta nel Medioevo dentro il fortilizio. Per attuare l’impresa di sfidare la leggenda dello spettro, le due coppie sfuggono al controllo di una inquietante Guida turistica, anch’essa dai caratteri albini, deus ex machina della vicenda che appare in poche ma decisive scene. Fin qui, il plot del lungometraggio. Nella realtà, il mito del fantasma di Guendalina Malatesta, conosciuta come Azzurrina, non è la solita panzana associata a tanti luoghi turistici. Si nutre infatti di riscontri certificati da veri scienziati. Dal 1990, gli studiosi del Laboratorio interdisciplinare di ricerca biopsicocibernetica di Bologna e di altri importanti centri di ricerca sul paranormale come il CICAP, effettuano regolari registrazioni audio dentro il Castello chiuso e isolato. I suoni immortalati dai ricercatori rivelano sempre il pianto di una bambina e urla strazianti, la cui natura e origine è inspiegabile.
Si possono ascoltare su internet (vedi il filmato qui in basso):
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=VXpHbcyW6DM[/youtube]
La storia di Azzurrina, inoltre, offre un altro oscuro aggancio con la realtà. La bambina è davvero esistita ed è scomparsa all’interno del nevaio del Castello nel 1365 senza che venisse mai ritrovato il corpo dentro l’angusto ambiente, che non ha alcuna via di uscita. Tutti questi indecifrabili spunti hanno suggerito agli autori la storia , inventata ma legato a doppio filo con la realtà, del “Il Castello di Azzurrina”.
Fonte: http://format.blogosfere.it/2012/03/il-castello-di-azzurrina-ciak-per-il-primo-reality-horror.html
Categoria: Luoghi Misteriosi, Ricerca Parapsicologica | Commenti (0) | Autore: Webmaster_Michele






Il ‘mostro’ si sta preparando. La grande macchia solare AR 1476, definita dagli esperti Nasa come un vero e proprio mostro per le sue dimensioni, in questi giorni sta crepitando con una serie di eruzioni solari di media entita’ che stanno gia’ facendo registrare i primi blackout nelle comunicazioni radio. Al suo interno, pero’, cova una enorme quantita’ di energia che a breve potrebbe dare vita alle piu’ potenti eruzioni solari, quelle di classe X, con effetti ben piu’ pesanti anche sul nostro pianeta, che in queste ore sta entrando nella linea di fuoco. La macchia AR 1476, individuata dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa, si estende per quasi 160.000 chilometri ed e’ visibile anche senza l’ausilio di telescopi solari, soprattutto durante l’alba e il tramonto. Diversi gli astrofili che in queste ore si stanno divertendo a fotografarla, come il torinese Stefano De Rosa, dell’Unione Astrofili Italiani (Uai), che durante l’alba sopra la basilica di Superga ha immortalato il ‘mostro solare’ in una fotografia che sta facendo il giro del web. In questi giorni la grande macchia sta scaldando i motori con una serie di eruzioni solari di classe M, fenomeni di entita’ media la cui influenza si risente soprattutto nelle regioni polari e puo’ provocare sia problemi nelle comunicazioni radio sia spettacolari aurore. L’ultima, di classe M5, e’ stata registrata giovedi’ 10 maggio e ha liberato un bagliore di raggi ultravioletti prontamente registrato dal Solar Dynamics Observatory. L’Agenzia americana per gli oceani e l’atmosfera (Noaa) segnala gia’ i primi occasionali blackout nelle comunicazioni radio, e prevede che nelle prossime 24 ore ci sara’ una probabilita’ pari al 75% di avere altre eruzioni di media entita’, e una probabilita’ del 20% di avere eruzioni di classe X, le piu’ intense, in grado di scatenare tempeste magnetiche capaci di provocare il blackout nelle comunicazioni radio in tutto il pianeta. L’allerta si fa ancora piu’ importante dal momento che la macchia si sta muovendo attraverso la superficie solare, e fra poco mettera’ la Terra nel suo ‘mirino’. Intanto gli astronomi amato
riali stanno trovando diversi modi per ingannare l’attesa. Per esempio Thomas Ashcraft, che vive in New Mexico, ha provato a catturare la ‘voce’ della macchia solare registrando le forti onde radio corte provenienti dall’esplosione.