Archivio di Categoria 'Scienza'

Chiromanzia “meccanico-matematica”: un rivoluzionario metodo per la lettura della mano

sabato, 16. luglio 2011 12:24

a cura di Walter Marrani

Con questa pubblicazione mi prefiggo lo scopo di risvegliare l’ interesse scientifico verso una materia fino ad oggi tramandata per schemi molto generici, accettati e mai indagati. Il mio “ Pezzo Forte “ è una novità assoluta e cioè la possibilità matematica (con un minimo scarto di errore sul tempo dell’ ordine di qualche mese) di rintracciare eventi passati, presenti e futuri nella loro cronologia ed in descrizione di particolari nella vita di un individuo attraverso la rilevazione meccanico-matematica dei segni che compaiono sui palmi (destro e sinistro) delle mani. Con il libro “ Mai più dal mago, solo con le tue mani “ vengono demistificate sciocche credenze, come ad esempio, che la linea della vita contiene tutto il tempo di vita di una persona, come al contrario dimostrano casi di persone anziane (morte o viventi) che l’ hanno segnata breve ed altre persone decedute in età molto giovane che la presentano molto lunga. Altresì abbiamo una nuova formulazione di teorie, per esempio che le linee palmari non rappresentano fatti, ma impressioni ricevute da questi. Con questo testo il lettore può cimentarsi da subito nella “ lettura delle mani “. Grazie a grafici millimetrati e tabelle matematiche è accompagnato passo per passo nell’ apprendimento della tecnica. Con la sezione “ Medicina Legale “ può verificare l’ effettivo funzionamento del calcolo temporale tramite le riproduzioni dei palmi di persone decedute sotto i trenta anni di vita. Infine il servizio fotografico permette al lettore di visionare casi rari o rarissimi, come palmi di preti, suore, ciechi, persone affette dalla sindrome di Down, persone che hanno subito gravi traumi fisici ed in anteprima i palmi delle scimmie. Proprio da questi quadrumani sono stati riscontrati risultati sensazionali, che rivelano in talune razze presenza di tratti palmari su tutti e quattro i palmi, in altre solo su quelli superiori o inferiori e in altre ancora assenza totale di tratti palmari.

L’AUTORE

La possibilità di prevedere il futuro affascina l’ umanità sin dall’ inizio dei tempi. Così, giunto all’ età di 19 anni, dopo aver intrapreso i primi studi sulle scienze del paranormale, grazie al consiglio di un amico giornalista, ho deciso di indagare sul significato delle impronte palmari per verificare se ci fosse un nesso con il destino. Nel giro di pochi anni la ricerca ha dato frutto ai primi risultati alimentando la mia curiosità ed occupando praticamente tutto il mio tempo libero. Poi, il grande passo: ottengo il permesso del Procuratore della Repubblica per accedere all’ obitorio dell’ Istituto di  Medicina Legale di Milano. Posso finalmente verificare le mie teorie ed iniziare l’ elaborazione di un sistema matematico che al giorno d’ oggi mi permette di decodificare qualsiasi impronta palmare ( umana o animale ). Gli studi proseguono presso numerosi istituti come: “Ospedale Fatebenefratelli”, “Università Statale di Milano”, “Istituto per Ciechi di Civate” ecc. andando a perfezionare la mia tecnica e permettendomi di testarla su oltre 25.000 soggetti. Nel 1986, do prova delle mie capacità collaborando con la redazione del giornale “La Notte” (Milano). Esaminando una riproduzione del palmo dell’ Onorevole Natta, deduco la sua uscita dalla scena politica ben due anni prima dall’ effettivo verificarsi.

IL SISTEMA

La teoria si basa su un principio metrico-meccanico da me ideato, in fasi successive. Il calcolo del tempo, sulle linee palmari, a verifica di accadimenti con tempi prescritti, è supportato dalla determinazione di  due unità di misura individuali variabili e una fissa. Tali unità si risolvono con la parametrazione fra i 2 palmi (dx e sx). Evinto uno stesso spazio su entrambi i palmi (un segmento lineare compreso fra due punti alla stessa distanza) abbiamo l’ equazione stesso spazio stesso tempo. Data la morfologia tridimensionale dei palmi, quando procediamo a misure (obbligatorie) a due dimensioni (mappamondo e cartina topografica) ci accorgiamo che nel riporto di calcolo parziale i due spazi (sulla destra e sulla sinistra) non coincidono più fino a che ogni singola parte di segmento (in seguito a parametrazioni successive) corrisponda ad una misura X diversa per ogni individuo. Da qui, si può procedere alla ricerca del tempo (passato – futuro). Ad esempio, se uno spazio è di 25mm. Ed il nostro segmento (unità di misura individuale per 10 anni di vita) corrisponde a 5mm., abbiamo l’ equazione 5mm sta a 10 anni come 25mm. stanno ad anni X e cioè 25mm = 25anni, ove noi segnamo un evento importante. In successione se troviamo modifiche lineari a 35mm. Otteniamo 35 anni. Tengo a precisare che sulle linee palmari non sono rappresentati i fatti ma le impressioni ricevute da questi. Pertanto, quest’ ultime, andranno poi riconvertite in fatti secondo mie specifiche. Tutto ciò, ci permette di individuare tempi e accadimenti delle tematiche che segnano la nostra vita, ovvero: relazioni sentimentali importanti, stati di salute, inizio – termine professioni, perdite-acquisizioni di denaro ecc.

Fonte: http://viaggiareneltempo.wordpress.com

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Nettuno, conclusa prima orbita dal 1846

giovedì, 14. luglio 2011 21:17

L’ultimo pianeta del Sistema Solare, Nettuno, oggi ha compiuto la sua prima orbita completa intorno al Sole da quando e’ stato scoperto.

Per la prima volta, il pianeta e’ arrivato nella stessa posizione dove si trovava quando e’ stato individuato 165 anni fa. Per festeggiare l’evento la Nasa ha diffuso dei ‘ritratti’ di anniversario del pianeta scattati dal telescopio spaziale Hubble gestito da Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Scoperto il 23 settembre del 1846 dall’astronomo tedesco Johann Galle, dell’Osservatorio di Berlino, Nettuno e’ uno dei quattro pianeti giganti e gassosi del sistema solare (gli altri sono Giove, Saturno e Urano) ed e’ il pianeta piu’ distante dal Sole. Si trova infatti a 4,5 miliardi di chilometri dalla nostra stella.

Data l’enorme distanza, il pianeta risente anche meno della forza di gravita’ del Sole e ‘arranca’ lentamente impiegando 165 anni per compiere un’orbita completa.

Le quattro foto diffuse dalla Nasa sono state scattate da Hubble il 25 e il 26 giugno scorso.

Nettuno sembra coperto da una distesa di acqua azzurro-verde perche’ e’ il metano presente nell’atmosfera che fa assumere al pianeta questa colorazione.

Nelle foto sono visibili anche le nubi di metano e cristalli di ghiaccio disposte a sprazzi sia nell’emisfero nord sia nell’emisfero sud ma piu’ numerose nell’emisfero nord dove attualmente e’ inverno. Anche su Nettuno infatti vi sono le stagioni come sulla Terra.

Ma invece di durare pochi mesi come le stagioni terrestri, quelle di Nettuno durano 40 anni.

La storia della scoperta di Nettuno e’ molto intrigante: e’ stato il pianeta Urano a guidare gli astronomi verso Nettuno.

Gli astronomi britannici William Herschel e sua sorella Caroline scoprirono Urano nel 1781 e notarono che c’era qualcosa, probabilmente un pianeta, che alterava la sua orbita.

La posizione di Nettuno fu prima prevista dai matematici, Urbain Le Verrier e John Couch Adams e poi il pianeta fu scoperto da Galle che pero’ non fu il primo a vedere Nettuno, gia’ Galileo Galilei nel 1612, mentre osservava Giove registro’ Nettuno nel suo quaderno ma come una stella.



Fonte: http://mysterium.blogosfere.it/2011/07/lultimo-pianeta-del-sistema-solare.html

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2011/07/13/visualizza_new.html_786160163.html?idPhoto=1

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Effetti positivi della meditazione

mercoledì, 13. luglio 2011 9:15

Si era già parlato di alcuni studi che avevano confermato come la meditazione possa essere molto utile nel combattere il dolore. In precedenza però i ricercatori non erano riusciti a capire esattamente cosa accadesse a livello cerebrale, limitandosi a constatare il suo effetto analgesico. Una nuova ricerca condotta dalla Harvard e dal MIT (Massachusetts Institute of Technology), è invece riuscita di recente ad approfondire l’effetto sul cervello di questo tipo di esercizi, con risultati sorprendenti.
L’attività elettrica nel cervello viene rilevata attraverso tracciati grafici di diverso tipo. Le onde Alfa, sulle quali si concentra la nuova ricerca, sono dei ritmi elettroencefalografici associati con la regolazione del flusso di informazioni tra le cellule cerebrali. Queste onde infatti si muovono attraverso le cellule nella corteccia cerebrale – dove le informazioni sensoriali vengono immagazzinate – aiutando a selezionare ed eliminare quelle irrilevanti.
Secondo questo studio, le persone a cui è stato insegnato come meditare secondo un metodo chiamato MBSR, hanno sviluppato nel giro di otto settimane un miglior controllo delle onde Alfa. Attraverso la meditazione infatti i soggetti, quando è stato loro richiesto di concentrarsi su una specifica parte del corpo, sono riusciti ad ampliare questi ritmi. Questo ha portato ad una maggiore facilità nel bloccare sensazioni poco piacevoli come il dolore, ma anche ad un abbassamento generale dei livelli di stress.
Le possibili applicazioni di questa scoperta saranno presto vagliate in un progetto che si occuperà di come sfruttare le onde Alfa per aiutare le persone affette da dolore cronico o da tumore a trovare soluzioni alternative al consumo di antidolorifici tradizionali.

Fonte: http://www.benessereblog.it/post/6097/leffetto-della-meditazione-sul-cervello-umano
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0361923011001341

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Perchè non ricordiamo alcuni sogni?

domenica, 10. luglio 2011 17:19

Uno studio italiano, pubblicato in questa settimana sul Journal of Neuroscience, ha finalmente individuato i meccanismi cerebrali che si occupano di far ricordare o meno i sogni. Lo studio, condotto da ricercatori del dipartimento di Psicologia della Sapienza e dell’Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca (AFaR), insieme a ricercatori delle università dell’Aquila e Bologna, ha dimostrato che solo se la corteccia cerebrale presenta oscillazioni elettriche lente durante la fase REM del sonno le persone ricorderanno il sogno appena prima del risveglio.
Lo studio ha chiaramente evidenziato che se queste oscillazioni lente con una frequenza da 5 a 7 Hz, chiamate onde theta, sono presenti sulle aree frontali mediali, al successivo risveglio i sogni saranno ricordati. I ricercatori hanno dimostrato che si tratta dello stesso meccanismo che si riscontra anche in stato di veglia per la cosiddetta memoria episodica, fenomeno già noto agli studiosi.
“Quando si chiede a una persona di ricordare fatti e situazioni apprese nel corso della giornata – spiega Luigi De Gennaro, coordinatore della ricerca – la presenza di specifiche oscillazione elettriche con frequenza lenta nelle aree frontali rende possibile il ricordo di quell’episodio. Se questo non accade, la memoria dell’evento apparentemente sarà perduta per sempre”.
I risultati dello studio hanno il merito di semplificare le nostre conoscenze sulle basi cerebrali dell’esperienza onirica.  In sostanza, le stesse aree cerebrali e simili meccanismi neurofisiologici permettono l’accesso a ricordi episodici, indipendentemente che si tratti di un individuo sveglio o che sta sognando. Lo studio chiarisce anche perché la cosiddetta anoneria, cioè la perdita di qualsiasi ricordo dei sogni dopo lesione cerebrale, sia conseguenza o di una lesione della giunzione temporo-parieto-occipitale o della corteccia prefrontale mediale. Si tratta, in sostanza, delle stesse aree cerebrali che permettono ad individui senza alcun danno cerebrale di ricordare i sogni solo in presenza di specifiche oscillazione elettriche.

Fonte: http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-11:03/7464

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L’elisir di lunga vita arriva dal M.I.T.

martedì, 28. giugno 2011 11:11

Un’altra importantissima scoperta “made in MIT”  potrebbe allungare la vita delle cellule e  di conseguenza combattere l’invecchiamento cellulare umano, o almeno rallentarlo.

Gli esperimenti condotti fino ad oggi sono stati fatti su alcune cellule di lievito, i risultati sembrano incoraggianti, infatti gli scienziati hanno scoperto che c’e’ una sorta di “contatore” all’interno delle cellule che ad un certo punto non gli permette piu’ di riprodursi, ma sembra non sia dovuto soltanto a un deperimento della cellula ma piu’ ad un meccanismo tale per cui arrivati a quel numero la cellula muore.

Si e’ osservato che al termine della meiosi (riproduzione cellulare), le cellule osservate subiscono un processo di ringiovanimento, questo processo e’ dovuto  ad un gene prodotteo nella meiosi il “NDT80”, capace di ringiovanire le cellule, gli esperimenti consistono nel far venire a  contatto cellule invecchiate che non si riproducono piu con questo gene e miracolosamente la cellula riprende a riprodursi, raddoppiando il suo ciclo di vita.

E’ come se si operasse su un contatore su cui diamo il comando reset, un po come quando formattiamo un pc vecchio e questo con la nuova formattazione riprende a girare in modo ottimale proprio come quando e’ stato acquistato, cosi ad un certo punto non si procuce piu’ questo gene.

Gli scienziati adesso vogliono capire cosa questo gene “NDT80” provoca all’interno della cellula, su cosa agisce per provocare questo ringiovanimento.

Siamo ancora ben lontani da capire cosa accade esattamente nel corpo umano, ma sicuramente questo cambiera il nostro modo di pensare  all’invecchiamento come processo biologico.

Sito del MIT: http://web.mit.edu/newsoffice/2011/cell-aging-0624.html

Articolo tradotto in italiano: http://gaianews.it/salute/scoperto-lelisir-di-lunga-vita-per-ora-nel-lievito/id=10898

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Asteroide “sfiorerà” la Terra a 12.000 kilometri

lunedì, 27. giugno 2011 8:03

Sfreccerà sopra la coste dell’Antartide. È un incontro ravvicinato ma non da record: il 4 febbraio scorso un piccolo corpo celeste del diametro di un metro passò 5.480 km dalla superficie terrestre

Asteroide "sfiora" la Terra a 12 mila km, niente rischi

ROMA – Un asteroide farà visita alla Terra, diciamo che la “sfiorerà” alla distanza di 12.000 chilometri. Ma niente paura: non c’è alcun  rischio di impatto, secondo gli esperti del Jet Propulsion Laboratory 1 (Jpl) della Nasa. Il passaggio è previsto alle 19 di oggi (27 Giugno) e avverrà in corrispondenza delle coste antartiche bagnate dall’Atlantico meridionale.

Sarà un incontro ravvicinato, ma non da record. Il primato per la distanza minima spetta infatti al piccolo asteroide 2011 CQ1, dal diametro di un metro, che la sera del 4 febbraio scorso è passato a 5.480 chilometri dalla superficie terrestre.
L’asteroide che si avvicinerà alla Terra domani, chiamato 2011 MD, ha un diametro stimato fra 8 e 18 metri, sarà comunque l’oggetto più grande giunto più vicino alla Terra da quando è attivo il programma di sorveglianza dei piccoli corpi celesti che possono avvicinarsi alla Terra, i cosiddetti Neo (Near Earth Objects).

Con l’aiuto di un buon telescopio, il passaggio dell’asteroide 2011 MD potrà essere osservato al tramonto nell’emisfero Sud, da Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Asia meridionale e Pacifico occidentale. Sono estremamente ridotti, secondo gli esperti, anche i rischi di un impatto dell’asteroide con i satelliti che si trovano nell’orbita geosincrona (a circa 36.000 chilometri dalla superficie terrestre).

L’arrivo dell’asteroide 2011 MD è stato scoperto dal programma

Linear (Lincoln Near Earth Asteroid Research) del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e si avvicinerà nuovamente alla Terra nel 2022. Ma nemmeno allora, rilevano gli esperti, costituirà una minaccia. Il rischio maggiore potrebbe essere la sua esplosione nell’impatto con l’atmosfera: un evento spettacolare ma non pericoloso.

Fonte: http://www.repubblica.it/scienze/2011/06/26/news/asteroide_sfiora_terra-18241486/

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15 Giugno 2011: l’eclissi Lunare più lunga del Secolo

martedì, 14. giugno 2011 22:41

Oggi, 15 giugno 2011, ci sarà un’eclissi totale di Luna, la più lunga del secolo. Bisognerà quindi stare tutti a testa in su, con gl’occhi rivolti al cielo, per potersi godere una spettacolare eclissi lunare tra le più lunghe degli ultimi 100 anni, e tra le più buie da 40 anni a questa parte. Sarà visibile dall’Italia e da quasi tutta l’Europa centrale, da buona parte della Russia, da tutta l’Africa, dalla Mongolia, dall’Arabia Saudita, da buona parte della Cina e dell’Australia. Il suggestivo evento celeste avrà inizio pressoché dalle 19.30, per raggiungere il suo “clou” intorno alle ore 22.15/22.30, e terminare intorno alla mezzanotte. Per oltre un’ora e mezza (periodo in cui l’eclissi sarà maggiormente visibile) potremo restare estasiati dallo straordinario effetto provocato dalla Terra che, trovandosi su di una linea retta tra il Sole e Luna, proietterà un cono d’ombra che oscurerà il nostro satellite. Certamente un’occasione da non perdere, in quanto al prossimo “show” lunare potremo assistervi solamente tra quattro anni, nel settembre del 2015. Si potrà osservare il tutto ad occhio nudo oppure utilizzando un binocolo, o meglio ancora un telescopio. Naturalmente in tutta Italia sono in fermento astronomi, astrofili ed associazioni relative, ansiosi di poter studiare o semplicemente ammirare il naturale fenomeno: molte le iniziative che vi ruotano intorno, delle quali è possibile trovare indicazioni anche sul sito dell’Unione Astrofili Italiani.

Augurandoci che il tempo sia clemente e ci offra un cielo terso, l’ideale sarebbe situarsi in punti con poca luce o bui in collina od in montagna, magari organizzando anche un piccolo pic-nic notturno: perché no! Ricordatevi però di portare anche torce o fiaccole per i momenti più cupi della serata. Ma, se non siete così fortunati da trovarvi in questi luoghi, andrà benissimo anche il vostro giardino o il balcone di casa. La Luna sorgerà già eclissata (offuscata dall’ombra della terra), ma inizialmente non sarà molto visibile in quanto il cielo sarà ancora rischiarato dalla luce solare. Durante il ciclo dell’eclissi potrà man mano tingersi di rosso per effetto della “diffusione” dei raggi solari: la Terra blocca la luce solare diretta verso la Luna, ma una parte viene deviata dalla nostra atmosfera; ed’ è appunto passando attraverso gli strati dell’atmosfera che i raggi a lunghezza d’onda minore (più blu) vengono assorbiti in più grande quantità, lasciando spazio a quelli a maggiore lunghezza d’onda di colore rosso che andranno a tingere il nostro satellite. Ma, cosa ne pensavano gli “antichi” di questi fenomeni? Fin dagl’albori dell’Umanità, la Luna ha sempre destato grande interesse, fascino, ma soprattutto timore. Infatti vi era la credenza che l’eclissi lunare fosse foriera di calamità e sventure. Addirittura che un potente mostro tingesse con il suo sangue l’astro d’argento, quando esso diveniva rosso. Per monitorare questi eventi nacquero i primi rudimentali centri astronomici: quali si suppone fossero Stonehenge in Inghilterra, o i suoi progenitori il “Cerchio di Goseck” costruito 2000 anni prima nella regione della Sassonia-Anhalt in Germania e il monumento archeoastronomico di Carahunge nell’Armenia di 3500 anni più vecchio. Ma ve ne sono altri più o meno grandi sparsi per il mondo. La Luna per alcuni era un essere femminile, la moglie del Sole o la sorella. Per altri invece una divinità androgina, sia maschio che femmina, a seconda delle fasi. Nel panteon egiziano la dea Iside è la personificazione dell’astro notturno, mentre in Roma, in età classica, la dea Luna si confuse con Diana, anch’essa venerata come divinità astrale. Non potevano essere da meno i Maya che, grazie alla loro profonda conoscenza astronomica, ci hanno potuto lasciare tabelle contenenti precise previsioni di eclissi lunari e solari. Ma, dal punto di vista scientifico, furono gli antichi greci a disegnare le mappe delle costellazioni, che riuscirono a calcolare anche la distanza della Luna e, con l’astronomo Ipparco di Nicea, a scoprire il fenomeno della “precessione degli equinozi” (un movimento della Terra che fa cambiare in modo lento ma continuo l’orientamento del suo asse di rotazione); al quale giunse proprio osservando l’ombra della Terra sulla Luna durante un’eclissi. E, per citare un curioso aneddoto, torniamo al 1504, anno in cui il grande esploratore Cristoforo Colombo durante il suo ultimo viaggio nelle Americhe, salvò il suo equipaggio ormai allo stremo delle forze facendo credere agli indigeni di essere un potente mago, e che avrebbe fatto sparire la luna se non gli fossero stati forniti cibo e acqua. Quando effettivamente la Luna cominciò a oscurarsi, terrorizzati i nativi gli diedero tutto ciò che chiedeva. Nella realtà Colombo utilizzò, semplicemente, una copia del “Calendario delle Eclissi” pubblicato da Johannes Muller nel 1474 che prediceva un eclisse per il 29 Febbraio, che aveva a bordo.

Fonte: http://mistero-2012.blogspot.com/2011/06/il-15-ci-sara-uneclissi-totale-di-luna.html

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Scoperte Misteriose in Antartide

lunedì, 13. giugno 2011 23:01

TRA PONTI DI EINSTEIN-ROSEN (WORMHOLE) E SCOPERTE ARCHEOLOGICHE PRESUNTE IN ANTARTIDE

Di Gabriele Lombardo

In questi giorni della prima metà di giugno 2011 sembra di vivere nel mondo della fantascienza, tra rivelazioni apparentemente assurde, studi e scoperte sensazionali, e notizie catastrofiste o da shock, c’è l’imbarazzo della scelta. Oggi 9 giugno 2011, dopo due giorni di intensa informazione nel web, è la totale assenza di informazione a riguardo sulle vie di comunicazione regolari (pagate dai contribuenti) come la TV e la Radio, abbiamo la certezza che in quest’ultimo periodo sono state fatte scoperte sensazionali, queste potenzialmente ci portano ad un passo dalla realizzazione della fantascienza più sfrenata, quella dei viaggi interstellari e dei viaggi nel tempo. Grazie ad alcuni amici che cercano come segugi le informazioni nel web e che poi me le fanno leggere, sono venuto infatti a conoscenza di importanti notizie, alcune di questi giorni, altre vecchie di mesi o anni ma legate a quest’ultime. Vediamole in ordine:

1) scoperta archeologica in Antartide, grazie ad i satelliti di nuova generazione è stata individuata quella che sembra essere una città sotto i ghiacci dell’Antartide(notizia del 2002, confermata nel 2008, poi nel 2010 ed ancora nel 2011).

2) scoperta dell’ambiente sottomarino antartico di nuove specie e di un ecosistema unico, in esso formidabili strane forme di vita evolutesi in modo differente dal resto del globo, alcune di queste sono giganti sottomarini.

3) scoperto un  vortice spaziotemporale in Antartide, si suppone che possa essere generato da un macchinario sotterraneo di potenza incredibile e tecnologia avanzatissima.

4) scoperte nuove piramidi in Egitto con un satellite spia USA.

5) i fisici hanno scoperto intorno alla terra ponti di Einstein-Rosen.

Noi per adesso vedremo tre di queste che potrebbero essere correlate tra loro. Nel 2002 una troupe di giornalisti e video reporter ben attrezzati, scompare misteriosamente in antartide dopo aver fatto delle riprese sensazionali, il gruppo di dipendenti della AtlantisTV, è misteriosamente sparito senza lasciare traccia, tranne che un video in cui si mostravano sensazionali scoperte effettuate dalla troupe; queste riprese riguardavano una incommensurabile scoperta archeologica fatta risalire ad epoca prediluviana, dove un intera città sepolta nel ghiaccio è ancora li visibile se pur danneggiata. In loco sarebbero presenti anche macchinari e non precisati oggetti di tecnologia esotica ed avanzatissima. Successivamente all’evento i servizi segreti, la US NAVY, le forze speciali USA (navy seals), scienziati militari e quant’altro si sarebbero affannosamente recati a lavorare ed indagare in loco; tutto ha inizio con il sequestro del video ed il fermo della sua pubblicazione. Il video è stato ritrovato in una discarica di una delle stazioni scientifiche di servizio antartiche. Tutto fa credere ad un enorme manovra di insabbiamento. Dagli articoli a riguardo e da ciò che è emerso dai testimoni che hanno visionato il video, o che hanno potuto parlare con personale militare ecc., alcune persone non precisate, tranne nel caso di due militari di marina (poi allontanati ed intimati a tacere), sono riusciti comunque a far filtrare alcune importanti notizie, sembra che in Antartide sia al momento in trepida fermentazione un sempre più grande ed importante scavo archeologico a circa 3200 metri sotto il ghiaccio, e che abbia un estensione di parecchie miglia. Non ci sono state mai conferme da fonti governative, ma l’insistenza dello staff della TV AtlantisTV, desta molti sospetti sulla condotta dei militari ed il loro fibrillante modo di negare e coprire le tracce. Oggi fonti non confermate dicono che questa enorme struttura (o città) ed altre, sono state individuate grazie a nuovi satelliti spia USA super precisi e che possono fare scansioni termiche anche in profondità, ed individuare anomalie geometriche nel sottosuolo; questi satelliti sarebbero gli stessi che avrebbero fatto una sensazione scoperta in Egitto di 17 nuove piramidi, necropoli reali, ed altro ancora.
Qualche giorno fa nel mese di Maggio, 4 scienziati USA e britannici, fanno un altra scoperta sensazionale e sconcertante, l’equipe formata da fisici e climatologi, durante i propri rilievi in loco (Antartide) avrebbero individuato uno strano vortice, insospettiti dall’apparente staticità del vortice (nonostante la forte velocità del vento), hanno deciso di approfondire la cosa, e di fare risucchiare una sonda meteorologica dentro il vortice per effettuarne i rilevamenti. Dopo qualche istante che la sonda era dentro il vortice, gli scienziati increduli dai risultati emersi, avrebbero ripetuto più volte il test con il medesimo risultato.

Ecco i risultati sconcertanti:

1) il vortice è fisso in un punto, non fa oscillazione, è perfettamente verticale e non si sposta di un cm. 2) la misurazione dei dati rivela anomalie inspiegabili (per esempio incompatibilità con le trombe d’aria, gli uragani ecc.).

3) la datazione della sonda segna il 27 Gennaio 1965.
Non solo non si tratta di un normale vortice, ma all’interno del vortice la sonda segnava una data precisa del passato; spaventati ed eccitati dalla scoperta, gli scienziati contattano la marina USA ed i servizi segreti militari, immediatamente comincia un operazione di copertura, e si bloccano le informazioni dall’Antartide.
Il 3 giugno una nuova scoperta non solo conferma la tesi di un vortice spazio temporale emersa sull’evento antartico, ma fa crollare definitivamente la diatriba su una delle più discusse teorie di Einstein, quella che con Rosen spiegava i ponti spaziotemporali o Wormhole. Grazie al satellite Gravity Probe-B, sono stati infatti scoperti diversi vortici o ponti spaziali intorno alla Terra. Le spiegazioni dell’argomento sono poco chiare e confuse, sembra che abbiano fatto un  esperimento e che i risultati siano inequivocabili, ma la cosa più importante è l’esultanza di molti scienziati che parlano di una svolta per la fisica, ed in effetti stiamo parlando della conferma che esistono tunnel che portano da una parte all’altra dello spazio o del tempo.

Ps. Un piccolo appunto: Se sono stati confermati i ponti di Einstein-Rosen decade ufficialmente la teoria scientifica (dei fisici) che sostengono che gli UFO non esistono perché non si può superare la velocità della luce, infatti l’esistenza di questi ponti o wormhole spiegherebbe appieno come gli UFO arrivino sulla Terra senza il bisogno di trasgredire le regole della fisica limitata che noi terricoli abbiamo.

Fonte: http://scienzediconfineemistero.blogspot.com/2011/06/tra-ponti-di-einstein-rosen-wormhole-e.html

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Una nuova era per la scienza sembra essere alle porte

martedì, 7. giugno 2011 22:18

Ormai sembra essere vicina una nuova era per la scienza moderna, sempre di piu’ si sente parlare di studi sull'”anti-materia” o sulla “materia oscura”, sempre maggiori le risorse investite in esperimenti riguardanti queste misteriose forme di materia, nuove scoperte potrebbero cambiare le leggi della fisica che oggi tutti conosciamo.

Chissa cosa direbbe il povero Democrito, il primo a concepire l’atomo (dal greco a-tomos non divisibile), se potesse vedere oggi che esistono degli anti-atomi, ovvero degli atomi specularmente opposti a quelli che noi conosciamo, probabilmente gli sarebbe venuto un gran mal di testa.

Basta chiedersi come reagirebbe la forza di gravita sull’anti materia? potrebbe aggire al contrario o aggire come accade per la materia, e’ concettualmente difficile dare una risposta senza delle prove empiriche

Il CERN che da anni ormai si occupa di fare esperimenti sull’anti materia, grazie al suo prestigioso accelleratore di particelle, sembra sia riuscito finalmente non solo a creare degli atomi di anti materia (cosa che riesce a fare da diverso tempo), ma a conservarli per un tempo relativamente lungo, cosi da permettere degli studi piu’ approfonditi.

Quello della conservazione per quanto riguarda l’antimateria e’ un problema molto complicato, infatti basta che questi entrino in contatto con atomi di “materia normale” (il termine non e’ propriamente scientifio) per annichilirsi a vicenda liberando una grande quantita di energia, sembra che grazie all’uso di campi elettrici e magnetici (molto elevati) siano riusciti a intrappolare gli anti atomi evitando l’annichilimento.

Ancora si sa poco sul cio che gli scienziati sono riusciti ad osservare in questo lasso di tempo, non e’ ancora chiaro se e quali proprieta’ dell’anti materia siano state scoperte, aspettando per altro “notizie dal cielo” provenienti dall'”AMS-2″.

L’articolo e’ stato tratto da un articolo del Nature Physics

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Lo shuttle Endeavour alla rottamazione

venerdì, 3. giugno 2011 9:00

Dopo l’ultima tortuosa missione che e’ stata rimandata piu’ volte, conclusa pero’ con successo, l’ shuttle verrà “rottamato”, in realtà si prepara a diventare un oggetto da museo, verra esposto nel California Science Center di Los Angeles.

Durante la sua vita ha percorso “appena” 198 milioni di KM, gli ultimi con il nostro Roberto Vittori, che adesso potra tornare a casa.

Qui potete vedere il video dell’atterraggio: [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=d9MhXXEePkg[/youtube]

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