Chiromanzia “meccanico-matematica”: un rivoluzionario metodo per la lettura della mano
sabato, 16. luglio 2011 12:24
a cura di Walter Marrani
Con questa pubblicazione mi prefiggo lo scopo di risvegliare l’ interesse scientifico verso una materia fino ad oggi tramandata per schemi molto generici, accettati e mai indagati. Il mio “ Pezzo Forte “ è una novità assoluta e cioè la possibilità matematica (con un minimo scarto di errore sul tempo dell’ ordine di qualche mese) di rintracciare eventi passati, presenti e futuri nella loro cronologia ed in descrizione di particolari nella vita di un individuo attraverso la rilevazione meccanico-matematica dei segni che compaiono sui palmi (destro e sinistro) delle mani. Con il libro “ Mai più dal mago, solo con le tue mani “ vengono demistificate sciocche credenze, come ad esempio, che la linea della vita contiene tutto il tempo di vita di una persona, come al contrario dimostrano casi di persone anziane (morte o viventi) che l’ hanno segnata breve ed altre persone decedute in età molto giovane che la presentano molto lunga. Altresì abbiamo una nuova formulazione di teorie, per esempio che le linee palmari non rappresentano fatti, ma impressioni ricevute da questi. Con questo testo il lettore può cimentarsi da subito nella “ lettura delle mani “. Grazie a grafici millimetrati e tabelle matematiche è accompagnato passo per passo nell’ apprendimento della tecnica. Con la sezione “ Medicina Legale “ può verificare l’ effettivo funzionamento del calcolo temporale tramite le riproduzioni dei palmi di persone decedute sotto i trenta anni di vita. Infine il servizio fotografico permette al lettore di visionare casi rari o rarissimi, come palmi di preti, suore, ciechi, persone affette dalla sindrome di Down, persone che hanno subito gravi traumi fisici ed in anteprima i palmi delle scimmie. Proprio da questi quadrumani sono stati riscontrati risultati sensazionali, che rivelano in talune razze presenza di tratti palmari su tutti e quattro i palmi, in altre solo su quelli superiori o inferiori e in altre ancora assenza totale di tratti palmari.
L’AUTORE
La possibilità di prevedere il futuro affascina l’ umanità sin dall’ inizio dei tempi. Così, giunto all’ età di 19 anni, dopo aver intrapreso i primi studi sulle scienze del paranormale, grazie al consiglio di un amico giornalista, ho deciso di indagare sul significato delle impronte palmari per verificare se ci fosse un nesso con il destino. Nel giro di pochi anni la ricerca ha dato frutto ai primi risultati alimentando la mia curiosità ed occupando praticamente tutto il mio tempo libero. Poi, il grande passo: ottengo il permesso del Procuratore della Repubblica per accedere all’ obitorio dell’ Istituto di Medicina Legale di Milano. Posso finalmente verificare le mie teorie ed iniziare l’ elaborazione di un sistema matematico che al giorno d’ oggi mi permette di decodificare qualsiasi impronta palmare ( umana o animale ). Gli studi proseguono presso numerosi istituti come: “Ospedale Fatebenefratelli”, “Università Statale di Milano”, “Istituto per Ciechi di Civate” ecc. andando a perfezionare la mia tecnica e permettendomi di testarla su oltre 25.000 soggetti. Nel 1986, do prova delle mie capacità collaborando con la redazione del giornale “La Notte” (Milano). Esaminando una riproduzione del palmo dell’ Onorevole Natta, deduco la sua uscita dalla scena politica ben due anni prima dall’ effettivo verificarsi.
IL SISTEMA
La teoria si basa su un principio metrico-meccanico da me ideato, in fasi successive. Il calcolo del tempo, sulle linee palmari, a verifica di accadimenti con tempi prescritti, è supportato dalla determinazione di due unità di misura individuali variabili e una fissa. Tali unità si risolvono con la parametrazione fra i 2 palmi (dx e sx). Evinto uno stesso spazio su entrambi i palmi (un segmento lineare compreso fra due punti alla stessa distanza) abbiamo l’ equazione stesso spazio stesso tempo. Data la morfologia tridimensionale dei palmi, quando procediamo a misure (obbligatorie) a due dimensioni (mappamondo e cartina topografica) ci accorgiamo che nel riporto di calcolo parziale i due spazi (sulla destra e sulla sinistra) non coincidono più fino a che ogni singola parte di segmento (in seguito a parametrazioni successive) corrisponda ad una misura X diversa per ogni individuo. Da qui, si può procedere alla ricerca del tempo (passato – futuro). Ad esempio, se uno spazio è di 25mm. Ed il nostro segmento (unità di misura individuale per 10 anni di vita) corrisponde a 5mm., abbiamo l’ equazione 5mm sta a 10 anni come 25mm. stanno ad anni X e cioè 25mm = 25anni, ove noi segnamo un evento importante. In successione se troviamo modifiche lineari a 35mm. Otteniamo 35 anni. Tengo a precisare che sulle linee palmari non sono rappresentati i fatti ma le impressioni ricevute da questi. Pertanto, quest’ ultime, andranno poi riconvertite in fatti secondo mie specifiche. Tutto ciò, ci permette di individuare tempi e accadimenti delle tematiche che segnano la nostra vita, ovvero: relazioni sentimentali importanti, stati di salute, inizio – termine professioni, perdite-acquisizioni di denaro ecc.
Categoria: Notizie di Confine, Scienza | Commenti (0) | Autore: Webmaster_Michele

tare secondo un metodo chiamato MBSR, hanno sviluppato nel giro di otto settimane un miglior controllo delle onde Alfa. Attraverso la meditazione infatti i soggetti, quando è stato loro richiesto di concentrarsi su una specifica parte del corpo, sono riusciti ad ampliare questi ritmi. Questo ha portato ad una maggiore facilità nel bloccare sensazioni poco piacevoli come il dolore, ma anche ad un abbassamento generale dei livelli di stress.
elettriche con frequenza lenta nelle aree frontali rende possibile il ricordo di quell’episodio. Se questo non accade, la memoria dell’evento apparentemente sarà perduta per sempre”.

ere il nostro satellite. Ma, cosa ne pensavano gli “antichi” di questi fenomeni? Fin dagl’albori dell’Umanità, la Luna ha sempre destato grande interesse, fascino, ma soprattutto timore. Infatti vi era la credenza che l’eclissi lunare fosse foriera di calamità e sventure. Addirittura che un potente mostro tingesse con il suo sangue l’astro d’argento, quando esso diveniva rosso. Per monitorare questi eventi nacquero i primi rudimentali centri astronomici: quali si suppone fossero Stonehenge in Inghilterra, o i suoi progenitori il “Cerchio di Goseck” costruito 2000 anni prima nella regione della Sassonia-Anhalt in Germania e il monumento archeoastronomico di Carahunge nell’Armenia di 3500 anni più vecchio. Ma ve ne sono altri più o meno grandi sparsi per il mondo. La Luna per alcuni era un essere femminile, la moglie del Sole o la sorella. Per altri invece una divinità androgina, sia maschio che femmina, a seconda delle fasi. Nel panteon egiziano la dea Iside è la personificazione dell’astro notturno, mentre in Roma, in età classica, la dea Luna si confuse con Diana, anch’essa venerata come divinità astrale. Non potevano essere da meno i Maya che, grazie alla loro profonda conoscenza astronomica, ci hanno potuto lasciare tabelle contenenti precise previsioni di eclissi lunari e solari. Ma, dal punto di vista scientifico, furono gli antichi greci a disegnare le mappe delle costellazioni, che riuscirono a calcolare anche la distanza della Luna e, con l’astronomo Ipparco di Nicea, a scoprire il fenomeno della “precessione degli equinozi” (un movimento della Terra che fa cambiare in modo lento ma continuo l’orientamento del suo asse di rotazione); al quale giunse proprio osservando l’ombra della Terra sulla Luna durante un’eclissi. E, per citare un curioso aneddoto, torniamo al 1504, anno in cui il grande esploratore Cristoforo Colombo durante il suo ultimo viaggio nelle Americhe, salvò il suo equipaggio ormai allo stremo delle forze facendo credere agli indigeni di essere un potente mago, e che avrebbe fatto sparire la luna se non gli fossero stati forniti cibo e acqua. Quando effettivamente la Luna cominciò a oscurarsi, terrorizzati i nativi gli diedero tutto ciò che chiedeva. Nella realtà Colombo utilizzò, semplicemente, una copia del “Calendario delle Eclissi” pubblicato da Johannes Muller nel 1474 che prediceva un eclisse per il 29 Febbraio, che aveva a bordo.



