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Scoperto un pianeta adatto alla vita

lunedì, 3. ottobre 2011 9:17

Tra i 573 pianeti che orbitano vicino al nostro sistema solare identificati nell’Estrapolar planets catalogne ne è stato trovato uno simile al nostro. Il gruppo tedesco guidato da Lisa Kaltenegger ha segnalato un pianeta grande 3,6 volte la terra. questo pianeta ruota attorno alla stella HD85512 grande il 69% del nostro sole e distante da esso 36,23 anni luce.
L’orbita di questo pianeta è allungata e ha un raggio pari a 39 milioni di km e impiega 54 giorni per fare un giro completo attorno alla sua stella. il nome di questo pianeta è HD85512b, un chiaro derivato dal nome della stella.
Dai modelli realizzati sembra che sia un pianeta più nuvoloso del nostro, ma con un’atmosfera simile, quindi con presenza di vapore acqueo. purtroppo, vista la distanza, con i nostri strumenti non siamo ancora in grado di identificare bene tutti i componenti dell’atmosfera, ma i modelli matematici sulla composizione matematica sembrano avvallare l’ipotesi che in pianeti con una massa inferiore a 10 volte quella della terra ci siano più possibilità di trovare un’atmosfera composta principalmente da azoto e ossigeno.

Fonte: http://it.notizie.yahoo.com/scoperto-un-pianeta-adatto-alla-vita.html

Categoria: Notizie di Confine, Scienza, Ufologia | Commenti (0) | Autore:

Effetti positivi della meditazione

mercoledì, 13. luglio 2011 9:15

Si era già parlato di alcuni studi che avevano confermato come la meditazione possa essere molto utile nel combattere il dolore. In precedenza però i ricercatori non erano riusciti a capire esattamente cosa accadesse a livello cerebrale, limitandosi a constatare il suo effetto analgesico. Una nuova ricerca condotta dalla Harvard e dal MIT (Massachusetts Institute of Technology), è invece riuscita di recente ad approfondire l’effetto sul cervello di questo tipo di esercizi, con risultati sorprendenti.
L’attività elettrica nel cervello viene rilevata attraverso tracciati grafici di diverso tipo. Le onde Alfa, sulle quali si concentra la nuova ricerca, sono dei ritmi elettroencefalografici associati con la regolazione del flusso di informazioni tra le cellule cerebrali. Queste onde infatti si muovono attraverso le cellule nella corteccia cerebrale – dove le informazioni sensoriali vengono immagazzinate – aiutando a selezionare ed eliminare quelle irrilevanti.
Secondo questo studio, le persone a cui è stato insegnato come meditare secondo un metodo chiamato MBSR, hanno sviluppato nel giro di otto settimane un miglior controllo delle onde Alfa. Attraverso la meditazione infatti i soggetti, quando è stato loro richiesto di concentrarsi su una specifica parte del corpo, sono riusciti ad ampliare questi ritmi. Questo ha portato ad una maggiore facilità nel bloccare sensazioni poco piacevoli come il dolore, ma anche ad un abbassamento generale dei livelli di stress.
Le possibili applicazioni di questa scoperta saranno presto vagliate in un progetto che si occuperà di come sfruttare le onde Alfa per aiutare le persone affette da dolore cronico o da tumore a trovare soluzioni alternative al consumo di antidolorifici tradizionali.

Fonte: http://www.benessereblog.it/post/6097/leffetto-della-meditazione-sul-cervello-umano
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0361923011001341

Categoria: Esotersimo, Scienza | Commenti (0) | Autore:

Perchè non ricordiamo alcuni sogni?

domenica, 10. luglio 2011 17:19

Uno studio italiano, pubblicato in questa settimana sul Journal of Neuroscience, ha finalmente individuato i meccanismi cerebrali che si occupano di far ricordare o meno i sogni. Lo studio, condotto da ricercatori del dipartimento di Psicologia della Sapienza e dell’Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca (AFaR), insieme a ricercatori delle università dell’Aquila e Bologna, ha dimostrato che solo se la corteccia cerebrale presenta oscillazioni elettriche lente durante la fase REM del sonno le persone ricorderanno il sogno appena prima del risveglio.
Lo studio ha chiaramente evidenziato che se queste oscillazioni lente con una frequenza da 5 a 7 Hz, chiamate onde theta, sono presenti sulle aree frontali mediali, al successivo risveglio i sogni saranno ricordati. I ricercatori hanno dimostrato che si tratta dello stesso meccanismo che si riscontra anche in stato di veglia per la cosiddetta memoria episodica, fenomeno già noto agli studiosi.
“Quando si chiede a una persona di ricordare fatti e situazioni apprese nel corso della giornata – spiega Luigi De Gennaro, coordinatore della ricerca – la presenza di specifiche oscillazione elettriche con frequenza lenta nelle aree frontali rende possibile il ricordo di quell’episodio. Se questo non accade, la memoria dell’evento apparentemente sarà perduta per sempre”.
I risultati dello studio hanno il merito di semplificare le nostre conoscenze sulle basi cerebrali dell’esperienza onirica.  In sostanza, le stesse aree cerebrali e simili meccanismi neurofisiologici permettono l’accesso a ricordi episodici, indipendentemente che si tratti di un individuo sveglio o che sta sognando. Lo studio chiarisce anche perché la cosiddetta anoneria, cioè la perdita di qualsiasi ricordo dei sogni dopo lesione cerebrale, sia conseguenza o di una lesione della giunzione temporo-parieto-occipitale o della corteccia prefrontale mediale. Si tratta, in sostanza, delle stesse aree cerebrali che permettono ad individui senza alcun danno cerebrale di ricordare i sogni solo in presenza di specifiche oscillazione elettriche.

Fonte: http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-11:03/7464

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