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Ospedale Psichiatrico di Aguscello: il “turismo” (illegale) del mistero

mercoledì, 9. ottobre 2013 13:28

Da anni sono apertamente schierato contro il “turismo illegale del mistero”, ovverosia l’ingresso furtivo (senza regolari autorizzazioni) in luoghi e strutture private al fine di documentare in maniera amatoriale la visita in un luogo “misterioso” o effettuare presunte ricerche parapsicologiche, senza il minimo protocollo operativo. Oltre che essere pratica decisamente pericolosa (molti luoghi comunemente definiti “infestati” sono spesso pericolanti o malfrequentati) essa viola il codice civile (art.614) in quanto “spedizioni” simili possono considerarsi senza dubbio vere e proprio violazioni di proprietà privata, reato sanzionato dalla legge anche con il carcere.

Non smetterò mai di ricordare agli amici che mi seguono e che seguono il sito e che magari fanno ricerca con qualche gruppo che occorrono SEMPRE regolari permessi per accedere a tali strutture (anche quando esse versano in uno stato di totale abbandono e la mancanza di recinzioni o sbarramenti agli ingressi permette un accesso immediato), che vanno accordati con i legittimi proprietari, che siano essi privati cittadini o amministrazioni locali. A questo proposito segnalo un interessante articolo che documenta molto bene questa triste “moda”, in un luogo reso celebre dalla trasmissione “Mistero”.  Ovviamente l’intento non è quello di puntare il dito contro trasmissioni o siti internet che fanno informazione riguardo il folklore e le leggende del bel paese (anche perchè è quello che faccio anche io da più di dieci anni), ma quello di sensibilizzare l’“utilizzatore finale” così da approcciarsi a questo tipo di argomenti in maniera intelligente.

Michele Morettini

Aguscello, nella casa dei satanisti I turisti dell’occulto all’ex ospedale

di Stefano Lolli

Ferrara. 8 ottobre 2013 – Libri, fotografie e video su Internet, e soprattutto una trasmissione di Italia 1 che da un paio d’anni ha contribuito ad alimentare la leggenda dell’ospedale psichiatrico infantile di Aguscello. Così ecco arrivare da tutta Italia (alla spicciolata ma in buon numero) i ‘ghost-busters’, muniti non tanto di apparecchiature sofisticate ma di telefoni cellulari e rilevatori tascabili di onde magnetici. Curiosi, ma soprattutto in grado di compiere i contorsionismi da fachiro necessari per entrare nelle palazzine diroccate. Ormai letteralmente coperte dall’edera e dai rovi; tuttavia entrare è facile. Per i ‘turisti’ ma anche per chi, negli anni, dentro l’ex ospedale (in gran parte crollato) ha cercato riparo per la notte, si è abbandonato alla droga, ha inscenato grotteschi riti pseudo-satanici. Provando magari a vedere se la giostrina e le carrucole del ‘montapasti’ girano da sole, sospinte da una misteriosa forma di magnetismo o da presenze inquietanti.

«Dove finisce la nostra storia, inizia la nostra leggenda». Alcuni caratteri sono illeggibili, ma il senso della scritta è chiaro. Come il messaggio scritto in inglese su una parete: «We are here». Noi siamo qui. Dentro le stanze diroccate dell’ex ospedale psichiatrico infantile di Aguscello. Meta di un discreto quanto continuo ‘turismo dell’occulto’; l’erba dei sentieri è battuta, a riprova del calpestio. Tra i cespugli ci sono lattine di birra, pacchetti di sigarette vuoti, persino l’incarto di un gelato; all’interno però non mancano neppure le siringhe, sparse sui gradini della scala che porta sino al terzo piano. Entrare, come mostra una ragazza di Parma – arrivata ieri pomeriggio con due amici – è agevole: basta prestare attenzione ai cocci di vetro sparsi ovunque, ed alle ragnatele. Ma anche senza essere contorsionisti, ci si infila in quelle che una volta erano le cucine dell’ospedale. La parte centrale è completamente crollata, la scala tuttavia è praticabile. Sulle pareti, scritte di ogni genere. Graffiti, frasi cariche d’odio, macchie di vernice rossa che raffigurano schizzi di sangue, ma anche svastiche, frammenti di parole d’amore, persino un ‘forza Spal’ risalente chissà a quando. C’è chi mette una data accanto al proprio nome, si risale così al ’94 ed anche a prima, ma varie visite sono più recenti. «Noi siamo venuti per curiosità, attirati dalla leggenda della giostrina che gira da sola...», sorride la ragazza indossando, sotto il cappuccio, una lampada da speleologa. L’amico chiede di spegnere i telefonini, e dallo zainetto estrae un piccolo apparecchio «che registra il magnetismo: se ci sono fantasmi, magari si scoprono le tracce del loro passaggio». Le tacche, dal verde, ad un certo punto schizzano verso il rosso. Un attimo. Un istante. Forse il bambino che di notte vagherebbe tra i cespugli del parco, forse l’iPhone rimasto acceso malgrado la raccomandazione. Forse.

Vanno e vengono, i turisti dell’occulto. Cercano la giostrina (resa celebre anche dalla trasmissione ‘Mistero’ che da un paio d’anni ha reso ancor più famoso l’ex ospedale di Aguscello), la trovano dopo un’acrobazia in questo caso da fachiri, nella seconda palazzina nascosta da una selva di rampicanti, a pochi metri dall’edificio principale. Non manca neppure una piccola cappella religiosa – qualcuno dice, mai sconsacrata – , nella quale una decina di anni fa vennero trovate le tracce, evidenti, di messe nere. Candele, scritte in quel caso blasfeme, simboli esoterici: l’allora parroco di Aguscello si adoperò per chiedere una sorveglianza un po’ più assidua delle forze dell’ordine, gli episodi non si sarebbero ripetuti. Forse. Perché non mancano i segni di fumo e di bruciature, sul pavimento e su alcune pareti.

«Dai, te lo giuro, non siamo satanisti! – scherza il ragazzo di Modena aiutando l’amica ad uscire dalla finestrella – Siamo solo curiosi di queste cose, avevamo un giorno libero e siamo venuti a Ferrara. Ma voi, comunque, ce l’avete l’autorizzazione per fare questo servizio?». Ovvio che no, e del resto a chi chiedi? «Già, come noi», saluta l’uomo scattando le ultime foto con il cellulare. Turisti per caso. O meglio, per… case (dei fantasmi).

Fonte: Il Resto del Carlino

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Il mistero della statua di Neb-Senu che si muove da sola

lunedì, 7. ottobre 2013 8:17

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=gntY6uu7ZSo[/youtube]

Il caso della statua egizia che si muoverebbe è finito su molti media britannici e sta attirando l’attenzione di eminenti studiosi. Si tratta di una raffigurazione alta 25 cm del defunto Neb-Senu risalente al 1800 avanti Cristo, che si trova all’interno di una vetrina nel museo di Manchester e secondo le immagini delle telecamere ruoterebbe su se stessa.  statua896 Jun. 26 14.19

Il Daily Telegraph ha addirittura chiesto il parere del fisico Brian Cox, secondo cui sarebbe tutto molto naturale e si tratterebbe di uno spostamento dovuto al fatto che la base di pietra della statua slitta sul vetro che la sorregge. Spostamento facilitato dalle vibrazioni dei visitatori di passaggio.

Non la pensa così l’egittologo del museo, Campbell Price. «Sono l’unico che ha la chiave della vetrina – ha detto – l’ho rimessa al suo posto ma dopo esattamente un giorno si era ancora girata. Nell’antico Egitto credevano che se la mummia fosse stata distrutta allora la statua avrebbe ospitato lo spirito del defunto e questo potrebbe causare il movimento».  Il mistero resta per ora irrisolto. Intanto però sono tanti i curiosi che si affollano attorno alla vetrina della statua viva.

Fonte: Segnidalcielo.it

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Le 20 fotografie più famose di fantasmi

domenica, 6. ottobre 2013 17:27

Durante il corso dei secoli diverse leggende e storie popolari hanno raccontato la presenza di figure ultraterrene nel mondo reale. Con l’avvento della fotografia, alcune di queste testimonianze si sono tradotte in immagini inquietanti di fantasmi (più o meno reali) che appaiono fra i sali dello sviluppo della pellicola. Gli scettici considerano queste fotografie opera di buontemponi e professionisti in cerca di fama. Alcune di queste immagini lasciano ampio spazio all’interpretazione dei singoli, altre sono più esplicite, con volti, figure ed in genere personaggi materializzati in genere solo dopo lo sviluppo della foto. L’avvento delle macchine digitali sembra aver calmierato il proliferare di immagini con i fantasmi, ma lo studio di quelle precedenti e l’interpretazione delle nuove immagini non si è mai fermato. Sicuramente si tratta di una convinzione di fede, che porta ad essere o completamente scettici o credenti nei confronti dei fenomeni paranormali. Questa galleria contiene le 20 fotografie più celebri scattate nel corso dei decenni in cui persone in genere uccise in circostanze misteriose si materializzano di fronte all’obiettivo. Mentre alcune sono discretamente credibili, altre fanno sospettare fortemente l’esistenza di un plagio, a partire dagli strani soggetti che vengono fotografati (lapidi, interni di chiese etc).

Una fotografia ad un bambino. L’ospite inatteso dell’immagine è il cavaliere retrostante, e gli storici hanno spiegato che nel luogo attraverso cui la famiglia stava passando in auto ha ospitato un cimitero sino al 17° secolo.

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Un omicidio commesso ed un assassino che non fu mai trovato. Sembra che qualcuno non riesca a trovare pace in questo hotel.

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Questi tre personaggi sapevano che la macchina fotografica stava per scattare.

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Dopo aver visto la fotografia di questo set cinematografico, è stato trovato un corpo decomposto di questo misterioso ragazzo.

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Qualcuno che attraversa la strada

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La fotografia fu scattata a televisore spento, ma un’immagine è chiaramente visibile sullo schermo.

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Questa foto risale al 1916. Che cos’è questo fenomeno nel cielo?

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Denise Russell ha preso scattato una foto a sua nonna nel 1997 ed è rimasta scioccata quando, in seguito allo sviluppo del rullino, ha visto l’immagine di suo nonno morto dietro la donna.

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Secondo l’autore di un libro sui fantasmi durante lo scatto di questa immagine nella chiesa era presente un altro fotografo, ma né lui né il suo collega hanno visto l’uomo vestito di nero presente in sacrestia.

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Nel 1982, il fotografo Chris Brackley ha scattato una foto degli interni della Chiesa di San Botolph a Londra. In alto a destra si può vedere la figura di una donna. Secondo Brackley nella chiesa erano presenti solo tre persone e nessuna di loro era nel luogo in cui la figura è visibile.

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La signora Andrews stava visitando la tomba della figlia Joyce, che morì all’età di 17 anni. La Andrews non notò niente di strano quando fotografò la lapide, ma è rimasta scioccata nel momento dello sviluppo, quando ha notato un bambino seduto accanto alla tomba.

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James Courtney e Michael Meehan, i membri dell’equipaggio della petroliera Watertown, pulivano la stiva sulla rotta che va da New York al Canale di Panama, nel dicembre del 1924.  Vi fu un incidente e furono avvelenati da gas e vapori cancerogeni. Come da tradizione marinara, furono sepolti in mare. Il giorno dopo, uno dei membri dell’equipaggio vide le loro facce nelle onde a destra dell’imbarcazione. Sono apparsi in acqua per 10 secondi, e poi scomparsi. Nei giorni seguenti, gli altri membri dell’equipaggio videro spesso i volti dei morti tra le onde. Al suo arrivo a New Orleans, il capitano della nave Tracey Keys segnalò gli strani eventi ai loro datori di lavoro, che gli consigliarono di fotografare le immagini. Il Capitano Tracy acquistò una macchina fotografica e uscì in mare. Quando i volti apparvero in acqua, il capitano scattò 6 fotografie e poi chiuse la macchina fotografica nella cassaforte della nave. Quando la pellicola fu sviluppata a New York, cinque immagini non mostravano altro che acqua, ma nell’ultima si potevano vedere chiaramente i volti dei marinai morti. Il negativo fu esaminato dall’agenzia investigativa Burns per essere autenticata, ma comunque dopo il cambio dell’equipaggio della nave le facce non apparvero mai più.

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Il 19 novembre del 1995 il Municipio di Vema (costruito nel 1905 nello Shropshire, in Inghilterra) bruciò. La piazza si riempì di curiosi che fotografarono l’evento, e Tony O’Rahilli scattò sul fuoco sul lato opposto della strada. In una delle foto si vede chiaramente una figura traslucida di una ragazza in piedi sulla soglia. Né O’Rahilli né altri osservatori o i vigili del fuoco si ricordano la ragazza nel fuoco. Sulla base dello studio dei documenti storici del 1677 si scoprì  che un incendio distrusse molte case di legno in città. Secondo la leggenda, una bambina di nome Dzheeyn Charm dette fuoco accidentalmente al tetto della sua casa con una candela.

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Terry Ike Clanton scattò una foto del suo amico al cimitero di Buthill. Quando sviluppò la pellicola, si accorse di un uomo con il cappello scuro che si trovava in terra.

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Durante una visita alla tomba di sua madre nel 1959, Mabel Chinnery fotografò il marito che la aspettava in macchina. Dopo aver sviluppato la pellicola, sia il marito che la moglie furono sorpresi nel vedere una figura sul sedile posteriore, che era la madre di Mabel.

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Il sacerdote Ralph Hardy, un pensionato di White Rock nella British Columbia, scattò questa immagine poi diventata famosa nel 1966. La fotografia voleva riprendere la scala a chiocciola, ma le mani ed il corpo che vi si intravedono poco hanno a che fare con il ferro della ringhiera. Gli esperti, compresi quelli di Kodak, conclusero che la pellicola non fu in nessun modo manipolata.

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Dietro un aviatore della seconda guerra mondiale si nota il volto di un altro uomo, che si ritiene essere Freddie Jackson, un meccanico aeronautico, che rimase ucciso in un incidente due giorni prima della fotografia di gruppo. Il suo funerale si tenne durante il giorno in cui fu scattata la foto. I colleghi hanno poi riconosciuto con facilità il volto del meccanico, ed hanno concluso che Jackson non aveva capito di essere morto, e decise di prendere parte alla foto di gruppo.

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Nell’immagine si può vedere la figura sfocata di un uomo seduto su una sedia. Si ritiene che questo sia il fantasma di Lord Kombermere, comandante della cavalleria inglese dei primi anni del 19° secolo, morto nel 1891 a seguito un incidente a cavallo.

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La “Signora Brown” è il più famoso ritratto di un fantasma di tutti i tempi. Si tratta di Lady Dorothy, la moglie di Charles Taunshed, che era stata protagonista di una vita dissoluta e romantica prima del matrimonio. La coppia viveva a Rainham Hall, nel Norfolk, in Inghilterra, e Charles sospettò Doroty di infedeltà. La leggenda narra che la chiuse in una stanza del castello sino alla sua morte per inedia, avvenuta all’età di quarant’anni. I documenti, riportano la morte della donna nel 1726, ma gli abitanti sono sicuri che la donna fosse ancora viva negli anni seguenti. La fotografia fu scattata il 19 settembre del 1936 da due fotografi della rivista Country Life.

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Una strana leggenda circonda un passaggio a livello nella zona a sud di San Antonio, in Texas. In questo luogo vi fu uno strano incidente che uccise numerosi scolari, i cui fantasmi rimasero nella zona e tutt’oggi spingono i veicoli fermi. La figlia di Andy e Debi Chesney di recente si sono recati nella zona con alcuni amici, e hanno scattato questa inquietante fotografia.

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Fonte: Vanilla Magazine

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Il Castello di Montebello e il mistero di Azzurrina

giovedì, 3. ottobre 2013 15:33

A cavallo tra le Marche e l’Emilia Romagna, immerso nelle colline della Val Marecchia, si erge imponente il Castello di Montebello, di poco distante dal borgo di Torriana (Rimini). Fortilizio militare medievale, appartenne alla famiglia Malatesta fino al XV secolo, per passare poi ai conti Guidi di Bagno, tutt’ora proprietari della Rocca. Oltre che per la bellezza architettonica e l’interesse storico culturale che suscita, il castello è conosciuto in tutto il territorio Italiano per i fenomeni di presunta natura paranormale che da diversi anni a questa parte sembrano accadervi.

Ogni castello si sa ha la sua leggenda, spesso scaturita da episodi storici drammatici o addirittura cruenti; non da meno, in questo luogo si tramanda da secoli la storia della sfortunata vicenda di Guendalina Malatesta, passata alle cronache con il nome di Azzurrina. Guendalina era una radiosa fanciulla, figlia di un certo Ugolinuccio Malatesta, feudatario padrone della rocca intorno alla seconda metà del 14° secolo. Ebbe la sfortuna di nascere albina, in un tempo in cui l’ignoranza e la superstizione religiosa la facevano da padrone; in quel tempo si pensava che gli albini fossero figli del demonio e per preservare la sua incolumità si pensò di colorarle i capelli con prodotti naturali, ottenuti con resine; sfortunatamente, i suoi capelli non avendo pigmentazione non trattenevano il colore e la sola cosa che si riusciva ad ottenere era un leggero riflesso azzurro impresso nella sua chioma: da qui il nomignolo Azzurrina. Dato lo scarso successo di questo tentativo la si nascose a Montebello, costantemente protetta da guardie, in modo che nessuno potesse scoprire il suo albinismo.

La leggenda racconta che il 21 giugno 1375 (solstizio d’estate), mentre fuori imperversava un forte temporale e si combatteva una violenta battaglia, Azzurrina giocava con una palla di pezza all’interno del castello, seguita fedelmente da due guardie messe a sua scorta; il destino volle che giocando, la palla cadde nella ghiacciaia ed ella seguì il suo ruzzolare nel tentativo di recuperarla. Dopo pochi istanti si sentì un grido terrificante e la piccola fanciulla sparì nel nulla, in stanza per altro senza vie d’uscita. Secondo la leggenda, il 21 giugno di ogni anno lustro, se fuori v’è un temporale, Azzurrina tornerebbe a far sentire la sua voce tra i vari ambienti del castello. La rocca è stata riaperta al pubblico nel 1989, la prima registrazione in cui ci sono presunti riscontri paranormali fu realizzata quasi per caso dalla RAI, durante la ripresa di una trasmissione televisiva. Nell’audio della ripresa ad un certo punto i microfoni registrarono dodici rintocchi di campane (suoni non attribuibili a quelli che potevano essere prodotti dalle campane delle chiese vicine) e sul finire della registrazione si udì un forte rumore ripetitivo, simile ad un battito cardiaco e il lamento di una bambina che sembra piangere.

Ovviamente questo episodio attirò l’attenzione di media e ricercatori, che vollero approfondire la fenomenologia che sembrava prodursi in maniera spontanea all’interno della rocca di Montebello. Sempre nel giorno del solstizio d’estate furono effettuate altre registrazioni: nel 1995 dal CSP e nel 2000 dal ricercatore Daniele Gullà con il Laboratorio di Biopsicocibernetica di Bologna; anche in questi casi i risultati degli esperimenti psicofonici furono sbalorditivi; nella prima si acquisì un grido di bambina mentre in quella del 2000 si registrò dei vocalizzi che sembrano proferire distintamente la parola “mamma” per ben tre volte. Nel 2003 Gullà e il Laboratorio vollero provare ad effettuare una registrazione fuori anno lustro e  con notevole stupore, gli esiti delle indagini furono molto interessanti: una telecamera ad infrarossi piazzata nel vano di Azzurrina riprese quella che sembrò essere un’anomalia energetica di forma sferica e le registrazioni acquisirono di nuovo un suono simile a quello di un battito cardiaco, un urlo “agghiacciante” e sul finire un colpo secco.

Molto interessante è stata la ricerca del 2010 condotta da Daniele Gullà e dal ricercatore indipendente, fotografo e sensitivo Mattia Mascagni. Quest’ultimo in una sala del castello scattò una foto quasi incredibile: nello scatto si apre quello che sembra essere un “portale”, del tutto estraneo al contesto fotografico, dove al suo interno si può osservare quasi distintamente il profilo di una bambina vestita con abiti medievali. La foto, oltre che essere analizzata dall’esperto ricercatore e tecnico biometrico Daniele Gullà, fù periziata da un laboratorio forense che ne dichiarò l’autenticità ed escluse che l’elemento “extra” comparso potesse essere frutto di elaborazioni o manipolazioni grafiche. Tra l’aprile e il maggio di questo anno una troupe della Cabiria Film & Production, capitanata dal regista Giacomo Franciosa e dall’organizzatore generale Everlyn Fazzini, è rimasta 15 giorni dentro il Castello per girare le scene del lungometraggio “Il Castello di Azzurrina”. Il film, scritto da Giacomo Franciosa, con la collaborazione di Ernesto Siciliano e Sergio Tiboni, inaugura il genere reality-horror. Le riprese del film sono state accompagnate da vere e proprie ricerche parapsicologiche condotte dal gruppo di ricercatori indipendenti Iperlab e dal ricercatore indipendente Mattia Mascagni. In attesa di vedere sia il film che gli esiti delle nuove indagini al castello, non ci resta che entrare nel vivo di questi affascinanti misteri, andando a visitare il Castello di Azzurrina, magari in una delle visite guidate notturne.

Categoria: Luoghi Misteriosi, Paranormale, Ricerca Parapsicologica | Commenti (0) | Autore:

La lettura del pensiero diventa realtà

lunedì, 20. agosto 2012 9:54

Sarebbe possibile ‘captare’ immagini, testi e suoni in elaborazionei dal cervello

Leggere il pensiero non è più solo un affare da maghi o da prestigiatori con il pallino della telepatia: una tecnica messa a punto negli Stati Uniti dimostra come sia possibile ‘captare’ le immagini che qualcuno sta osservando o il suono che sta ascoltando, o il testo che sta leggendo. Il segreto non è in poteri misteriosi, ma in minuscoli elettrodi capaci di registrare i segnali elettrici prodotti dal cervello. La tecnica è descritta sul Journal of Neuroscience dai ricercatori dell’università della Pennsylvania e della Thomas Jefferson University. La lettura ‘hi-tech’ del pensiero è stata sperimentata su un gruppo di volontari, pazienti con epilessia in attesa di un intervento chirurgico. Gli elettrodi impiantati nel loro cervello hanno permesso ai ricercatori di osservare con precisione i segnali elettrici emessi dalle cellule nervose.

Questi segnali sono stati quindi trasmessi ad un computer, che li ha ‘decodificati’ in una lista di 15 parole scelte da ciascun volontario. “Gli schemi cerebrali di ogni persona – osserva uno degli autori, Jere Manning dell’università della Pennsylvania – formano una sorta di ‘impronta digitale neurale’ che può essere utilizzata per leggere i modi in cui si organizzano i ricordi attraverso le associazioni tra le parole”. Le tecniche che i ricercatori hanno sviluppato in questo studio potrebbero anche essere usate per analizzare i molti modi diversi di organizzare mentalmente le informazioni studiate. “Oltre a guardare i ricordi organizzati nel tempo – aggiunge l’esperto – si potrebbe usare la nostra tecnica per identificare i segnali di come il cervello organizza le informazioni apprese secondo aspetto, dimensioni, struttura, suono, gusto, ubicazione o qualsiasi altra proprietà misurabile.

Tali studi verrebbero a dipingere un quadro più completo di un aspetto fondamentale del comportamento umano”. “Il ricordo spontaneo verbale è unico per la specie umana” rileva Michael Kahana dell’università della Pennsylvania. “Eppure, questo aspetto della memoria umana – aggiunge – è meno compreso in termini di meccanismo cerebrale”. Dato il ruolo cruciale del linguaggio “nel pensiero umano e della comunicazione – conclude l’esperto – individuare una rappresentazione dei segnali che riflettono i significati delle parole ci porta un passo più vicini alla meta sfuggente di mappare i pensieri nel cervello umano”.

Monica Nardone

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/06/26/lettura-pensiero-diventa-hi-tech-_7101084.html

Categoria: Paranormale, Scienza | Commenti (0) | Autore:

I fantasmi della metropolitana di Londra

sabato, 9. giugno 2012 10:53

La metropolitana di Londra, la famosa Underground di Londra o nella forma piu’ ristretta Tube, e’ la piu antica rete metropolitana del mondo. Fu inaugurata il 10 gennaio 1863 e ha 275 stazioni dislocate in tutta Londra, 402 km di linee autonome di cui il 46% sono sotto terra. Gestita dalla Transport for London, si stima che in un anno compie 123.800 km pari a tre giri della circonferenza della terra, e ci sono circa 30 milioni di passeggeri che in un anno prendono la metro. Proprio per la sua profondita’ l’underground di Londra ha sistemi di sicurezza unici al mondo, squadre di polizia e servizi di sicurezza vivono dentro la metro per garantire ogni giorno la sicurezza a milioni di persone,che la usano per andare al lavoro, o per turismo. Molti non sanno che nella metropolitana di Londra ci sono state testimonianze, e molte, di persone e operatori della Transport for London che hanno visto presenze di spiriti. Di notte soprattuto, quando le squadre di operai si calano sotto terra per pulire gli impianti di reazione e controllare gli impiati elettrici, si sono verificate strani fenomeni. Questo puo’ essere attribuito al fatto che molte stazioni della metro di Londra sono state costruite scavando dove c’erano cimiteri, o vecchi teatri abbandonati dove nella storia c’erano stati omicidi o suicidi.

Aldwych Station

La stazione di Aldwych e’ stata aperta nel 1907. La linea faceva parte originariamente della linea di Piccadilly. Cosi’ da esser vicina a molti teatri del West End, per questo motivo veniva chiamata “la linea dei teatri”. La stazione in se di Aldwych è stata sviluppata sul luogo di un vecchio teatro di Londra – il Royal Strand. Durante la seconda guerra mondiale la linea e’ stata chiusa ed i trafori utilizzati come riparo dai raid aerei e x immagazzinare i vari tesori nazionali del British Museum, compreso i marmi di Elgin. Questa stazione e’ stata chiusa nel 1994 perché il costo di ricondizionamento degli elevatori della stazione non poteva essere giustificato. Attualmente è ancora usata per serate di inaugurazione e per set cinematografici. Molta gente ha sostenuto di vedere il fantasma che frequenta la stazione di Aldwych sulle piste alla notte, principalmente dal personale che puliscono i trafori e le stazioni. Si crede che Il fantasma fosse un’attrice che si ritiene non abbia potuto godersi il suo successo. Nel 2002 persino un equippe televisiva ha passato 24 ore nella stazione . Derek Achorah è riuscito a mettersi in contatto con un fantasma chiamato Margaret, che potrebbe essere l’attrice avvistata prima molte volte. Durante la ricerca la squadra ha camminato nei trafori completamente al buio. Yvette Fielding disse di aver visto qualcuno o qualcosa nel traforo. Nel frattempo, sopra un’altra piattaforma, un rivelatore di movimento era stato regolato , tuttavia nessuno si e’ avvicinato abbastanza per innescarlo.

Bank Station

Gli operai che stavano costruendo la Bank Station durante il secolo scorso hanno disturbato lo spirito conosciuto come ‘ ‘Black Nun’. (suora nera). Il fratello della suora , Phillip Whitehead, era un cassiere alla banca è stato giustiziato nel 1811 per falso. Dopo la sua esecuzione la suora, si e’ vestita sempre di nero, e lo ha aspettato fuori della banca ogni sera per 40 anni fino a che non e’ anche lei deceduta. Ancora oggi si aggira sulle piattaforme alla ricerca del fratello. . Nel corso degli anni sono stati riportati odori inspiegabili ripugnanti e un forte senso di tristezza, di preoccupazione e di mancanza e di speranza da molti operai e viaggiatori . Nessuno si riesce a spiegare tutto questo, ma è ritenuto sospetto che la stazione sia stata stata scavata dove una volta si trovavano dei pozzi, il posto di sepoltura di migliaia di vittime morti di peste nel XVII secolo.

British Museum Station

Probabilmente il fantasma più famoso della metropolitana di Londra si trova alla stazione abbandonata del British Museum. La stazione e’ stata chiusa il 25 settembre 1933. Alcune persone sostengono che la stazione del British Museum sulla linea centrale è frequentata dal fantasma di una mummia egiziana antica del museo vicino. Il fantasma è collegato alla maledizione della tomba di Amen-Ra’. Vestita con una lunga veste che le cinge i fianchi sino a terra e con un copricapo , la figura di una principessa egiziana ritornerebbe dalla tomba di notte ed e’ stata udita lamentarsi e gridare nei trafori. Storie più recenti raccontano che questi suoni possono esser uditi che anche in basso sulla pista alla stazione di Holborn. Le voci del fantasma si sono sviluppate così forti che un giornale ha offerto una ricompensa a chiunque passasse una notte là. Nessuno si e’ offerto volontariamente per fare questo. Nel 1935, due anni dopo la chiusura della stazione , la storia assume contorni più oscuri. La commedia Thriller , ” Bulldog Jack”,registrata nella stazione, ha usato la leggenda includendo un tunnel segreto che va dalla stazione alla stanza egiziana al museo. La stessa notte in cui la pellicola è uscita , due donne sono sparite dalla piattaforma a Holborn – la stazione seguente al quella del British Museum . Strani segni sono stati trovati sulle pareti della stazione chiusa. Più avvistamenti del fantasma sono stati segnalati cosi’ come lamenti sconosciuti che uscivano dalle pareti dei tunnels. La metropolitana di Londra ha negato sempre l’esistenza del tunnel che andava dalla stazione alla stanza egiziana.

Covent Garden Station

La gente sostiene di aver visto fantasmi frequentare la Covent Garden Station fin dagli anni 50. Le zone della stazione, particolarmente le piattaforme, sarebbero frequentate dal fantasma di un attore, che visitava spesso il panificio che si trovava dove ora sorge la stazione. Si pensa che il fantasma sia dell’attore William Terris, che fatalmente è stato pugnalato sulla Strand nel dicembre 1897. Ciò potrebbe forse spiegare perché il personale sulla metropolitana ha segnalato di vedere un uomo alto in un cappotto,con un cappello e dei guanti che percorre i tunnels fin dagli anni 50. Finche’ il fantasma visitava le piattaforme era una cosa ma quando è comparso nel locale di riposo del personale, molti operai hanno richiesto un trasferimento. Un caporeparto sotterraneo di Londra ha segnalato i numerosi avvistamenti spettrali dell’attore alla Covent Garden Station nel 1955: Durante una fredda notte di novembre del 1955, l’ultimo treno era ormai partito e Jack Hayden, il caporeparto della stazione , stava chiudendo i cancelli a chiave. Ha fatto un controllo finale delle piattaforme. Tutto era calmo. Annuendo col capo tra se’ e sè, stava x andarsene quando improvvisamente ha visto un uomo alto e distinto che camminava verso le scale di emergenza. Jack ha telefonato rapidamente alla biglietteria. ” C’e ancora qualcuno qui, Henry – che sta salendo sulle scale, ” disse. ” Lo facciamo uscire? che ne dici? Ci vediamo di sopra…” Jack sali’ in ascensore ed arrivo’ al corridoio della biglietteria, dove trovo’ un impiegato imbarazzato che lo stava attendendo sulle scale. Scesero le scale assieme controllando piattaforme e tunnels. Non trovarono nessuno. Quattro giorni dopo , Jack si trovava nella mess-room, sempre dopo che l’ultimo treno era partito ed ha visto un uomo alto che lo fissara attraverso la porta aperta. ” Indossava un vestito grigio antiquato, ” Jack ha detto successivamente, ” con un colletto antiquato e guanti di colore chiaro”.

” Cerca guardaroba, signore? “disse Jack .

La figura non non disse niente, ma si incammino’ scomparendo alla sua vista.

Jack fece per seguirlo ma li’ non vi era piu’ nessuno. Impaurito , Jack non menziono’ mai di averlo visto . Ma alcuni giorni più tardi , verso mezzogiorno,seduto con una delle guardie udirono un forte grido . Qualche istante dopo un giovane cameriere dei treni di 19 anni chiamato Victor Locker usci’ da una stanza boccheggiante dicendo di aver visto un uomo alto che lo osservava dall’altra stanza. Quando Victor fece x avvicinarsi , avverti’ una forte pressione alla testa e la figura scomparve. Quella volta Jack capi’ di dover fare rapporto. Il punto di assistenza più vicino era la Leicester Square Station. I responsabili lo misero in comunicazione col caporeparto, Eric Davey – che, per coincidenza, era inoltre uno spiritualista dilettante. Provarono cosi’ a ricreare la scena con Victor, che si mise a gridare di nuovo.. Eric ritenne che qualcosa che comprimesse molto sulla sua testa per alcuni secondi prima di sparire. Alcuni giorni dopo, Eric vide anche lui il fantasma e penso’ di udire il suo nome : Terry. Jack ed Eric descrissero la figura ad un artista che ne ricreo’ il ritratto . Fecero alcune ricerche ritrovando vecchie notizie e fotografie dell’epoca Vittoriana di gente collegata alla zona. Sia Jack che Eric riconobbero una delle immagini tra le tante altre – un uomo con una fronte espressiva, gli occhi tristi e le guancie infossate scarne . ” E’ lui! E’ lui! E’ l’uomo che ho visto qui dentro ! ” grido’ Jack . La fotografia era di un uomo chiamato William Terris ed era notevolmente simile all’uomo nell’abbozzo. Sconosciuto al personale della stazione, la gente dell’ Adelphi Theatre disse di aver visto una simile apparizione alcuni anni prima di Jack’ . Avevano soprannominato il loro ospite ‘ Charlie’. Jack riviide la figura spettrale varie volte nel corso degli anni, sempre intorno a novembre o a dicembre. Alla fine, divenne troppo x lui e chiese un trasferimento. Ma da quel giorno, parecchio personale della stazione di Covent garden ha segnalato di sentire i rumori sconosciuti di passi quando nessuno si trova nei paraggi.

Elephant & Castle Station

La Elephant & Castle Station ha una reputazione spettrale saldamente stabilita. Quando viene chiusa alla notte, il personale ha segnalato di aver udito il rumore di passi di una figura in corsa invisibile lungo la piattaforma, strani rumori sconosciuti ed i portelli che vengono aperti senza causa apparente. Un altro fantasma visto sia dal personale che dagli abbonati, è una giovane donna che sale nei vagoni della metro i , ma non si vede mai scendere.

Alcuni inoltre pensano che questa stessa entità sia responsabile di passi invisibili che si odono echeggiare intorno alla stazione durante la notte. Vi e’ la testimonianza di un macchinista della metro che ha realmente visto il fantasma: “Alle 18 circa ad una linea della stazione sotterranea di Bakerloo,stavo svolgendo il mio lavoro come impiegato della metropolitana di Londra . Parcheggio il treno al termine della Elephant and Castle e cammino in avanti alla parte anteriore del treno con la vista sul posto di guida. A questo punto il guidatore non è ancora arrivato cosi’ mi muovo verso il portello posteriore per aspettarlo. Mentre sto aspettando una ragazza sale sul treno – cammina diritto lungo il vagone e mi sposto x farla passare scusandomi – Un minuto dopo il macchinista gira in su ed avanziamo verso la parte anteriore del treno. Noto che la ragazza non è nel vagone e questo mi procura un po’ d’inquietudine piuttosto immediato – non avrebbe potuto lasciare il treno senza che la vedessi – vedevo bene il vagone e la piattaforma allora. La mia reazione fu quella di informare il guidatore- l’unico posto in cui avrebbe potuto camminare era lungo il tunnel – stupito chiedo al macchinista che mi risponde “Ah lei? ne sentiamo parlare spesso..ne han parlato anche i giornali!!”

Farringdon Station

Una giovane tredicenne apprendista di un cappellaio, Anne Naylor, è stata assassinata nel 1758 dal suo maestro e dalla figlia. La gente sostiene di sentirla gridare nella stazione di Farringdon. È stata soprannominata ‘ Lo spettro urlante”

Highgate Station

Nel 1941 la stazione di Highgate è stata ricostruita per unirvi un’estensione dalla linea nord, nonostante il progetto fosse stato abbandonato verso la fine del 1940 , i lavori iniziarono. Il binario che esiste sopra la stazione corrente venne usato per una linea a vapore che andava all’ Alexandra Palace prima che venisse chiuso. Le rotaie da lungo tempo sono state alzate, tuttavia i residenti ancora dicono di udire il suono dei treni che passano.

South Kensington Station

Alla stazione di South Kensington nel dicembre 1928 un passeggero sull’ultimo treno della sera diretto a ovest ha segnalato di aver udito un fischio di un treno . Un treno spettrale non programmato è comparso improvvisamente con una figura spettrale vestita da guardiamarina . Il treno ha continuato verso il tunnel poi e’ sparito e non è stato piu’ avvistato da allora.

Aldgate Station

lcuni anni fa, un elettricista che lavorava ad Aldgate scivolo’ fatalmente sui binari , ed il suo corpo fu investito da22.000 volt. Fini’ incosciente , battendo la sua fronte – ma in qualche modo rimase illeso. Quando si riprese disse di aver visto prima di cadere una figura metà-trasparente di un’anziana che si accarezzava i capelli.

Fonte: http://www.italoeuropeo.it/approfondimenti-su-londra/i-fantasmi-della-metropolitana-di-londra-/

http://ciaosilvia.forumfree.it/?t=47755381

Categoria: Luoghi Misteriosi, Paranormale | Commenti (0) | Autore:

Fantasmi: cinque dimore da brivido

martedì, 15. maggio 2012 8:12

Ci sono luoghi in cui pare si possano percepire misteriose presenze, rumori strani, porte che cigolano, voci e sussurri: provengono da anime senza pace che vagano tra le stanze di sinistre dimore, segnate spesso da violenti passati. La maggior parte di queste storie arriva dal mondo anglosassone, soprattutto da Regno Unito e USA: del resto il primo ha un passato di battaglie, nobiltà e castelli, mentre negli States si sono inventati Halloween.  Che siano fenomeni reali o solo favole, che ci crediate oppure no, ecco cinque case da brividi.

La villetta al 112 di Ocean Avenue ad Amityville, nello stato di New York, è forse il più famoso edificio maledetto di tutto il mondo, noto soprattutto per aver ispirato un romanzo ( OrroreadAmityville di Jay Anson) e la ben più conosciuta omonima saga di film. La leggenda parte dalla notte del 13 novembre 1974, quando il giovane Ronald De Feo Jr. uccise a colpi di fucile tuttalasuafamiglia, composta da padre, madre e quattro fratelli. Da allora non hanno mai smesso di circolare voci su presunte manifestazioni paranormali all’interno della casa. Non tutti sanno che anche Steven Spielberg ne è rimasto colpito, chiamando la località in cui si svolge Losqualo proprio Amity Island.

In California sorge la Winchester Mystery House: fu la residenza di Sarah Wincheseter, la vedova del famoso magnate delle armi William Wirt Winchester, colui che inventò l’omonimo fucile che conquistò il West. Oggi è un’attrazione turistica, grazie alla sua fama di luogo sinistro. Si racconta infatti che la signora Winchester, che perse prima la figlia nel 1866 e poi il marito nel 1881, colta da una profonda depressione e convinta di essere vittima di una maledizione, si rivolse a una medium che le intimò di erigere una grande casa per ospitare le anime di tutti coloro che erano caduti a causa delle armi di William. Le disse, inoltre, che finché avesse continuato a costruire non sarebbe morta.

Si sviluppò così un’enorme magione composta da 160 stanze; la sua espansione si protrasse ininterrottamente dal 1884 fino al settembre 1922, quando Sarah morì per cause naturali. Ci sono addirittura porte e scale che non conducono da nessuna parte, forse perché Sarah voleva confondere i fantasmi.

La Scozia si può considerare la patria di questo genere di leggende, talmente radicate che anche il castello della capitale Edimburgonon è stato risparmiato. Il mistero è legato al labirinto di tunnel che si dipana nel sottosuolo, da cui sembra che talvolta provenga il debole suono di una cornamusa: si tratterebbe della melodia di un suonatore di cornamusa disperso secoli fa. A completamento del quadretto horror-musicale, il fantasma di un tamburino apparirebbe quando il castello sta per essere attaccato.

Nel Northumberland, in Inghilterra, si trova quello che viene definito come il castello più infestato del Regno Unito, il Chillingham Castle, anche se, a onor del vero, da quelle parti i manieri posseduti abbondano. Tra le sue mura gironzola una nutrita schiera di ectoplasmi: il povero, il vagabondo, Lady Mary, una bimba torturata, un corteo reale e il cosiddetto Blue Boy, cioè una sorta di flash di luce blu che alcuni testimoni dicono di aver intravisto sopra il letto di una delle numerose stanze.

La Torre di Londra, antica fortezza e prigione, è stata teatro di numerose e importanti vicende nella storia dell’Inghilterra, tra cui centinaia di episodi cruenti come esecuzioni e torture. Non è un caso dunque che anche questo edificio rientri nella lista nera: al suo interno risiede uno squadrone esagerato di fantasmi, il più illustre dei quali è quello di Anna Bolena, una delle mogli di Enrico VIII fatta decapitare dal marito nel 1536.

Fonte: http://gadget.wired.it/news/outdoor/2012/05/11/fantasmi-case-infestate-23667.html

Categoria: Paranormale | Commenti (0) | Autore:

Sulla luce fuori dal tunnel vista da chi esce dal coma

giovedì, 5. gennaio 2012 0:18

Il coma, una delle esperienze più forti e drammatiche che un uomo possa trovarsi a dover sperimentare nella sua vita. Da moltissimi anni si cerca di scoprire quali meccanismi entrano in gioco nel fisico di questi pazienti determinando così la loro sopravvivenza o, nel peggiore dei casi, il loro decesso.

Le ricerche più misteriose ed affascinanti a riguardo sono però quelle circa le cosiddette NDE (Near Death Experience, tradotto in italiano come “esperienza di pre morte”), una serie di incredibili esperienze extracorporee ricorrenti nei racconti dei pazienti sopravvissuti a stati di coma più o meno gravi.

Sulle NDE hanno scritto anche autori di un certo rilievo di epoche, e quindi anche di culture e religioni, diverse. Tra questi ricordiamo Platone, Oscar Lewis, Ernest Hemingway, Lev Tolstoj e Victor Hugo. Alcuni straordinari parallelismi con questi fenomeni sono presenti perfino nella Bibbia.

Il racconto più frequente, segnalato da circa un paziente su cinque reduce dal coma in una qualsiasi parte del mondo, è quello della luce in fondo al tunnel. Questi affermano pertanto di essersi trovati in una sorta di galleria buia, in fondo alla quale potevano scorgere una forte luminosità e, in alcuni casi, potevano addirittura osservare ciò che accadeva nella stanza in cui si trovavano. Secondo i racconti percorrendo questo tunnel in direzione della luce i pazienti capivano che stavano tornando alla vita e, alla fine di questo si risvegliavano dal coma.

La spiegazione al fenomeno che per molti anni i pazienti stessi e anche parte della comunità medica si sono dati è stata di natura paranormale o religiosa.

Secondo i sostenitori delle teorie paranormali si tratterebbe semplicemente di un contatto anticipato con l’aldilà, in base al quale viene data la possibilità alla persona di scegliere tra la vita e la morte. Secondo i credenti invece il fenomeno andrebbe interpretato secondo teorie e spiegazioni variabili a seconda del credo religioso professato, legate sempre e comunque a entità sovraumane come dei, santi e angeli.

A frenare l’entusiasmo e la fantasia dei credenti e degli appassionati del paranormale è arrivata la ricerca effettuata dai neurologi tedeschi della Charité University of Medicine di Berlino pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Neuroscience Letters.

Secondo il team di ricercatori guidato da Alexander Wutzler il fenomeno sarebbe causato da allucinazioni di natura chimica provocate da livelli altissimi di serotonina, un neurotrasmettitore monoaminico sintetizzato nei neuroni serotoninergici del sistema nervoso centrale e in alcune cellule dell’apparato gastrointestinale, coinvolto principalmente nelle reazioni legate alla regolazione dell’umore e nell’elaborazione di immagini e suoni.

La molecola, isolata per la prima volta nell’Università “La Sapienza” di Roma nel 1935 dal farmacologo Vittorio Erspamer a cui è tuttora intitolato l’Istituto di Farmacologia Medica del suddetto ateneo, giocherebbe un ruolo importante nei momenti di forte stress traumatico, esplicando una azione rilassante ed illudendo il nostro corpo di trovarsi in una sensazione di benessere, evitando così l’aumento dello shock.

I ricercatori hanno condotto i loro esperimenti sui topi, nei quali hanno potuto osservare un aumento sostanziale dei livelli di serotonina a seguito di un forte stress traumatico. Non ci sono motivi per non credere che nell’uomo succeda esattamente la stessa cosa e che questa concentrazione “anormale” rientri in un meccanismo biochimico alla base delle allucinazioni e delle percezioni che da secoli caratterizzano i racconti dei reduci da coma.

Mirko Carnevale
Fonte: http://www.controcampus.it/spip.php?article23583

Categoria: Paranormale, Ricerca Parapsicologica, Scienza | Commenti (0) | Autore:

Il Quadro Maledetto di eBay

giovedì, 21. luglio 2011 8:09

Tra gli oggetti maledetti (o presunti tali) che hanno fatto più parlare di sè c’è sicuramente il quadro intitolato The Hands Resist Him (Le Mani Gli Resistono), dipinto dall’artista americano Bill Stoneham nel 1972. La storia di questo oggetto è molto particolare e la sua fama si accresce di anno in anno grazie a internet e ai social network, che lo hanno fatto diventare “un caso”. Ma andiamo con ordine. Se navighi il web da molto tempo saprai bene che sul portale di compravendita eBay si trova un po’ di tutto. Case, barche, cellulari, palmari, vestiti, orologi, e via di seguito, le categorie sono tante. Ci sono anche i quadri, per chi aspira ad avere una gradevole opera d’arte da appendere alle pareti di casa o dell’ufficio.  Attenzione, però. Se sei anche tu tra questi presta attenzione a ciò che compri, perché potresti incappare in un’opera che si trova… (immagina la voce profonda di Rod Serling) Ai Confini della Realtà.

Il quadro maledetto di eBay: l’opera

È logico che un articolo ebayesco chiamato Haunted Painting (Dipinto Maledetto) non abbia fatto alcuna fatica nel 2000 ad attrarre un cospicuo numero di semplici curiosi che si sono poi trasformati in aspiranti acquirenti dopo aver letto la lunga spiegazione che lo accompagnava. In pratica, quelle parole li hanno convinti a battersi a suon di offerte per accaparrarsi una sorta di portasfortuna con la cornice. Il quadro non è nulla di eccezionale sotto il profilo artistico. C’è un bambino dal considerevole testone che ha sul viso l’espressione seria del fanciullo prematuramente cresciuto. Un’espressione da adulto, completamente fuori posto. Come quella che tutti, almeno una volta, abbiamo osservato nei bambini che vivono la miseria e la violenza da quando sono nati. Più lo si guarda e più si ha l’impressione che anche lui ci stia guardando, ma questo succede pure con La Gioconda ai cui occhi non sfuggi nemmeno se ti appendi al soffitto. Difficile capire cosa passa per la testa di quel piccino, anche se il sospetto che possa trattarsi di voglia di uccidere si fa strada nel nostro animo abbastanza in fretta. Basta fissarlo un paio di minuti. Accanto a lui c’è una bimba, e qui sta la prima sorpresina.

Il quadro maledetto: The Hands Resist Himfoto: Il quadro maledetto di eBay in tutta la sua inquietante bellezza

Non è una bimba in carne e ossa, ma una bambola. Strano come, a prima vista, si sia portati a pensare che si tratti della sorellina del bambino capoccione. Ho mostrato il dipinto a varie persone e, come me, tutte si sono trovate a dover correggere in pochi attimi il giudizio iniziale sulla coppia. Esperimento importante per comprendere il quadro? Non ne ho la più pallida idea.

Altro particolare: la bambola in questione non ha gli occhi. Ha due orbite vuote lì dove dovrebbero esserci i classici occhi azzurri di plastica con ciglia di nylon nero. Una bambola rotta… brrr… degno elemento da film horror, no?

Ma veniamo allo sfondo, ovvero alla finestra (o porta a vetri, o vetrina, fate un po’ voi) che mostra un’assoluta oscurità punteggiata da tante piccole manine che, a giudicare dalle varie posizioni, bussano e spingono per… farsi aprire? O per uscire, visto che i due personaggi principali si trovano all’esterno? Be’ la sensazione è quella.  A questo punto ti trovi a un bivio. Ti chiederai: “Se fossi nel quadro, sarei più al sicuro all’esterno con il piccolo maniaco che ti fissa e la sinistra bambola, oppure dentro, con tutte quelle manine e i rispettivi proprietari?”

Ecco, più o meno, che cosa diceva il testo di eBay che nel febbraio del 2000 accompagnava il quadro maledetto: il venditore asseriva di averlo trovato dietro una vecchia fabbrica e di averlo subito appeso per rendere giustizia a quello che, secondo lui, era un bel dipinto che non meritava di marcire in un angolo o essere buttato in qualche cassonetto. In capo a un paio di giorni aveva cambiato opinione e aveva altresì pensato di passarlo a qualcun altro. Quel qualcun altro avrebbe dovuto pagare per farsela sotto dalla paura quando il dipinto si fosse animato. Il mondo è strano, eh?

Pare infatti che la coppia del dipinto faceva strane cose di notte. Il venditore di eBay raccontava di aver sistemato una macchina fotografica davanti al quadro, programmandola allo scatto ogni tot minuti. Lo aveva fatto dopo aver ascoltato il resoconto della figlia di quattro anni circa l’evasione dalla cornice dei due protagonisti.I particolari non sono chiari, ma quello che fu chiaro al venditore, mentre studiava la serie di scatti effettuati dalla macchina fotografica nell’arco di una notte, era che il quadro doveva assolutamente lasciare la sua casa.

Dettagli dei volti nel quadro maledetto

foto: i dettegli dei volti della bambola e del bambino nel quadro maledetto

Due foto in particolare mostravano uno strano gioco di luci e ombre: la bambola che puntava una pistola addosso al bambino e quest’ultimo che pareva distaccarsi dallo sfondo pitturato per emergere nel mondo reale. Come il più psicolabile dei venditori, si affretta ad aggiungere che il prossimo proprietario non dovrà essere affetto da disturbi mentali o fisici e che dovrà aver ricevuto almeno un’infarinatura di soprannaturale. Come a dire: “So benissimo che questo oggetto non ti porterà alcun bene e te lo vendo lo stesso. Se dovessi impazzire o morire d’infarto, la colpa non é mia.”

La bambina e la pistola
foto: la bambina impugna una pistola in The Hands Resist Him

Il quadro maledetto di eBay: l’asta online

Ovviamente, le domande d’acquisto fioccano da ogni parte del mondo. Oltre 30.000 le visualizzazioni dell’annuncio di vendita. Gli ebaysti cacciatori di fantasmi chiedono delucidazioni: strani odori? Strane tracce sul muro o sul pavimento? Strane voci? Il venditore risponde: no, no e no. Nulla di anomalo, a parte le fotografie e una famiglia spaventata a morte dal dipinto. Gli ultimi consigli del venditore: non usate l’immagine come wallpaper del computer e non mostratela ai bambini, i soggetti notoriamente più sensibili al soprannaturale (non dimentichiamo che sua figlia di quattro anni è stata la prima ad avvertire che c’era qualcosa di sospetto nel quadro). Chi ha comprato il quadro alla fine? Uno che preferisce farsi chiamare Lucky Bidder, ovvero Fortunato Offerente. Non ci interessa tanto sapere quanto l’ha pagato, ma quali sono stati gli effetti su di lui e sulla sua abitazione. Nessuno, a quanto pare.  Sa chi lo ha dipinto, dietro il quadro c’è la firma dell’autore, ma si rifiuta di comunicarlo ai curiosi. Sa anche come si intitola, e almeno questo lo rende pubblico. The Hands Resist Him è traducibile come Le Mani Gli Resistono o Le Mani Resistono a Lui, anche se non suona bene in italiano. Le email che Lucky Bidder ha ricevuto dopo averlo comprato non sono affatto rassicuranti: chi diceva di essersi sentito davvero male dopo aver semplicemente guardato l’immagine sullo schermo del computer si chiedeva: com’era possibile sopportarne la visione in scala reale e restare sani di mente? Alcuni sensitivi lo pregavano di disfarsi al più presto di un oggetto saturo di una tale energia negativa. Sedicenti esorcisti reiteravano l’invito e si offrivano di benedire sia il quadro che la casa. Isteria di massa? Internet Isteria? Chi lo sa.  Il rischio di essere vittime della suggestione è molto alto. Quel bambino dallo sguardo indecifrabile, vagamente malevolo. Quella bambola rotta che però ha qualcosa di umano. Quelle manine fantasma, sì, quelle più di tutto, fanno di quest’opera d’arte un oscuro messaggio che una parte di noi vorrebbe decifrare e l’altra no, neanche per sogno. Forse è davvero un quadro stregato, un’opera maledetta.  Nel dubbio, io mi guardo bene dall’usare l’immagine come sfondo per il pc. E tu?

Il quadro maledetto di eBay: i fatti

Poi grazie a internet e ai tanti curiosi sono arrivate le prime informazioni certe sull’opera. L’artista californiano Bill Stoneham, di Oakland, dipinse The Hands Resist Him nel 1972. Il quadro finì in una gallerBill Stoneham, artista maledetto?ia di Los Angeles, ricevette le critiche ufficiali del caso, e fu acquistato dall’attore John Marley, ricordato per aver interpretato Jack Woltz nel film Il Padrino.  Marley si spense a 76 anni nel 1984 e il quadro non dev’essere piaciuto molto ai suoi eredi visto che la coppia che lo mise in vendita su eBay nel 2000 lo trovò abbandonato nei pressi di una fabbrica di birra. Da una base d’asta di 199$ The Hands Resist Him venne infine acquistato a 1.050$ da “Lucky Bidder”, che si scoprì poi essere il proprietario della Perception Gallery di Grand Rapids, in Michigan. Ricevute tutte quelle email e segnalazioni di “eventi negativi e malesseri” legati alla sola visione del quadro sullo schermo dei computer, Lucky Bidder contattò subito il suo autore Bill Stoneham, la cui firma appariva nitida nell’angolo in basso a destra del dipinto, per chiedere informazioni. Stoneham era all’oscuro di tutto e si mostrò molto sorpreso dalle interpretazioni e dai fatti che circondavano la sua opera: la “pistola” per lui altro non era infatti che una batteria scarica e alcuni fili elettrici ingarbugliati. E il bambino dallo sguardo truce? Sarebbe lui stesso visto che aveva dipinto il quadro basandosi su una sua vecchia foto di quando aveva 5 anni.

Ma qual è l’interpretazione originale da dare agli elementi del dipinto? Stoneham spiegò a Lucky Bidder che:
– la porta è la rappresentazione della linea di divisione tra il mondo reale e quello dei sogni e delle possibilit
– la bambola è una guida che deve scortare il ragazzo attraverso questo mondo
– le mani rappresentano le vite ed esistenze alternative e le infinite possibilità

The Hands Resist Him sarebbe quindi un quadro a tema onirico/fantastico, pure con un pizzico di ottimismo, altro che la rappresentazione di violenze psicologiche e propositi di morte come sostenuto da alcuni.

Tutto risolto?
Macchè.

Proprio parlando con Lucky Bidder il buon Stoneham (o il suo inconscio, o la sua parte più “fiuta affari”) si ricordò di una cosa: che sia il primo gallerista che espose il quadro che il primo critico che lo giudicò, erano morti entrambi circa un anno dopo essere entrati in contatto con il quadro per la prima volta… […]

Fonte: http://www.latelanera.com/misteriefolclore/misteriefolclore.asp?id=56

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Compare fantasma nella foto, si riapre un caso di omicidio.

sabato, 7. maggio 2011 20:09

LA SPEZIA – Don Emilio Gandolfo fu ucciso 12 anni fa a colpi di crocifisso e l’autore dell’omicidio non ha ancora un nome. Il parroco è stato ammazzato il 2 dicembre del 1999 a Vernazza, in provincia di La Spezia. Ora l’intero paese di Vernazza farà l’esame del Dna: il sindaco è stato il primo ad offrirsi volontario. Ne parla oggi il Corriere della Sera. “Piccolo, segaligno, scorbutico, quasi sempre in abiti borghesi, camicia a quadri e cappellino con visiera, don Emilio era quanto di più lontano dal pacioso parroco di paese. Colto (aveva curato la pubblicazione degli scritti di Gregorio Magno), aveva frequentazioni vaticane, era stato addetto agli uffici diplomatici della Santa Sede, per anni aveva fatto da guida ai pellegrinaggi in Terra Santa: ormai anziano era approdato nella chiesa sul mare del borgo delle Cinque Terre, non lontano dal paese natio, vicino a Sestri Levante. Fu ucciso in modo barbaro – si legge – la sera in cui si fa risalire l’omicidio (scoperto il giorno dopo), il 2 dicembre, tutto il paese era in piazza, sul sagrato della chiesa, per montare le luminarie di Natale”. «In piazza – ricorda Caporuscio che prese in mano le indagini – c’era anche il sindaco di allora, il comandante dei vigili. Nessuno si accorse di nulla». L’ottantenne Don Emilio forse fu torturato: aveva tutte le costole fratturate, le dita di una mano spezzate e la mandibola fratturata in due punti. «Una violenza bestiale» commenta Caporuscio. Per colpire il sacerdote fu usato un pesante crocifisso d’argento e, forse, un altro oggetto mai trovato. Sotto le unghie il medico legale trovò un capello: ora c’è il Dna. Proprio quel capello potrebbe appartenere ell’assassino. «Abbiamo considerato l’idea di chiedere alla popolazione di sottoporsi all’esame – dice Caporuscio – ma questo non significa che qualcosa ci spinga a ritenere che il colpevole sia fra gli abitanti di Vernazza. L’assassino, o gli assassini, non hanno lasciato tracce». Il Paese è convinto che l’assassino non sia uno del posto, ma qualcuno che il parroco conosceva bene. Secondo la ricostruzione fatta al tempo, don Emilio avrebbe aperto di persona la porta al suo assassino.

UN POSSIBILE MOVENTE Il sacerdote criticava aspramente la politica finanziaria intrapresa dalla Compagnia di San Paolo, di cui faceva parte, che aveva iniziato a investire in immobili e nel leasing di aerei per trasportare i pellegrini in Terra Santa o nell’Est europeo. Alcune società che facevano capo o avevano rapporti con la Compagnia sarebbero state domiciliate a un numero civico fantasma di La Spezia: ben 70 ragioni sociali, alcune fanno pensare a traffici illeciti. Compreso il traffico d’armi. La Compagnia poi fallì per 400 miliardi di lire – scrive il Corriere – don Emilio aveva anche modificato il proprio testamento destinando alla Compagnia prima unica erede solo due quinti dei suoi beni, circa 150 milioni delle vecchie lire. E aveva investito 70 milioni di lire in un’assicurazione sulla vita. Dalla canonica, dove don Emilio fu massacrato, sparì un crocifisso d’oro ma nessuno toccò il milione di lire in contanti: l’ipotesi della rapina, con il fermo di un balordo fu presto abbandonata. Sparì soprattutto la cartella con i documenti da cui don Emilio non si separava mai.

UN MOTIVO SINGOLARE HA PERMESSO LA RIAPERTURA DEL CASO All’inizio di aprile un turista ha scattato una foto nella chiesa di Vernazza in cui appare una figura eterea, con sembianze simili a quelle del parroco assassinato: nel paese si è subito parlato del fantasma di don Emilio. Caporuscio ha disposto che sia raccolta a Roma la testimonianza di un amico di don Emilio, Antonio Thierry, da sempre convinto che il prete fosse finito su un terreno pericoloso.

Fonte: http://www.leggo.it/articolo.php?id=119805

Discussione nel forum: http://www.daltramontoallalba.it/public/forum/viewtopic.php?f=10&t=3860

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