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Le 10 università nel mondo dove si studiano i fenomeni Paranormali

martedì, 4. febbraio 2014 17:07

C’è chi studia la Telepatia e chi i fenomeni paranormali. Chi cerca di capire come la forza del pensiero possa piegare un cucchiaio e chi vorrebbe spiegare casi di fantasmi e abitazioni infestate. Signore e signori, nelle Università di tutto il mondo il paranormale è una materia affermata, e come tutte le materie affermate, va avanti tramite esperimenti interessanti e – a volte – impossibili. Ecco a voi la classifica delle prime dieci università al mondo e dei relativi esperimenti che studiano il paranormale.

1° POSTO – STANFORD UNIVERSITY

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L’Università di Stanford è considerata una delle prime al mondo  in materia paranormale e nello studio delle percezioni extrasensoriali (ESP). Fin dal lontano 1911, il professor John Edgar Coover ha cominciato a condurre esperimenti straordinari, a partire dal famoso cucchiaio bender e dalla capacità di piegare il ferro con la forza del pensiero. Le ricerche, in maniera ufficiosa, continuano ancora oggi…

2° – POSTO: DUKE UNIVERSITY

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E’ il 1935 quando due ricercatori dell’Università di Duke, dopo una lezione tenuta da Sir Conan Doyl sulla possibilità di comunicare con i morti, decidono di fondare una vera e  propria disciplina fondata sullo studio critico della percezione sensoriale.

3° POSTO: PRINCETON UNIVERSITY

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Da molti anni, in un seminterrato dell’Università di Princeton, si svolgono esperimenti e studi su attività paranormali. Il programma ha ottenuto diversi successi. In molti, dunque, all’interno dell’Ateneo, credono alla possibilità di fenomeni paranormali.

4° POSTO: HARVARD UNIVERSITY

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Ad Harvard le cose vanno diversamente: gli scienziati si concentrano su fenomeni che smentiscono le attività paranormali. E per il momento sembrano riuscirci.

5°POSTO: UNIVERSITY OF VIRGINIA

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L’Università della Virginia si concentra sul fenomeno della reincarnazione. In questo senso molto attivo è stato il laboratorio diretto dal dottor Ian Stevenson, sin dal 1967.

6° POSTO: UNIVERSITY OF ARIZONA

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All’Università dell’Arizona sono stati essi in piedi due progetti importanti con l’obiettivo di esplorare la possibilità da parte della mente umana di sopravvivere all’esperienza della morte fisica. Il programma si chiama SOPHIA.

7° POSTO: UNIVERSITY OF CALIFORNIA

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Chiaroveggenza, telepatia, case infestate: per 10 anni l’Università di Los Angeles, in California, è stata il centro della ricerca sul paranormale. opo tanto clamore da parte dei media, oggi il progetto, però, è stato abbandonato.

8° POSTO: CORNELL UNIVERSITY

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Da 4 anni l’Università ha lanciato un programma specifico sulla ricognizione, che ha coinvolto più di 1.000 persone, producendo risultati incredibilmente positivi. L’esperimento di Bern ha permesso di spiegare concetti del tutto particolari: grazie al pensiero retroattivo la mente riuscirebbe a prevedere eventi futuri.

9°POSTO: EDIMBURG UNIVERSITY

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Già nel 1985 è stata istituita all’Università di Edimburgo una cattedra in parapsicologia, nel Dipartimento di Psicologia. L’Ateneo si distingue per il suo approccio multidisciplinare alla materia. Dal 2010, poi, anche Twitter è stato utilizzato per sviluppare le analisi e le ricerche.

10° POSTO: UNIVERSITY OF LONDON

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Ebbene sì, uno degli esperimenti più interessanti si tiene all’Università di Londra, con il Telepathy Test svolto dall’APRU. In pratica gli studi si concentrano su casi quotidiani: come mai riceviamo la chiamata di qualcuno che abbiamo da poco pensato? E’ coincidenza, oppure, si tratta di fenomeni psichici come Telepatia o Precognizione?

Fonte: http://www.corriereuniv.it/cms/2014/01/classifica-le-10-universita-al-mondo-dove-accadono-fenomeni-paranormali/

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I fantasmi del castello di Zavattarello

mercoledì, 15. gennaio 2014 8:25

Inquietanti presenze vivono all’interno delle mura dell’antico castello Dal Verme di Zavattarello. Fantasmi di nobili e trovatori appaiono per poi scomparire nel nulla, negli stanzoni della rocca. In paese, al bar, tra le mura domestiche tutti ne parlano, ma tutti hanno paura di raccontare, temono di essere presi per pazzi. Nel 2005, un architetto che si occupava della ristrutturazione del castello ha avuto un giorno un strano incontro. Egli si trovava in una delle stanze del maniero, vicino ad un antico mobile in noce. Ad un certo punto sentì una presenza alle spalle. Si girò di scatto e vide a pochi metri di distanza la figura di un antico trovatore, vestito con abiti colorati e che in mano aveva una specie di mandolino. Lo spirito cercò di comunicare qualcosa all’architetto ma poi scomparì per sempre.

A confermare questi strani fatti e queste voci che parlano di spettri di fantasmi è il sindaco di Zavattarello Carlo Romagnese. “Anche quando hanno donato il castello nel 1975 al comune i conti Dal Verme era apparso un articolo sul Corriere della Sera -racconta il primo cittadino – che parlava della presenza di un fantasma all’interno dei locali del castello. Localizzato precisamente nell’ultima stanza dell’ultimo piano della rocca. Proprio una di quelle stanze che aveva avuto il maggior danno a seguito dell’incendio appiccato dai Mongoli, dopo un rastrellamento, ai tempi del secondo conflitto mondiale. In questa ultima stanza sarebbe localizzato il fantasma di Pietro Dal Verme, il principale feudatario dei Visconti dal Verme che viveva a Milano, a San Giovanni sul Muro ma che spesso veniva nel castello di Zavattarello. Era stato avvelenato dalla moglie, una Sforza, che si era vendicata per una questione sentimentale. E’ stata praticamente una vicenda violenta. Io ho raccolto le testimonianze dirette della famiglia dal Verme. Il conte Carlo che è il primogenito vivente. Loro sono ottantenni, hanno passato l’infanzia all’interno del castello, prima che avvenisse l’incendio. I conti Dal Verme assicurano che a mezzanotte si apriva improvvisamente la stanza. E quindi nessuno voleva dormire nella stanza. Noi non abbiamo fatto verifiche. Questo è il fantasma ufficiale. Inoltre a me ha raccontato un architetto di cui non faccio il nome, perché si è confidato solo con me, durante i restauri, mentre facevano i rilievi per presentare i progetti al comune del restauro del castello. Nel locale della cucina, dove c’è un mobile, un vecchio credenzone che è stato restaurato. In quella stanza l’architetto ha visto un vecchio nobil uomo seduto su una poltrona, vestito con gli indumenti molto colorati, aveva una barbetta molto bianca gli ha sorriso. Poi altre persone lo avrebbero visto anche di giorno. Lo spirito non parrebbe uno dei conti, ma le sembianze fanno pensare a uno dei vecchi cantori. Dopo questi fatti sono andato a vedere tra gli archivi e ho trovato una vecchia storia che raccontava di un cantore che si era invaghito della contessa. E probabilmente questa storia una volta scoperta avrebbe avuto un tragico seguito. Anche se ho raccolto queste testimonianze io rimango molto scettico, non credo al soprannaturale e infatti da me il fantasma da me non si fa vedere. Anche se io sono quello che vive di più all’interno della rocca non ho mai visto lo spettro di Dal Verme.

E’ stata realizzata nel 2013 un’interessante ricerca al castello in due diverse fasi, condotta dal gruppo Hesperya Paranormal Research, ricerca che ha portato all’acquisizione di alcuni EVP di particolare interesse. Per approfondire segnalo il link del report di indagine:

http://www.hesperya.net/le-indagini/castello-dal-verme-zavattarello-pv/

e un bel video-report delle due ricerche.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=684P6qiRyok[/youtube]

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L’ectoplasma, la materia ignota e lo spiritualismo

martedì, 14. gennaio 2014 10:40

L‘ectoplasma (dal greco antico ἐκτός – ektòs, fuori – e πλάσμα – plasma, lett. ciò che ha forma) è un termine adottato per la prima volta da Ernst Haeckel nel 1873, per indicare lo strato esterno e più denso del citoplasma cellulare. Il primo ad usare questo termine nel campo della parapsicologia e dello spiritismo fu il premio Nobel Charles Richet (1850-1935). Il termine ectoplasma indica una sostanza di natura sconosciuta, che secondo i fautori delle teorie paranormali uscirebbe dal corpo di alcuni medium in stato di trance e che spesso si materializzerebbe in figure visibili. Esso rappresenterebbe pertanto la forma corporea fluida nella quale talvolta si materializzano gli spiriti o le entità spirituali. Sostanza luminosa, o forza, che si dice fluisca dai medium in trance. Si riporta che l’ectoplasma è il risultato di una forza ectenica. Il trasferimento dell’energia/materia usa certi materiali nella stanza dove una seduta viene tenuta in modo da fornire una sostanza e un colore ad una manifestazione. Un po’ viene preso da tutto in modo da non distruggere le cose. Comunque, gli oggetti in una stanza dove si svolge una seduta non si consumano facilmente. Il maggiore potere è quello emanato da ogni membro del cerchio. Il medium non solo sviluppa il proprio potere medianico, ma il potere del proprio spirito in modo da innalzare la qualità dell’ectoplasma.  Il pensiero umano si è sforzato in ogni tempo di approfondire i grandi problemi dell’universo. Il più avvincente è certo quello che riguarda l’origine e il divenire dell’uomo: da dove veniamo, dove andiamo, cosa sappiamo? E’ dallo studio dei fenomeni naturali, dall’esame dei fatti che si presentano alla nostra attenzione che i grandi pensatori hanno cercato di portare agli uomini più luce, maggior verità sul mistero della vita e la ragione dei vivere. Ai fenomeni d’ordine fisico si sono però venute ad aggiungere manifestazioni di natura particolare che sembrano staccarsi dal quadro solito delle leggi fisiche; si tratta dei fenomeni psichici. NON strenua e sistematica un’opposizione con scontrata sia si non che acquisite, conoscenze le sconvolgere a improvvisamente giunta Geley dottor ha detto:

“I seguaci delle vecchie discipline si sono sempre accaniti contro i conquistatori del futuro. Ogni progresso appare loro come il più temuto degli errori. Con animo sincero essi lottano contro le novità più feconde, con l’asprezza che si ha nel compimento di un dovere”.

La maggior parte delle grandi scoperte, la maggior parte delle grandi verità acquisite come novità, sono state combattute con accanimento dalle accademie, dalla maggioranza dei dotti e da tutti gli ignoranti. Questa resistenza ad accettare nozioni nuove – dice Lumière nella sua analisi dei motivi dei misoneismo dei dotti – ha per causa prima l’errore che si commette presentando generalmente la scienza come un dogma intangibile, quando invece la sua evoluzione costante è la ragione essenziale della sua stessa esistenza. Prima di affrontare lo studio di questi fenomeni di fisiologia sovranormale, è utile ricordare le precauzioni di cui si sono circondati gli sperimentatori per avere certezza dei fatti straordinari da loro osservati. Per esempio, il dottor Gibier, Direttore dell’istituto Pasteur di New York, ha ottenuto nel suo laboratorio materializzazioni usando luce a gas e tenendo la medium (Madame Salmon) rinchiusa a chiave in una gabbia in rete metallica. Nelle esperienze dei dottor Geley, dei dottor Schrenck-Notzing e dei professor Richet venivano usati otto apparecchi fotografici puntati sul medium, mentre il fenomeno si svolgeva a luce rossa; gli sperimentatori facevano anche funzionare tutti gli apparecchi simultaneamente cosa che permetteva di rendersi poi conto delle caratteristiche dei fenomeno colto da angolature differenti. L’ectoplasma è quella sostanza semisolida, o gassosa, che si sviluppa all’esterno dei corpo di certi medium, uscendo dalla bocca, dal naso, dalle orecchie, dal plesso ecc. La sostanza, dotata di capacità motoria, emana lentamente dal corpo e si stende sotto forma di un largo tessuto membranoso perforato da vuoti e da rigonfiamenti, o sotto forma d’una nebbiolina opaca. L’ectoplasma, emanazione dei fluido vitale, è stato chiamato dal dottor Geley “sostanza primordiale”.

Ouesta sostanza è dotata di sensibilità come la materia vivente da cui deriva, teme i contatti ed è sempre pronta a sottrarsi alla vista e a riassorbirsi. Geley le attribuiva una sorta d’istinto, simile all’istinto di conservazione degli invertebrati. Al più piccolo trauma, la sostanza ritorna nel corpo dei medium. Geley ha insistito nel rilevare i gemiti emessi dal medium durante il fenomeno, che ricordano quelli di una partoriente. Inoltre, durante l’esteri orizzazi one, il medium perde peso in rapporto con l’entità materializzata, in quanto l’invisibile si serve in effetti di questa sostanza per rendersi visibile in un ambiente umano. Il fisico W. Crookes aveva costruito una bilancia speciale per studiare questa dispersione. La sua medium (Miss Cook), che pesava 112 libbre in stato normale, non pesava più di 68 libbre quando l’entità si materializzava. L’ectoplasma permette materializzazioni sia parziali sia complete dei corpo umano. La materializzazione più osservata dagli sperimentatori è quella della mano. Ecco ciò che ha detto W. Crookes a proposito: “Questa mano non è sempre una semplice forma, talvolta sembra animata e molto graziosa, le dita si muovono e la carne pare essere umana quanto quella delle persone presenti. Sul restringimento, sul braccio diviene vaporosa e si perde in una nube luminosa. Queste mani, al tocco, paiono a volte fredde come il ghiaccio e morte, altre volte mi sono sembrate calde e vive e hanno stretto la mia con la ferma presa di un vecchio amico. Ho trattenuto una di queste mani nella mia, risoluto a non lasciarla scappare. Non ho notato tentativi o sforzi per farmi lasciare la presa; a poco a poco la mano sembrava dissolversi in vapore e si liberava dalla mia stretta”.

Per conservare prove tangibili di queste manifestazioni, Geley e i suoi collaboratori hanno fatto immergere queste mani ectoplasmiche in soluzioni di paraffina contenute in vasche di acqua calda. Quando la mano riemerge dall’acqua è ricoperta da un sottile strato di paraffina, che si solidifica a contatto con l’aria. Una volta che la mano si è dematerializzata, rimane uno stampo cavo dal quale ovviamente una mano normale non potrebbe uscire, a causa dell’estrema fragilità della paraffina. Nel “guanto” di paraffina che rimane, si cola del gesso e si ottiene un calco. Le mani ectoplasmiche hanno la forma di mani adulte in miniatura. Non soltanto gli esperti (che non conoscevano le condizioni sperimentali) hanno rilevato la finezza dei dettagli anatomici dei calchi, ma hanno riscontrato segni di contrazione muscolare e pieghe nella pelle che li hanno portati a concludere ” in tutta evidenza, mani viventi che son servite per questi stampi. Il rapporto sottolinea che l’uscita di una mano vivente da un guanto di paraffina dello spessore di meno di un millimetro è impossibile; ci si può quindi domandare come sia avvenuto questo fenomeno, umanamente impossibile>>. Dopo numerose prove, completamente fallite di produrre artificialmente e con i mezzi più diversi guanti di paraffina analoghi a quelli ectoplasmatici, si è dovuto concludere che lo stampo di membra materializzate costituisce una conferma irrefutabile dei fenomeno ectoplasmico.

Fonte: http://www.menphis75.com/ectoplasma.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Ectoplasma_%28parapsicologia%29

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VILLA DE VECCHI: UNA DELLE 20 CASE PIU’ INFESTATE AL MONDO

venerdì, 10. gennaio 2014 6:05

Villa de Vecchi, un’imponente casa abbandonata a Bindo di Cortenova, nel Lecchese, è un mistero. Le leggende raccontano che fuori dai cancelli della villa, alcune sere, si possa udire il suono di un pianoforte. Ma la casa, come in un horror movie che si rispetti, è completamente disabitata. C’è chi è entrato, a suo rischio e pericolo, e mentre scattava alcune fotografie giura di aver visto nell’obiettivo figure inquietanti. Chiunque transiti per la strada provinciale della Valsassina, nelle vicinanze della galleria costruita per attraversare la montagna franata undici anni fa sul paese montano, può osservarla in mezzo a un grande parco, ma solo trattenendo un brivido lungo la schiena. Se di giorno la grande casa diroccata non fa alcun effetto, di notte solo i più coraggiosi entrano nel parco e i più incoscienti fanno un giro all’interno delle mura che non cadono per miracolo.

Costruita nel 1858 dall’architetto Alessandro Sidoli per conto di Felice de Vecchi, conte a capo della Guardia nazionale che prese parte alle Cinque giornate di Milano, da decenni è in stato di abbandono, tanto che sono fiorite leggende su fantasmi e presenze inquietanti che sono uscite dalla Valsassina e persino dai territori nazionali. E così, dieci giorni fa, le foto della villa sono state pubblicate dal seguitissimo sito internet statunitense Buzzfeed, un colosso digitale da 40 milioni di click al mese, accanto ad altre sei case stregate selezionate in tutto il mondo. «Situata sui monti ad est del lago di Como, in Italia, la barocca “Villa de Vecchi” è conosciuta localmente come la Villa dei Fantasmi – si legge su Buzzfeed – L’edificio è abbandonato da anni ed è stato presumibilmente la scena di un omicidio o suicidio». Di storie per gli amanti del brivido ne circolano molte sulla casa, circondata da anni da un alone di mistero.

Fantasmi, apparizioni, suoni di pianoforte, luci, fontane di sangue… C’è di tutto e di più nell’immaginario collettivo legato a Villa De Vecchi, eppure l’antica magione ha tutti i crismi per sembrare davvero stregata: bellissima, abbandonata dagli anni ‘50 dello scorso secolo, cadente, piena di storia, vecchia di quasi due secoli… E rovinata da ogni genere di vandalismo. Riti satanici compresi, a detta di qualche “bene informato”. Tanto da entrare nel novero delle “20 Haunting Abandoned Mansions of the World” (venti case abbandonate infestate da fantasmi nel mondo) da parte del sito inglese (loro sì che se ne intendono), www.urbanghostsmedia.com . Peccato però che sia “stregata” più per il nome che gli danno alcuni – “la villa delle streghe” la chiamano o “La casa rossa” – che per fatti reali. Ma il fascino c’è e tanti fotografi, anche nostrani, l’hanno immortalata nei loro scatti (Agnes Weber, Fabrizio Crippa…). Per la sua bellezza ma soprattutto per il suo fascino crepuscolare…

Fonti: http://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/2013/08/18/935835-Villa-De-Vecchi-Cortenova.shtml

http://milombardia.gazzetta.it/milano/2013-08-21/cortenova-bindo-fantasma-villa-de-vecchi-suona-pianoforte-201003060452.shtml

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Fantasma al palazzo ducale di Venezia

domenica, 5. gennaio 2014 18:41

La foto che vi mostrerò qui di seguito mi è stata inviata da Nicola di Venezia, una guardia giurata che spesso nei suoi turni di lavoro notturni è impegnato nella sorveglianza di musei e strutture private di interesse culturale. Nella fattispecie, lo scatto è stato realizzato nell’estate del 2013 all’interno delle sale del Palazzo Ducale di Venezia. Tra le anomalie segnalatemi (che ho ritenuto essere semplici fenomeni pareidolici) ho ritenuto interessante approfondire la figura che si scorge in fondo al corridoio sulla destra, a ridosso della scalinata.

Non ho avuto molti elementi su cui lavorare poichè il file inviato è privo di metadati e la qualità dell’immagine non permette elaborazioni dettagliate. Ciò nonostante, la particolare conformazione morfolgica dell’elemento eccedente, simile ad una sagoma antropomorfa, sembra essere assimilabile alle fenomenologie apparizionali delle cosidettè “dame bianche“, e merita quantomeno menzione all’interno di queste pagine.

Oltre alla morfologia dell’elemento “extra“, è interessante constatare che la figura si presenta con una “densità” non uniforme, fenomeno tipico delle manifestazioni da “addensamento molecolare“. Inoltre, stando alla testimonianza di Nicola, al momento dello scatto la struttura era chiusa e non poteva dunque entrare nel campo di inquadratura alcuna persona. Come dicevo poco sopra, non ho elementi per stabilire la natura del presunto fenomeno apparizionale, ma le particolarità di scatto meritano comunque attenzione. Ringrazio Nicola per aver condiviso con me e con tutti coloro che seguono le mie ricerche questo materiale.

Michele Morettini

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FANTASMI: la Dama Bruna di Raynham Hall

sabato, 28. dicembre 2013 15:29

Questa immagine fu scattata dal fotografo nonchè Capitano Provand e dalla sua assistente Indre Shira, nel lontano pomeriggio del 19 settembre 1936; il luogo è la Raynham Hall, antica villa inglese. La foto fu inizialmente scattata per la rivista Country Life Magazine: i due fotografi notarono una figura evanescente che scendeva le scale, e fecero in tempo ad immortalarla su pellicola. L’immagine poi, fece velocemente il giro di molte altre riviste, e ancora oggi continua a circolare, anche attraverso internet; questo perchè è ancora tutt’oggi considerata una delle più importanti e famose foto di fantasmi del mondo. Nonostante questa sia chiaramente una doppia esposizione, c’è una domanda che ancora ci si pone al giorno d’oggi: perchè due fotografi così ben conosciuti, con un’eccellente reputazione, avrebbero dovuto falsificare una foto? Nessuno però è mai riuscito con sicurezza a scoprire se si tratti di un falso oppure no, tuttavia gli esperti sono più propensi a dichiarare l’autenticità di questa immagine. Ma adesso, occupiamoci della possibile identità del fantasma della “Brown Lady”.

LA “BROWN LADY” E’ IL FANTASMA DI DOROTHY WALPOLE?

Il fantasma della famosa foto fu identificato come quello di Dorothy Walpole, che dal 1686 al 1726 (anno in cui morì di vaiolo) abitò nella Raynham Hall. Dorothy era la sorella di Sir Robert Walpole, colui che venne considerato il primo Primo Ministro di tutta la storia inglese. Ella ebbe una vita molto infelice: suo padre le proibì di sposare il suo primo grande amore, il Secondo Visconte Townshend, tuttavia si sposarono molto più tardi, in seguito alla morte della sua prima moglie. Fu però a questo punto, che Dorothy rimase coinvolta in un imbroglio con un tale Lord Wharton, fortemente indebitato economicamente. Fu un vero e proprio scandalo per quel”epoca! Venuto a conoscenza di ciò che sua moglie aveva combinato, Townshend ordinò che venisse rinchiusa nella sua camera. Qui Dorothy morì, il 29 marzo 1726, alla giovane età di 40 anni.

Le cronache ufficiali dell’epoca narrano che la donna sia morta di vaiolo, ma altre voci affermano che sia morta di infarto, o addirittura rompendosi l’osso del collo dopo essere stata spinta giù dalle scale violentemente. Da quel momento, il suo fantasma è solito scenderle e salirle, alla ricerca dei suoi 5 figli che le furono sottratti dal marito dopo la vicenda di Lord Wharton. La “Brown Lady” fu avvistata più volte nel corso degli anni; il soprannome “brown” le fu dato per via del lungo vestito di broccato marrone che indossa in tutte le sue manifestazioni. Alcune apparizioni importanti, riportate storicamente, sono le seguenti:

-1849: il Maggiore Loftus e il suo amico Hawkins, una notte, prima di dormire, videro apparire il fantasma vicino al letto; la sera dopo, l’ evento si verificò nuovamente.

-1926: Lady Townshend incontrò la Brown Lady sulla scalinata; ella non aveva mai sentito parlare della storia di tale fantasma, e giurò che questo assomigliava in maniera incredibile a Dorothy Walpole.

-1936: il Capitano Marryat ebbe un incontro ravvicinato con la Brown Lady; egli chiese di poter rimanere nella camera in cui si diceva apparisse tale entità. Dopo aver passato una notte chiacchierando e scherzando con altri due ospiti, arrivò il momento in cui questi due decisero, attraversando il corridoio, di tornare alle loro stanze.

Fu a questo punto che essi giunsero faccia a faccia col fantasma di Dorothy, che si mouveva verso di loro con in mano una torcia. Il Capitano Marryat, che li aveva scortati, riconobbe nell’apparizione, la donna che era ritratta nel dipinto appeso in camera sua. Essa sorpassò i tre uomini, poi li fissò con uno sguardo diabolico, al punto che questi si spaventarono moltissimo. Il Capitano Marryat si fece coraggio ed estrasse la pistola, puntandola verso la Brown Lady, ma quando sparò, il proiettile la attraverso e finì conficcato contro una porta (ancora oggi è possibile vederne il buco).

Anche re Giorgio IV ebbè un incontro col fantasma della Walpole: egli si spaventò così tanto, risvegliandosi nel mezzo della notte e trovandoselo ai piedi del letto, che scappò immediatamente dalla Rayhnam Hall, giurando di non mettervi mai più piede.

Fonte

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FOTOGRAFATA UNA PRESUNTA ENTITA’ PARANORMALE AL CASTELLO MALASPINA

martedì, 17. dicembre 2013 15:51

Il signor Alessandro di La Spezia, in visita al Castello Malaspina di Fosdinovo (Fosdinovo – Massa Carrara) in data 19 Ottobre 2013, insieme alla sua famiglia e alla custode del Castello (la signora Mina), è risultato protagonista di una acquisizione di un elemento “supernormale”, riconducibile ad una presunta manifestazione paranormale. Durante la visita guidata notturna, condotta dalla signora Mina alla esclusiva presenza del suo nucleo familiare, in alcuni scatti lo stesso ritiene di aver fotografato delle anomalie energetiche e una presunta “entità”, risultante di una manifestazione apparizionale. Questo scatto in particolare sarà l’oggetto di questo report di analisi.

Il Sig. Alessandro mi ha gentilmente chiesto di approfondire la questione e verificare la natura dell’elemento eccedente, fornendo una spiegazione al fenomeno stesso e convalidando la genuinità dello scatto, escludendo manipolazioni grafiche e digitali. Le conclusioni che trarrò saranno relative a quanto potuto verificare in relazione al materiale inviato e la sua testimonianza, conclusioni che non debbono essere prese come univoca sentenza alla natura dal fenomeno, ma frutto di personali considerazioni relative alla mia personale esperienza nel campo della ricerca di “confine”.

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FANTASMI IN ITALIA: i 10 posti più infestati in assoluto

venerdì, 13. dicembre 2013 18:49

posti fantasmi italiaNel nostro articolo precedente abbiamo parlato dei posti più spettrali da visitare negli Stati Uniti, ma il nostro Bel Paese non è certo da meno di fantasmi in Italia con i suoi numerosi castelli e vecchie case nobili abbandonate, dove si intrecciano storie lugubri di cortigiane e vecchi tiranni da far invidia alle trame dei migliori film Horror.

Vediamo quali sono i 10 migliori posti in Italia, dove è possibile avere un contatto diretto con spiriti e fantasmi:

1. Torino

A Torino è possibile recarsi al Maniero della Rotta di Moncalieri, antico castello abbandonato all’apparenza, ma ancora animato dai vecchi abitanti dello stesso che si aggirano macabramente per gli stanzoni gelidi del castello, dove su tutti padroneggia l’austera figura di un monaco morto durante una battaglia della guerra santa, più volte testimoniato da curiosi visitatori che si avventuravano per queste zone.

2. Venezia

Venezia è sicuramente tra le città d’Italia con il più alto numero di avvistamenti fantasmi. Uno su tutti è nei pressi del Canal Grande vicino il ponte di Rialto, dove in alcuni giorni dell’anno è possibile osservare il fantasma di Fosco Loredan, mentre brandisce tra le mani la testa della moglie decapitata in preda ad un raptus di gelosia.

3. Mantova

Il castello di Mantova è protagonista di una triste storia. Qui il ricco feudatario Francesco Gonzaga, fece decapitare la moglie Agnese Visconti, dopo aver scoperto il suo tradimento. Si racconta che dal giorno della sua morte la dama appaia la notte del giorno di Natale, vagando per il castello e urlando perdono al marito per il suo tradimento.

4. Napoli

Nella bellissima Napoli è possibile visitare la certosa di S. Martino, che oltre ad essere un gioiello architettonico è anche la sede di molti fantasmi. Infatti la leggenda racconta che i molti che provarono ad assalirla furono uccisi dalle guardie reali, i cui corpi mai seppelliti furono gettati nei sotterranei a marcire, molti ancora agonizzanti, e ancora oggi è possibile udire al tramonto gelidi lamenti provenienti dai sotterranei.

5. La Spezia

A Scogna Sottana in provincia di La Spezia, c’è la famosa “Casa del Violino“, denominata così dagli abitanti, perchè era abitata da un musicista famoso. Dopo la sua morte a causa di una lunga e grave malattia, la casa restò disabitata per molto tempo e aperta a chiunque vi volesse soggiornare anche per una sola notte. Molti degli accampatori hanno raccontato che alcune notti, il violino del musicista chiuso in una bacheca di vetro iniziava a suonare da solo, e nello stesso tempo dalle mura della casa si potevano udire forti lamenti probabilmente del fantasma del violinista.

6. Palermo

Il castello di Caccamo a Palermo è tra i castelli in Italia con più avvistamenti di fantasmi. Infatti si racconta che per chiunque lo visiti non è difficile imbattersi nel vecchio signore che lo governava, vestito di indumenti di cuoio e con le orbite degli occhi vuoti ancora in cerca di vendetta, in quanto gettato ancora vivo nelle segrete del castello dopo una congiura nei suoi confronti.

7. Milano

Nella seconda metà del XIV secolo Bernarda, figlia naturale di Bernabò Visconti fu rinchiusa nella Rocchetta di Porta Nuova per adulterio.
Bernarda spirò pochi mesi dopo l’incarcerazione e pare sia riapparsa in più occasioni nel chiostro di Santa Radegonda a Milano, dove ancora oggi si dice la si può vedere mentre inveisce contro il padre.

8. Roma

Il Fantasma di Olimpia Pamphili vaga ancora per la piazza su di una carrozza trainata da splendidi cavalli neri. In molti asseriscono di avere udito le sue risate indirizzate alla popolazione romana: la vita le riservò un ruolo di prestigio e potere ma non riuscì mai a far breccia nel cuore dei romani. Oggi la sua vendetta consiste nello spaventare a morte i malcapitati che passeggiano di notte per Piazza Navona.

9. Aosta

Ad Aosta si trova uno dei castelli più belli d’ Italia, il castello di Fenis, che è anche visitabile (cosa che consiglio a tutti di fare). Bene qui molti turisti hanno asserito di aver sentito schiamazzi e passi provenienti dal piano superiore del castello, ma la stranezza è proprio che questo piano è completamente sigillato da secoli e quindi off-limits sia per i visitatori sia per gli addetti ai lavori del castello. La novità è che un gruppo di studiosi di fenomeni paranormali ha chiesto il permesso all’assessorato ai beni culturali della regione Valdostana per indagare sul fenomeno. Attendiamo ulteriori sviluppi!

10. Genova

Nei dintorni di Voltri in provincia di Genova, esiste una delle case infestate più famose d’Italia. E’ chiamata proprio la casa delle anime ed era una vecchia locanda, dove i gestori – una famiglia con gravi problemi mentali – uccidevano tutti coloro che si fermavano a rifocillarsi e dopo li gettavano in una grande fossa comune. Questa costruzione abbandonata fino al dopoguerra è stata poi abitata da una famiglia che ha testimoniato più volte di fatti strani e visioni misteriose. In basso potete guardare un filmato abbastanza singolare, durante un servizio della RAI su questo strano fenomeno, è possibile vedere una figura di donna materializzarsi all’apertura di una finestra.

Fonte: http://turistagratis.com/consigli-di-viaggio/i-20-posti-piu-infestati-dai-fantasmi-da-visitare-in-italia.html

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Lucedio: l’antica abbazia sconsacrata di Vercelli

martedì, 26. novembre 2013 10:15

Lucedio non è un’abbazia come tutte le altre: che i boschi profondi e gli alti picchi rocciosi fossero luoghi classici dove ambientare storie di spettri e di misteri irrisolti lo si sapeva già; strano appare sapere che il luogo dove si svolge questa vicenda è la fertile e verdeggiante pianura coltivata a risaie, che si estendono per chilometri e chilometri, nel comune di Trino in provincia di Vercelli. Qui nella desolazione delle colture, spezzata di tanto in tanto dalle architetture maestose di bellissime cascine, sorge l’antico Principato di Lucedio, il cui nome è stato associato, ma senza alcuna prova etimologica irrefutabile, al biblico “portatore di luce”, ovvero Lucifero. Lucedio oggi è un monastero ormai da tempo sconsacrato, la cui lunga storia sbiadisce tra le nebbie e vapori che avvolgono la regione durante le interminabili stagioni umide.

Lucedio tra storia e leggenda

Edificato nel 1123 tra paludi poco ospitali per volontà di Ranieri marchese di Monferrato il monastero fu retto da monaci cistercensi. L’operosa comunità diede avvio una bonifica delle terre paludose e, sfruttando tramite un sistema di canali canali la gran quantità d’acqua di cui è ricca la regione, si dedicò alla produzione del riso che caratterizza tutt’oggi il territorio vercellese. Durante la quarta crociata, terminata nel 1204 con il saccheggio di Costantinopoli, Bonifacio, allora marchese di Monferrato, condusse quali prigionieri l’imperatore bizantino Alessio III e sua moglie Eufrosina proprio a Lucedio. L’imperatrice morì qui e qui fu sepolta, forse insieme al giovane figlio che l’accompagnò nel suo triste destino. Purtroppo non si conosce esattamente il luogo dove fu collocato la sepolta regale: alcuni pensano si trovi nei sotterranei dell’abbazia di Santa Maria di Lucedio, altri nella limitrofa chiesetta di Santa Maria delle Vigne, la quale si dice sia collegata da tunnel al complesso monasteriale. Da questa vicenda probabilmente scaturì la leggenda della cosiddetta regina di Patmos, la quale, fuggita nei boschi, infine si uccise per liberarsi delle pressanti attenzioni del padre.

Una notte del 1684 poco più a Nord di Lucedio, nel cimitero di Darola, si tenne un sabba, il quale attirò nella regione le maliziose attenzioni di alcune volontà demoniache, i quali indussero le novizie del vicino convento di Trino a sedurre i monaci, che compiacenti non si sottrassero alle lusinghe, inaugurando in tal modo un capitolo di turpe decadenza morale, che raggiunse i suoi toni più acuti nelle angherie perpetrate ai danni della popolazione locale nelle sale della tortura di Lucedio. In seguito la presenza demoniaca venne domata e rinchiusa nelle cripte del monastero e a completamento del rituale furono posti i corpi mummificati di quattro monaci quale estremo sigillo contro il male. Di tale rituale potrebbe costituire un singolare indizio il dipinto posto all’entrata della chiesa di Santa Maria delle Vigne.

Esattamente un secolo dopo quel nefasto avvenimento Papa Pio VI soppresse l’abbazia adducendo come causa la depravazione e la degenerazione che ormai si erano insinuati a Lucedio distogliendo i monaci dalla loro missione. Le terre allora furono confiscate e i monaci dispersi, ma ancora oggi non sembrano cessare gli strani e a volte drammatici eventi che hanno reso una nefasta fama al luogo. Esistono tetre filastrocche che narrano della presenza del demonio e a queste si aggiungono le soprannaturali visioni accompagnate da agghiaccianti rumori che gli abitanti del luogo affermano di percepire durante le ore notturne.

Qualche avvenimento difficilmente spiegabile

Il complesso ha le caratteristiche di un monastero fortificato è arricchito di due chiese, più dormitori, le prigioni ed una sala capitolare: il tutto ancora ben conservato. E’ proprio la sala capitolare ad aver attirato l’attenzione delle cronache, poiché al suo interno si trova la colonna che piange, ovvero una colonna in pietra porosa che trasuda acqua contenuta in falde sotterranee per semplice capillarità. Si badi che tutte le colonne della stanza sono del medesimo materiale, ma soltanto una ha questa caratteristica, fatto che ben si attaglia alla diceria secondo la quale una delle colonne della Stanza del Giudizio sigillava un ingresso dell’inferno. Intorno agli anni ’60 un’opera restauro del complesso venne interrotta a causa di un crollo che causò la morte di uno operai proprio quando i lavori interessarono le cripte: coincidenza questa assai strana. Durante il periodo delle riprese effettuate sul luogo dalla Fox Channel, che dedicò un servizio a Lucedio, un uomo morì di infarto mentre passeggiava nelle vicinanze. Fatto in realtà privo di alcun collegamento con Lucedio, ma che diventa coincidenza se si considera, insieme alla precedente fatalità, come l’interesse diretto per questo monastero si accompagni a tragici incidenti.

Lo spartito del Diavolo

LucedioQualche centinaio di metri a Sud di Lucedio si trova una chiesa solitaria immersa nel fitto degli alberi: questo è il santuario della Madonna delle Vigne. Sullo stipite dell’ingresso campeggia un affresco raffigurante un organo a canne e poco più in basso uno spartito; lo strumento e le note necessarie per eseguire un’aria dalle valenze esoteriche. Stando ai racconti popolari questo brano avrebbe avuto il potere di imprigionare il male nel luogo, ma se suonato al contrario lo avrebbe liberato. Perché mettere così in evidenza quella che era la chiave per risvegliare le forze segregate? Studi recenti effettuati sullo spartito hanno dimostrato che questo può essere suonato anche al contrario, in quanto le prime note rappresentano una chiusura tipica nella prassi esecutiva dei brani liturgici. Forse sotto le note, si pensa, sia celato un testo criptato il cui significato non è purtroppo (o per fortuna?) di facile accesso.

Fonte: http://enightmare.it/lucedio

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DiedInHouse.com: il sito che ti dice se in casa tua è morto qualcuno

mercoledì, 6. novembre 2013 15:11

Per domande come “Ma come è possibile che questa casa con 8 camere in centro costi così poco?“, ma anche “Cosa sono queste strane urla che sento ogni notte intorno alle 3.30?” o addirittura “Non ti sembra che la nostra casa sia posseduta?”, per questo insomma e molto altro (molto che potrebbe rovinare interi copioni di film e serie televisive) nasce DiedInHouse.com il primo sito efficace che ti dice chi è morto in casa tua.

Quanti si sono fatti la domanda al momento di entrare in una nuova casa, magari non di recentissima costruzione: “Chi sono stati i proprietari più antichi qua dentro?”. O peggio, sfociando nel macabro: “Sarà perito qualcuno di morte violenta”. Sino all’occulto da ‘non ci credo, però’…: “Ci saranno fantasmi qua dentro?”

Per rispondere a queste domande, è nato un sito web che permette di inquilini o proprietari di scoprire la storia della propria dimora. E’ stato lanciato nei giorni scorsi,  diedinhouse.com e il successo è stato subito molto forte con  500.000 visite. Stando a quello che riporta il sito, le persone devono solamente inserire il proprio indirizzo e scopriranno se un individuo è morto tra le pareti. Morte accidentale, violenta, suicidio: tutto verrà chiarito. Curiosità macabra? Forse, ma parliamo di fatti concreti: per un acquirente o venditore, la scoperta di tragiche morti tra le pareti può avere significative conseguenze finanziarie

Ecco quindi che per poco meno di 12 dollari, la squadra di investigatori/ghostbuster di Roy Condrey (capo di una agenzia immobiliare in South Carolina) si mette al lavoro e va sino in fondo. Indagini fatte appoggiandosi ad archivi e spulciando rapporti della  rapporti della polizia, tanto per fare qualche esempio. “Un inquilino una volta mi ha chiesto se la casa fosse infestata. Non lo sapevo, ma ho avuto l’idea di esaminare la questione”.

“Io non potrei vivere in un posto dove c’era un omicidio o un suicidio. Una morte naturale sarebbe più facile da gestire”, spiega mister Roy. Attorno a lui si muove l’interesse di cacciatori di fantasmi, ma pure di imprenditori che magari vogliono acquisire ville dove sono avvenute tragedia anche per trasformare la cosa in business.

Fonti: http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/fantasmi-case-011113.html

http://www.bonsai.tv/news/entertainment/died-in-house/

http://www.diedinhouse.com/

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