Terremoto in Emilia Romagna e allineamenti planetari del 20 maggio 2012
domenica, 20. maggio 2012 5:06
Terremoto in centro italia e relazione con l’allineamento planetario tra Pleiadi, il Sole e la Terra

Magari sarà l’ennesima coincidenza, ma risulta quantomeno curioso che questa notte, 20 maggio 2012 alle 4.05 si sia verificata una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.9 in emilia romagna, avvertita in tutto il centro Italia. Si perchè il 20 maggio 2012 non è un giorno qualsiasi, vi è un raro evento astronomico che vede l’allinearsi delle Pleiadi con il sole e la nostra terra. Viene subito da pensare se Raffaele Bendandi, il sismologo “eretico”, non abbia centrato in pieno – con le sue teorie – quello che gli studiosi da anni non riescono a fare: poter prevedere sia in termini temporali che spaziali un evento sismico.
20 Maggio 2012: l’allineamento planetario
Una data che appare chiara, nello scorrere del tempo ciclico del calendario maya, è il 20 maggio 2012, il giorno in cui si allineeranno le Pleiadi, il Sole e la Terra. In contemporanea, ci sarà un’eclissi di Sole: la stessa avrà luogo sullo zenith della piramide di Chichén Itzá, eretta di onore di Kukulkan, venerato dai Maya e del quale gli stessi attendevano il ritorno.Si possono prevedere i terremoti? Bendandi diceva di essere in grado di prevedere le scosse di terremoto – Raffaele Bendandi, detto anche l’uomo dei terremoti, nacque a Faenza il 17 ottobre 1893.Bendandi diceva di aver scoperto come si producono i terremoti e disse di saper predire una scossa di terremoto.
Nacque da un’umile famiglia nel quartiere tradizionalmente denominato Filanda Vecchia, che non potè permettergli di andare avanti con gli studi superiori (ultimò le scuole elementari, un corso di specializzazione per il disegno tecnico e fece l’apprendista da un orologiaio); ciononostante all’età di 10 anni era già appassionato di astronomia e geofisica, tanto da costruirsi da solo un telescopio ed alcuni giroscopi (in effetti lui era uno scultore di legno per professione). In seguito al terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, si appassionò ai terremoti, e riuscì, secondo lui, anche a predirli. Dopo l’esperienza come apprendista presso un orologiaio, si iscrisse ad una Scuola d’Arte, per divenire un intagliatore di candelabri e statue sacre, nell’Emilia. Durante la Grande Guerra servì come meccanico in una squadriglia aerea. Si può definire il Bendandi come un ricercatore autodidatta, che nel 1920 formulò la propria teoria «sismogenica».
La sua teoria ha origine in una passeggiata lungo il bagnasciuga, mentre prestava servizio di guardia durante la sua naja: lui nel 1919 intuisce che la crosta terrestre, così come le maree, è soggetta agli effetti di attrazione gravitazione della Luna. La sua teoria per la previsione dei terremoti (mai riconosciuta dalla comunità scientifica) era infatti basata sul fatto che la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sono la causa dei movimenti della crosta terrestre, che effettivamente rigonfia, deforma e fa pulsare la crosta terrestre, con tempi e ritmi dipendenti dalla posizione dei corpi celesti. Andò avanti con i suoi studi anche sfruttando una sorta di mini laboratorio posto in una profonda grotta dell’Appennino tosco-romagnolo.
Una sua prima involontaria previsione la fece per il terremoto della Marsica il 13 gennaio 1915, quando si accorse che il 27 ottobre dell’anno precedente aveva lasciato un appunto al riguardo.
Fino ad allora erano in pochi a credere alle sue teorie; il 23 novembre 1923 davanti al notaio di Faenza decise di far scrivere una sua previsione: il 2 gennaio 1924 si verificherà un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò, ma due giorni dopo. Ciononostante il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo Colui che prevede i terremoti; la sua fama così crebbe anche a livello internazionale. Nei suoi studi si occupò anche di astronomia, geofisica, magnetica, studi cosmici e atmosferici, e della radioattività atmosferica in relazione a scopi atomici.Oltre ai suoi personali, la sua principale attività era quella di falegname; grazie a questa attività costruì e riuscì a vendere alcuni suoi modelli di sismografi, anche in America. Riuscì nel suo piccolo a dotarsi anche di una piccola biblioteca scientifica.
Durante il periodo fascista, precisamente nel 1927 dapprima fu nominato da Mussolini Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, ma poi venne diffidato dal pubblicare ulteriori previsioni sui terremoti in Italia, pena l’esilio; in realtà egli continuò a farlo, ma su altri giornali americani.
Dopo averlo studiato a fondo, nel 1931 Bendandi affida all’Accademia Pontificia il metodo da lui scoperto per interpretare il ciclo undecennale del Sole, e nel seguito riesce autofinanziandosi a pubblicare “Un principio fondamentale dell’Universo”, dove descrive la sua precedente scoperta.
Durante la sua vita, precisamente nel 1959, Bendandi scoprì anche un nuovo pianeta all’interno del sistema solare tra Mercurio ed il Sole, cui diede il nome della sua città natale, Faenza.
Solo successivamente, nel 1972 l’astronomo americano Wood e nel 1976 l’astronomo inglese Smith portarono avanti il metodo elaborato dal Bendandi per la previsione dei movimenti tellurici, andando a migliorarne l’analisi ed i risultati.
Anche il terremoto del Friuli nel 1976 fu previsto dalla sua teoria; inutilmente lui cercò di avvisare le autorità competenti, le quali lo trattarono come un ciarlatano.
Venne trovato morto, forse per cause misteriose, il 3 novembre 1979, nella sua casa-osservatorio in via Manara 17 di Faenza.
Una curiosa centuria di Nostradamus
Altri eventi sismici rilevanti del 20 maggio 2012
TOKYO – Un forte terremoto di magnitudo 6.2 é stato registrato nel nordest del Giappone alle 16.20 locali (9.20 in Italia) con epicentro nelle acque del Pacifico, a 150 km dalla prefettura di Iwate e nella stessa area dove si era verificato il devastante sisma/tsunami dell’11 marzo 2011. La Japan Meteorological Agency (Jma) ha escluso il rischio maremoto, precisando che “anche se vi possono essere lievi modifiche del livello del mare nelle regioni costiere, questo sisma non ha causato alcun danno al Giappone”.La scossa, di intensita’ 3 sulla scala nipponica di rilevazione massima di 7, e’ stata avvertita in modo netto nelle prefetture di Iwate, Miyagi e Yamagata, e lungo un tratto di costa di circa 1.000 km: da Nemuro, la citta’ piu’ a nordest dell’isola settentrionale di Hokkaido, fino a Tokyo e nelle zone piu’ immediatamente a sud. Secondo le spiegazioni piu’ accreditate, il sisma altro non sarebbe che l’effetto di un fenomeno di assestamento legato al sisma/tsunami dell’11 marzo 2011 che, come rimarcato dagli esperti della stessa Jma, potrebbe durare due anni o anche piu’.
Categoria: 2012, Misteri, Notizie di Confine | Commenti (0) | Autore: Webmaster_Michele

Il ‘mostro’ si sta preparando. La grande macchia solare AR 1476, definita dagli esperti Nasa come un vero e proprio mostro per le sue dimensioni, in questi giorni sta crepitando con una serie di eruzioni solari di media entita’ che stanno gia’ facendo registrare i primi blackout nelle comunicazioni radio. Al suo interno, pero’, cova una enorme quantita’ di energia che a breve potrebbe dare vita alle piu’ potenti eruzioni solari, quelle di classe X, con effetti ben piu’ pesanti anche sul nostro pianeta, che in queste ore sta entrando nella linea di fuoco. La macchia AR 1476, individuata dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa, si estende per quasi 160.000 chilometri ed e’ visibile anche senza l’ausilio di telescopi solari, soprattutto durante l’alba e il tramonto. Diversi gli astrofili che in queste ore si stanno divertendo a fotografarla, come il torinese Stefano De Rosa, dell’Unione Astrofili Italiani (Uai), che durante l’alba sopra la basilica di Superga ha immortalato il ‘mostro solare’ in una fotografia che sta facendo il giro del web. In questi giorni la grande macchia sta scaldando i motori con una serie di eruzioni solari di classe M, fenomeni di entita’ media la cui influenza si risente soprattutto nelle regioni polari e puo’ provocare sia problemi nelle comunicazioni radio sia spettacolari aurore. L’ultima, di classe M5, e’ stata registrata giovedi’ 10 maggio e ha liberato un bagliore di raggi ultravioletti prontamente registrato dal Solar Dynamics Observatory. L’Agenzia americana per gli oceani e l’atmosfera (Noaa) segnala gia’ i primi occasionali blackout nelle comunicazioni radio, e prevede che nelle prossime 24 ore ci sara’ una probabilita’ pari al 75% di avere altre eruzioni di media entita’, e una probabilita’ del 20% di avere eruzioni di classe X, le piu’ intense, in grado di scatenare tempeste magnetiche capaci di provocare il blackout nelle comunicazioni radio in tutto il pianeta. L’allerta si fa ancora piu’ importante dal momento che la macchia si sta muovendo attraverso la superficie solare, e fra poco mettera’ la Terra nel suo ‘mirino’. Intanto gli astronomi amato
riali stanno trovando diversi modi per ingannare l’attesa. Per esempio Thomas Ashcraft, che vive in New Mexico, ha provato a catturare la ‘voce’ della macchia solare registrando le forti onde radio corte provenienti dall’esplosione.

Come ha raccontato lo stesso Hart alla BBC, “una notte di novembre ero seduto sul mio divano e guardavo le e-mail sul mio cellulare. A un certo punto come mittente è comparso il nome di Jack Froese, e leggendo mi sono sentito agghiacciare. Il messaggio era molto sintetico, ma parlava di cose che potevano riguardare solo me e Jack”. L’oggetto della e-mail era “Sto guardando”, mentre nel testo era scritto: “Mi hai sentito? Sono in casa tua. Pulisci il tuo sottotetto”. Come raccontato dallo stesso Hart, poco prima della morte di Froese i due avevano avuto una conversazione privata nella mansarda di Hart, durante la quale Froese lo aveva preso in giro per il disordine nel suo sottotetto”.
Ha ‘aperto gli occhi’ per la prima volta, il più complesso osservatorio astronomico sulla Terra, l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (Alma), ed ha fotografato uno scontro titanico fra galassie. L’immagine, ottenuta durante la fase di collaudo di un telescopio ancora in costruzione, e’ stata pubblicata dallo European Southern Observatory (Eso).
Tra i 573 pianeti che orbitano vicino al nostro sistema solare identificati nell’Estrapolar planets catalogne ne è stato trovato uno simile al nostro. Il gruppo tedesco guidato da Lisa Kaltenegger ha segnalato un pianeta grande 3,6 volte la terra. questo pianeta ruota attorno alla stella HD85512 grande il 69% del nostro sole e distante da esso 36,23 anni luce.
ROMA – I frammenti del vecchio satellite della Nasa che domani si distruggera’ a contatto con l’atmosfera potrebbero cadere sulle regioni del nord d’Italia.Allo stato delle simulazioni e’ questa la previsione degli scienziati che stanno analizzando la traiettoria del satellite. La zona di caduta individuata e’ un’area di 200 chilometri che sara’ via via ristretta con il passare delle ore.L’area di caduta dei frammenti individuata comprende Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna e potra’ essere definita con certezza solo tra un’ora e 40 minuti prima dell’impatto al suolo.Allo stato non e’ neanche possibile stabilire che tipologia dei 26 frammenti previsti potrebbe abbattersi sul nostro territorio: si tratta di pezzi, ha spiegato il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che vanno da 158 chili a sei etti.Allo stato delle simulazioni la probabilita’ che un frammento colpisca il nostro Paese e’ dello 0,9%.
Come in Guerre Stellari, esiste davvero un pianeta con due soli, come Tatooine. Lo ha visto il cacciatore di pianeti della Nasa, il telescopio spaziale Kepler, e questo mondo alieno si trova solamente a 200 anni luce dalla Terra. Il risultato è annunciato su Science da un gruppo di ricerca coordinato dall’americano Laurance Doyle, del Seti Institute.