Archivio di Categoria 'Luoghi Misteriosi'

Castello di Montebello: i primi risultati.

mercoledì, 29. giugno 2011 11:40

Dopo giorni di lavoro sui dati acquisiti, Mattia Mascagni e Marino Fantuzzi presentano in esclusiva a Terra Incognita Magazine i primi risultati riconducibili a fenomenologie paranormali occorse al Castello di Montebello. Si tratta dell’acquisizione di tre voci psicofoniche, molto interessanti, tutte registrate all’interno del vano di Azzurrina e di una foto con elemento “extra”, ripresa da Daniele Gullà. Riportiamo il video anteprima di Terra Incognita:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=1lIQrtY7-Zo[/youtube]

Ci teniamo a segnalare anche un vero e proprio documentario realizzato sempre da Terra Incognita, davvero professionale, che ripercorre le fasi salienti della ricerca del 21 giugno.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=vEw7RfwlKkc[/youtube]

Infine, ecco un breve servizio relativo alla ricerca andato in onda all’interno del nuovo programma TABLOID, di Italia 1.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=bDoFIvftDp8[/youtube]

Continueremo ad informarvi sugli sviluppi del caso.

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Castello di Montebello: la ricerca del 2011 e le ultime novità

giovedì, 23. giugno 2011 12:13

a cura di Michele Morettini

La ricerca al Castello di Montebello a cui abbiamo partecipato attivamente il 21 Giugno 2011 insieme a Daniele Gullà, Mattia Mascagni e Marino Fantuzzi è stata estremamente interessante, sia dal punto di vista delle tecnologie utilizzate, che dal fronte delle metodologie applicate. Il rigore della ricerca scientifica affiancato al sottile mondo delle percezioni extrasensoriali: oramai questo è un connubio che solo i più ostinati negazionisti non riescono ancora ad accettare. In questi ultimi anni le indagini al Castello di Montebello hanno fornito oggettivi parametri di studio e hanno contribuito ad accrescere il bagaglio di conoscenze sul mondo della ricerca di Confine, molto probabilmente anche quest’anno tutti i parametri monitorati, le foto/video acquisizioni multispettrali effettuate e i dati acquisiti ci aiuteranno a fare un passo avanti in questo tipo di indagini. Sostanzialmente, la ricerca è stata suddivisa in diverse parti: nel pomeriggio mediante l’utilizzo di una sofisticata apparecchiatura, un geo-radar,  il ricercatore Daniele Gullà è riuscito a mappare il sottosuolo all’interno e all’esterno del castello di Montebello, così da georeferenziare cavità o passaggi segreti non conosciuti.  L’idea è stata quella di verificare se particolari cavità artificiali potessero essere ricondotte a possibili “camere segrete”  sconosciute alla storia, che potessero spiegare in qualche modo la misteriosa scompara di Azzurrina. I rilievi effettuati hanno prodotto moltissimi risultati che saranno analizzati e divulgati prossimamente dal ricercatore.

Daniele Gullà che effettua rilievi con il Geo-Radar all'interno del Castello di Montebello.

Successivamente, Mattia Mascagni e Marino Fantuzzi grazie alla loro particolare sensibilità extrasensoriale hanno effettuato esperimenti di psicoscopia ambientale (aiutati anche da altri sensitivi simpatizzanti del gruppo di ricerca), ovvero hanno cercato di mettersi in rapporto con l’ambiente per cercare di acquisire determinate informazioni che fanno riferimento alla “storia” di quel luogo.

L’esperimento è sfociato in un vero e proprio contatto sensoriale “real-time” con presunte ed indefinite energie senzienti; mentre il gruppo di sensitivi effettuava questo tipo di esperimento, il nostro gruppo di ricerca (composto dal sottoscritto, Michele Morettini e da Stefania Ferrari) effettuava riprese fotografiche ad ampio spettro (UV-B – Visibile – Near IR) e rilevazioni riguardo possibili fluttuazioni del campo elettromagnetico (effettuati anche da Leea, una collaboratrice del gruppo di Daniele Gullà); Daniele Gullà invece mediante l’utilizzo di un nuovo apparecchio appositamente realizzato per lo studio e la rierca nel campo Metafonico, cercava riscontri in relazione al fenomeno delle voci elettroniche (l’utilizzo di questa nuova apparecchiatura sembra aver dato esiti molto interessanti). Anche in questo caso tutti i dati riguardo i parametri geo-fisici raccolti, le riprese fotografiche effettuate, le considerazioni dei sensitivi e le registrazioni effettuate con l’attrezzatura EVP saranno studiati e incrociati, cosi da poter avere un quadro generele sull’esperimento condotto. Dopo una breve pausa serale, il gruppo di ricerca si è dedicato alla vera e propria ricerca di “Azzurrina” e dei fenomeni a lei connessi. Sono state montate telecamere ad infrarossi ad alta sensibilità con tanto di sorgenti di radiazione infrarossa in vari punti del Castello, compreso il famoso vano di azzurrina. Alle telecamere in ogni punto sono stati montanti microfoni professionali, cosi da acquisire in contemporanea parametri video e audio. All’interno del vano di Azzurrina il nostro gruppo di ricerca ha effettuato rilievi statici sulla fluttuazione termica (mediante sensore termico interfacciato ad un personal computer) e geo-elettro-magnetica (mediante un TriField Natural EM meter).

Una volta posizionata tutta la strumentazione e attivati tutti i sensori di acquisizione è stato tentato un esperimento mai realizzato prima: è stata mandata in filodiffusione una musica nei pressi del vano di azzurrina, musica che rievoca fedelmente le musiche del 1300, addirittura suonata con strumenti simili a quelli dell’epoca. Il concetto è stato quello di immettere nell’ambiente un suono fedele a quello che si poteva udire all’epoca, cercando cosi di “eccitare”  il contesto energetico PSI e verificare la risposta dell’ambiente stesso mediante le strumentazioni attivate.

Infine è stato tentato un ulteriore esperimento: il gruppo di sensitivi riunitosi nel cortile, ha effettuato nuovi esperimenti di percezione extrasensoriale ambientale, anche in questo caso sono state fatte fotografie ad ampio spettro e registrazioni con l’attrezzatura psicofonica.

Possiamo sicuramente affermare che abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad una serata dove l‘eccellenza della ricerca parapsicologica Italiana trova il suo “habitat” migliore, un luogo dove le fenomenologie paranormali, se studiate con il dovuto rispetto e il naturale senso critico, non si fanno mai attendere. Questo articolo vuole solo documentare sommariamente le fasi di indagine realizzate, prossimamente i risultati saranno ampiamenti diffusi, sia tramite i nostri canali divulgativi ma sicuramente anche da quelli dei media nazionali. Personalmente ringrazio sinceramente Mattia Mascagni, Daniele Gullà e Marino Fantuzzi per aver invitato la nostra Associazione ad un evento cosi importante.

Concludo con una notizia molto interessante appena uscita, che sicuramente metterà la parola fine alle “tendenziose” supposizioni nate attorno alla oramai celebre foto di Azzurrina, ripresa da Mattia Mascagni ed elaborata da Daniele Gullà nella sessione di esperimenti del 2010.

La foto è stata periziata ed è emerso senza ombra di dubbio che il file RAW (originale) non è stato assolutamente modificato e quindi l’elemento “extra” apparso in foto è assolutamente genuino.  Riportiamo di seguito una nota del ricercatore sulla questione, tratta dal suo sito personale e il collegamento al file della perizia:

Sono ormai diversi anni che mi occupo dello studio riguardo i fenomeni anomali o più volgarmente detti “paranormali” ed ho notato con grande piacere che la passione per la ricerca non viene mai a mancare.
Come molti sanno, il paranormale, è un argomento molto delicato e discusso principalmente perché nessuno detiene la legge assoluta del sapere e perché a causa di vari ciarlatani, tale argomento, viene spesso sporcato da chi si approfitta dell’ingenuità e debolezze altrui vantando titoli inesistenti e senza avvalersi di strumentazioni tecnologiche idonee per poter vedere l’invisibile.
Nel momento in cui un ricercatore singolo o un team di studiosi riescono ad ottenere buoni risultati, pubblicandoli, si espongono a loro volta, consci di essere passibili a critiche discordanti.
Sin quì tutto nella norma, finchè l’ignoranza di alcuni soggetti sfocia in commenti poco piacevoli e signorili in cui si possono notare insinuazioni del fatto che tali risultati siano artificiosi o addirittura creati come falsi. Ovviamente, è bene ricordare che ogni soggetto è libero di esprimere il proprio parere facendo ben attenzione che non vengano mai a mancare educazione e rispetto.

Io sono un ricercatore e con grande rispetto per il mondo invisibile, in tutte le sue sfaccettature, lavoro con dedizione, sacrificio, onestà ed umiltà al fine di proporre ciò che emerge dai dati che riesco ad ottenere.
Inoltre posso vantare la fortuna di lavorare con persone accreditate in ambito forense e scientifico, che periziano minuziosamente ogni singolo dato raccolto in fase di ricerca.

Detto ciò, quanto segue è una perizia fatta nei confronti dello scatto fotografico avente per soggetto la leggendaria figura di “Azzurrina”, da me ottenuto il 21/06/10 durante il monitoraggio organizzato da Daniele Gullà, tenutosi presso il Castello di Montebello, monitoraggio a cui era presente anche una squadra del CICAP.

http://www.mattiamascagni.it/download/perizia_azzurrina.pdf

Segnalo anche che la ricerca è stata documentata dalle telecamere di Italia 1 e che martedi 28 giugno è stato mandato in onda un servizio all’interno del programma Tabloid :

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=bDoFIvftDp8[/youtube]

I ragazzi di TerraIncognitaweb invece hanno rilasciato un video dove Mattia Mascagni e Marino Fantuzzi sintetizzano i primi risultati “interessanti” ottenuti.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=1lIQrtY7-Zo[/youtube]

CLICCA QUI PER VEDERE ALCUNE FOTO CHE DOCUMENTANO LA RICERCA

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Aperta la prima cripta dove potrebbe trovarsi la Monna Lisa

giovedì, 26. maggio 2011 22:30

Oggi e’stata aperta la prima cripta, scoperta durante gli scavi che tentano di riportare alla luce i resti della Monna Lisa, sembra che all’interno di questa cripta sia conservato l’intero scheletro, a differenza dello scheletro trovato fuori dalla cripta composto da poche ossa (che dalle prime ipotesi sembrano essere appartenute ad un individuo di sesso maschile).

Gli esperti dovranno osservare la conformazione delle ossa del bacino per capire se si tratti di un uomo o di una donna, per avere la conferma che si tratti della Monna Lisa si dovra attendere in ogni caso un analisi molto approfondita.

Aspettiamo domani ulteriori news dagli scavi.

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L’area 51 e la guerra fredda

martedì, 24. maggio 2011 20:42

Tra le tante ipotesi in circolazione che riguardano questo misterioso luogo, una in particolare ci ha colpito. L’ipotesi in oggetto e’ basata su alcuni documenti declassificati da segreti e resi publici dalla CIA.

Sembra che l’area 51 servisse come base segreta per sperimentare veivoli da usare contro l’URSS durante la guerra fredda, da qui si puo’ intuire il grado di segretezza.

Tra tutti i progetti quello piu’ interessante sembra essere il progetto OXCART, riguardante un aereo spia molto sofisticato che i radar non son in grado di rilevare, un prototipo studiato per sostituire l’ormai vecchio U-2.

Cosi iniziò nell’Aprile del 1958 un’ambiziosa ricerca al fine di creare un aereo capace di superare la velocità mack III, un range di portata di 4000 miglia e capace di volare oltre i 90 000 piedi, nell’estate dello stesso anno inizio a prendere forma l’Arcangel (chiamato cosi a causa delle altitudini che riusciva a raggiungere).

La cosa interessante (che potrebbe convalidare questa teoria) e’ data dal fatto che gli americani provavano questi prototipi ma li nascondevano dentro agli hangar al passaggio dei satelliti russi; in seguito scoprirono che grazie agli infrarossi gli storici nemici riuscivano a capire dove il prototipo era appena passato.

Un altro colpo basso per gli stati uniti fù l’introduzione da parte dei russi del radar P-14 simpaticamente ribattezzato “tall king” dagli americani, questo nuovo radar diminuì la distanza dalla quale gli aerei potevano essere individuati, A-2 compreso.

Gli americani ebbero la geniale intuizione di creare dei falsi prototipi di varie forme e dimensioni per complicare la vita ai russi.

Tutto cio portò alla realizzazione dell’Archangel-12 (A-2), quello che sembra essere il primo aereo invisibile ai radar. Costruito in Titanio a causa del migliore rapporto resistenza/peso, poteva raggiungere i 3.220 chilometri all’ora  e nello stesso tempo era in grado di scattare fotografie abbastanza nitide da individuare un oggetto di 30 centimetri da un’altezza di 27mila metri.

Il primo volo di questo aereo e’ del 26 Aprile 1962, volò ancora il 30 Aprile per 59 minuti senza manifestare alcun problema, nel 1963 si e’ riusciti a raggiungere la velocita’ Mach III, nel 1964 riuscì a volare per 4500 miglia alla velocita’ Mach III e riusci anche a raggiungere l’altitudine di 80 000 piedi, facendo due rifornimenti in volo.

Fonte: http://www.foianoinpiazza.it/default.asp?cn=81&id=8243

Il resto e’ stato tratto da documenti ufficiali rilasciati dalla CIA.

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I familiari danno il via libera agli scavi della Monna Lisa

giovedì, 5. maggio 2011 7:24

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, c’e’ stato un incontro tra Silvano Vincenti (responsabile del progetto) e la principessa Natalia Guicciardini Strozzi (discendente della Monna Lisa), la quale nei giorni scorsi aveva manifestato apertamente il suo dissenso alla profanazione della tomba della sua antenata.

Grazie all’incontro tra i due c’e’ stato un chiarimento su quelli che sono gli scopi legati alla riesumazione, oltre ad uno scopo artistico c’e’ anche quello di poter dare una degna sepoltura alla Monna Lisa, dopo questi chiarimenti la principessa ha manifestato il suo consenso e la sua volontà di essere presente quando inizieranno i lavori per riportare alla luce i resti mortali della sua antenata.

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Sfingi e Piramidi in Sardegna

venerdì, 22. aprile 2011 9:55

L’estate del 2010 vedeva la nascita di “Shardana Jenesi degli Urim” che, oltre alla pubblicazione di un documento in scrittura shardana, annunciò anche la scoperta di una seconda ziqurat dopo quella di Monte d’Akkodi. La scoperta, annunciata da Leonardo Melis già nella Pasqua precedente alla Tv e alla Stampa, provocò la rabbia incontrollata di Archeologi della Sovrintendenza e Cattedratici. Le minacce di pubblicazioni di smentite si sprecarono, anche perché la nuova edizione del libro appena dopo due mesi dalla pubblicazione annunciava che la Ziqurat era costruita sopra un nuraghe. E poiché i nostri amici “Archeobuoni” avevano tra l’altro dichiarato essere tale costruzione un semplice Protonuraghe…possiamo immaginare la figura!

Mentre la Ziqurat di Pozzomaggiore finiva in Tv e Stampa, il Documento scritto finiva in Parlamento per un’interrogazione al Ministro della Cultura. Una petizione con migliaia di firme portava a Settembre la segnalazione dell’esistenza di questo documento all’opinione pubblica e alle Autorità. Ricordiamo che il reperto fu trovato in uno scavo ufficiale dalla Sovrintendenza di Sassari non lontano dalla stessa Ziqurat. Questo accadeva nel 2006, ma del Documento nessuno sapeva e niente, fino al ritrovamento casuale delle immagini da parte di Leonardo Melis. Lo stesso Melis incaricava un suo amico della decifrazione e della scoperta di quanto sospettava. Nel documento vi è la parola SaRDaNa e l’Aleph Sinaitico molto presente anche in altri scritti segnalati da Melis.

Un antico detto recita che “una ciliegia tira l’altra”, e così a gennaio di quest’anno ci arriva una segnalazione di una strana costruzione più a Nord di quella di Pozzomaggiore già pubblicata. Anche stavolta si tratta di una costruzione a gradoni, ma di forma rotonda. A noi ricorda le Pajare pugliesi e alcune costruzioni delle Baleari, sempre a gradoni. Appena il tempo di esplorare la “Pajara”, che già un’altra segnalazione ci arriva dalla zona della Prima Ziqurat, nel Nord Sardinia. Questa è iù alta e ricorda la “Torre di Babele ” dei film.

L’annuncio in Conferenza di sabato 26/02/2011 della scoperta destava l’interesse dei Media e la probabile reazione della “Scienza Ufficiale” che di sicuro dichiarare trattarsi di qualche ricovero di pastori (a tre o quattro piani!) o al massimo di “Neviere”! Si, di Neviere. Questo quanto dichiarato da un addetto ai lavori alla domanda da parte di Daniele (uno degli scopritori). Le Neviere, anzi le “Domus de su Nie” (case della neve) erano costruzioni che si potevano vedere nel Gennargentu fino ai primi del secolo scorso. Si tratta di pozzetti con copertura in pietra ove i Baroni della zona conservavano la neve per la produzione dei sorbetti in estate. Vi è il sospetto che l’esperto interpellato abbia preso un granchio, visto che la “Neviera” si trova a livello del mare!

Nella conferenza di sabato 26/02/2011 annunciavamo al pubblico già meravigliato per le nuove Ziqurat il ritrovamento di una Sfinge nella favolosa penisola del Sinis, già consacrata al Dio Nanna/Sin e residenza di Shardana e Tursha fino al 216 a.C. nella città di Tharros. A pochi passi dal luogo del ritrovamento della Sfinge furono trovati nel 1974 le 35 Statue di Monti Prama, dimenticate per trent’anni in uno scantinato del Museo di Cagliari.

Conoscevamo la strana figura animale già dal 2009, segnalata da un amico del forum dei Popoli del Mare, Stefano. La roccia però risultava in parte coperta dalla macchia mediterranea e non ci era parsa troppo interessante.

Una serie di articoli di stampa e alcuni comunicati nelle TV locali ci incuriosirono ancora ai primi di gennaio di quest’anno (2011). Un medico di Oristano, appassionato di archeologia (Salvatore Zedda) ci invitò a fare un sopraluogo per indicarci un ritrovamento che poteva testimoniare l’autenticità del manufatto. Poco distante dalla figura animale si trovava un masso di circa 700 kilogrammi per metà sottoterra. La parte affiorante è compatibile con il corpo, ma la faccia è sotto. Non possiamo, senza le autorizzazioni della Sovrintendenza, toccarla per il momento, ma un altro particolare, anzi due, ci hanno convinto dell’autenticità. Il collo presenta dei fori regolari, sistemati a coppie, mentre la “testa” ha delle protuberanze che, anche se consumate dalle intemperie e dal tempo, sembrano compatibili con i fori. La sistemazione movibile della testa non è il primo esempio in queste sculture, la Sfinge di Giza ha una testa probabilmente posticcia.

La Sfinge del Sinis non è l’unica sfinge ritrovata in Sardinia. A parte le tre provenienti da Solky (S. Antioco) e conservate nei musei dell’Isola, un’altra gigantesca che già pubblicammo in “I Calcolatori del Tempo” troneggia nel Sud-Ovest sardo. Anche questa poteva sembrare un capolavoro del vento, come le varie sculture nella costa della Gallura. Questa però appare lavorata e soprattutto si presenta con una conformazione diversa dalle rocce circostanti. Appare liscia e con un “Pulpito” scavato sulla testa. Alta circa 4, 5 m. sovrasta una foresta con all’interno dei resti di insediamento umano e con tracce di ceramiche e altri manufatti. Nella sua parte destra del colo presenta un’abrasione, come di un’asportazione di una probabile scritta.

A riprova che si tratta di manufatto, la foto a fianco mostra il “pulpito” scavato sulla testa della stessa Sfinge. Altra prova è dovuta al fatto che da qualsiasi parte la si guardi, risulta sempre essere una testa di fattezze egizie. Di contro, le varie rocce della Gallura, l’Orso, l’Elefante ecc… cambiano se le si guarda da diversa angolazione.

Qualcuno si chiederà ora il perché di tanta presenza egizia in Sardinia e nel Mediterraneo del II millennio a.C. La risposta sta proprio nell’identificazione dei Popoli del Mare in coloro che gli Egizi chiamavano SRDN.N.PI.YAM, (I Shardana del Mare), i “Signori delle Isole poste nel Grande Cerchio d’acqua, nel grande Verde”.

– Migliaia di scarabei con i cartigli dei faraoni Ramesse II, Ramesse III, Amenophe IV, Tothmose III…

– Testi geroglifici con le invocazioni alla Triade di Tebe.

– Statue raffiguranti la stessa Triade e diverse riproducenti Horus, Osiride, Hator, Sekmet, il Dio Nilo e altre divinità.

– Sfingi e altri animali sacri agli Egizi.

– Imbarcazioni di giunchi, i Fassones, identici a quelle egizie… tantissimi altri oggetti riferiti alla cultura del sacro fiume.

Certo non furono gli Egizi a portarli in Sardinia. Un popolo, quello egizio, che mai si sarebbe mosso dal suo paradiso. Qualcuno però frequentava assiduamente la terra dei faraoni, per motivi di commercio e soprattutto per svolgere un compito che risulta dai testi egizi in maniera chiara. I Shardana erano un corpo scelto dell’esercito egizio. Addirittura fungevano da Guardia del Corpo dei faraoni.

A Medinet Abu, Luxor, Abu Simbel, si possono ammirare questi guerrieri a fianco al faraone. Assolutamente riconoscibili dall’armatura, lo scudo tondo, l’elmo con le corna e la spada a cuneo. Un ritrovamento avvenuto in quel di Tharros, non lontano dal luogo della Sfinge e da Monti Prama, ci ha fatto incuriosire e gioire per un’ulteriore conferma della presenza di mercenari shardana nell’esercito del faraone: un occhio di Horus. Non il solito occhio di Horus, di cui si contano decine di esemplari nel museo di Cagliari, ma un Occhio di Horus a ciondolo che veniva consegnato a chi si arruolava appunto nell’esercito egizio. Questi soldati si comportavano come tutti i soldati del mondo e di ogni epoca: quando tornavano a casa in licenza o in congedo, portavano con sé i ricordi della Terra che li aveva ospitati! Piccoli souvenir, come gli scarabei, o statuette degli dei a cui si erano magari invocati durante le battaglie nel Delta o in Palestina, o in Siria (Qadesh!).

Fonte: http://enricopantalone.net/SfingiePiramidiinSardinia.htm

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Il parco giochi infestato di Thorpe Park

giovedì, 31. marzo 2011 14:34

Thorpe Park e’ un parco giochi nei pressi di Chertsey, Inghilterra, la particolarita’ di questo parco giochi sta nel fatto che il fantasma diun monaco senza testa terrorizzava i dipendenti del parco giochi.

Puo’ sembrare la solita bufala, magari creata con lo scopo di attirare piu’ visitatori, ma a far riflettere e’ il fatto che il parco e’ stato trasferito dopo che sono state svolte indagini molto accurate di esperti del paranormale (South West London Paranormal Society).Dalla ricerche e’ emerso che proprio sullo stesso luogo nell’anno 666 sorgeva l’abbazia di Chertsey, si ipotizzare che qualche monaco eseguisse riti esoterici.

Fonte: http://www.daltramontoallalba.it/public/forum/viewtopic.php?f=10&t=3778

Approfondimenti: http://www.dailymail.co.uk/news/article-1354393/Thorpe-Park-Storm-Surge-ride-Headless-monk-seen-workmen.html

Sito ufficiale del parco: http://www.thorpepark.com/

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