Castello di Montebello: nuove immagini di presunta natura paranormale emergono da una ricerca del 2011

Il castello di Montebello, da quasi un ventennio oramai, è uno dei luoghi più importanti in Italia per quanto riguarda la ricerca paranormale e la relativa fenomenologia ad essa collegata. Meta di “pellegrinaggio” di ricercatori, sensitivi e medium, offre – in misura sempre maggiore – nuovo materiale per approfondire e cercare di comprendere eventi che al momento la “scienza ufficiale” non è in grado di spiegare completamente. Stiamo parlando di eventi supernormali sia elettroacustici (fenomenologia che contraddistingue il caso “Azzurrina”) che apparizionali, più volte documentati a livello fotografico in questi ultimi anni. Proprio di questi ultimi parleremo in questo articolo. I gruppi di ricerca IPERLAB (una recente formazione di ricercatori indipendenti di cui fa parte il noto studioso di fenomeni “anomali” Daniele Gullà) e XBI PARANORMAL INVESTIGATION hanno organizzato una conferenza al castello il 21 settembre 2012 per divulgare nuovo materiale emerso da ricerche realizzate in maniera congiunta tra i due gruppi.

In ottobre 2011 il team di ricerca XBI si è recò a Montebello per indagini strumentali: era previsto che anche Daniele Gullà, Luciano Pederzoli e Florentina Richeldi di IPERLAB fossero presenti, ma purtroppo, causa impegni imprevisti e problemi di salute, questi ultimi non poterono essere fisicamente presenti. In quell’occasione il team di ricerca denominato XBI – diretto da Massimo Rossini – eseguì diverse sessioni sperimentali di EVP e di fotografia Full Spectrum; in particolare il ricercatore Alberto Campedelli, membro del gruppo XBI, realizzò due scatti ravvicinati, interessanti per le motivazioni che saranno esposte nel seguito. Nella stanza detta “della cassaforte”, dalla ricerca condotta dal team XBI tramite l’uso di foto/telecamere capaci di lavorare nella banda compresa tra l’infrarosso vicino e il vicino ultravioletto, sono emerse nuove e sorprendenti immagini che si ricollegano alla tradizione della famosa bambina. Le fotografie in cui emergono anomalie sono due e sono ancora soggette ad esami tendenti ad appurare che non esistano spiegazioni alternative. Dai due scatti, effettuati da Alberto Campedelli, emerge un’anomalia che presenta una dinamica in evoluzione. Gli scatti sono stati eseguiti a distanza di pochi secondi l’uno dall’altro, variando solo leggermente l’inquadratura.

Si noterà, esaminando con attenzione i fotogrammi, come, in prossimità di un raggio di luce solare proveniente da una finestra attigua, appaia una piccola figura in formazione che ricorda la sagoma di una bambina. Nella prima foto l’immagine è più piccola e fluttuante nel vuoto, nonché inclinata e distorta in direzione dei raggi luminosi. Nella seconda foto l’immagine appare sempre piccola, ma con dimensioni più vicine alla realtà, inoltre è poco deformata e sembra quasi poggiarsi sulla pavimentazione sottostante; sarebbe possibile stimarne approssimativamente l’altezza.

Ciò che colpisce, più che l’immagine in sé, sono le particolari proprietà che ricordano le caratteristiche delle immagini olografiche, nelle quali le deformazioni spaziali, la tessitura e la nebbiolina che le avvolge si possono riscontrare frequentemente. I raggi solari pomeridiani provenienti lateralmente dalla finestra si presentano come fasci di luce parallela, quasi come dei fasci di luce laser. L’angolazione tra la sorgente di luce, l’immagine virtuale e la fotocamera è simile a quella utilizzata negli esperimenti olografici. È ipotizzabile che le suddette condizioni abbiano favorito l’apparizione di un’immagine inusuale ed osservabile solo fotograficamente (probabilmente nel vicino UV).

Un altro aspetto “insolito” emerso dalle analisi delle immagini scattate in sequenza con numerazione 0362 e 0363 (a pochi secondi l’una dall’altra), è che la data deducibile dai dati Exif non corrisponde: erano le 16:30 del 23 ottobre 2011 e in una foto la data e l’ora sono completamente errate (2009:01:05 03:45:22), mentre nell’altra la data è corretta, ma l’ora no (2011:10:23 01:14:04). A detta dell’operatore, Alberto Campedelli, l’anomalia tecnica si è presentata solo ed esclusivamente in questa circostanza e non è mai stata riscontrata, né prima né dopo questa giornata a Montebello: si tratta di un fatto inspiegabile dal punto di vista tecnico, ma non inusuale nei fenomeni di interazione psi (psi-matter).

Tornando alle foto e la loro natura, l’ipotesi che si tratti di un ologramma “sospeso” in un altro spazio-tempo è suggestiva, ma ovviamente non ancora dimostrabile. La questione richiama alla memoria i famosi esperimenti condotti da Padre Pellegrino Ernetti sulle immagini cosiddette “cronovisive”. Che si tratti di un ologramma cronovisivo? Per motivi ancora sconosciuti, nel castello di Montebello si reiterano fenomeni acustici e ottici registrabili con tecnologie appropriate. Il campo dell’olografia e dell’interferometria ottica ed infra-ottica “APRE”, per così dire, una nuova area di studi che si intrecceranno fra loro nel tempo con la ricerca che conduciamo già in ambito multispettrale con IPERLAB, raccogliendo dati utili per confermare o confutare le ipotesi fin qui descritte: il mistero e la ricerca continuano!

Si ringrazia sentitamente il gruppo di ricerca IPERLAB (formato dai ricercatori indipendenti Daniele Gullà, Luciano Pederzoli, Florentina Zamfirescu Richeldi, Diana Richeldi) e XBI – PARANORMAL INVESTIGATION (diretto da Massimo Rossini) per aver organizzato la conferenza divulgativa; ringraziamo ovviamente la direzione del Castello di Montebello per aver accettato la nostra presenza alla conferenza cosi da poter divulgare in questa sede queste importanti novità. Grazie ancora a Daniele Gullà per aver permesso la pubblicazione delle analisi fotografiche e dei testi contenuti nel documento ufficiale di presentazione del materiale analizzato, testi che sono stati utilizzati per redigere questo articolo.

Michele Morettini

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Data: martedì, 25. settembre 2012 10:51
Link pagina: URL Pagina Categoria: Luoghi Misteriosi, Ricerca Parapsicologica

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