Castello Malaspina di Fosdinovo – INDAGINE PARAPSICOLOGICA

Siamo felici di informarvi che tra il 7, 8 e 9 Marzo, il team di ricerca dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba sarà impegnato al Castello Malaspina di Fosdinovo (Fosdinovo – MS)  ( http://www.castellodifosdinovo.it/http://www.facebook.com/profile.php?id=1360196297 ) per un’indagine parapsicologica a tutti gli effetti.

Avremo la possibilità di effettuare importanti riscontri strumentali su alcune fenomenologie paranormali che sembrano accadere al Castello e allo stesso tempo cercheremo di approfondire le “leggende” che riguardano la sua storia.

Vi suggeriamo di seguire spesso in questi giorni sia la nostra pagina Facebook che quella del Castello Malaspina di Fosdinovo ( http://www.facebook.com/profile.php?id=1360196297 ) per eventuali aggiornamenti in tempo reale. I dati scaturiti da questa importante ricerca saranno vagliati attentamente nelle prossime settimane dal nostro Team, allo scopo di pubblicare un imponente dossier sul caso; qualora però dovessimo imbatterci in fenomeni di natura paranormale oggettivamente macroscopici, forniremo immediatamente il materiale alla direzione del Castello per una immediata divulgazione. L’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba ringrazia sentitamente la direzione del Castello per la disponibilità offerta.

PER APPROFONDIRE

Progetto di Ricerca sui Fenomeni Psicocinetici Spontanei a Carattere Infestatorio

http://www.daltramontoallalba.org/strumentazione.htm

La Strumentazione della nostra Associazione

http://www.daltramontoallalba.org/strumentazione2.htm

Le leggende del Castello

Il castello vive, oltre che dei suoi splendori architettonici e paesaggistici, anche delle sue famigerate leggende. La più famosa è sicuramente quella che riguarda la giovane Bianca Maria Aloisia, figlia di Jacopo (Giacomo) Malaspina ed Oliva Grimaldi. La bellissima ragazza si era perdutamente innamorata di un giovane stalliere che voleva sposare a tutti i costi. I genitori, contrari a quell’amore infamante per il blasone dell’intera famiglia, avevano tuttavia minacciato la poveretta di rinchiuderla a pane ed acqua nelle segrete del Castello. La giovane, affatto impaurita da quelle minacce, non aveva desistito dai propri propositi d’amore. Quell’atteggiamento ribelle aveva costretto i genitori a prendere una severa decisione. E fu così che lo stalliere venne allontanato dal paese e la giovane rinchiusa in un convento. Non per questo volle prendere i voti né rinunciare al suo sogno romantico. Fu allora riportata al castello, rinchiusa nelle prigioni e torturata finché non fosse rinsavita. Ciononostante la sua volontà non fu piegata. Solo allora, per evitare occasioni di scandalo, fu murata viva in una cella, insieme ad un cane, simbolo di fedeltà, e ad un cinghiale, emblema della ribellione. A confermare l’autenticità della storia, accadde che nei recenti scavi effettuati durante i lavori di consolidamento, furono trovati resti di ossa appartenute molto probabilmente ad una fanciulla e a due animali. Questa vicenda così violenta e brutale, tuttavia, se pose fine alla vita della giovane Bianca Maria, sola non bastò a domarne lo spirito che pare aleggiare ancora per le stanze del castello, nelle forme di una ragazza dai lunghi capelli posati sulla schiena. Affascinati ed attratti da questi racconti, esperti ed appassionati dell’occulto e di fenomeni paranormali hanno effettuato, qualche anno addietro, una serie di esperimenti, tutti filmati con cinepresa. Inquietante come in uno di questi si è poi visto, chiaramente, una figura scura, dalle sembianze umane, attraversare la stanza da muro a muro, come fosse sospinta dal vento. Un’altra delle storie che si raccontano nel Castello riguarda la marchesa Cristina Pallavicini. Una vita macchiata di sangue e delitti, la sua. Il marito Ippolito, infatti, fu vittima e carnefice dei fratelli Pasquale e Ferdinando in un’atroce lotta per il domino del feudo. Rimase tutrice del piccolo Carlo Agostino, suo figlio, e governò su Fosdinovo finché il piccolo non raggiunse la maggiore età. Della donna si tramanda un’immagine di fascino, lussuria, mistero e morte. In vita sua ebbe molti amanti, quasi tutti popolani, e la leggenda racconta che la marchesa, per non essere scoperta né tradita, dopo averci trascorso la notte insieme, se ne sbarazzava facendoli precipitare nella botola posta al centro della sua stanza da letto. Le grida disperate degli sventurati uomini, data la particolare acustica della stanza, ricadevano al centro di essa e non venivano udite al di fuori della porta. Per questo i delitti, al tempo, non furono mai scoperti. Nella camera, in effetti, è ancora ben visibile la traccia di un’antica botola. Sotto di questa da poco è stata scoperta un’altra stanza (soprannominata “camera delle torture”) perfettamente uguale per dimensioni (siamo in una torre) alla prima e dove, verosimilmente, cadevano i corpi dei malcapitati. Oltre a queste, tante altre le inquietanti leggende scritte nelle mura del maniero: il letto che respira ed a cui batte il cuore, il fotografo che immortalò nello specchio della camera ducale la figura di una donna, le immagini impresse nella sala del trono…

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Data: domenica, 17. aprile 2011 14:05
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