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Il Castello di Montebello e il mistero di Azzurrina

giovedì, 3. ottobre 2013 15:33

A cavallo tra le Marche e l’Emilia Romagna, immerso nelle colline della Val Marecchia, si erge imponente il Castello di Montebello, di poco distante dal borgo di Torriana (Rimini). Fortilizio militare medievale, appartenne alla famiglia Malatesta fino al XV secolo, per passare poi ai conti Guidi di Bagno, tutt’ora proprietari della Rocca. Oltre che per la bellezza architettonica e l’interesse storico culturale che suscita, il castello è conosciuto in tutto il territorio Italiano per i fenomeni di presunta natura paranormale che da diversi anni a questa parte sembrano accadervi.

Ogni castello si sa ha la sua leggenda, spesso scaturita da episodi storici drammatici o addirittura cruenti; non da meno, in questo luogo si tramanda da secoli la storia della sfortunata vicenda di Guendalina Malatesta, passata alle cronache con il nome di Azzurrina. Guendalina era una radiosa fanciulla, figlia di un certo Ugolinuccio Malatesta, feudatario padrone della rocca intorno alla seconda metà del 14° secolo. Ebbe la sfortuna di nascere albina, in un tempo in cui l’ignoranza e la superstizione religiosa la facevano da padrone; in quel tempo si pensava che gli albini fossero figli del demonio e per preservare la sua incolumità si pensò di colorarle i capelli con prodotti naturali, ottenuti con resine; sfortunatamente, i suoi capelli non avendo pigmentazione non trattenevano il colore e la sola cosa che si riusciva ad ottenere era un leggero riflesso azzurro impresso nella sua chioma: da qui il nomignolo Azzurrina. Dato lo scarso successo di questo tentativo la si nascose a Montebello, costantemente protetta da guardie, in modo che nessuno potesse scoprire il suo albinismo.

La leggenda racconta che il 21 giugno 1375 (solstizio d’estate), mentre fuori imperversava un forte temporale e si combatteva una violenta battaglia, Azzurrina giocava con una palla di pezza all’interno del castello, seguita fedelmente da due guardie messe a sua scorta; il destino volle che giocando, la palla cadde nella ghiacciaia ed ella seguì il suo ruzzolare nel tentativo di recuperarla. Dopo pochi istanti si sentì un grido terrificante e la piccola fanciulla sparì nel nulla, in stanza per altro senza vie d’uscita. Secondo la leggenda, il 21 giugno di ogni anno lustro, se fuori v’è un temporale, Azzurrina tornerebbe a far sentire la sua voce tra i vari ambienti del castello. La rocca è stata riaperta al pubblico nel 1989, la prima registrazione in cui ci sono presunti riscontri paranormali fu realizzata quasi per caso dalla RAI, durante la ripresa di una trasmissione televisiva. Nell’audio della ripresa ad un certo punto i microfoni registrarono dodici rintocchi di campane (suoni non attribuibili a quelli che potevano essere prodotti dalle campane delle chiese vicine) e sul finire della registrazione si udì un forte rumore ripetitivo, simile ad un battito cardiaco e il lamento di una bambina che sembra piangere.

Ovviamente questo episodio attirò l’attenzione di media e ricercatori, che vollero approfondire la fenomenologia che sembrava prodursi in maniera spontanea all’interno della rocca di Montebello. Sempre nel giorno del solstizio d’estate furono effettuate altre registrazioni: nel 1995 dal CSP e nel 2000 dal ricercatore Daniele Gullà con il Laboratorio di Biopsicocibernetica di Bologna; anche in questi casi i risultati degli esperimenti psicofonici furono sbalorditivi; nella prima si acquisì un grido di bambina mentre in quella del 2000 si registrò dei vocalizzi che sembrano proferire distintamente la parola “mamma” per ben tre volte. Nel 2003 Gullà e il Laboratorio vollero provare ad effettuare una registrazione fuori anno lustro e  con notevole stupore, gli esiti delle indagini furono molto interessanti: una telecamera ad infrarossi piazzata nel vano di Azzurrina riprese quella che sembrò essere un’anomalia energetica di forma sferica e le registrazioni acquisirono di nuovo un suono simile a quello di un battito cardiaco, un urlo “agghiacciante” e sul finire un colpo secco.

Molto interessante è stata la ricerca del 2010 condotta da Daniele Gullà e dal ricercatore indipendente, fotografo e sensitivo Mattia Mascagni. Quest’ultimo in una sala del castello scattò una foto quasi incredibile: nello scatto si apre quello che sembra essere un “portale”, del tutto estraneo al contesto fotografico, dove al suo interno si può osservare quasi distintamente il profilo di una bambina vestita con abiti medievali. La foto, oltre che essere analizzata dall’esperto ricercatore e tecnico biometrico Daniele Gullà, fù periziata da un laboratorio forense che ne dichiarò l’autenticità ed escluse che l’elemento “extra” comparso potesse essere frutto di elaborazioni o manipolazioni grafiche. Tra l’aprile e il maggio di questo anno una troupe della Cabiria Film & Production, capitanata dal regista Giacomo Franciosa e dall’organizzatore generale Everlyn Fazzini, è rimasta 15 giorni dentro il Castello per girare le scene del lungometraggio “Il Castello di Azzurrina”. Il film, scritto da Giacomo Franciosa, con la collaborazione di Ernesto Siciliano e Sergio Tiboni, inaugura il genere reality-horror. Le riprese del film sono state accompagnate da vere e proprie ricerche parapsicologiche condotte dal gruppo di ricercatori indipendenti Iperlab e dal ricercatore indipendente Mattia Mascagni. In attesa di vedere sia il film che gli esiti delle nuove indagini al castello, non ci resta che entrare nel vivo di questi affascinanti misteri, andando a visitare il Castello di Azzurrina, magari in una delle visite guidate notturne.

Categoria: Luoghi Misteriosi, Paranormale, Ricerca Parapsicologica | Commenti (0) | Autor:

A proposito di percezioni extrasensoriali (ESP)

giovedì, 26. maggio 2011 23:41

I cultori del genere stanno fremendo in attesa del nuovo film dedicato ai fenomeni paranormali, e sembra davvero che questa volta la pellicola sia meno scontata del solito.  Stiamo parlando di ESP: FENOMENI PARANORMALI (Grave Encounters), nelle sale dal primo di giugno. Il film sviluppa il filone del falso documentario per analizzare e documentare quella che negli Stati Uniti e Canada è la ricerca parapsicologica applicata ai casi di “infestazione” (così volgarmente chiamati). Il Ghost Hunting in parole povere, pratica purtroppo  importata anche nel  nostro bel Paese (per via dei sedicenti gruppi di pseudo ricerca che spuntano come funghi, muniti di videocamere da 20 euro e rilevatori di onde elettromagnetiche “tutto fare”). Naturalmente lo storico dibattito tra negazionisti e possibilisti (e noi chiaramente ci schieriamo da questo fronte, portando avanti oramai dal 2003 il progetto di ricerca relativo ai fenomeni psicocinetici spontanei a carattere infestatorio – www.daltramontoallalba.org/strumentazione.htm ) è più acceso che mai, perchè quando il grande pubblico riesce ad documentarsi sul modus operandi di ricerche simili, e quindi può farsi un’idea propria, le parti scendono in campo per  accaparrarsi consensi e allargare le fila dei propri schieramenti. Non siamo riusciti ad “ignorare” un’intervista fatta a Massimo Polidoro, storico membro del C.I.C.A.P.:

http://cinema.it.msn.com/notizie/esp-fenomeni-paranormali-intervista-a-massimo-polidoro

l’intervista (che vi suggeriamo di leggere),  affronta molto pacatamente questi temi e il ricercatore/scrittore parla della propria esperienza sul campo della ricerca dell’insolito e della propria formazione. Fin qui nulla da eccepire, anche perchè è difficile controbattere le parole di un gentiluogo, quale il Sig. Polidoro è, sempre estremamente corretto e pacato. Il problema sorge quando si accomunano fenomeni paranormali (nel senso generico del termine) ai fenomeni di cui parla esplicitamente il film. Riportiamo un breve passaggio dell’intervista:

Cosa, in particolare,  l’ha spinta ad approfondire questi temi, mettendoli al centro della sua carriera?
Nel corso delle mie letture ho conosciuto sia l’indagatore di misteri James Randi, sia Piero Angela con il suo libro Viaggio nel mondo del paranormale. Mi sono appassionato a questo libro per l’approccio scientifico che ha nei confronti del paranormale: Angela infatti si chiede quali siano le prove a favore del paranormale e, dopo aver parlato con tutti i principali esperti al mondo, conclude che ancora queste prove mancano. L’impressione del contrario deriva dal fatto che talvolta gli esperimenti sono stati condotti in maniera approssimativa, altre apparenti fenomeni “paranormali” hanno cause naturali poco conosciute e altre ancora sono dovuti a veri e propri inganni. Senza alcuna aspettativa ho scritto una lettera sia ad Angela che a Randi per condividere la mia passione e dopo  solo qualche mese, grazie a una borsa di studio devoluta da Angela, ho avuto la possibilità di trascorrere un anno negli Stati Uniti come “apprendista stregone” dello stesso Randi, finché nel 1989 abbiamo fondato il CICAP (Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale – www.cicap.org).

Quindi il punto di vista del CICAP rispetto ai fenomeni paranormali è assolutamente scettico?
Scettico, identico del resto a quello della comunità scientifica, nel senso che finora non sono state trovate prove “scientificamente” valide dell’esistenza di fenomeni paranormali. Moltissime sono le storie suggestive in cui ci imbattiamo, ma spesso molte di queste hanno spiegazioni di tipo psicologico o di altro genere. Il CICAP, di cui faccio parte insieme ad Angela e a studiosi come Eco, Hack, Montalcini e Veronesi, propone un’analisi di tipo scientifico dei fenomeni anomali, un’indagine critica basata su valutazioni scientifiche.

Come spesso accade, si tira in ballo la carta della “non riproducibiltà” del fenomeno paranormale asserendo che lo stesso se non può essere riprodotto in “laboratorio”, in condizioni controllate, automaticamente non esiste. Il discorso (magari) può filare per i casi di fenomenologia ESP legata a soggetti definiti (e qui dobbiamo dire con assolutà onestà intellettuale che il CICAP merita il riconoscimento di aver smascherato parecchi imbroglioni) ma se stiamo parlando di fenomeni psicocineti spontanei (ovvero, quelli di cui il film si occupa), allora il discorso cambia. Come possiamo riprodurre fenomeni SPONTANEI, che si manifestano in luoghi DEFINITI? In questa ottica, come è possibile studiare questo fenomeno con il metro del CICAP? A nostro avviso non è possibile.

I fatti sono questi: la fenomenologia è reale quanto è reale la richiesta di attenzione da parte di persone normalissime che si imbattono, involontariamente, in questo tipo di accadimenti. Il fenomeno è oggettivamente riscontrato ad ogni latitudine…sta a gruppi di ricerca come il CICAP (o magari come il nostro) adoperarsi per approfondire l’interazione energetico/fisica in corrispondenza del verificarsi di queste situazioni. Fenomeni di Voci Dirette, Raps, manifestazioni micro-Psicocinetiche, anomalie energetiche riprese in foto o video e molte altre ancora, sono cose che vengono riscontrate più spesso di quanto possiamo immaginare. Non possiamo ignorarle o far finta che non esistano.

Crediamo sia arrivato il momento storico in cui Scienza e Metafisica possano unire le proprie forze per cercare di “togliere” definitivamente il velo che veste il sottile mondo del paranormale, quantomento questa è una nostra ferma speranza.

Se volete approfondire le nostre ricerche vi suggeriamo alcuni link:

IL PROGETTO DI RICERCA

www.daltramontoallalba.org/strumentazione.htm

LA STUMENTAZIONE ADOPERATA

www.daltramontoallalba.org/strumentazione2.htm

UN CASO INTERESSANTE IN CORSO

http://www.facebook.com/notes/associazione-culturale-dal-tramonto-allalba/castello-malaspina-di-fosdinovo-il-nostro-sopralluogo/10150107712106922

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Castello Malaspina di Fosdinovo – Il nostro sopralluogo

domenica, 17. aprile 2011 14:07

Eccoci di ritorno dallo splendido Castello Malaspina! Come vi avevamo anticipato abbiamo avuto modo di effettuare una seria ricerca parapsicologia al castello, per verificare fenomeni di presunta natura paranormale e raccogliere informazioni (cercando riiscontri strumentali oggettivi) sulle leggende che lo riguardano.

Il sopralluogo è stato molto interessante, abbiamo registrato una quantità di dati notevole, che dovremo analizzare molto attentamente nelle prossime settimane. Abbiamo monitorato 4 “punti caldi” (identificati grazie al lungo lavoro di ricerca effettuato nei mesi passati) mediante telecamere IR e sensori termici interfacciati ai PC, effettuato registrazioni ambientali (a partire dall’infrasuono fino alle frequenze ultrasoniche) e monitorato in maniera dinamica eventuali anomalie elettromagnetiche presenti o spontanee. Oltre ai rilievi statici, abbiamo raccolto le testimonianze dei sensitivi che ci hanno affiancato, cercando anche in questo caso riscontri strumentali. E’ stato un lavoro molto lungo, che ci ha impegnati per moltissime ore, ma dobbiamo dire che ne è valsa assolutamente la pena.

Durante il sopralluogo e comunque per tutto il tempo della nostra permanenza non si sono verificati fenomeni di rilievo (quindi macroscopici); questo non esclude però che possa saltar fuori qualcosa dalle 5 ore di registrazione per ogni telecamera IR, dai dati sui rilievi elettromagnetici e biofisici, dai termogrammi e dagli scatti della fotocamera ad Infrarossi.

Chiaramente vi aggiorneremo immediatamente se dovessimo avere un riscontro importante sul materiale interessato da analisi. Intanto vi invitiamo a visionare alcune foto relative al nostro sopralluogo:

http://www.facebook.com/#!/album.php?aid=297772&id=28514683619

Ci sembra doveroso tributare la bellazza di questo castello invitando tutti voi a visitarlo, magari effettuando una delle visite notturne che ogni venerdi sera organizzano, sarà sicuramente un’esperienza unica nel suo genere!

http://www.facebook.com/profile.php?id=1360196297

http://www.facebook.com/pages/Castello-di-Fosdinovo/191661660866874

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Castello Malaspina di Fosdinovo – INDAGINE PARAPSICOLOGICA

domenica, 17. aprile 2011 14:05

Siamo felici di informarvi che tra il 7, 8 e 9 Marzo, il team di ricerca dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba sarà impegnato al Castello Malaspina di Fosdinovo (Fosdinovo – MS)  ( http://www.castellodifosdinovo.it/http://www.facebook.com/profile.php?id=1360196297 ) per un’indagine parapsicologica a tutti gli effetti.

Avremo la possibilità di effettuare importanti riscontri strumentali su alcune fenomenologie paranormali che sembrano accadere al Castello e allo stesso tempo cercheremo di approfondire le “leggende” che riguardano la sua storia.

Vi suggeriamo di seguire spesso in questi giorni sia la nostra pagina Facebook che quella del Castello Malaspina di Fosdinovo ( http://www.facebook.com/profile.php?id=1360196297 ) per eventuali aggiornamenti in tempo reale. I dati scaturiti da questa importante ricerca saranno vagliati attentamente nelle prossime settimane dal nostro Team, allo scopo di pubblicare un imponente dossier sul caso; qualora però dovessimo imbatterci in fenomeni di natura paranormale oggettivamente macroscopici, forniremo immediatamente il materiale alla direzione del Castello per una immediata divulgazione. L’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba ringrazia sentitamente la direzione del Castello per la disponibilità offerta.

PER APPROFONDIRE

Progetto di Ricerca sui Fenomeni Psicocinetici Spontanei a Carattere Infestatorio

http://www.daltramontoallalba.org/strumentazione.htm

La Strumentazione della nostra Associazione

http://www.daltramontoallalba.org/strumentazione2.htm

Le leggende del Castello

Il castello vive, oltre che dei suoi splendori architettonici e paesaggistici, anche delle sue famigerate leggende. La più famosa è sicuramente quella che riguarda la giovane Bianca Maria Aloisia, figlia di Jacopo (Giacomo) Malaspina ed Oliva Grimaldi. La bellissima ragazza si era perdutamente innamorata di un giovane stalliere che voleva sposare a tutti i costi. I genitori, contrari a quell’amore infamante per il blasone dell’intera famiglia, avevano tuttavia minacciato la poveretta di rinchiuderla a pane ed acqua nelle segrete del Castello. La giovane, affatto impaurita da quelle minacce, non aveva desistito dai propri propositi d’amore. Quell’atteggiamento ribelle aveva costretto i genitori a prendere una severa decisione. E fu così che lo stalliere venne allontanato dal paese e la giovane rinchiusa in un convento. Non per questo volle prendere i voti né rinunciare al suo sogno romantico. Fu allora riportata al castello, rinchiusa nelle prigioni e torturata finché non fosse rinsavita. Ciononostante la sua volontà non fu piegata. Solo allora, per evitare occasioni di scandalo, fu murata viva in una cella, insieme ad un cane, simbolo di fedeltà, e ad un cinghiale, emblema della ribellione. A confermare l’autenticità della storia, accadde che nei recenti scavi effettuati durante i lavori di consolidamento, furono trovati resti di ossa appartenute molto probabilmente ad una fanciulla e a due animali. Questa vicenda così violenta e brutale, tuttavia, se pose fine alla vita della giovane Bianca Maria, sola non bastò a domarne lo spirito che pare aleggiare ancora per le stanze del castello, nelle forme di una ragazza dai lunghi capelli posati sulla schiena. Affascinati ed attratti da questi racconti, esperti ed appassionati dell’occulto e di fenomeni paranormali hanno effettuato, qualche anno addietro, una serie di esperimenti, tutti filmati con cinepresa. Inquietante come in uno di questi si è poi visto, chiaramente, una figura scura, dalle sembianze umane, attraversare la stanza da muro a muro, come fosse sospinta dal vento. Un’altra delle storie che si raccontano nel Castello riguarda la marchesa Cristina Pallavicini. Una vita macchiata di sangue e delitti, la sua. Il marito Ippolito, infatti, fu vittima e carnefice dei fratelli Pasquale e Ferdinando in un’atroce lotta per il domino del feudo. Rimase tutrice del piccolo Carlo Agostino, suo figlio, e governò su Fosdinovo finché il piccolo non raggiunse la maggiore età. Della donna si tramanda un’immagine di fascino, lussuria, mistero e morte. In vita sua ebbe molti amanti, quasi tutti popolani, e la leggenda racconta che la marchesa, per non essere scoperta né tradita, dopo averci trascorso la notte insieme, se ne sbarazzava facendoli precipitare nella botola posta al centro della sua stanza da letto. Le grida disperate degli sventurati uomini, data la particolare acustica della stanza, ricadevano al centro di essa e non venivano udite al di fuori della porta. Per questo i delitti, al tempo, non furono mai scoperti. Nella camera, in effetti, è ancora ben visibile la traccia di un’antica botola. Sotto di questa da poco è stata scoperta un’altra stanza (soprannominata “camera delle torture”) perfettamente uguale per dimensioni (siamo in una torre) alla prima e dove, verosimilmente, cadevano i corpi dei malcapitati. Oltre a queste, tante altre le inquietanti leggende scritte nelle mura del maniero: il letto che respira ed a cui batte il cuore, il fotografo che immortalò nello specchio della camera ducale la figura di una donna, le immagini impresse nella sala del trono…

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GB, un ‘fantasma’ nel pub: ” Si vede chiaramente “

giovedì, 14. aprile 2011 16:13

Un fantasma è apparso in un video delle telecamere a circuito chiuso di un pub, il Wolfe Pub di Penrith, Cumbria (Gran Bretagna), per parecchi secondi, prima di scomparire. Che sia un fantasma, lo giura il proprietario del pub, che dopo aver visto il video, rimasto senza parole, lo ha pubblicato su YouTube. Andrew Batemen, 38enne, ha detto di aver parlato del fantasma anche allo staff di un’agenzia viaggi vicina, sentendosi rispondere che anche loro avevano visto qualcosa del genere con le loro telecamere di sicurezza.

“Io non credo ai fantasmi, ma quelle immagini sono talmente chiare, mi sono spaventato a morte”, ha detto Andrew al Sun. Subito sul web è partito il dibattito su cosa possa essere il ‘fumo bianco’ chiaramente visibile nel video: c’è chi dice che si tratti solo di un ragno e della sua ragnatela, chi afferma che potrebbe esserci un insetto sulla lente della telecamera, e c’è anche chi mette in dubbio la veridicità del racconto sottolineando il fatto che la camera, che dovrebbe essere fissa e quindi immobile, si muova leggermente.

* Fonte : Leggo

http://notizieincredibili.scuolazoo.com/incredibile/gb-un-fantasma-nel-pub-si-vede-chiaramente#

http://www.newsandstar.co.uk/news/ghost-images-spook-staff-at-former-cumbrian-funeral-parlour-1.757645

Categoria: Paranormale | Commenti (0) | Autor:

L’ Associazione Culturale “Dal tramonto all’alba” a caccia dei “fantasmi” del castello di Fosdinovo.

lunedì, 14. marzo 2011 14:38

Per tre giorni consecutivi, da 7 al 9 marzo, il team  di ricerca della Associazione culturale “Dal tramonto all’alba”, ha condotto una serie di analisi tecniche nel castello di Fosdinovo.

Proprio quel castello è fonte di diverse storie inquietanti legate a un fantasma di una donna uccisa dal padre per essere scappata con uno stalliere. Il gruppo di ricerca si è prefissato come obiettivo principale la verifica dell’autenticità di una simile storia. Noi vi abbiamo assistito, fin dal primo giorno, per riportare a livello di cronaca passo dopo passo gli sviluppi. Quello che si è evidenziato fin dal primo momento, è la serietà e l’obbiettività del gruppo, spinto da un interesse concreto verso la verità delle cose, anziché, come nel caso di altri gruppi di indagine sul paranormale, dallo spasmodico desiderio di qualcosa di sensazionale tanto per finire sui giornali. Nella prima fase gli sforzi si sono subito concentrati su dei volti rimasti impressi nel soffitto. Stiamo parlando di strane immagini che raffigurano una ragazza, un uomo e due animali. Il tecnico termografico ha voluto controllare stanza per stanza le varie perdite e infiltrazioni di acqua che potrebbero essere una delle cause spiegabili di aloni e macchie nel soffitto. Tutte le possibilità dovevano essere prese in considerazione proprio per evitare errori di valutazioni e prese di posizione sbagliate. Lo stesso tecnico è molto chiaro spiegandoci: “bisogna assolutamente fare un lavoro impeccabile. Un lavoro che non porti a varie interpretazioni ma sia oggettivamente chiaro”. Nelle ore successive la priorità, dunque, è stata data proprio alle analisi termografiche condotte sulla parete. La strumentazione non si può certo dire che non sia stata degna di un ottimo istituto di ricerca. Le altre fasi sono altrettanto impegnative e faticose: stiamo parlando di molte ore preparative senza sosta per dedicare successivamente più tempo possibile alla ricerca. Con l’ aiuto di due sensitivi (ne parleremo più accuratamente) vengono individuate le stanze dove pare verificarsi più anomalie. Il fine consiste nel controllarle con telecamere e altre strumentazioni di registrazione dati. Viene allestita poi una zona operativa nella sala degli affreschi, una salone suggestivo dove si raccontano le vicende di Dante Alighieri. Da cronista ho cercato di vedere tutto sotto l’ ottica del puro osservatore senza farmi condizionare da una atmosfera certamente suggestiva su un obiettivo, quello della dimostrazione della vita dopo la morte, che ha fatto gola a milioni di persone nel corso dei secoli. Devo annotare un avvenimento accaduto nella prima fase della visita al castell: Stavamo facendo un sopralluogo nella camera da letto dei marchesi quando ad un certo punto la medium comincia a sentirsi stremata. Decide, insieme al resto del gruppo, di allontanarsi dalla stanza. Rimaniamo solo io e un tecnico del gruppo, Giuseppe, che nel frattempo aveva posizionato un rilevatore di interferenze elettromagnetiche. Ad un certo punto, proprio l’indicatore cominciava a segnalare picchi massimi. Perfino la strumentazione termica indicava sbalzi di temperatura impressionanti, tutto nel giro di circa due minuti. Pare non ci siano state nel momento interferenze legate a qualche agente spiegabile. Con la strumentazione non si entra nel mondo della incertezza o della soggettività, ma già in una constatazione puramente empirica e quindi dedita alla scienza. Ripeto, da osservatore che si trovava nel posto per lavoro, ho trovato l ‘avvenimento interessante e degno di essere approfondito.

Pier Paolo Santi Jr

Fonte:  http://www.quotidianoapuano.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=4100&mode=thread&order=0&thold=0

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