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PREFAZIONE DI SEZIONE CURATA DA ELISA PALMIERI

Da dove è venuto questo serraglio fantastico di grifoni, fenici, basilischi e unicorni? Chi ha messo insieme scaglie, ali, artigli, corna, code e parti del corpo umano per comporre animali che gli uomini hanno temuto e adorato per migliaia di anni? I nostri avi come poterono essere tanto sciocchi da credervi? Ebbene, vi sono delle ragioni che rendono comprensibile la credenza in animali che non sono mai esistiti. L'uomo vissuto in tempi lontani dovette imbattersi nelle ossa degli spaventosi animali preistorici; senza dubbio queste ossa colpirono a tal punto la sua fantasia che egli, senza accorgersene, le trasformò in draghi mostruosi dalle fauci infuocate. Forse i popoli antichi crearono di proposito alcune di queste bestie mitiche per simboleggiare i misteri del mondo e forse anche per tentarne una spiegazione. Con l'andar del tempo, la gente dimenticò l'origine di questi animali e cominciò a credere in essi. Inoltre la vista ha sempre giocato agli uomini tiri birboni: i popoli della Tessaglia furono i primi fra i Greci a maneggiare i cavalli; essi, cavalcando, aderivano così perfettamente al corpo degli animali che gli stranieri, vedendoli passare al galoppo e non distinguendo il cavallo dal cavaliere, credettero si trattasse di un unico animale. Da errori come questo poté avere origine la storia dei centauri. Quando poi, di ritorno da terre straniere, gli uomini raccontavano storie vere di animali strani, chi ascoltava, spesso interpretava erroneamente le loro descrizioni. Le sculture di "cani" con la testa riccioluta, rinvenute in molti templi cinesi, raffiguravano probabilmente i leoni che i Cinesi non avevano mai visto, ma di cui avevano sentito parlare. In questa sezione leggerete di molti di questi fantastici animali di terra, di mare e dell'aria, e troverete le illustrazioni di alcune opere d'arte che essi hanno ispirato. Forse vi sorprenderà il fatto che alcuni mostri favolosi, come ad esempio il serpente di mare, siano descritti, oltre che nelle fiabe, anche nei libri di zoologia e che, d'altro canto, nel secolo XX siano stati inventati animali del tutto inesistenti.