INDICE DI SEZIONE
 ARTICOLI A RIGUARDO

La Licantropia nel mito e nella cultura popolare
a cura di Andrea Romanazzi

SEZIONE ARCHEOMITOLOGIA

Il lupo mannaro come simbolo della natura umana
a cura di Vito Foschi

SEZIONE CRIPTOZOOLOGIA

        LIBRI A TEMA
 

Vampirismo e licantropia nella storia e nel mito
Milena Rao

:: VAI ALLA SCHEDA ::

SEI INTERESSATO AD UN LIBRO SPECIFICO? EFFETTUA UNA RICERCA APPROFONDITA

         LIVE HELP
       NEWSLETTER

Inserisci la tua mail per ricevere gli aggiornamenti mensili del portale. Non perderti nulla del mondo "Daltramontoallalba.it"!

      ADVERTISING
 

 

breve guida ai lupi mannari
a cura di Joachim Schepke

I lupi mannari esistono davvero e qualche volta siamo noi così dobbiamo conoscerli e venirci a patti. Questo è lo scopo di questa guida: insegnare ad individuare i lupi mannari e ad averci a che fare col minimo di guai sia per noi che per loro.

L' ASPETTO FISICO IN FORMA UMANA

Nella sua forma umana un lupo mannaro è un uomo come tutti gli altri però, per varie ragioni di tipo genetico, è facile che abbia certi tratti piuttosto che altri. Eccoli qua:

1) Tanto per cominciare è sempre un UOMO. Un maschio. Le numerose storie di lupi mannari donne sono spurie e derivanti da sovrapposizioni col mito della stregoneria. Non esistono lupi mannari donna. Non ci sono mai stati. 
Rappresentazione cinematografica del lupo mannaro2) I tratti del volto sono sempre marcati: mascella forte, labbra spesse e naso robusto. Il pelo corporeo è presente anche sul ventre e talvolta sulla schiena. Le sopracciglia sono unite e la barba cresce folta.
3) Fisico simile a quello di un pugile: magro e molto forte. Questo in via del tutto indipendente dall'alimentazione o dall'attività fisica. 
4) Quasi tutti i lupi mannari hanno gli occhi verdi. Nessuno sa il perché.
5) Le mani sono grandi e le unghie scure. L'anulare è spesso un po' più lungo di quello che dovrebbe.
6) Le orecchie sono leggermente appuntite. Non sempre grandi.
7) Sebbene non sia detto che debba per forza trattarsi di un uomo enorme, un mannaro è sempre ben piantato: difficile che sia sotto il metro e ottanta. 
8) L'unico modo per diventare lupo mannaro è nascere lupo mannaro: non esiste la possibilità di venire contagiati attraverso il morso, sempre che rimanga qualche cosa di voi. Non potete diventare mannari tramite la maledizione di una zingara o una cintura di pelle di lupo. Per quello che si sa, è una rarissima combinazione genetica che porta a questo. E' il destino, tutti possono nascere mannari. E non è detto che il figlio di uno di essi abbia maggiori possibilità degli altri. Ferdinando Magellano era figlio di un notorio lupo mannaro ma né lui né alcuno dei suoi fratelli diventarono mai mannari a loro volta. Né , d'altra parte, il famoso lupo mannaro Peter Stubbe era figlio di uno come lui. Le prime trasformazioni si hanno dopo la pubertà, precedute da una lunga serie di strani sogni.
9) Un lupo mannaro non vive in eterno, invecchia e alla fine muore. Con il progredire della vecchiaia si trasforma sempre meno e a un certo punto non lo fa più. La grande maggioranza dei mannari muore di vecchiaia, quasi sempre in solitudine. Si vocifera di un principe della casata Windsor nato deforme e per questo tenuto segregato fino alla morte, avvenuta nel 1966 all'età di settantaquattro anni, per non creare scandalo. Alcuni vecchi scudieri testimoniano che i cavalli si imbizzarrivano quando venivano condotti davanti all'edificio dov'erano le sue stanze, e che i cani prendevano ad uggiolare. Alle finestre c'erano sbarre spesse come quelle delle gabbie dello zoo. Le persone che accudivano personalmente questo sfortunato erano anziane già allora e oggi sono tutte morte da molto tempo.
10) L'odore corporeo è diverso da quello di un uomo, e probabilmente anche il campo elettrico: gli animali impazziscono quando ne vedono uno, specialmente i cani.

LE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE

Allo stesso modo di quelle fisiche, ci sono lupi mannari con le psicologie più diverse. Però ci sono dei tratti generali.

1) Tendenza a parlare da soli. Ma non elencandosi ad alta voce le commissioni da sbrigare. I mannari parlano ad un pubblico immaginario e talvolta ridono.
2) Sono caratterialmente incapaci di lasciar perdere una questione qualsiasi: finchè non trovano una soluzione continuano ad esserne ossessionati. Nell'antica cultura pastorale si diceva che un lupo mannaro non sapesse darsi pace cercando di contare le stelle del cielo o i ciottoli di un torrente. Oggi viviamo in un'epoca più ricca di stimoli ed è molto più facile che un mannaro si incaponisca a cercare di capire un problema di tipo scientifico o filosofico, o religioso. Il filosofo San Tommaso d'Aquino era sospettato, non si sa se a torto o a ragione, di essere un lupo mannaro. Il filosofo Cartesio lo era di sicuro e sulla sua morte non si è mai fatta piena luce.
3) Indole solitaria e aria assente. I lupi mannari non sono maleducati, solo si fanno gli affari loro e sono sempre persi nelle loro elucubrazioni. Molti sfortunati hanno fatto una fine orrenda dopo aver preso in giro quello spilungone magro che stava in fondo al bar con una tale faccia da rimbambito…
4) Non stanno mai fermi. Seduto a un tavolo, un mannaro muove sempre le gambe e ogni tanto si stira o fa "scrocchiare" le giunture. Se gli arrivate da dietro se ne accorge e si gira di scatto.
5) Quasi sempre hanno un mestiere che consente loro di stare soli ed essere padroni di se stessi: boscaiolo e carbonaio ai tempi antichi, artigiano o libero professionista adesso. Un sospetto lupo mannaro che abitava in Garfagnana negli anni settanta, poi morto suicida, faceva il meccanico in un'officina di paese. Tutti dicevano che era onesto e lavorava bene ma stava sempre solo e tutti i cani gli abbaiavano contro.
6) Quasi sempre abitano in un posto dove nessuno si faccia gli affari loro. Un tempo tendevano a vivere nei boschi, ora stanno benissimo anche in città. In città nessuno si fa gli affari di nessun altro.
7) Cultura: la loro mentalità maniacale li porta spesso ad essere molto più sapienti di quello che sembra, specie nel campo della fisica e della matematica.
8) Umorismo. Bizzarro e macabro, da far gelare il sangue. E' molto difficile essere così in confidenza da sentire qualcuna delle loro battute, ma un testimone di importanza storica lo fu: San Francesco d'Assisi. Ve lo ricordate il Lupo di Gubbio? Vi pare che possa essere stato un lupo qualsiasi a spingere quei duri pastori a chiedere l'intervento del Santo? Quella era gente fatta con l'accetta e ci voleva ben altro che un lupo a fargli paura. Infatti, come risulta da uno scritto dell'epoca poi ritenuto apocrifo e censurato dalla Chiesa, San Francesco liberò da se stesso un lupo mannaro. La parte più terribile della storia non è, paradossalmente, l'attesa del mostro nel buio della faggeta. E' quando San Francesco e il Lupo ridono assieme e le loro risa si fondono. Perché ridevano? Perché la Chiesa se l'è sempre presa coi Francescani fino a cercare di sopprimere l'ordine? I motivi possono essere stati più di uno…
9) Intenso desiderio sessuale. Siccome hanno modi poco urbani e spesso un aspetto sinistro, è molto difficile che trovino una compagnia diversa da quella delle prostitute le quali, com'è ovvio, finiscono spesso per diventare le loro vittime. Le donne con forti istinti masochisti possono sceglierne uno come amante ma poi, in genere, mal gliene incoglie anche senza essere mangiate: per dar soddisfazione a un masochista ci vuole infatti un sadico, non un violento. Un sadico giocherella con la violenza, la pilucca. Un violento vive di essa e per essa. Tre storie che spiegano molto bene l'atteggiamento di un mannaro nei confronti del sesso e della perversione. Ecco la prima, di origine turca: un esercito turco del rinascimento ha sottomesso un'altra città nell'attuale Grecia settentrionale e torna in patria con un trofeo di schiavi e tesori. Com'era costume a quei tempi le ragazze più belle e nobili vengono condotte prigioniere tutte nude e in catene e naturalmente i soldati si accalcano per vederle passare. Il principe vuole premiare un guerriero di origine contadina particolarmente valoroso e, grande onore che gli fa, lo conduce al suo fianco lungo la fila delle prigioniere. "Scegli quella che vuoi mio valoroso, essa sarà tua schiava" Gli dice. Il guerriero, un circasso alto quasi due metri, risponde. "Non darti pena, signore, per me sono tutte uguali." Il principe crede che il guerriero voglia fare il modesto e gli propone una delle figlie minori del feudatari sconfitto: "Che cosa ne pensi di questo piccolo fiore?" Per i canoni del tempo doveva essere una bellezza, il che significa che, per i nostri, era un po' grassottella. "…grande onore avrai portandotela a casa in catene. Potrai prendere da lei grandissimo piacere!" Il circasso gli risponde "Mio signore, io prendo il piacere solo dal sangue. Qualunque ragazza potrà darmelo." Il principe non insiste: crede che il guerriero sia un sadico che prende gusto a torturare le ragazze e poi, probabilmente, se la vuole prendere lui. Gli dà quindi una schiava qualsiasi e lui ringrazia. Alla notte tutto l'accampamento viene svegliato da urla spaventose e al mattino della schiava non rimangono che ossa spolpate. Il circasso è sparito. Seconda storia: in un paese della Polonia sono disperati per le scorrerie di un lupo mannaro e decidono di commettere un sacrilegio e dargli in sacrificio la vergine più bella del villaggio. Lei si sacrifica e la legano, s'intende nuda, ad un albero nella foresta. Il mannaro se la mangia senza tanti complimenti e continua ad uccidere il bestiame ed i pastori che non si fanno gli affari loro. Ultima storia: una ragazza molto carina faceva la cameriera in un bar per camionisti dalla parti di Vancouver e a un certo punto si innamorò d'un camionista enorme e forte come un toro: parlava poco e teneva la barba lunga ma era gentile ed emanava una tale forza che nessuno dei buzzurri che frequentavano il locale si sognava neanche di litigare con lui. Come seppero che lei era innamorata di lui smisero di colpo di farle complimenti volgari. Non si misero mai davvero insieme, ma fecero sesso qualche volta. Più tardi lei diventò una star sexy di Hollywood e raccontò le sue prime esperienze ad un giornale scandalistico. Disse che il sesso era magnifico, con quel camionista, ma aveva la sensazione che non gliene importasse niente e poi la trattava male. Preferiva andare da solo a bere al bar che stare con lei. Una volta l'aveva presa a schiaffoni perché secondo lui parlava a voce troppo alta. Ma era un bell'uomo però, così maschio e con due magnifici occhi verdi.
10) I lupi mannari fanno spesso a botte e picchiano moglie e figli quando li hanno. Spesso sono alcoolizzati e la gente impara a star loro lontana specialmente quando sono poveri e non occupano posti importanti.

LA TRASFORMAZIONE

Questo è uno dei punti sui quali Hollywood ha sparso la maggiore disinformazione. Ecco alcune delle poche certezze raggiunte in proposito.

1) La trasformazione è volontaria quanto può esserlo una sbronza durante un banchetto: si comincia a bere volontariamente ma poi ci si trova ubriachi senza averlo esattamente pianificato. Il mannaro, spesso durante notti buie e tempestose, cade preda di pensieri violenti e sanguinosi finchè talvolta la trasformazione si innesca. Talvolta la trasformazione avviene invece in via del tutto involontaria in seguito ad una feroce crisi di rabbia. La luna piena non c'entra nulla, è solo un elemento coreografico inserito nelle leggende prima e da Hollywood poi.
2) Ci vogliono pochi minuti: prima il pelo cresce su tutto il corpo, poi crescono i denti e infine si modifica la forma del corpo. Da ultimo, cambia la forma del cranio che si allunga come quello di un lupo. Durante il processo si prova una sensazione molto simile a quella di un orgasmo.
3) La mente del mannaro comincia ad annebbiarsi: da qui in poi non ricorda più molto bene quello che è successo.
4) Appena trasformato il mannaro ha qualche secondo di sbandamento mentre i suoi riflessi si adattano al nuovo corpo. Tre, quattro secondi. Non di più.
5) La trasformazione regredisce con la morte, se il mannaro è stato ucciso in questa forma, ma è lentissima perché non c'è praticamente più metabolismo residuo. Spesso la decomposizione arriva prima del ritorno alla forma umana. Nella Polonia settentrionale è stata trovato uno scheletro umano con denti eccezionalmente lunghi e appuntiti. Le mani erano molto grandi. Non si è mai capito chi fosse e di cosa fosse morto. E nemmeno COSA FOSSE, in realtà.

IL LUPO

Un lupo mannaro ASSOMIGLIA ad un lupo enorme. Però non lo è. Secoli di osservazioni hanno consentito di tracciare un identikit abbastanza completo di questo mostro.

1) Il suo muso è più tozzo di quello d'un lupo vero, e i denti più grandi e appuntiti. Le zampe anteriori sono prensili e artigliate. Il pelo è più lungo, in genere nero. Non esistono lupi neri.
2) Un lupo vero ha gli occhi a mandorla, un lupo mannaro no. Gli occhi rimangono esattamente uguali a quelli della forma umana.
3) Il peso è uguale a quello della forma umana, non c'è alcun aumento di massa. Se il mannaro pesa novanta chili in forma umana, peserà ancora novanta chili in quella di lupo. Ma attenzione che un lupo di novanta chili è GIGANTESCO! Non esistono lupi tanto grandi, nemmeno il lupo rosso nordamericano che è già di suo una specie di mostro. Un grosso alano arriva forse ai settantacinque.
4) Cammina a quattro zampe e può correre per ore ed ore. Ma, occasionalmente, può spostarsi in equilibrio su due e compiere qualche semplice operazione con le mani, ad esempio girare la chiave di una porta.
5) La coscienza del mannaro è come quella di un ubriaco: non riconosce tutte le persone che vede né è in grado di fare ragionamenti molto complessi. Racconta uno studioso inglese che, negli anni ottanta, fece un viaggio in Canada per studiare i lupi: non ne aveva paura, studiare i lupi era il suo mestiere. Una notte che dormiva nella capanna di tronchi che aveva affittato, nelle foreste fuori Yellowknife, sentì un urlo pazzesco e qualcuno cominciò a scuotere la porta. Dalla finestra non riuscì a vedere nulla perché la luce era accesa e fuori c'era buio. Poi in fondo non aveva molta voglia di guardare. Lì per lì si spaventò, poi pensò che fosse uno scherzo e, quando l'attacco cessò, se ne tornò a letto. Al mattino non scoprì tracce particolari e stava già per dimenticare tutto quando andò a far benzina a un distributore fuori città. L'addetto fu gentile ma non riusciva a smettere di fissarlo. Lo guardava come se lo avesse già visto. Aveva un aspetto stralunato, era alto due metri e, fatto strano in quel posto, non aveva un cane.
6) La sua forza è incredibile, molto più di quella già notevole di un lupo vero. Molto probabilmente una macchina è un rifugio abbastanza sicuro perché il lupo non riesce a trovare un appiglio per strappare via la portiera, non perché gli manchi la forza per farlo. Una ragazza slovena aggredita da un lupo mannaro verso la fine del 1998 si rifugiò in auto e il mostro la rovesciò mentre lei cercava di farla partire. Ma non riuscì ad aprire gli sportelli.

IL COMPORTAMENTO

Anche questo è ben conosciuto, a dispetto di leggende e films di Hollywood:

1) Il lupo mannaro caccia ululando e senza curarsi minimamente di nascondersi. Tutti gli animali scappano via e gli uccelli tacciono. Anche i lupi se la danno a gambe. Quando capta la presenza di una preda la raggiunge correndo e le balza addosso. 
2) In genere morde alla gola e poi scuote la vittima finchè muore, con la testa mezza staccata. Poi comincia a divorarla. Non ripulisce per bene lo scheletro, però: mangia cuore, fegato e larga parte dei tessuti muscolari. Cerca carne viva, possibilmente umana. Attacca gli animali se non trova uomini ma lascia sempre stare i cadaveri. Non gli importano.
3) In caso di vittime multiple ne attacca una e poi la sbrana limitandosi a colpire chi dovesse mettersi in mezzo alla stessa maniera in cui si comporta un leone. Attacca altre persone solo se dovessero ancora essere a tiro dopo che ha consumato il corpo della prima. Può volerci una mezz'ora e, quindi, in genere questo non accade: la maggior parte delle testimonianze viene proprio da chi ha avuto la fortuna di non venire prescelto. Ludwig di Baviera venne sbranato da un lupo mannaro nella sua tenuta e il suo effeminato amante rimase a vedere, gelato dal panico, per molti minuti. Poi scappò e il lupo mannaro era ancora lì che mangiava, per questo potè raccontarlo.
4) Ci sono delle eccezioni, però. Pur nella sua coscienza alterata il lupo mannaro riconosce alcune persone: i pochi amici, moglie e figli se ne ha. Non è detto che per questo li risparmi, però può essere: è capitato che un lupo mannaro abbia stranamente lasciato perdere il figlio dell'ubriacone più rissoso del paese che si era perso nel bosco. E' anche capitato, d'altra parte, che il padre del boscaiolo più cupo del paese sia stato sbranato nel suo letto. L'unica persona assolutamente al sicuro è la madre del lupo mannaro.
5) Va da sé che una persona particolarmente odiata dal mannaro in forma umana vede le sue possibilità assottigliarsi ancora: un lupo mannaro non disdegna assolutamente le incursioni in paese ed è in grado di aprire molte delle porte che non riesce a sfondare. Una volta un lupo mannaro entrò nel castello di un signorotto tedesco e ne sparse i pezzi per tutta la stanza. Risultò poi che il nobile in questione aveva esercitato lo ius primae noctis su una graziosa ragazza sordomuta che faceva la lavandaia al castello di Colditz. Se ne era vantato con gli amici dicendo che in fondo le faceva un piacere, a quella poveretta: aveva appena sposato quell'animale del carbonaio Kragen che viveva nella foresta ed era sempre ubriaco!
6) Il lupo mannaro ci vede benissimo e ha un odorato e un udito eccezionale: in genere è con questi due ultimi sensi che scopre una preda lontana.
7) Qui le leggende non mentono: un lupo mannaro può venire ucciso solo da armi in argento, metallo dalle strane proprietà magiche. Ma attenzione, il colpo deve essere mortale e ben centrato! Non ucciderete un lupo mannaro colpendolo con un paio di forbicine d'argento. Non lo farete fuori nemmeno se doveste colpirlo sulla spalla con un fucile da caccia grossa che spara proiettili d'argento. Il barone Eric Breathlewhite era un appassionato di caccia grossa e una volta vennero a raccontargli che in una sua tenuta francese si aggirava un grosso lupo mannaro. Lui fece fondere alcuni proiettili d'argento e, nell'estate del 1877, andò in Francia e si mise in agguato su una piattaforma in legno, dello stesso tipo che aveva usato per cacciare i leoni in Rhodesia. Come esca mise una capra. Le prime notti la capra brucava tranquilla, la quarta cominciò a belare come impazzita. Quando il lupo mannaro apparve, il barone rimase molto freddo: aspettò che addentasse la capra e poi sparò due colpi con il suo express Holland & Holland. Uno si piantò per terra e l'altro nella gamba destra del lupo. Un uomo sarebbe morto quasi all'istante per un colpo così, ma il lupo mannaro venne preso dalla furia e buttò giù il palchetto. Il barone non fece in tempo a ricaricare e il lupo gli squarciò la gola, poi scappò. L'indomani gli zingari che alloggiavano appena fuori dalla tenuta mandarono a chiamare il medico del paese vicino perché uno dei loro ragazzi s'era ustionato ad una gamba. Il medico, ignaro, gli diede una pomata e il ragazzo guarì in pochissimi giorni. Incredibilmente nessuno collegò le due cose fino a quando gli zingari se n'erano andati da moltissimo tempo.

LA "RITRASFORMAZIONE" IN ESSERE UMANO

Essa procede al contrario della trasformazione in mostro ed è piuttosto dolorosa. Lascia il mannaro in preda ad una grandissima stanchezza ma anche ad una cupa, e profonda, soddisfazione. Questi sono i momenti nei quali il mannaro è più gentile e, a suo modo, socievole. Può capitare che, in un giorno di pioggia, vi offra un passaggio sulla sua jeep. Ma non farà molta conversazione, non è mica il suo genere.
1) Difficilmente è preda di sensi di colpa. Forse se dovesse avere ucciso un figlio o il padre. Forse. Un lupo mannaro è un mostro anche quando è in forma umana: sa benissimo di essere quello che è e gli piace da matti.
2) Le eventuali ferite rimangono ma poi si rimarginano quasi a vista d'occhio. Perché il giorno dopo ci sia ancora qualche ferita visibile bisogna proprio averlo centrato con un'arma di grosso calibro. 
3) Allo stesso modo in cui un ubriaco fa generalmente ritorno a casa prima che la sbronza sia finita un lupo mannaro torna a ritrasformarsi in un luogo sicuro, che è casa sua oppure la sua macchina parcheggiata in qualche viottolo oscuro. Molte volte chiude a chiave ma lascia le chiavi sulla porta perché non può portarsele dietro.

COSE DA NON FARE

Sono le cose che hanno fatto quelli che ci hanno rimesso la vita e quindi sono state riferite dagli scampati che hanno visto oppure da chi ha indagato sulla loro morte.

1) Essere odiosi ed avere un atteggiamento provocatorio. Si rischia di fare la fine del barone di Colditz. Ludwig di Baviera era pomposo e arrogante. Un lupo mannaro, in forma umana, è permaloso e si ricorda benissimo di tutti i torti che gli fate.
2) Mettersi a urlare quando sentite l'ululato del lupo: gli si fanno le cose più facili a trovarvi.
3) Essere gli ultimi del gruppo: di sicuro becca voi.
4) Andare in giro di notte nei boschi o in zone isolate.
5) Montare porte poco resistenti.
6) Credere che i lupi mannari non esistono.

COSE DA FARE

Le cose che ha fatto chi l'ha scampata. Ma nessuno ha la certezza che sia tornato a casa vivo proprio per quello.

1) Quando si sente l'ululato del lupo, stare zitti e fermi. Cercare di capire se è un cane, un lupo vero oppure un lupo mannaro: l'ululato del lupo mannaro è infatti molto più breve di quello di un lupo, e ad un volume molto più alto. E' un suono graffiante che, più che ad un autentico ululato, assomiglia ad un urlo. 
2) Valutare la distanza tra voi e lui. Quanto ci potete mettere a raggiungere la macchina oppure una casa, compreso il tempo per chiudersi dentro?
3) Se il lupo è molto lontano e un rifugio vicino, correte. Non preoccupatevi di fare rumore, correte e basta.
4) Se entrambi, lupo e rifugio, sono lontani, sfuggite piano piano senza fare rumore. Espirate dentro al maglione per non trasmettere l'odore. Non pensate di esservi messi al sicuro guadagnando due o trecento metri: il lupo mannaro corre velocissimo anche in mezzo alla boscaglia, voi no. Tendete l'orecchio per captare un rumore di rami spezzati e di balzi pesanti.
5) Se il lupo è vicino buttatevi a terra e non fate niente. Sperate che non si accorga di voi.

CONCLUSIONE

Non chiedetevi come fare a battere un lupo mannaro. Chiedetevi piuttosto se non siete mannari anche voi: forse il mondo non si divide in mannari e non mannari ma in uomini più o meno mannari della media. Chi può dirlo?