I lupi mannari esistono
davvero e qualche volta
siamo noi così dobbiamo
conoscerli e venirci a
patti. Questo è lo scopo
di questa guida:
insegnare ad individuare
i lupi mannari e ad
averci a che fare col
minimo di guai sia per
noi che per loro.
L'
ASPETTO FISICO IN FORMA
UMANA
Nella sua forma umana un
lupo mannaro è un uomo
come tutti gli altri
però, per varie ragioni
di tipo genetico, è
facile che abbia certi
tratti piuttosto che
altri. Eccoli qua:
1)
Tanto per cominciare è
sempre un UOMO. Un
maschio. Le numerose
storie di lupi mannari
donne sono spurie e
derivanti da
sovrapposizioni col mito
della stregoneria. Non
esistono lupi mannari
donna. Non ci sono mai
stati.
2)
I tratti del volto sono
sempre marcati: mascella
forte, labbra spesse e
naso robusto. Il pelo
corporeo è presente
anche sul ventre e
talvolta sulla schiena.
Le sopracciglia sono
unite e la barba cresce
folta.
3)
Fisico simile a quello
di un pugile: magro e
molto forte. Questo in
via del tutto
indipendente
dall'alimentazione o
dall'attività fisica.
4)
Quasi tutti i lupi
mannari hanno gli occhi
verdi. Nessuno sa il
perché.
5)
Le mani sono grandi e le
unghie scure. L'anulare
è spesso un po' più
lungo di quello che
dovrebbe.
6)
Le orecchie sono
leggermente appuntite.
Non sempre grandi.
7)
Sebbene non sia detto
che debba per forza
trattarsi di un uomo
enorme, un mannaro è
sempre ben piantato:
difficile che sia sotto
il metro e ottanta.
8)
L'unico modo per
diventare lupo mannaro è
nascere lupo mannaro:
non esiste la
possibilità di venire
contagiati attraverso il
morso, sempre che
rimanga qualche cosa di
voi. Non potete
diventare mannari
tramite la maledizione
di una zingara o una
cintura di pelle di
lupo. Per quello che si
sa, è una rarissima
combinazione genetica
che porta a questo. E'
il destino, tutti
possono nascere mannari.
E non è detto che il
figlio di uno di essi
abbia maggiori
possibilità degli altri.
Ferdinando Magellano era
figlio di un notorio
lupo mannaro ma né lui
né alcuno dei suoi
fratelli diventarono mai
mannari a loro volta. Né
, d'altra parte, il
famoso lupo mannaro
Peter Stubbe era figlio
di uno come lui. Le
prime trasformazioni si
hanno dopo la pubertà,
precedute da una lunga
serie di strani sogni.
9)
Un lupo mannaro non vive
in eterno, invecchia e
alla fine muore. Con il
progredire della
vecchiaia si trasforma
sempre meno e a un certo
punto non lo fa più. La
grande maggioranza dei
mannari muore di
vecchiaia, quasi sempre
in solitudine. Si
vocifera di un principe
della casata Windsor
nato deforme e per
questo tenuto segregato
fino alla morte,
avvenuta nel 1966
all'età di
settantaquattro anni,
per non creare scandalo.
Alcuni vecchi scudieri
testimoniano che i
cavalli si
imbizzarrivano quando
venivano condotti
davanti all'edificio
dov'erano le sue stanze,
e che i cani prendevano
ad uggiolare. Alle
finestre c'erano sbarre
spesse come quelle delle
gabbie dello zoo. Le
persone che accudivano
personalmente questo
sfortunato erano anziane
già allora e oggi sono
tutte morte da molto
tempo.
10) L'odore
corporeo è diverso da
quello di un uomo, e
probabilmente anche il
campo elettrico: gli
animali impazziscono
quando ne vedono uno,
specialmente i cani.
LE
CARATTERISTICHE
PSICOLOGICHE
Allo stesso modo di
quelle fisiche, ci sono
lupi mannari con le
psicologie più diverse.
Però ci sono dei tratti
generali.
1)
Tendenza a parlare da
soli. Ma non elencandosi
ad alta voce le
commissioni da sbrigare.
I mannari parlano ad un
pubblico immaginario e
talvolta ridono.
2)
Sono caratterialmente
incapaci di lasciar
perdere una questione
qualsiasi: finchè non
trovano una soluzione
continuano ad esserne
ossessionati.
Nell'antica cultura
pastorale si diceva che
un lupo mannaro non
sapesse darsi pace
cercando di contare le
stelle del cielo o i
ciottoli di un torrente.
Oggi viviamo in un'epoca
più ricca di stimoli ed
è molto più facile che
un mannaro si
incaponisca a cercare di
capire un problema di
tipo scientifico o
filosofico, o religioso.
Il filosofo San Tommaso
d'Aquino era sospettato,
non si sa se a torto o a
ragione, di essere un
lupo mannaro. Il
filosofo Cartesio lo era
di sicuro e sulla sua
morte non si è mai fatta
piena luce.
3) Indole
solitaria e aria
assente. I lupi mannari
non sono maleducati,
solo si fanno gli affari
loro e sono sempre persi
nelle loro
elucubrazioni. Molti
sfortunati hanno fatto
una fine orrenda dopo
aver preso in giro
quello spilungone magro
che stava in fondo al
bar con una tale faccia
da rimbambito…
4) Non
stanno mai fermi. Seduto
a un tavolo, un mannaro
muove sempre le gambe e
ogni tanto si stira o fa
"scrocchiare" le
giunture. Se gli
arrivate da dietro se ne
accorge e si gira di
scatto.
5)
Quasi sempre hanno un
mestiere che consente
loro di stare soli ed
essere padroni di se
stessi: boscaiolo e
carbonaio ai tempi
antichi, artigiano o
libero professionista
adesso. Un sospetto lupo
mannaro che abitava in
Garfagnana negli anni
settanta, poi morto
suicida, faceva il
meccanico in un'officina
di paese. Tutti dicevano
che era onesto e
lavorava bene ma stava
sempre solo e tutti i
cani gli abbaiavano
contro.
6)
Quasi sempre abitano in
un posto dove nessuno si
faccia gli affari loro.
Un tempo tendevano a
vivere nei boschi, ora
stanno benissimo anche
in città. In città
nessuno si fa gli affari
di nessun altro.
7)
Cultura: la loro
mentalità maniacale li
porta spesso ad essere
molto più sapienti di
quello che sembra,
specie nel campo della
fisica e della
matematica.
8)
Umorismo. Bizzarro e
macabro, da far gelare
il sangue. E' molto
difficile essere così in
confidenza da sentire
qualcuna delle loro
battute, ma un testimone
di importanza storica lo
fu: San Francesco
d'Assisi. Ve lo
ricordate il Lupo di
Gubbio? Vi pare che
possa essere stato un
lupo qualsiasi a
spingere quei duri
pastori a chiedere
l'intervento del Santo?
Quella era gente fatta
con l'accetta e ci
voleva ben altro che un
lupo a fargli paura.
Infatti, come risulta da
uno scritto dell'epoca
poi ritenuto apocrifo e
censurato dalla Chiesa,
San Francesco liberò da
se stesso un lupo
mannaro. La parte più
terribile della storia
non è, paradossalmente,
l'attesa del mostro nel
buio della faggeta. E'
quando San Francesco e
il Lupo ridono assieme e
le loro risa si fondono.
Perché ridevano? Perché
la Chiesa se l'è sempre
presa coi Francescani
fino a cercare di
sopprimere l'ordine? I
motivi possono essere
stati più di uno…
9)
Intenso desiderio
sessuale. Siccome hanno
modi poco urbani e
spesso un aspetto
sinistro, è molto
difficile che trovino
una compagnia diversa da
quella delle prostitute
le quali, com'è ovvio,
finiscono spesso per
diventare le loro
vittime. Le donne con
forti istinti masochisti
possono sceglierne uno
come amante ma poi, in
genere, mal gliene
incoglie anche senza
essere mangiate: per dar
soddisfazione a un
masochista ci vuole
infatti un sadico, non
un violento. Un sadico
giocherella con la
violenza, la pilucca. Un
violento vive di essa e
per essa. Tre storie che
spiegano molto bene
l'atteggiamento di un
mannaro nei confronti
del sesso e della
perversione. Ecco la
prima, di origine turca:
un esercito turco del
rinascimento ha
sottomesso un'altra
città nell'attuale
Grecia settentrionale e
torna in patria con un
trofeo di schiavi e
tesori. Com'era costume
a quei tempi le ragazze
più belle e nobili
vengono condotte
prigioniere tutte nude e
in catene e naturalmente
i soldati si accalcano
per vederle passare. Il
principe vuole premiare
un guerriero di origine
contadina
particolarmente valoroso
e, grande onore che gli
fa, lo conduce al suo
fianco lungo la fila
delle prigioniere.
"Scegli quella che vuoi
mio valoroso, essa sarà
tua schiava" Gli dice.
Il guerriero, un
circasso alto quasi due
metri, risponde. "Non
darti pena, signore, per
me sono tutte uguali."
Il principe crede che il
guerriero voglia fare il
modesto e gli propone
una delle figlie minori
del feudatari sconfitto:
"Che cosa ne pensi di
questo piccolo fiore?"
Per i canoni del tempo
doveva essere una
bellezza, il che
significa che, per i
nostri, era un po'
grassottella. "…grande
onore avrai portandotela
a casa in catene. Potrai
prendere da lei
grandissimo piacere!" Il
circasso gli risponde
"Mio signore, io prendo
il piacere solo dal
sangue. Qualunque
ragazza potrà darmelo."
Il principe non insiste:
crede che il guerriero
sia un sadico che prende
gusto a torturare le
ragazze e poi,
probabilmente, se la
vuole prendere lui. Gli
dà quindi una schiava
qualsiasi e lui
ringrazia. Alla notte
tutto l'accampamento
viene svegliato da urla
spaventose e al mattino
della schiava non
rimangono che ossa
spolpate. Il circasso è
sparito. Seconda storia:
in un paese della
Polonia sono disperati
per le scorrerie di un
lupo mannaro e decidono
di commettere un
sacrilegio e dargli in
sacrificio la vergine
più bella del villaggio.
Lei si sacrifica e la
legano, s'intende nuda,
ad un albero nella
foresta. Il mannaro se
la mangia senza tanti
complimenti e continua
ad uccidere il bestiame
ed i pastori che non si
fanno gli affari loro.
Ultima storia: una
ragazza molto carina
faceva la cameriera in
un bar per camionisti
dalla parti di Vancouver
e a un certo punto si
innamorò d'un camionista
enorme e forte come un
toro: parlava poco e
teneva la barba lunga ma
era gentile ed emanava
una tale forza che
nessuno dei buzzurri che
frequentavano il locale
si sognava neanche di
litigare con lui. Come
seppero che lei era
innamorata di lui
smisero di colpo di
farle complimenti
volgari. Non si misero
mai davvero insieme, ma
fecero sesso qualche
volta. Più tardi lei
diventò una star sexy di
Hollywood e raccontò le
sue prime esperienze ad
un giornale
scandalistico. Disse che
il sesso era magnifico,
con quel camionista, ma
aveva la sensazione che
non gliene importasse
niente e poi la trattava
male. Preferiva andare
da solo a bere al bar
che stare con lei. Una
volta l'aveva presa a
schiaffoni perché
secondo lui parlava a
voce troppo alta. Ma era
un bell'uomo però, così
maschio e con due
magnifici occhi verdi.
10) I lupi
mannari fanno spesso a
botte e picchiano moglie
e figli quando li hanno.
Spesso sono alcoolizzati
e la gente impara a star
loro lontana
specialmente quando sono
poveri e non occupano
posti importanti.
LA
TRASFORMAZIONE
Questo è uno dei punti
sui quali Hollywood ha
sparso la maggiore
disinformazione. Ecco
alcune delle poche
certezze raggiunte in
proposito.
1) La
trasformazione è
volontaria quanto può
esserlo una sbronza
durante un banchetto: si
comincia a bere
volontariamente ma poi
ci si trova ubriachi
senza averlo esattamente
pianificato. Il mannaro,
spesso durante notti
buie e tempestose, cade
preda di pensieri
violenti e sanguinosi
finchè talvolta la
trasformazione si
innesca. Talvolta la
trasformazione avviene
invece in via del tutto
involontaria in seguito
ad una feroce crisi di
rabbia. La luna piena
non c'entra nulla, è
solo un elemento
coreografico inserito
nelle leggende prima e
da Hollywood poi.
2) Ci
vogliono pochi minuti:
prima il pelo cresce su
tutto il corpo, poi
crescono i denti e
infine si modifica la
forma del corpo. Da
ultimo, cambia la forma
del cranio che si
allunga come quello di
un lupo. Durante il
processo si prova una
sensazione molto simile
a quella di un orgasmo.
3) La
mente del mannaro
comincia ad annebbiarsi:
da qui in poi non
ricorda più molto bene
quello che è successo.
4) Appena
trasformato il mannaro
ha qualche secondo di
sbandamento mentre i
suoi riflessi si
adattano al nuovo corpo.
Tre, quattro secondi.
Non di più.
5) La
trasformazione
regredisce con la morte,
se il mannaro è stato
ucciso in questa forma,
ma è lentissima perché
non c'è praticamente più
metabolismo residuo.
Spesso la decomposizione
arriva prima del ritorno
alla forma umana. Nella
Polonia settentrionale è
stata trovato uno
scheletro umano con
denti eccezionalmente
lunghi e appuntiti. Le
mani erano molto grandi.
Non si è mai capito chi
fosse e di cosa fosse
morto. E nemmeno COSA
FOSSE, in realtà.
IL
LUPO
Un lupo mannaro
ASSOMIGLIA ad un lupo
enorme. Però non lo è.
Secoli di osservazioni
hanno consentito di
tracciare un identikit
abbastanza completo di
questo mostro.
1)
Il suo muso è più tozzo
di quello d'un lupo
vero, e i denti più
grandi e appuntiti. Le
zampe anteriori sono
prensili e artigliate.
Il pelo è più lungo, in
genere nero. Non
esistono lupi neri.
2)
Un lupo vero ha gli
occhi a mandorla, un
lupo mannaro no. Gli
occhi rimangono
esattamente uguali a
quelli della forma
umana.
3)
Il peso è uguale a
quello della forma
umana, non c'è alcun
aumento di massa. Se il
mannaro pesa novanta
chili in forma umana,
peserà ancora novanta
chili in quella di lupo.
Ma attenzione che un
lupo di novanta chili è
GIGANTESCO! Non esistono
lupi tanto grandi,
nemmeno il lupo rosso
nordamericano che è già
di suo una specie di
mostro. Un grosso alano
arriva forse ai
settantacinque.
4)
Cammina a quattro zampe
e può correre per ore ed
ore. Ma,
occasionalmente, può
spostarsi in equilibrio
su due e compiere
qualche semplice
operazione con le mani,
ad esempio girare la
chiave di una porta.
5)
La coscienza del mannaro
è come quella di un
ubriaco: non riconosce
tutte le persone che
vede né è in grado di
fare ragionamenti molto
complessi. Racconta uno
studioso inglese che,
negli anni ottanta, fece
un viaggio in Canada per
studiare i lupi: non ne
aveva paura, studiare i
lupi era il suo
mestiere. Una notte che
dormiva nella capanna di
tronchi che aveva
affittato, nelle foreste
fuori Yellowknife, sentì
un urlo pazzesco e
qualcuno cominciò a
scuotere la porta. Dalla
finestra non riuscì a
vedere nulla perché la
luce era accesa e fuori
c'era buio. Poi in fondo
non aveva molta voglia
di guardare. Lì per lì
si spaventò, poi pensò
che fosse uno scherzo e,
quando l'attacco cessò,
se ne tornò a letto. Al
mattino non scoprì
tracce particolari e
stava già per
dimenticare tutto quando
andò a far benzina a un
distributore fuori
città. L'addetto fu
gentile ma non riusciva
a smettere di fissarlo.
Lo guardava come se lo
avesse già visto. Aveva
un aspetto stralunato,
era alto due metri e,
fatto strano in quel
posto, non aveva un
cane.
6)
La sua forza è
incredibile, molto più
di quella già notevole
di un lupo vero. Molto
probabilmente una
macchina è un rifugio
abbastanza sicuro perché
il lupo non riesce a
trovare un appiglio per
strappare via la
portiera, non perché gli
manchi la forza per
farlo. Una ragazza
slovena aggredita da un
lupo mannaro verso la
fine del 1998 si rifugiò
in auto e il mostro la
rovesciò mentre lei
cercava di farla
partire. Ma non riuscì
ad aprire gli sportelli.
IL
COMPORTAMENTO
Anche questo è ben
conosciuto, a dispetto
di leggende e films di
Hollywood:
1) Il lupo
mannaro caccia ululando
e senza curarsi
minimamente di
nascondersi. Tutti gli
animali scappano via e
gli uccelli tacciono.
Anche i lupi se la danno
a gambe. Quando capta la
presenza di una preda la
raggiunge correndo e le
balza addosso.
2) In
genere morde alla gola e
poi scuote la vittima
finchè muore, con la
testa mezza staccata.
Poi comincia a
divorarla. Non ripulisce
per bene lo scheletro,
però: mangia cuore,
fegato e larga parte dei
tessuti muscolari. Cerca
carne viva,
possibilmente umana.
Attacca gli animali se
non trova uomini ma
lascia sempre stare i
cadaveri. Non gli
importano.
3) In caso
di vittime multiple ne
attacca una e poi la
sbrana limitandosi a
colpire chi dovesse
mettersi in mezzo alla
stessa maniera in cui si
comporta un leone.
Attacca altre persone
solo se dovessero ancora
essere a tiro dopo che
ha consumato il corpo
della prima. Può volerci
una mezz'ora e, quindi,
in genere questo non
accade: la maggior parte
delle testimonianze
viene proprio da chi ha
avuto la fortuna di non
venire prescelto. Ludwig
di Baviera venne
sbranato da un lupo
mannaro nella sua tenuta
e il suo effeminato
amante rimase a vedere,
gelato dal panico, per
molti minuti. Poi scappò
e il lupo mannaro era
ancora lì che mangiava,
per questo potè
raccontarlo.
4) Ci sono
delle eccezioni, però.
Pur nella sua coscienza
alterata il lupo mannaro
riconosce alcune
persone: i pochi amici,
moglie e figli se ne ha.
Non è detto che per
questo li risparmi, però
può essere: è capitato
che un lupo mannaro
abbia stranamente
lasciato perdere il
figlio dell'ubriacone
più rissoso del paese
che si era perso nel
bosco. E' anche
capitato, d'altra parte,
che il padre del
boscaiolo più cupo del
paese sia stato sbranato
nel suo letto. L'unica
persona assolutamente al
sicuro è la madre del
lupo mannaro.
5) Va da
sé che una persona
particolarmente odiata
dal mannaro in forma
umana vede le sue
possibilità
assottigliarsi ancora:
un lupo mannaro non
disdegna assolutamente
le incursioni in paese
ed è in grado di aprire
molte delle porte che
non riesce a sfondare.
Una volta un lupo
mannaro entrò nel
castello di un
signorotto tedesco e ne
sparse i pezzi per tutta
la stanza. Risultò poi
che il nobile in
questione aveva
esercitato lo ius primae
noctis su una graziosa
ragazza sordomuta che
faceva la lavandaia al
castello di Colditz. Se
ne era vantato con gli
amici dicendo che in
fondo le faceva un
piacere, a quella
poveretta: aveva appena
sposato quell'animale
del carbonaio Kragen che
viveva nella foresta ed
era sempre ubriaco!
6) Il lupo
mannaro ci vede
benissimo e ha un
odorato e un udito
eccezionale: in genere è
con questi due ultimi
sensi che scopre una
preda lontana.
7) Qui le
leggende non mentono: un
lupo mannaro può venire
ucciso solo da armi in
argento, metallo dalle
strane proprietà
magiche. Ma attenzione,
il colpo deve essere
mortale e ben centrato!
Non ucciderete un lupo
mannaro colpendolo con
un paio di forbicine
d'argento. Non lo farete
fuori nemmeno se doveste
colpirlo sulla spalla
con un fucile da caccia
grossa che spara
proiettili d'argento. Il
barone Eric
Breathlewhite era un
appassionato di caccia
grossa e una volta
vennero a raccontargli
che in una sua tenuta
francese si aggirava un
grosso lupo mannaro. Lui
fece fondere alcuni
proiettili d'argento e,
nell'estate del 1877,
andò in Francia e si
mise in agguato su una
piattaforma in legno,
dello stesso tipo che
aveva usato per cacciare
i leoni in Rhodesia.
Come esca mise una
capra. Le prime notti la
capra brucava
tranquilla, la quarta
cominciò a belare come
impazzita. Quando il
lupo mannaro apparve, il
barone rimase molto
freddo: aspettò che
addentasse la capra e
poi sparò due colpi con
il suo express Holland &
Holland. Uno si piantò
per terra e l'altro
nella gamba destra del
lupo. Un uomo sarebbe
morto quasi all'istante
per un colpo così, ma il
lupo mannaro venne preso
dalla furia e buttò giù
il palchetto. Il barone
non fece in tempo a
ricaricare e il lupo gli
squarciò la gola, poi
scappò. L'indomani gli
zingari che alloggiavano
appena fuori dalla
tenuta mandarono a
chiamare il medico del
paese vicino perché uno
dei loro ragazzi s'era
ustionato ad una gamba.
Il medico, ignaro, gli
diede una pomata e il
ragazzo guarì in
pochissimi giorni.
Incredibilmente nessuno
collegò le due cose fino
a quando gli zingari se
n'erano andati da
moltissimo tempo.
LA
"RITRASFORMAZIONE" IN
ESSERE UMANO
Essa procede al
contrario della
trasformazione in mostro
ed è piuttosto dolorosa.
Lascia il mannaro in
preda ad una grandissima
stanchezza ma anche ad
una cupa, e profonda,
soddisfazione. Questi
sono i momenti nei quali
il mannaro è più gentile
e, a suo modo,
socievole. Può capitare
che, in un giorno di
pioggia, vi offra un
passaggio sulla sua
jeep. Ma non farà molta
conversazione, non è
mica il suo genere.
1)
Difficilmente è preda di
sensi di colpa. Forse se
dovesse avere ucciso un
figlio o il padre.
Forse. Un lupo mannaro è
un mostro anche quando è
in forma umana: sa
benissimo di essere
quello che è e gli piace
da matti.
2) Le
eventuali ferite
rimangono ma poi si
rimarginano quasi a
vista d'occhio. Perché
il giorno dopo ci sia
ancora qualche ferita
visibile bisogna proprio
averlo centrato con
un'arma di grosso
calibro.
3) Allo
stesso modo in cui un
ubriaco fa generalmente
ritorno a casa prima che
la sbronza sia finita un
lupo mannaro torna a
ritrasformarsi in un
luogo sicuro, che è casa
sua oppure la sua
macchina parcheggiata in
qualche viottolo oscuro.
Molte volte chiude a
chiave ma lascia le
chiavi sulla porta
perché non può
portarsele dietro.
COSE DA NON FARE
Sono le cose che hanno
fatto quelli che ci
hanno rimesso la vita e
quindi sono state
riferite dagli scampati
che hanno visto oppure
da chi ha indagato sulla
loro morte.
1) Essere
odiosi ed avere un
atteggiamento
provocatorio. Si rischia
di fare la fine del
barone di Colditz.
Ludwig di Baviera era
pomposo e arrogante. Un
lupo mannaro, in forma
umana, è permaloso e si
ricorda benissimo di
tutti i torti che gli
fate.
2)
Mettersi a urlare quando
sentite l'ululato del
lupo: gli si fanno le
cose più facili a
trovarvi.
3) Essere
gli ultimi del gruppo:
di sicuro becca voi.
4) Andare
in giro di notte nei
boschi o in zone
isolate.
5) Montare
porte poco resistenti.
6) Credere
che i lupi mannari non
esistono.
COSE DA FARE
Le cose che ha fatto chi
l'ha scampata. Ma
nessuno ha la certezza
che sia tornato a casa
vivo proprio per quello.
1) Quando
si sente l'ululato del
lupo, stare zitti e
fermi. Cercare di capire
se è un cane, un lupo
vero oppure un lupo
mannaro: l'ululato del
lupo mannaro è infatti
molto più breve di
quello di un lupo, e ad
un volume molto più
alto. E' un suono
graffiante che, più che
ad un autentico ululato,
assomiglia ad un urlo.
2)
Valutare la
distanza tra voi e lui.
Quanto ci potete mettere
a raggiungere la
macchina oppure una
casa, compreso il tempo
per chiudersi dentro?
3)
Se il lupo è molto
lontano e un rifugio
vicino, correte. Non
preoccupatevi di fare
rumore, correte e basta.
4) Se
entrambi, lupo e
rifugio, sono lontani,
sfuggite piano piano
senza fare rumore.
Espirate dentro al
maglione per non
trasmettere l'odore. Non
pensate di esservi messi
al sicuro guadagnando
due o trecento metri: il
lupo mannaro corre
velocissimo anche in
mezzo alla boscaglia,
voi no. Tendete
l'orecchio per captare
un rumore di rami
spezzati e di balzi
pesanti.
5) Se il
lupo è vicino buttatevi
a terra e non fate
niente. Sperate che non
si accorga di voi.
CONCLUSIONE
Non chiedetevi come fare
a battere un lupo
mannaro. Chiedetevi
piuttosto se non siete
mannari anche voi: forse
il mondo non si divide
in mannari e non mannari
ma in uomini più o meno
mannari della media. Chi
può dirlo? |