Gli
Gnomi, descritti alti
poco più che due piedi,
sono creature delicate e
conosciute come
proprietarie di una
brocca d'oro, che di
solito seppelliscono
alla fine di un
arcobaleno. Improbabile
e difficile trovarne
traccia. Ed è incerta
anche la classificazione
di questi spiriti,
abitanti dei luoghi
irlandesi. Di mestiere
calzolai solitari, di
solito si trovano in
aree rurali. Si dice che
se si tiene lo sguardo
fisso abbastanza a
lungo, il Lepracaun è
costretto a condurre il
coraggioso alla sua
brocca piena d'oro,
consegnandogliela. Anche
se cercano di
contrastarne la vista
assumendo sempre strane
posizioni, così
baldanzose. È credenza
comune che anche
sottraendogli la sua
preziosa scarpa, si
possa costringere con la
forza a farsi consegnare
la pentola colma d'oro.
Quale ignobile ricatto!
Si suppone che il suo
aspetto sia quello di un
raggrinzito, piccolo,
uomo la cui presenza
contraddistingue il
luogo in cui giacciono
celati e sconosciuti
tesori. È visto
generalmente in posti
solitari e cupi, fuori
dalle località di
ritrovo comuni degli
uomini e sebbene si
tenti di evidenziare il
punto dove si veda il
guardiano dei tesori per
depredarlo con
l'inganno, si rischia di
scatenare la sua rabbia,
costringendo lo gnomo a
trasformare la ricchezza
acquisita in un mucchio
di sassi, di foglie
secche o di gusci di
lumaca. Il Lepracaun è
descritto come vecchio e
solitario, molto ricco,
ma che veste con
semplicità, alc uni
dicono che indossa,
secondo M'Anally, un
mantello rosso con sette
bottoni per fila, e un
cappello ricurvo, su cui
alle volte ruota, come
su di una trottola. Nel
"Donegal" va in giro
addobbato con un lungo
soprabito di panno ed è
uno spiritello beffardo
e dannoso, ma, in
genere, al suo nome non
è attribuito mai un
termine di disprezzo. Il
nome Lepracaun deriva
dal leith brog irlandese
o leith phrogan, in
alcuni luoghi si
pronuncia Luchryman. I
Gaelici mettono nei
termini Préachán, che
forma parte del parola
Gnomo, come riferimento
ad un Corvo; un
chiassoso, ciarliero,
uccello che ha provocato
l'affanno di molti
coltivatori. Préachán,
quando è usato per
descrivere una persona,
significa un
chiacchierone,
scansafatiche, buono a
nulla. All'inizio di
questo secolo Croker, in
un ufficio del giornale
di Tipperary, mostrava
una piccola scarpa
dimenticata da un
Lepracaun. Nelle storie
irlandesi lo Gnomo è
conosciuto come astuto e
malevolo, al quale un
mortale non può dare
assoluta ed
incondizionata fiducia.
È noto per la sua
preferenza alle bibite
inebrianti, come l'alcol
di erica o ginestrone o
di altre erbe insolite o
anche, spesso, di
cereali, birra chiara,
la cui creazione è
un'arte perduta, avendo
grande capacità di
consumarne grandi
quantità, facendo
bisboccia. La prima
informazione che è
giunta fino a noi sugli
gnomi è nella storia "La
Morte di Fergus Mac
Leite" composto
approssimativamente nel
1100. Questa storia, si
suppone, diede a Rondone
l'ispirazione per il
romanzo "I Viaggi di
Gulliver". |