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Misteri e Segreti del Mondo
Sylvia Browne

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lepracaun
a cura di Elisa Palmieri

Gli Gnomi, descritti alti poco più che due piedi, sono creature delicate e conosciute come proprietarie di una brocca d'oro, che di solito seppelliscono alla fine di un arcobaleno. Improbabile e difficile trovarne traccia. Ed è incerta anche la classificazione di questi spiriti, abitanti dei luoghi irlandesi. Di mestiere calzolai solitari, di solito si trovano in aree rurali. Si dice che se si tiene lo sguardo fisso abbastanza a lungo, il Lepracaun è costretto a condurre il coraggioso alla sua brocca piena d'oro, consegnandogliela. Anche se cercano di contrastarne la vista assumendo sempre strane posizioni, così baldanzose. È credenza comune che anche sottraendogli la sua preziosa scarpa, si possa costringere con la forza a farsi consegnare la pentola colma d'oro. Quale ignobile ricatto! Si suppone che il suo aspetto sia quello di un raggrinzito, piccolo, uomo la cui presenza contraddistingue il luogo in cui giacciono celati e sconosciuti tesori. È visto generalmente in posti solitari e cupi, fuori dalle località di ritrovo comuni degli uomini e sebbene si tenti di evidenziare il punto dove si veda il guardiano dei tesori per depredarlo con l'inganno, si rischia di scatenare la sua rabbia, costringendo lo gnomo a trasformare la ricchezza acquisita in un mucchio di sassi, di foglie secche o di gusci di lumaca. Il Lepracaun è descritto come vecchio e solitario, molto ricco, ma che veste con semplicità, alcuni dicono che indossa, secondo M'Anally, un mantello rosso con sette bottoni per fila, e un cappello ricurvo, su cui alle volte ruota, come su di una trottola. Nel "Donegal" va in giro addobbato con un lungo soprabito di panno ed è uno spiritello beffardo e dannoso, ma, in genere, al suo nome non è attribuito mai un termine di disprezzo. Il nome Lepracaun deriva dal leith brog irlandese o leith phrogan, in alcuni luoghi si pronuncia Luchryman. I Gaelici mettono nei termini Préachán, che forma parte del parola Gnomo, come riferimento ad un Corvo; un chiassoso, ciarliero, uccello che ha provocato l'affanno di molti coltivatori. Préachán, quando è usato per descrivere una persona, significa un chiacchierone, scansafatiche, buono a nulla. All'inizio di questo secolo Croker, in un ufficio del giornale di Tipperary, mostrava una piccola scarpa dimenticata da un Lepracaun. Nelle storie irlandesi lo Gnomo è conosciuto come astuto e malevolo, al quale un mortale non può dare assoluta ed incondizionata fiducia. È noto per la sua preferenza alle bibite inebrianti, come l'alcol di erica o ginestrone o di altre erbe insolite o anche, spesso, di cereali, birra chiara, la cui creazione è un'arte perduta, avendo grande capacità di consumarne grandi quantità, facendo bisboccia. La prima informazione che è giunta fino a noi sugli gnomi è nella storia "La Morte di Fergus Mac Leite" composto approssimativamente nel 1100. Questa storia, si suppone, diede a Rondone l'ispirazione per il romanzo "I Viaggi di Gulliver".