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Misteri e Segreti del Mondo
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Il dolce canto delle sirene
a cura di Laura Quattrini

La sirena, da quel che sappiamo, è una creatura di grande bellezza che ha l'aspetto di una donna nella parte superiore del corpo, di un pesce in quella inferiore. Nelle notti di luna, sulle acque basse dei mari ch'ella frequenta, è stata vista sovente tenere in una mano lo specchio e, con l'altra, pettinarsi le chiome fluenti. Più spesso solo il suo canto è stato udito. La sua voce è meravigliosa: ella canta con tale dolcezza che i naviganti, attratti dal suo canto, fanno vela verso gli scogli, dove essa sta nascosta, e conducono la loro nave verso un ineluttabile naufragio. Esse cantando con voce dolcissima avevano il potere di ammaliare i marinai a tal puClicca per ingrandirento da spingerli a gettarsi in mare per raggiungerle, così poi da ucciderli e divorarli. Nell'Odissea le Sirene sono legate a un celebre episodio del mito. Quando Ulisse giunse nei pressi dell'isola da loro abitata, per opporre resistenza al richiamo del loro amabile canto turò con la cera le orecchie dei compagni mentre lui, pur di udirle, si legò all'albero maestro della nave così da non correre alcun rischio. La voce ammaliante delle tre donne pesce di Omero si chiamava Leucosia , e il segreto della sua esistenza è celato in una piccola isoletta rocciosa alla quale diede il proprio nome e che forma una delle due estremità della baia di Salerno. Secondo la leggenda Leucosia si gettò dalla rupe della costa per non essere riuscita a sedurre Ulisse e i suoi compagni, e il suo corpo prese le forme di uno scoglio, oggi chiamato isola di Licosa, sovrastato da un faro e circondato da antiche mura. Per la gente del posto le sirene sono sacerdotesse, per altri raggi di sole, pericolose scogliere, cannibali del mare, per altri ancora sono simboli di attrazione e spiriti planetari, è nella splendida luce di questi luoghi che Ulisse incontrò le Sirene, in uno di quei periodi di pesante ristagno estivo, conosciuti da queste parti come scirocco chiaro. Quando la sirena è adirata il suo canto è come l'urlo del vento che soffia nella tempesta. Talvolta la si può vedere emergere dalla spuma delle onde o guizzare sulla cresta dei marosi, per questo si ritiene che una delle sue caratteristiche maggiori sia il suo grande amore per la danza. Vi sono sirene in tutti i mari del mondo. In inglese la sirena è detta "mermaid", in tedesco "meriminni" o "meerfrau", in islandese "marmenill", in danese "maremind", in irlandese "merow" e così via, parola che, tradotta letteralmente, significa "ragazza del mare". Vi sono echi della sua storia anche in Oriente. Le "matsyanaris", figure che talvolta si trovano scolpite sui templi indiani, sono ninfe con la coda di pesce, ed i marinai cinesi superstiziosi credon fermamente nell'esistenza di tali creature nei mari della Cina. Dalle molte descrizioni più o meno fantastiche, che sono state fatte di questi straordinari esseri umani, i biologi moderni hanno creduto di poter identificare le sirene con alcune particolari specie di foche dal naso rigonfio o genericamente con grosse forme acquatiche dell'ordine dei mammiferi. Esse abitano le insenatura tranquille del mare e gli estuari e si nutrono prevalentemente di materie vegetali. Comprendono il "dugongo", i "lamantini" e la "ritina"; di queste specie le prime due sono ancona viventi, l'ultima è completamente estinta. E' interessante notare che il dugongo ha un modo quasi umano di drizzare la parte superiore del corpo fuori dall'acqua e guardare intorno; inoltre mette al mondo di solito un solo nato per volta e se ne prende cura con grande affetto; porta il piccolo sotto la pinna anteriore esattamente come una donna tiene il suo bambino tra le braccia.

UN ESSERE PATETICO

La sirena è, sotto molti aspetti, un essere assai patetico. Il suo sguardo è soffuso di profonda malinconia, forse per il crudele destino che la condanna a far parte della specie degli animali. Essa compare nelle acque dei mari tropicali attratta dalla musica che proviene dalle navi e non si stanca di danzare intorno ad esse. Oppure, per una notte, assume forma umana e viene sulla spiaggia ad unirsi ai ballerini dei villaggi in festa; ma essi la riconoscono perché l'orlo del suo vestito è sempre bagnato e la cacciano via. La sua grande aspirazione è di possedere un'anima umana, ma questo le è negato. Per quanto bella e sontuosa possa essere la sua casa sotto le acque verdi del mare, sa che senz'anima non potrà mai avere un'altra vita, e che che quando morrà, sarà per sempre dimenticata. Quindi non meravigliatevi che le sirene attirino le navi fra gli scogli e soffino sulle onde durante le tempeste. Lo fanno forse per vendicarsi contro gli uomini che riconoscono in esse soltanto strane forme di fauna marina. Se voi foste creature meravigliose, brave a cantare e a danzare, non vi seccherebbe che "un esperto" dicesse che non siete altro che mostri marini?

Grazie a Vanessa Cardinali per lo splendido disegno! Visita il suo Blog a questo indirizzo!