I misteri del castello: una notte con Pietro Dal Verme

giovedì, 13. marzo 2014 10:49 | Autore:

Sabato 29 marzo 2014, Castello Dal Verme di Zavattarello (Pv)

Con la collaborazione di
hesperya – Paranormal Research
Associazione Culturale Iannà Tampé
Faondail

“I misteri del castello” – Una notte con Pietro Dal Verme

Dalle leggende, agli strani avvenimenti, alle indagini dei ricercatori del paranormale, immergetevi per una notte dei misteri che popolano il Castello di Zavattarello, legati a un ormai celebre assassinio. Si narra che Pietro Dal Verme, avvelenato dalla sua seconda moglie Chiara Sforza il 17 ottobre 1485, sia la presenza che aleggia nelle sale del suo antico maniero. Diversi fatti inspiegabili hanno avuto luogo all´interno del castello nel corso della sua lunga storia: proprio a partire da questi, il gruppo di ricercatori del paranormale “hesperya” ha intrapreso indagini di tipo scientifico per saperne di più. I risultati di queste indagini verranno presentati al pubblico insieme con i metodi e gli strumenti di lavoro della crew di “hesperya”, che mostrerà le registrazioni video e audio raccolte durante i sopralluoghi al castello di Zavattarello e le successive analisi dei dati. A seguire, gli intervenuti potranno partecipare a un apericena a buffet a base di prodotti tipici locali, accompagnato da spettacoli di magia e illusionismo a cura dell´Associazione Culturale Iannà Tampé e dalla musica dal vivo del gruppo Faondail. Nel corso della serata, i visitatori verranno condotti nello speciale tour del mistero “L´ora innominabile della notte”, per scoprire i luoghi protagonisti della leggenda e dei misteriosi avvenimenti ad essa collegati. Non una visita guidata del tipo consueto, per raccontare vicende storiche e ammirare l´architettura della rocca millenaria, ma un vero e proprio viaggio per conoscerne il lato più misterioso e oscuro.

PROGRAMMA

Ore 17.30 “Presenze”, presentazione dei risultati delle indagini effettuate nel castello di Zavattarello da hesperya, gruppo di ricercatori del paranormale.

Ore 19.00 Apericena a buffet con prodotti tipici locali.
Spettacoli di magia e illusionismo a cura di Associazione Culturale Iannà Tampé e musica dal vivo del gruppo Faondail.

Dalle ore 19.30 “L´ora innominabile della notte”, tour del mistero alla scoperta dei luoghi delle leggende e degli avvenimenti inspiegabili.

La partecipazione alla sola conferenza “Presenze” è libera e gratuita.
Apericena e tour del mistero: 15€
Solo tour del mistero: 8€

Prenotazione obbligatoria
castello@zavattarello.org – cell. 3381715411

Pagina ufficiale dell’evento: http://www.zavattarello.org/castello_misteri.html
Evento ufficiale su facebook: https://www.facebook.com/events/275546679281571/
Dettagli sul tour del mistero: http://www.zavattarello.org/castello_misteritour.html
La leggenda del fantasma: http://www.zavattarello.org/castello_fantasma.html

Categoria: Conferenze e Convegni, Paranormale | Commenti (0)

Fantasma in una casa abbandonata ad Atriapalda. Un evidente fotomontaggio.

sabato, 1. marzo 2014 16:02 | Autore:

Sul gruppo facebook “non sei irpino se” impazza lo scatto tra click e commenti del palazzo abbandonato di Atriapalda (Avellino). Realtà o fantasia. Forse sì piuttosto che no. La foto di Palazzo Caracciolo ad Atripalda fa il giro del web sul gruppo “Non sei irpino se…”, dopo la pubblicazione di un iscritto, Luca Del Gaudio. Si tratta di uno scatto che riprende lo storico palazzo abbandonato nella città sulle rive del Sabato. Avvolta da una fitta edera la finestra è aperta e dietro si intravede qualcosa, piuttosto che qualcuno. Insomma, si sprecano pareri, commenti e click sul social network Facebook per capire chi o cosa inquieti da qual balcone.

Risulta difficile approfondire la questione, poichè  i files che si trovano online risultano privi di metadati. E’ possibile solo accentuare la “visibilità” dell’elemento eccedente di presunta natura paranormale.

Elaborazione in falsi colori

Elaborazione in falsi colori

Elaborazione in falsi colori

Il tam-tam mediatico generato dal clamore della foto ha permesso di identificare una foto spiritica di inizi 900 da cui è stato estrapolato il volto per realizzare il fotomontaggio.

A quanto pare dunque, mistero risolto.

Fonte notizia: http://avellino.ottopagine.net/2014/02/25/il-mistero-di-palazzo-caracciolo-dietro-quel-balcone-ce-un-fantasma-la-foto-fa-il-giro-del-web/

Elaborazioni grafiche a cura di Michele Morettini

Categoria: Luoghi Misteriosi, Paranormale, Ricerca Parapsicologica | Commenti (0)

Castel di Luco: un castello da fiaba incastonato in una roccia

domenica, 16. febbraio 2014 18:29 | Autore:

Oggi voglio lasciare da parte il mistero ed i fenomeni paranormali (ma neanche tanto, visto che di qualche mistero parlerò comunque) per segnalarvi un luogo semplicemente meraviglioso, che ho avuto il piacere di visitare pochi giorni fà: sto parlando di Castel di Luco ad Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno. Questo splendido castello medievale, incastonato in uno sperone di roccia di travertino, é uno dei più rari e singolari castelli del Piceno che conserva ancora, quasi intatto, il suo aspetto di struttura architettonica medioevale.

LA STORIA

Sopravvissuto all’invasione delle milizie di Carlo D’Angiò e alle soldatesche di Galeotto Malatesta, Castel di Luco è rimasto protagonista di eventi storici di eccezione. Da qui, infatti, il 10 Agosto 1445 partì Pietro di Vanne Ciucci, signore di Luco, alla testa di una schiera di montanari per liberare Ascoli dal potere di Rinaldo fratello di Francesco Sforza. Ancora una volta la montagna teneva alta la fiaccola della libertà. Fu qui , in questo castello, che un bandito famoso di Ascoli, il Parisani, fece trucidare nell’estate dei 1562 Chiarino Montaroni al quale era stata affidata la difesa del maniero. I banditi, al comando dei Parisani, lo assediarono. A tradimento fu chiamato sulla porta il difensore del castello, quasi ci fosse l’intenzione di arrivare ad un accordo. Chiarino Montaroni uscì e fu freddato da un colpo di archibugio. Il Parisani si impadronì dei cadavere e con l’aiuto dei suoi sgherri lo gettò nel fiume Tronto. Nei secoli successivi il castello, da fortezza che era, si é trasformato in residenza gentilizia continuando ad ospitare la famiglia Ciucci che ne è stata proprietaria fino al 1800 quando l’ultima ereditiera, Maria, andò in sposa a Giuseppe Amici che ha tramandato fino ad oggi tutta la proprietà ai suoi diretti discendenti.

CURIOSITA’

Sulle origini del castello sono state formulate diverse ipotesi: la più accreditata é quella del Colucci, storico marchigiano del ’700, il quale riteneva che Luco (dal latino lucus) fosse anticamente un bosco sacro nelle cui ombre erano celebrati orrendi riti pagani. Il castello, quindi, sarebbe stato eretto, nel mezzo di quel bosco, proprio sopra il poggio di travertino dove probabilmente erano situati gli altari sui quali venivano eseguiti i sacrifici. Inoltre, sembra che il castello sia stato anticamente foltilizio o magione templare, lo testimonia una croce patente che ancora è ben visibile incisa in un architrave di una porta che si affaccia nel cortile principale del castello.

Il vicino paesino chiamato Paggese ci ricorda ancora una volta gli antici misteri legati al templarismo poichè all’interno degli ambienti attigui alla chiesa di San Marco, nella parete di fondo della sala detta “del Parlamento”, si trova un grande affresco da alcuni attribuito al pittore Stefano Di Pietro. Su di essi ignoti del passato hanno inciso svariate testimonianze di vita passata e tra di esse spicca il quadrato magico del ‘SATOR’.

IL CASTELLO AI GIORNI NOSTRI

Attualmente il castello conserva ancora la sua struttura originaria e nelle stanze affrescate adibite a ristorante è possibile, su prenotazione, gustare raffinati piatti locali e rivedere, con la visita al castello, la storia di un intero millennio. Una stradina circondata dal verde introduce il visitatore a Castel di Luco, un borgo medioevale immerso nella quiete dei boschi e nella semplicità della vita rurale. Attraverso una scala ricavata nella roccia il visitatore si lascia alle spalle la realtà del quotidiano per tuffarsi in un’atmosfera fiabesca. Nell’immaginario, dame e cavalieri accolgono l’ospite al suono di flauti e chiarine e lo conducono a ritroso nella storia, attraverso il suggestivo cortile fiorito che introduce al castello, dove l’austera bellezza delle stanze evoca atmosfere di storie e leggende narrate accanto al camino, di leggiadre fanciulle che danzano nei saloni e di misteriosi passaggi segreti che conducono al cuore del maniero. Qui tra i raffinati decori delle volte che ricordano volti medioevali di donne intente a ricamare preziosi tessuti, il visitatore viene bruscamente sottratto alle note di questa antica armonia dai genuini sapori della gastronomia locale, sapientemente evocati nelle settecentesche sale dei ristorante, dove l’ospite può gustare la tradizionale cucina locale.

Il castello non è l’unico elemento di suggestività, il borgo che ne cinge la base, con tutti i suoi particolari ambientali ed architettonici, contribuisce in modo determinante al mantenimento della dimensione medievale del luogo. Completamente addossata nella roccia sulla quale sorge il maniero, un’antica casa del ‘400, già abitazione di artigiani alle dipendenze del signore del castello, successivamente utilizzata come stalla e fienile, è stata ristrutturata rispettandone le caratteristiche architettoniche originali. Ne sono state ricavate quattro singolari suites dai pavimenti in cotto originale, le pareti in travertino a vista e soffitti in travi di legno. Questi splendidi ambienti sono a disposizione dei viaggiatori ed è possibile pernottarvi.

Castel di Luco è l’ennesimo esempio di quanto il nostro paese ha da offrire in termini di bellezze architettoniche e paesaggistiche, un vero e proprio castello da fiaba incastonato in una roccia, che vi consiglio assolutamente di visitare!

Castel di Luco
Frazione Luco, 1 63095 – Acquasanta Terme (AP)
Tel. +39 0736 802319
Cellulare: 338 2132286
Fax: +39 0736 802319
Sito web: www.casteldiluco.com
E-mail: info@casteldiluco.com

Fonti: http://www.angolohermes.com/Simboli/Sator/sator_Italia.html

http://www.casteldiluco.it/

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L’esorcismo di Anneliese Michel

martedì, 11. febbraio 2014 18:27 | Autore:

La storia che stiamo per raccontarvi, nella sua ampia complicatezza, ci trasporta nella realtà più “buia” e profonda della possessione diabolica. Questo caso tutt’oggi alimenta paure e incomprensioni arrivando a dividere aspramente persino i membri della Chiesa riguardo l’avvenuto, ma coloro i quali furono presenti agli esorcismi, prendendo nota di quanto il demonio rivelava sotto costrizione divina, hanno lasciato ai posteri una testimonianza che lascia spazio a pochi dubbi. La vicenda di Anneliese Michel, ragazzina posseduta a causa dei peccati degli uomini di Chiesa e dei peccati del mondo, sconvolse l’opinione pubblica in maniera radicale ed ispirò per i decenni a venire numerosi libri e pellicole cinematografiche. Ma cosa realmente avvenne? E perchè le rivelazioni del demonio furono pubblicate solo molti anni dopo la conclusione dell’esorcismo?

La storia

Anneliese in giovane etàAnneliese Michel nacque in Germania il 21 settembre 1952, più precisamente nella cittadina bavarese di Leiblfing; crebbe in una famiglia cattolica di stampo tradizionalista ed i suoi genitori, Josef e Anna Michel, furono molto premurosi nel farle ricevere un’adeguata istruzione religiosa. La sua fu un’adolescenza serena: Anneliese era una ragazza solare che amava trascorrere le giornate in compagnia o suonando l’accordion, frequentava la chiesa locale e leggeva spesso le Sacre Scritture. Tuttavia, in termini di salute, non godeva di forma perfetta e già in adolescenza sviluppò una malattia polmonare, motivo per il quale venne curata in un sanatorio per i malati di tubercolosi a Mittelberg. Dopo il suo rilascio continuò a studiare in un liceo di Aschaffenburg, ma ben presto diverse convulsioni attribuite successivamente ad una rara forma d’epilessia la costrinsero di nuovo ad interrompere il corso di studi. Le convulsioni erano talmente violente che Anneliese divenne incapace di formare un discorso coerente ed aveva difficoltà a camminare senza assistenza. Durante i numerosi ricoveri, secondo quanto testimoniato dai dottori, la ragazza passava il tempo pregando costantemente e dedicandosi a rafforzare la sua fede e il suo rapporto spirituale con Dio. Probabilmente fu proprio in quei giorni che Annaliese sviluppò il desiderio di divenire catechista. Nell’autunno del 1968, poco prima del suo sedicesimo compleanno, la madre notò che alcune parti del corpo di sua figlia erano cresciute in maniera innaturale, specialmente le mani – il tutto senza alcun motivo spiegabile. Allo stesso tempo, Anneliese iniziò a comportarsi inconsuetamente.

I primi sintomi che lasciavano intuire un’influenza malefica dietro alle più comuni malattie si manifestarono nel corso d’un pellegrinaggio: durante il viaggio in pullman iniziò, tra lo stupore dei presenti, a parlare con voce maschile molto profonda. Quando, successivamente, i pellegrini raggiunsero il santuario, la ragazza inizò ad urlare numerose maledizioni. Durante la notte, la ragazza rimaneva paralizzata sul letto, senza riuscir a dire una sola parola: le sembrava d’esser sopraffatta da una forza sovraumana che la opprimeva, la incatenava, cercava di soffocarla. Padre Renz, il sacerdote che la accompagnò in viaggio e che sarà poi colui che la esorcizzerà, riferì successivamente che Anneliese spesso veniva come strattonata da una “potenza” invisibile che la faceva roteare, sbattere contro muri e cadere a terra con molta violenza. Verso la fine del 1973 i genitori, constatando la totale inefficacia delle cure mediche ed avendo il sospetto che si trattasse di possessione, si rivolsero al Vescovo locale affinchè autorizzasse un esorcista ad occuparsi di Anneliese. La richiesta venne in un primo momento respinta, e lo stesso Vescovo invitò ad insistere con più approfonditi trattamenti medici.

Tuttavia la situazione, nonostante il sottoporre la ragazza ai più importanti specialisti, degenerò ancor di più: dopo aver constatato che Anneliese nutriva una forte avversione per tutti gli oggetti religiosi, esibiva una forza fuori dal comune e sempre più spesso parlava in lingue arcaiche (aramaico, latino e greco antico), nel settembre del 1975 il Vescovo di Würzburg Josef Stangl decise di permettere a due sacerdoti – Padre Ernst Alt e Padre Arnold Renz – d’esorcizzare Anneliese Michel secondo il Rituale Romanum del 1614. I due sacerdoti, convocati dunque a Klingenberg, programmarono un cammino faticoso e intenso per l’esorcismo. Durante il primo tentativo, eseguito rigorosamente secondo il rituale latino, i demoni a sopresa iniziarono a parlare senza che fosse posta loro alcuna domanda: Padre Ernst colse l’occasione per tentare di conoscere il nome di questi spiriti maligni che opprimevano il corpo e la mente della povera fanciulla. Essi si presentarono con i nomi di Lucifero, Giuda, Hitler, Nerone, Caino e Fleischmann (un religioso tedesco dannato appartenente al XVII secolo).

Le grandi sofferenze che Annaliese era costretta a sopportare rapidamente ebbero un’escalation, accompagnate dall’acutizzarsi delle manifestazioni diaboliche. Come riporterà Padre Roth (uno degli esorcisti che si affiancarono successivamente), gli occhi della ragazza erano divenuti completamente neri, aggrediva con terribile furia i propri fratelli, spezzava qualsiasi Rosario le se porgesse, si nutriva di scarafaggi e ragni, si strappava i vestiti, si arrampicava sui muri ed emetteva suoni mostruosi. Il suo viso e la testa erano pieni di lividi; il colore della pelle variava dal pallido al violaceo. I suoi occhi erano così gonfi che riusciva a malapena a vedere; i denti erano rotti e scheggiati dai suoi molteplici tentativi di mordere o mangiare le pareti della sua stanza. Il suo corpo divenne talmente tanto danneggiato che era difficile riconoscerla fisicamente. La ragazza, con il trascorrere del tempo, smise di cibarsi di qualunque altra sostanza all’infuori della Santa Eucaristia.

Nonostante questa pesantissima croce, Anneliese Michel nei pochi momenti in cui aveva il controllo del proprio corpo offriva di continuo sacrifici al Signore in espiazione dei peccati: arrivò persino a dormire su un letto di pietre o sul pavimento in pieno inverno come penitenza per i sacerdoti ribelli ed i drogati. Tutto ciò, come confermato dalla madre e dal fidanzato, fu chiesto espressamente dalla Vergine Maria, la quale apparve alla ragazza mesi prima.

La richiesta della Madonna

Una domenica Anneliese e Peter, il fidanzato, avevano deciso di andare a fare una passeggiata in una zona lontana da casa. Recatisi sul posto, le condizioni della ragazza peggiorarono improvvisamente e smise di camminare, tale era il dolore: proprio in quel momento Maria, la Madre di Dio, le apparve. Il fidanzato assistette incredulo al miracolo che gli si stava compiendo dinnanzi: Annaliese era divenuta raggiante, il dolore scomparso e la ragazza era in estasi. Ella affermava che la Vergine stava camminando con loro ed aveva chiesto:

Il mio cuore soffre molto perché tante anime vanno all’inferno. È necessario fare penitenza per i sacerdoti, per i giovani e per il vostro paese. Vuoi fare penitenza per queste anime, in modo che tutte queste persone non vadano all’inferno?

Anneliese decise d’accettare, non del tutto conscia di quali e quante sofferenze avrebbe patito negli ultimi anni della sua vita. Il fidanzato, tutt’oggi sconvolto per quanto accaduto, successivamente affermerà che in Annaliese ha visto il Cristo Sofferente, ha visto l’Innocente che volontariamente si sacrifica per salvare gli altri.

La morte, le stimmate e l’insabbiamento

Attorno alla fine del 1975 Padre Renz e Padre Alt, stupiti per la gravità della possessione, riuscirono ad ottenere i primi risultati scacciando alcuni dei diavoli: essi riferirono che la Vergine Maria aveva promesso d’intervenire per espellerli, seppur non tutti. Questo particolare fu ancor più evidente quando sia Fleischmann che Lucifero, prima d’uscire dal corpo della ragazza, furono costretti a recitare l’incipit dell’Ave Maria. Tuttavia i rimanenti, incitati più volte ad uscire dai sacerdoti, dissero: “Vogliamo andarcene, ma non possiamo!“. La croce che Anneliese Michel accettò di portare era destinata ad accompagnarla sino al termine estremo della vita. Dopo 10 mesi e 65 esorcismi, il primo giorno di luglio del 1976 Anneliese, come aveva predetto nelle sue lettere, morì come martire a soli 24 anni, stremata dalle precarie condizione fisiche. L’autopsia sul corpo riscontrò la presenta delle Stimmate, un ulteriore segno della sua personale sofferenza per la redenzione delle anime. Il clamore che scatenò questa vicenda fu tale che la magistratura decise d’indagare i genitori, il parroco e l’altro prete per omicidio colposo: il processo si concluse con la condanna a 6 mesi di reclusione per negligenza. Questo nonostante le numerose testimonianze che attestavano l’impossibilità di nutrire Anneliese, la quale da tempo non riusciva ad ingerire altro cibo se non l’Eucaristia domenicale. Alcuni esponenti della Chiesa richiesero alla Santa Sede addirittura di rimuovere totalmente la figura dell’esorcista ed il rituale dell’esorcismo, poichè credevano che tale pratica gettasse in cattiva luce il Cristianesimo. Questa richiesta, fortunatamente, fu ignorata dall’allora Papa Paolo VI. Furono proprio le numerose controversie all’interno della Chiesa a costringere le autorità religiose a sequestrare tutto il materiale – registrazioni audio ed appunti – raccolto dai testimoni della vicenda. Il “taboo” sul caso di Anneliese Michel durò per ben tre decadi, ovvero sino al quel giorno del 1997 nel quale le rivelazioni dei demoni che possedevano la ragazza vennero raccolte e pubblicate, rendendole disponibili per il grande pubblico.

Padre, non ho mai pensato che sarebbe stato così spaventoso. Ho voluto soffrire per altre persone di modo che non finiscano all’inferno. Ma non avrei mai pensato che sarebbe stato così spaventoso, così orribile. A volte, si pensa, “soffrire è una cosa facile!”…ma diventa davvero difficile che non si riesce a fare neppure un singolo passo…è impossibile immaginare come possano forzare un essere umano. Non hai più alcun controllo su te stesso.
(Annaliese Michel, rivolgendosi a Padre Renz)

Fonte: http://www.veniteadme.org/lesorcismo-di-anneliese-michel-e-le-rivelazioni-del-demonio/

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Le 10 università nel mondo dove si studiano i fenomeni Paranormali

martedì, 4. febbraio 2014 17:07 | Autore:

C’è chi studia la Telepatia e chi i fenomeni paranormali. Chi cerca di capire come la forza del pensiero possa piegare un cucchiaio e chi vorrebbe spiegare casi di fantasmi e abitazioni infestate. Signore e signori, nelle Università di tutto il mondo il paranormale è una materia affermata, e come tutte le materie affermate, va avanti tramite esperimenti interessanti e – a volte – impossibili. Ecco a voi la classifica delle prime dieci università al mondo e dei relativi esperimenti che studiano il paranormale.

1° POSTO – STANFORD UNIVERSITY

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L’Università di Stanford è considerata una delle prime al mondo  in materia paranormale e nello studio delle percezioni extrasensoriali (ESP). Fin dal lontano 1911, il professor John Edgar Coover ha cominciato a condurre esperimenti straordinari, a partire dal famoso cucchiaio bender e dalla capacità di piegare il ferro con la forza del pensiero. Le ricerche, in maniera ufficiosa, continuano ancora oggi…

2° – POSTO: DUKE UNIVERSITY

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E’ il 1935 quando due ricercatori dell’Università di Duke, dopo una lezione tenuta da Sir Conan Doyl sulla possibilità di comunicare con i morti, decidono di fondare una vera e  propria disciplina fondata sullo studio critico della percezione sensoriale.

3° POSTO: PRINCETON UNIVERSITY

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Da molti anni, in un seminterrato dell’Università di Princeton, si svolgono esperimenti e studi su attività paranormali. Il programma ha ottenuto diversi successi. In molti, dunque, all’interno dell’Ateneo, credono alla possibilità di fenomeni paranormali.

4° POSTO: HARVARD UNIVERSITY

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Ad Harvard le cose vanno diversamente: gli scienziati si concentrano su fenomeni che smentiscono le attività paranormali. E per il momento sembrano riuscirci.

5°POSTO: UNIVERSITY OF VIRGINIA

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L’Università della Virginia si concentra sul fenomeno della reincarnazione. In questo senso molto attivo è stato il laboratorio diretto dal dottor Ian Stevenson, sin dal 1967.

6° POSTO: UNIVERSITY OF ARIZONA

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All’Università dell’Arizona sono stati essi in piedi due progetti importanti con l’obiettivo di esplorare la possibilità da parte della mente umana di sopravvivere all’esperienza della morte fisica. Il programma si chiama SOPHIA.

7° POSTO: UNIVERSITY OF CALIFORNIA

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Chiaroveggenza, telepatia, case infestate: per 10 anni l’Università di Los Angeles, in California, è stata il centro della ricerca sul paranormale. opo tanto clamore da parte dei media, oggi il progetto, però, è stato abbandonato.

8° POSTO: CORNELL UNIVERSITY

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Da 4 anni l’Università ha lanciato un programma specifico sulla ricognizione, che ha coinvolto più di 1.000 persone, producendo risultati incredibilmente positivi. L’esperimento di Bern ha permesso di spiegare concetti del tutto particolari: grazie al pensiero retroattivo la mente riuscirebbe a prevedere eventi futuri.

9°POSTO: EDIMBURG UNIVERSITY

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Già nel 1985 è stata istituita all’Università di Edimburgo una cattedra in parapsicologia, nel Dipartimento di Psicologia. L’Ateneo si distingue per il suo approccio multidisciplinare alla materia. Dal 2010, poi, anche Twitter è stato utilizzato per sviluppare le analisi e le ricerche.

10° POSTO: UNIVERSITY OF LONDON

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Ebbene sì, uno degli esperimenti più interessanti si tiene all’Università di Londra, con il Telepathy Test svolto dall’APRU. In pratica gli studi si concentrano su casi quotidiani: come mai riceviamo la chiamata di qualcuno che abbiamo da poco pensato? E’ coincidenza, oppure, si tratta di fenomeni psichici come Telepatia o Precognizione?

Fonte: http://www.corriereuniv.it/cms/2014/01/classifica-le-10-universita-al-mondo-dove-accadono-fenomeni-paranormali/

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I fantasmi del castello di Zavattarello

mercoledì, 15. gennaio 2014 8:25 | Autore:

Inquietanti presenze vivono all’interno delle mura dell’antico castello Dal Verme di Zavattarello. Fantasmi di nobili e trovatori appaiono per poi scomparire nel nulla, negli stanzoni della rocca. In paese, al bar, tra le mura domestiche tutti ne parlano, ma tutti hanno paura di raccontare, temono di essere presi per pazzi. Nel 2005, un architetto che si occupava della ristrutturazione del castello ha avuto un giorno un strano incontro. Egli si trovava in una delle stanze del maniero, vicino ad un antico mobile in noce. Ad un certo punto sentì una presenza alle spalle. Si girò di scatto e vide a pochi metri di distanza la figura di un antico trovatore, vestito con abiti colorati e che in mano aveva una specie di mandolino. Lo spirito cercò di comunicare qualcosa all’architetto ma poi scomparì per sempre.

A confermare questi strani fatti e queste voci che parlano di spettri di fantasmi è il sindaco di Zavattarello Carlo Romagnese. “Anche quando hanno donato il castello nel 1975 al comune i conti Dal Verme era apparso un articolo sul Corriere della Sera -racconta il primo cittadino – che parlava della presenza di un fantasma all’interno dei locali del castello. Localizzato precisamente nell’ultima stanza dell’ultimo piano della rocca. Proprio una di quelle stanze che aveva avuto il maggior danno a seguito dell’incendio appiccato dai Mongoli, dopo un rastrellamento, ai tempi del secondo conflitto mondiale. In questa ultima stanza sarebbe localizzato il fantasma di Pietro Dal Verme, il principale feudatario dei Visconti dal Verme che viveva a Milano, a San Giovanni sul Muro ma che spesso veniva nel castello di Zavattarello. Era stato avvelenato dalla moglie, una Sforza, che si era vendicata per una questione sentimentale. E’ stata praticamente una vicenda violenta. Io ho raccolto le testimonianze dirette della famiglia dal Verme. Il conte Carlo che è il primogenito vivente. Loro sono ottantenni, hanno passato l’infanzia all’interno del castello, prima che avvenisse l’incendio. I conti Dal Verme assicurano che a mezzanotte si apriva improvvisamente la stanza. E quindi nessuno voleva dormire nella stanza. Noi non abbiamo fatto verifiche. Questo è il fantasma ufficiale. Inoltre a me ha raccontato un architetto di cui non faccio il nome, perché si è confidato solo con me, durante i restauri, mentre facevano i rilievi per presentare i progetti al comune del restauro del castello. Nel locale della cucina, dove c’è un mobile, un vecchio credenzone che è stato restaurato. In quella stanza l’architetto ha visto un vecchio nobil uomo seduto su una poltrona, vestito con gli indumenti molto colorati, aveva una barbetta molto bianca gli ha sorriso. Poi altre persone lo avrebbero visto anche di giorno. Lo spirito non parrebbe uno dei conti, ma le sembianze fanno pensare a uno dei vecchi cantori. Dopo questi fatti sono andato a vedere tra gli archivi e ho trovato una vecchia storia che raccontava di un cantore che si era invaghito della contessa. E probabilmente questa storia una volta scoperta avrebbe avuto un tragico seguito. Anche se ho raccolto queste testimonianze io rimango molto scettico, non credo al soprannaturale e infatti da me il fantasma da me non si fa vedere. Anche se io sono quello che vive di più all’interno della rocca non ho mai visto lo spettro di Dal Verme.

E’ stata realizzata nel 2013 un’interessante ricerca al castello in due diverse fasi, condotta dal gruppo Hesperya Paranormal Research, ricerca che ha portato all’acquisizione di alcuni EVP di particolare interesse. Per approfondire segnalo il link del report di indagine:

http://www.hesperya.net/le-indagini/castello-dal-verme-zavattarello-pv/

e un bel video-report delle due ricerche.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=684P6qiRyok[/youtube]

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L’ectoplasma, la materia ignota e lo spiritualismo

martedì, 14. gennaio 2014 10:40 | Autore:

L‘ectoplasma (dal greco antico ἐκτός – ektòs, fuori – e πλάσμα – plasma, lett. ciò che ha forma) è un termine adottato per la prima volta da Ernst Haeckel nel 1873, per indicare lo strato esterno e più denso del citoplasma cellulare. Il primo ad usare questo termine nel campo della parapsicologia e dello spiritismo fu il premio Nobel Charles Richet (1850-1935). Il termine ectoplasma indica una sostanza di natura sconosciuta, che secondo i fautori delle teorie paranormali uscirebbe dal corpo di alcuni medium in stato di trance e che spesso si materializzerebbe in figure visibili. Esso rappresenterebbe pertanto la forma corporea fluida nella quale talvolta si materializzano gli spiriti o le entità spirituali. Sostanza luminosa, o forza, che si dice fluisca dai medium in trance. Si riporta che l’ectoplasma è il risultato di una forza ectenica. Il trasferimento dell’energia/materia usa certi materiali nella stanza dove una seduta viene tenuta in modo da fornire una sostanza e un colore ad una manifestazione. Un po’ viene preso da tutto in modo da non distruggere le cose. Comunque, gli oggetti in una stanza dove si svolge una seduta non si consumano facilmente. Il maggiore potere è quello emanato da ogni membro del cerchio. Il medium non solo sviluppa il proprio potere medianico, ma il potere del proprio spirito in modo da innalzare la qualità dell’ectoplasma.  Il pensiero umano si è sforzato in ogni tempo di approfondire i grandi problemi dell’universo. Il più avvincente è certo quello che riguarda l’origine e il divenire dell’uomo: da dove veniamo, dove andiamo, cosa sappiamo? E’ dallo studio dei fenomeni naturali, dall’esame dei fatti che si presentano alla nostra attenzione che i grandi pensatori hanno cercato di portare agli uomini più luce, maggior verità sul mistero della vita e la ragione dei vivere. Ai fenomeni d’ordine fisico si sono però venute ad aggiungere manifestazioni di natura particolare che sembrano staccarsi dal quadro solito delle leggi fisiche; si tratta dei fenomeni psichici. NON strenua e sistematica un’opposizione con scontrata sia si non che acquisite, conoscenze le sconvolgere a improvvisamente giunta Geley dottor ha detto:

“I seguaci delle vecchie discipline si sono sempre accaniti contro i conquistatori del futuro. Ogni progresso appare loro come il più temuto degli errori. Con animo sincero essi lottano contro le novità più feconde, con l’asprezza che si ha nel compimento di un dovere”.

La maggior parte delle grandi scoperte, la maggior parte delle grandi verità acquisite come novità, sono state combattute con accanimento dalle accademie, dalla maggioranza dei dotti e da tutti gli ignoranti. Questa resistenza ad accettare nozioni nuove – dice Lumière nella sua analisi dei motivi dei misoneismo dei dotti – ha per causa prima l’errore che si commette presentando generalmente la scienza come un dogma intangibile, quando invece la sua evoluzione costante è la ragione essenziale della sua stessa esistenza. Prima di affrontare lo studio di questi fenomeni di fisiologia sovranormale, è utile ricordare le precauzioni di cui si sono circondati gli sperimentatori per avere certezza dei fatti straordinari da loro osservati. Per esempio, il dottor Gibier, Direttore dell’istituto Pasteur di New York, ha ottenuto nel suo laboratorio materializzazioni usando luce a gas e tenendo la medium (Madame Salmon) rinchiusa a chiave in una gabbia in rete metallica. Nelle esperienze dei dottor Geley, dei dottor Schrenck-Notzing e dei professor Richet venivano usati otto apparecchi fotografici puntati sul medium, mentre il fenomeno si svolgeva a luce rossa; gli sperimentatori facevano anche funzionare tutti gli apparecchi simultaneamente cosa che permetteva di rendersi poi conto delle caratteristiche dei fenomeno colto da angolature differenti. L’ectoplasma è quella sostanza semisolida, o gassosa, che si sviluppa all’esterno dei corpo di certi medium, uscendo dalla bocca, dal naso, dalle orecchie, dal plesso ecc. La sostanza, dotata di capacità motoria, emana lentamente dal corpo e si stende sotto forma di un largo tessuto membranoso perforato da vuoti e da rigonfiamenti, o sotto forma d’una nebbiolina opaca. L’ectoplasma, emanazione dei fluido vitale, è stato chiamato dal dottor Geley “sostanza primordiale”.

Ouesta sostanza è dotata di sensibilità come la materia vivente da cui deriva, teme i contatti ed è sempre pronta a sottrarsi alla vista e a riassorbirsi. Geley le attribuiva una sorta d’istinto, simile all’istinto di conservazione degli invertebrati. Al più piccolo trauma, la sostanza ritorna nel corpo dei medium. Geley ha insistito nel rilevare i gemiti emessi dal medium durante il fenomeno, che ricordano quelli di una partoriente. Inoltre, durante l’esteri orizzazi one, il medium perde peso in rapporto con l’entità materializzata, in quanto l’invisibile si serve in effetti di questa sostanza per rendersi visibile in un ambiente umano. Il fisico W. Crookes aveva costruito una bilancia speciale per studiare questa dispersione. La sua medium (Miss Cook), che pesava 112 libbre in stato normale, non pesava più di 68 libbre quando l’entità si materializzava. L’ectoplasma permette materializzazioni sia parziali sia complete dei corpo umano. La materializzazione più osservata dagli sperimentatori è quella della mano. Ecco ciò che ha detto W. Crookes a proposito: “Questa mano non è sempre una semplice forma, talvolta sembra animata e molto graziosa, le dita si muovono e la carne pare essere umana quanto quella delle persone presenti. Sul restringimento, sul braccio diviene vaporosa e si perde in una nube luminosa. Queste mani, al tocco, paiono a volte fredde come il ghiaccio e morte, altre volte mi sono sembrate calde e vive e hanno stretto la mia con la ferma presa di un vecchio amico. Ho trattenuto una di queste mani nella mia, risoluto a non lasciarla scappare. Non ho notato tentativi o sforzi per farmi lasciare la presa; a poco a poco la mano sembrava dissolversi in vapore e si liberava dalla mia stretta”.

Per conservare prove tangibili di queste manifestazioni, Geley e i suoi collaboratori hanno fatto immergere queste mani ectoplasmiche in soluzioni di paraffina contenute in vasche di acqua calda. Quando la mano riemerge dall’acqua è ricoperta da un sottile strato di paraffina, che si solidifica a contatto con l’aria. Una volta che la mano si è dematerializzata, rimane uno stampo cavo dal quale ovviamente una mano normale non potrebbe uscire, a causa dell’estrema fragilità della paraffina. Nel “guanto” di paraffina che rimane, si cola del gesso e si ottiene un calco. Le mani ectoplasmiche hanno la forma di mani adulte in miniatura. Non soltanto gli esperti (che non conoscevano le condizioni sperimentali) hanno rilevato la finezza dei dettagli anatomici dei calchi, ma hanno riscontrato segni di contrazione muscolare e pieghe nella pelle che li hanno portati a concludere ” in tutta evidenza, mani viventi che son servite per questi stampi. Il rapporto sottolinea che l’uscita di una mano vivente da un guanto di paraffina dello spessore di meno di un millimetro è impossibile; ci si può quindi domandare come sia avvenuto questo fenomeno, umanamente impossibile>>. Dopo numerose prove, completamente fallite di produrre artificialmente e con i mezzi più diversi guanti di paraffina analoghi a quelli ectoplasmatici, si è dovuto concludere che lo stampo di membra materializzate costituisce una conferma irrefutabile dei fenomeno ectoplasmico.

Fonte: http://www.menphis75.com/ectoplasma.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Ectoplasma_%28parapsicologia%29

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VILLA DE VECCHI: UNA DELLE 20 CASE PIU’ INFESTATE AL MONDO

venerdì, 10. gennaio 2014 6:05 | Autore:

Villa de Vecchi, un’imponente casa abbandonata a Bindo di Cortenova, nel Lecchese, è un mistero. Le leggende raccontano che fuori dai cancelli della villa, alcune sere, si possa udire il suono di un pianoforte. Ma la casa, come in un horror movie che si rispetti, è completamente disabitata. C’è chi è entrato, a suo rischio e pericolo, e mentre scattava alcune fotografie giura di aver visto nell’obiettivo figure inquietanti. Chiunque transiti per la strada provinciale della Valsassina, nelle vicinanze della galleria costruita per attraversare la montagna franata undici anni fa sul paese montano, può osservarla in mezzo a un grande parco, ma solo trattenendo un brivido lungo la schiena. Se di giorno la grande casa diroccata non fa alcun effetto, di notte solo i più coraggiosi entrano nel parco e i più incoscienti fanno un giro all’interno delle mura che non cadono per miracolo.

Costruita nel 1858 dall’architetto Alessandro Sidoli per conto di Felice de Vecchi, conte a capo della Guardia nazionale che prese parte alle Cinque giornate di Milano, da decenni è in stato di abbandono, tanto che sono fiorite leggende su fantasmi e presenze inquietanti che sono uscite dalla Valsassina e persino dai territori nazionali. E così, dieci giorni fa, le foto della villa sono state pubblicate dal seguitissimo sito internet statunitense Buzzfeed, un colosso digitale da 40 milioni di click al mese, accanto ad altre sei case stregate selezionate in tutto il mondo. «Situata sui monti ad est del lago di Como, in Italia, la barocca “Villa de Vecchi” è conosciuta localmente come la Villa dei Fantasmi – si legge su Buzzfeed – L’edificio è abbandonato da anni ed è stato presumibilmente la scena di un omicidio o suicidio». Di storie per gli amanti del brivido ne circolano molte sulla casa, circondata da anni da un alone di mistero.

Fantasmi, apparizioni, suoni di pianoforte, luci, fontane di sangue… C’è di tutto e di più nell’immaginario collettivo legato a Villa De Vecchi, eppure l’antica magione ha tutti i crismi per sembrare davvero stregata: bellissima, abbandonata dagli anni ‘50 dello scorso secolo, cadente, piena di storia, vecchia di quasi due secoli… E rovinata da ogni genere di vandalismo. Riti satanici compresi, a detta di qualche “bene informato”. Tanto da entrare nel novero delle “20 Haunting Abandoned Mansions of the World” (venti case abbandonate infestate da fantasmi nel mondo) da parte del sito inglese (loro sì che se ne intendono), www.urbanghostsmedia.com . Peccato però che sia “stregata” più per il nome che gli danno alcuni – “la villa delle streghe” la chiamano o “La casa rossa” – che per fatti reali. Ma il fascino c’è e tanti fotografi, anche nostrani, l’hanno immortalata nei loro scatti (Agnes Weber, Fabrizio Crippa…). Per la sua bellezza ma soprattutto per il suo fascino crepuscolare…

Fonti: http://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/2013/08/18/935835-Villa-De-Vecchi-Cortenova.shtml

http://milombardia.gazzetta.it/milano/2013-08-21/cortenova-bindo-fantasma-villa-de-vecchi-suona-pianoforte-201003060452.shtml

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Fantasma al palazzo ducale di Venezia

domenica, 5. gennaio 2014 18:41 | Autore:

La foto che vi mostrerò qui di seguito mi è stata inviata da Nicola di Venezia, una guardia giurata che spesso nei suoi turni di lavoro notturni è impegnato nella sorveglianza di musei e strutture private di interesse culturale. Nella fattispecie, lo scatto è stato realizzato nell’estate del 2013 all’interno delle sale del Palazzo Ducale di Venezia. Tra le anomalie segnalatemi (che ho ritenuto essere semplici fenomeni pareidolici) ho ritenuto interessante approfondire la figura che si scorge in fondo al corridoio sulla destra, a ridosso della scalinata.

Non ho avuto molti elementi su cui lavorare poichè il file inviato è privo di metadati e la qualità dell’immagine non permette elaborazioni dettagliate. Ciò nonostante, la particolare conformazione morfolgica dell’elemento eccedente, simile ad una sagoma antropomorfa, sembra essere assimilabile alle fenomenologie apparizionali delle cosidettè “dame bianche“, e merita quantomeno menzione all’interno di queste pagine.

Oltre alla morfologia dell’elemento “extra“, è interessante constatare che la figura si presenta con una “densità” non uniforme, fenomeno tipico delle manifestazioni da “addensamento molecolare“. Inoltre, stando alla testimonianza di Nicola, al momento dello scatto la struttura era chiusa e non poteva dunque entrare nel campo di inquadratura alcuna persona. Come dicevo poco sopra, non ho elementi per stabilire la natura del presunto fenomeno apparizionale, ma le particolarità di scatto meritano comunque attenzione. Ringrazio Nicola per aver condiviso con me e con tutti coloro che seguono le mie ricerche questo materiale.

Michele Morettini

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FANTASMI: la Dama Bruna di Raynham Hall

sabato, 28. dicembre 2013 15:29 | Autore:

Questa immagine fu scattata dal fotografo nonchè Capitano Provand e dalla sua assistente Indre Shira, nel lontano pomeriggio del 19 settembre 1936; il luogo è la Raynham Hall, antica villa inglese. La foto fu inizialmente scattata per la rivista Country Life Magazine: i due fotografi notarono una figura evanescente che scendeva le scale, e fecero in tempo ad immortalarla su pellicola. L’immagine poi, fece velocemente il giro di molte altre riviste, e ancora oggi continua a circolare, anche attraverso internet; questo perchè è ancora tutt’oggi considerata una delle più importanti e famose foto di fantasmi del mondo. Nonostante questa sia chiaramente una doppia esposizione, c’è una domanda che ancora ci si pone al giorno d’oggi: perchè due fotografi così ben conosciuti, con un’eccellente reputazione, avrebbero dovuto falsificare una foto? Nessuno però è mai riuscito con sicurezza a scoprire se si tratti di un falso oppure no, tuttavia gli esperti sono più propensi a dichiarare l’autenticità di questa immagine. Ma adesso, occupiamoci della possibile identità del fantasma della “Brown Lady”.

LA “BROWN LADY” E’ IL FANTASMA DI DOROTHY WALPOLE?

Il fantasma della famosa foto fu identificato come quello di Dorothy Walpole, che dal 1686 al 1726 (anno in cui morì di vaiolo) abitò nella Raynham Hall. Dorothy era la sorella di Sir Robert Walpole, colui che venne considerato il primo Primo Ministro di tutta la storia inglese. Ella ebbe una vita molto infelice: suo padre le proibì di sposare il suo primo grande amore, il Secondo Visconte Townshend, tuttavia si sposarono molto più tardi, in seguito alla morte della sua prima moglie. Fu però a questo punto, che Dorothy rimase coinvolta in un imbroglio con un tale Lord Wharton, fortemente indebitato economicamente. Fu un vero e proprio scandalo per quel”epoca! Venuto a conoscenza di ciò che sua moglie aveva combinato, Townshend ordinò che venisse rinchiusa nella sua camera. Qui Dorothy morì, il 29 marzo 1726, alla giovane età di 40 anni.

Le cronache ufficiali dell’epoca narrano che la donna sia morta di vaiolo, ma altre voci affermano che sia morta di infarto, o addirittura rompendosi l’osso del collo dopo essere stata spinta giù dalle scale violentemente. Da quel momento, il suo fantasma è solito scenderle e salirle, alla ricerca dei suoi 5 figli che le furono sottratti dal marito dopo la vicenda di Lord Wharton. La “Brown Lady” fu avvistata più volte nel corso degli anni; il soprannome “brown” le fu dato per via del lungo vestito di broccato marrone che indossa in tutte le sue manifestazioni. Alcune apparizioni importanti, riportate storicamente, sono le seguenti:

-1849: il Maggiore Loftus e il suo amico Hawkins, una notte, prima di dormire, videro apparire il fantasma vicino al letto; la sera dopo, l’ evento si verificò nuovamente.

-1926: Lady Townshend incontrò la Brown Lady sulla scalinata; ella non aveva mai sentito parlare della storia di tale fantasma, e giurò che questo assomigliava in maniera incredibile a Dorothy Walpole.

-1936: il Capitano Marryat ebbe un incontro ravvicinato con la Brown Lady; egli chiese di poter rimanere nella camera in cui si diceva apparisse tale entità. Dopo aver passato una notte chiacchierando e scherzando con altri due ospiti, arrivò il momento in cui questi due decisero, attraversando il corridoio, di tornare alle loro stanze.

Fu a questo punto che essi giunsero faccia a faccia col fantasma di Dorothy, che si mouveva verso di loro con in mano una torcia. Il Capitano Marryat, che li aveva scortati, riconobbe nell’apparizione, la donna che era ritratta nel dipinto appeso in camera sua. Essa sorpassò i tre uomini, poi li fissò con uno sguardo diabolico, al punto che questi si spaventarono moltissimo. Il Capitano Marryat si fece coraggio ed estrasse la pistola, puntandola verso la Brown Lady, ma quando sparò, il proiettile la attraverso e finì conficcato contro una porta (ancora oggi è possibile vederne il buco).

Anche re Giorgio IV ebbè un incontro col fantasma della Walpole: egli si spaventò così tanto, risvegliandosi nel mezzo della notte e trovandoselo ai piedi del letto, che scappò immediatamente dalla Rayhnam Hall, giurando di non mettervi mai più piede.

Fonte

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