Archivio per Autore

FOTOGRAFATA UNA PRESUNTA ENTITA’ PARANORMALE AL CASTELLO MALASPINA

martedì, 17. dicembre 2013 15:51

Il signor Alessandro di La Spezia, in visita al Castello Malaspina di Fosdinovo (Fosdinovo – Massa Carrara) in data 19 Ottobre 2013, insieme alla sua famiglia e alla custode del Castello (la signora Mina), è risultato protagonista di una acquisizione di un elemento “supernormale”, riconducibile ad una presunta manifestazione paranormale. Durante la visita guidata notturna, condotta dalla signora Mina alla esclusiva presenza del suo nucleo familiare, in alcuni scatti lo stesso ritiene di aver fotografato delle anomalie energetiche e una presunta “entità”, risultante di una manifestazione apparizionale. Questo scatto in particolare sarà l’oggetto di questo report di analisi.

Il Sig. Alessandro mi ha gentilmente chiesto di approfondire la questione e verificare la natura dell’elemento eccedente, fornendo una spiegazione al fenomeno stesso e convalidando la genuinità dello scatto, escludendo manipolazioni grafiche e digitali. Le conclusioni che trarrò saranno relative a quanto potuto verificare in relazione al materiale inviato e la sua testimonianza, conclusioni che non debbono essere prese come univoca sentenza alla natura dal fenomeno, ma frutto di personali considerazioni relative alla mia personale esperienza nel campo della ricerca di “confine”.

CONTINUA A LEGGERE

Categoria: Paranormale, Ricerca Parapsicologica | Commenti (0) | Autore:

FANTASMI IN ITALIA: i 10 posti più infestati in assoluto

venerdì, 13. dicembre 2013 18:49

posti fantasmi italiaNel nostro articolo precedente abbiamo parlato dei posti più spettrali da visitare negli Stati Uniti, ma il nostro Bel Paese non è certo da meno di fantasmi in Italia con i suoi numerosi castelli e vecchie case nobili abbandonate, dove si intrecciano storie lugubri di cortigiane e vecchi tiranni da far invidia alle trame dei migliori film Horror.

Vediamo quali sono i 10 migliori posti in Italia, dove è possibile avere un contatto diretto con spiriti e fantasmi:

1. Torino

A Torino è possibile recarsi al Maniero della Rotta di Moncalieri, antico castello abbandonato all’apparenza, ma ancora animato dai vecchi abitanti dello stesso che si aggirano macabramente per gli stanzoni gelidi del castello, dove su tutti padroneggia l’austera figura di un monaco morto durante una battaglia della guerra santa, più volte testimoniato da curiosi visitatori che si avventuravano per queste zone.

2. Venezia

Venezia è sicuramente tra le città d’Italia con il più alto numero di avvistamenti fantasmi. Uno su tutti è nei pressi del Canal Grande vicino il ponte di Rialto, dove in alcuni giorni dell’anno è possibile osservare il fantasma di Fosco Loredan, mentre brandisce tra le mani la testa della moglie decapitata in preda ad un raptus di gelosia.

3. Mantova

Il castello di Mantova è protagonista di una triste storia. Qui il ricco feudatario Francesco Gonzaga, fece decapitare la moglie Agnese Visconti, dopo aver scoperto il suo tradimento. Si racconta che dal giorno della sua morte la dama appaia la notte del giorno di Natale, vagando per il castello e urlando perdono al marito per il suo tradimento.

4. Napoli

Nella bellissima Napoli è possibile visitare la certosa di S. Martino, che oltre ad essere un gioiello architettonico è anche la sede di molti fantasmi. Infatti la leggenda racconta che i molti che provarono ad assalirla furono uccisi dalle guardie reali, i cui corpi mai seppelliti furono gettati nei sotterranei a marcire, molti ancora agonizzanti, e ancora oggi è possibile udire al tramonto gelidi lamenti provenienti dai sotterranei.

5. La Spezia

A Scogna Sottana in provincia di La Spezia, c’è la famosa “Casa del Violino“, denominata così dagli abitanti, perchè era abitata da un musicista famoso. Dopo la sua morte a causa di una lunga e grave malattia, la casa restò disabitata per molto tempo e aperta a chiunque vi volesse soggiornare anche per una sola notte. Molti degli accampatori hanno raccontato che alcune notti, il violino del musicista chiuso in una bacheca di vetro iniziava a suonare da solo, e nello stesso tempo dalle mura della casa si potevano udire forti lamenti probabilmente del fantasma del violinista.

6. Palermo

Il castello di Caccamo a Palermo è tra i castelli in Italia con più avvistamenti di fantasmi. Infatti si racconta che per chiunque lo visiti non è difficile imbattersi nel vecchio signore che lo governava, vestito di indumenti di cuoio e con le orbite degli occhi vuoti ancora in cerca di vendetta, in quanto gettato ancora vivo nelle segrete del castello dopo una congiura nei suoi confronti.

7. Milano

Nella seconda metà del XIV secolo Bernarda, figlia naturale di Bernabò Visconti fu rinchiusa nella Rocchetta di Porta Nuova per adulterio.
Bernarda spirò pochi mesi dopo l’incarcerazione e pare sia riapparsa in più occasioni nel chiostro di Santa Radegonda a Milano, dove ancora oggi si dice la si può vedere mentre inveisce contro il padre.

8. Roma

Il Fantasma di Olimpia Pamphili vaga ancora per la piazza su di una carrozza trainata da splendidi cavalli neri. In molti asseriscono di avere udito le sue risate indirizzate alla popolazione romana: la vita le riservò un ruolo di prestigio e potere ma non riuscì mai a far breccia nel cuore dei romani. Oggi la sua vendetta consiste nello spaventare a morte i malcapitati che passeggiano di notte per Piazza Navona.

9. Aosta

Ad Aosta si trova uno dei castelli più belli d’ Italia, il castello di Fenis, che è anche visitabile (cosa che consiglio a tutti di fare). Bene qui molti turisti hanno asserito di aver sentito schiamazzi e passi provenienti dal piano superiore del castello, ma la stranezza è proprio che questo piano è completamente sigillato da secoli e quindi off-limits sia per i visitatori sia per gli addetti ai lavori del castello. La novità è che un gruppo di studiosi di fenomeni paranormali ha chiesto il permesso all’assessorato ai beni culturali della regione Valdostana per indagare sul fenomeno. Attendiamo ulteriori sviluppi!

10. Genova

Nei dintorni di Voltri in provincia di Genova, esiste una delle case infestate più famose d’Italia. E’ chiamata proprio la casa delle anime ed era una vecchia locanda, dove i gestori – una famiglia con gravi problemi mentali – uccidevano tutti coloro che si fermavano a rifocillarsi e dopo li gettavano in una grande fossa comune. Questa costruzione abbandonata fino al dopoguerra è stata poi abitata da una famiglia che ha testimoniato più volte di fatti strani e visioni misteriose. In basso potete guardare un filmato abbastanza singolare, durante un servizio della RAI su questo strano fenomeno, è possibile vedere una figura di donna materializzarsi all’apertura di una finestra.

Fonte: http://turistagratis.com/consigli-di-viaggio/i-20-posti-piu-infestati-dai-fantasmi-da-visitare-in-italia.html

Categoria: Luoghi Misteriosi, Paranormale | Commenti (0) | Autore:

Lucedio: l’antica abbazia sconsacrata di Vercelli

martedì, 26. novembre 2013 10:15

Lucedio non è un’abbazia come tutte le altre: che i boschi profondi e gli alti picchi rocciosi fossero luoghi classici dove ambientare storie di spettri e di misteri irrisolti lo si sapeva già; strano appare sapere che il luogo dove si svolge questa vicenda è la fertile e verdeggiante pianura coltivata a risaie, che si estendono per chilometri e chilometri, nel comune di Trino in provincia di Vercelli. Qui nella desolazione delle colture, spezzata di tanto in tanto dalle architetture maestose di bellissime cascine, sorge l’antico Principato di Lucedio, il cui nome è stato associato, ma senza alcuna prova etimologica irrefutabile, al biblico “portatore di luce”, ovvero Lucifero. Lucedio oggi è un monastero ormai da tempo sconsacrato, la cui lunga storia sbiadisce tra le nebbie e vapori che avvolgono la regione durante le interminabili stagioni umide.

Lucedio tra storia e leggenda

Edificato nel 1123 tra paludi poco ospitali per volontà di Ranieri marchese di Monferrato il monastero fu retto da monaci cistercensi. L’operosa comunità diede avvio una bonifica delle terre paludose e, sfruttando tramite un sistema di canali canali la gran quantità d’acqua di cui è ricca la regione, si dedicò alla produzione del riso che caratterizza tutt’oggi il territorio vercellese. Durante la quarta crociata, terminata nel 1204 con il saccheggio di Costantinopoli, Bonifacio, allora marchese di Monferrato, condusse quali prigionieri l’imperatore bizantino Alessio III e sua moglie Eufrosina proprio a Lucedio. L’imperatrice morì qui e qui fu sepolta, forse insieme al giovane figlio che l’accompagnò nel suo triste destino. Purtroppo non si conosce esattamente il luogo dove fu collocato la sepolta regale: alcuni pensano si trovi nei sotterranei dell’abbazia di Santa Maria di Lucedio, altri nella limitrofa chiesetta di Santa Maria delle Vigne, la quale si dice sia collegata da tunnel al complesso monasteriale. Da questa vicenda probabilmente scaturì la leggenda della cosiddetta regina di Patmos, la quale, fuggita nei boschi, infine si uccise per liberarsi delle pressanti attenzioni del padre.

Una notte del 1684 poco più a Nord di Lucedio, nel cimitero di Darola, si tenne un sabba, il quale attirò nella regione le maliziose attenzioni di alcune volontà demoniache, i quali indussero le novizie del vicino convento di Trino a sedurre i monaci, che compiacenti non si sottrassero alle lusinghe, inaugurando in tal modo un capitolo di turpe decadenza morale, che raggiunse i suoi toni più acuti nelle angherie perpetrate ai danni della popolazione locale nelle sale della tortura di Lucedio. In seguito la presenza demoniaca venne domata e rinchiusa nelle cripte del monastero e a completamento del rituale furono posti i corpi mummificati di quattro monaci quale estremo sigillo contro il male. Di tale rituale potrebbe costituire un singolare indizio il dipinto posto all’entrata della chiesa di Santa Maria delle Vigne.

Esattamente un secolo dopo quel nefasto avvenimento Papa Pio VI soppresse l’abbazia adducendo come causa la depravazione e la degenerazione che ormai si erano insinuati a Lucedio distogliendo i monaci dalla loro missione. Le terre allora furono confiscate e i monaci dispersi, ma ancora oggi non sembrano cessare gli strani e a volte drammatici eventi che hanno reso una nefasta fama al luogo. Esistono tetre filastrocche che narrano della presenza del demonio e a queste si aggiungono le soprannaturali visioni accompagnate da agghiaccianti rumori che gli abitanti del luogo affermano di percepire durante le ore notturne.

Qualche avvenimento difficilmente spiegabile

Il complesso ha le caratteristiche di un monastero fortificato è arricchito di due chiese, più dormitori, le prigioni ed una sala capitolare: il tutto ancora ben conservato. E’ proprio la sala capitolare ad aver attirato l’attenzione delle cronache, poiché al suo interno si trova la colonna che piange, ovvero una colonna in pietra porosa che trasuda acqua contenuta in falde sotterranee per semplice capillarità. Si badi che tutte le colonne della stanza sono del medesimo materiale, ma soltanto una ha questa caratteristica, fatto che ben si attaglia alla diceria secondo la quale una delle colonne della Stanza del Giudizio sigillava un ingresso dell’inferno. Intorno agli anni ’60 un’opera restauro del complesso venne interrotta a causa di un crollo che causò la morte di uno operai proprio quando i lavori interessarono le cripte: coincidenza questa assai strana. Durante il periodo delle riprese effettuate sul luogo dalla Fox Channel, che dedicò un servizio a Lucedio, un uomo morì di infarto mentre passeggiava nelle vicinanze. Fatto in realtà privo di alcun collegamento con Lucedio, ma che diventa coincidenza se si considera, insieme alla precedente fatalità, come l’interesse diretto per questo monastero si accompagni a tragici incidenti.

Lo spartito del Diavolo

LucedioQualche centinaio di metri a Sud di Lucedio si trova una chiesa solitaria immersa nel fitto degli alberi: questo è il santuario della Madonna delle Vigne. Sullo stipite dell’ingresso campeggia un affresco raffigurante un organo a canne e poco più in basso uno spartito; lo strumento e le note necessarie per eseguire un’aria dalle valenze esoteriche. Stando ai racconti popolari questo brano avrebbe avuto il potere di imprigionare il male nel luogo, ma se suonato al contrario lo avrebbe liberato. Perché mettere così in evidenza quella che era la chiave per risvegliare le forze segregate? Studi recenti effettuati sullo spartito hanno dimostrato che questo può essere suonato anche al contrario, in quanto le prime note rappresentano una chiusura tipica nella prassi esecutiva dei brani liturgici. Forse sotto le note, si pensa, sia celato un testo criptato il cui significato non è purtroppo (o per fortuna?) di facile accesso.

Fonte: http://enightmare.it/lucedio

Categoria: Luoghi Misteriosi, Paranormale | Commenti (0) | Autore:

Villa Montedomini: mistero nella provincia di Ancona

venerdì, 15. novembre 2013 11:38

Castelferretti (Ancona). Si dice esista da due secoli, o forse tre. Fu la residenza estiva del Conte Ferretti, il quale ad un certo punto della sua vita dovette abbandonarla, forse per motivi economici o forse per ben altre cause. Dopo lo spaventoso incendio avvenuto nell’estate del 2001 probabilmente di origine dolosa (il quale non ha recato fortunatamente nessun danno alla villa), è stata completamente “barricata” per evitare l’accesso ai curiosi. Una rete cinge il perimetro della villa e  le porte e finestre sono state accuratamente sprangate. Sono tante le voci che gravitano attorno  questa costruzione definita da molti “Maledetta”. Il complesso si estende sulla sommità di una collina, raggiungibile tramite 222 scalini (coincidenza o …. ? ); una volta arrivati al capezzale della collina ancora 14 scalini (precisamente una biforcazione di 2 rampe da 14 scalini l’una) separano l’ignaro e curioso visitatore alla villa.

Le mura sono state coperte da scritti di ogni genere, alcuni inneggianti a Satana. Molto curiosa la scritta sul portone principale che cita: “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”. Fonti attendibili riferiscono che anche all’interno le mura sono coperte di scritte e ci sarebbero anche dei dipinti molto strani, dipinti raffiguranti macabri candelabri, candele o oggetti iniziatici. Molti dicono di aver sentito angoscianti lamenti o urla, ma nessuno ha mai visto niente di strano. Chi ci ha fornito queste informazioni, ci ha anche raccontato una sua esperienza personale riguardo ad una visita alla villa. Il nostro informatore si trovava all’interno della villa con degli amici, era un pomeriggio invernale e verso l’ora del tramonto hanno sentito dei canti provenire dal seminterrato. Naturalmente sono scappati a gambe levate lasciandosi alle spalle risposte che avrebbero potuto fare luce su questa  oscura questione. Sono tornati alla villa dopo qualche giorno e hanno notato due cose strane: una delle siepi che cinge le casa era accuratamente tagliata, e cosa più agghiacciante, a circa 4 metri dall’entrata  era sorta inspiegabilmente una palma di 2 metri. Inoltre la villa è stata più volte teatro di messe nere, ci sono stati ritrovamenti di galline  sgozzate o inchiodate al muro, e addirittura cavalli strangolati. Per quanto riguarda i sotterranei della villa, ci sono ancora molti misteri.

Si parla di un misterioso cunicolo che porterebbe alla vicina chiesa di Calstelferretti, ma nessuno ha mi avuto il coraggio di entrare nelle oscure caverne. Ultima cosa strana che abbiamo notato è il fatto che la suddetta Chiesa di Castelferretti sorge a valle della collina Montedomini ed è perfettamente allineata con la villa. Coincidenza, o entrambe le costruzioni sorgono allineate  su una delle mitiche linee energetiche (ley-lines). Il più grande nostro rammarico comunque rimane il fatto che una villa dalla simile bellezza debba essere lasciata nello stato di totale abbandono e per di più alla mercee delle continue incursioni vandaliche.

Categoria: Luoghi Misteriosi | Commenti (0) | Autore:

DiedInHouse.com: il sito che ti dice se in casa tua è morto qualcuno

mercoledì, 6. novembre 2013 15:11

Per domande come “Ma come è possibile che questa casa con 8 camere in centro costi così poco?“, ma anche “Cosa sono queste strane urla che sento ogni notte intorno alle 3.30?” o addirittura “Non ti sembra che la nostra casa sia posseduta?”, per questo insomma e molto altro (molto che potrebbe rovinare interi copioni di film e serie televisive) nasce DiedInHouse.com il primo sito efficace che ti dice chi è morto in casa tua.

Quanti si sono fatti la domanda al momento di entrare in una nuova casa, magari non di recentissima costruzione: “Chi sono stati i proprietari più antichi qua dentro?”. O peggio, sfociando nel macabro: “Sarà perito qualcuno di morte violenta”. Sino all’occulto da ‘non ci credo, però’…: “Ci saranno fantasmi qua dentro?”

Per rispondere a queste domande, è nato un sito web che permette di inquilini o proprietari di scoprire la storia della propria dimora. E’ stato lanciato nei giorni scorsi,  diedinhouse.com e il successo è stato subito molto forte con  500.000 visite. Stando a quello che riporta il sito, le persone devono solamente inserire il proprio indirizzo e scopriranno se un individuo è morto tra le pareti. Morte accidentale, violenta, suicidio: tutto verrà chiarito. Curiosità macabra? Forse, ma parliamo di fatti concreti: per un acquirente o venditore, la scoperta di tragiche morti tra le pareti può avere significative conseguenze finanziarie

Ecco quindi che per poco meno di 12 dollari, la squadra di investigatori/ghostbuster di Roy Condrey (capo di una agenzia immobiliare in South Carolina) si mette al lavoro e va sino in fondo. Indagini fatte appoggiandosi ad archivi e spulciando rapporti della  rapporti della polizia, tanto per fare qualche esempio. “Un inquilino una volta mi ha chiesto se la casa fosse infestata. Non lo sapevo, ma ho avuto l’idea di esaminare la questione”.

“Io non potrei vivere in un posto dove c’era un omicidio o un suicidio. Una morte naturale sarebbe più facile da gestire”, spiega mister Roy. Attorno a lui si muove l’interesse di cacciatori di fantasmi, ma pure di imprenditori che magari vogliono acquisire ville dove sono avvenute tragedia anche per trasformare la cosa in business.

Fonti: http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/fantasmi-case-011113.html

http://www.bonsai.tv/news/entertainment/died-in-house/

http://www.diedinhouse.com/

Categoria: Notizie di Confine, Paranormale | Commenti (0) | Autore:

Ospedale Psichiatrico di Aguscello: il “turismo” (illegale) del mistero

mercoledì, 9. ottobre 2013 13:28

Da anni sono apertamente schierato contro il “turismo illegale del mistero”, ovverosia l’ingresso furtivo (senza regolari autorizzazioni) in luoghi e strutture private al fine di documentare in maniera amatoriale la visita in un luogo “misterioso” o effettuare presunte ricerche parapsicologiche, senza il minimo protocollo operativo. Oltre che essere pratica decisamente pericolosa (molti luoghi comunemente definiti “infestati” sono spesso pericolanti o malfrequentati) essa viola il codice civile (art.614) in quanto “spedizioni” simili possono considerarsi senza dubbio vere e proprio violazioni di proprietà privata, reato sanzionato dalla legge anche con il carcere.

Non smetterò mai di ricordare agli amici che mi seguono e che seguono il sito e che magari fanno ricerca con qualche gruppo che occorrono SEMPRE regolari permessi per accedere a tali strutture (anche quando esse versano in uno stato di totale abbandono e la mancanza di recinzioni o sbarramenti agli ingressi permette un accesso immediato), che vanno accordati con i legittimi proprietari, che siano essi privati cittadini o amministrazioni locali. A questo proposito segnalo un interessante articolo che documenta molto bene questa triste “moda”, in un luogo reso celebre dalla trasmissione “Mistero”.  Ovviamente l’intento non è quello di puntare il dito contro trasmissioni o siti internet che fanno informazione riguardo il folklore e le leggende del bel paese (anche perchè è quello che faccio anche io da più di dieci anni), ma quello di sensibilizzare l’“utilizzatore finale” così da approcciarsi a questo tipo di argomenti in maniera intelligente.

Michele Morettini

Aguscello, nella casa dei satanisti I turisti dell’occulto all’ex ospedale

di Stefano Lolli

Ferrara. 8 ottobre 2013 – Libri, fotografie e video su Internet, e soprattutto una trasmissione di Italia 1 che da un paio d’anni ha contribuito ad alimentare la leggenda dell’ospedale psichiatrico infantile di Aguscello. Così ecco arrivare da tutta Italia (alla spicciolata ma in buon numero) i ‘ghost-busters’, muniti non tanto di apparecchiature sofisticate ma di telefoni cellulari e rilevatori tascabili di onde magnetici. Curiosi, ma soprattutto in grado di compiere i contorsionismi da fachiro necessari per entrare nelle palazzine diroccate. Ormai letteralmente coperte dall’edera e dai rovi; tuttavia entrare è facile. Per i ‘turisti’ ma anche per chi, negli anni, dentro l’ex ospedale (in gran parte crollato) ha cercato riparo per la notte, si è abbandonato alla droga, ha inscenato grotteschi riti pseudo-satanici. Provando magari a vedere se la giostrina e le carrucole del ‘montapasti’ girano da sole, sospinte da una misteriosa forma di magnetismo o da presenze inquietanti.

«Dove finisce la nostra storia, inizia la nostra leggenda». Alcuni caratteri sono illeggibili, ma il senso della scritta è chiaro. Come il messaggio scritto in inglese su una parete: «We are here». Noi siamo qui. Dentro le stanze diroccate dell’ex ospedale psichiatrico infantile di Aguscello. Meta di un discreto quanto continuo ‘turismo dell’occulto’; l’erba dei sentieri è battuta, a riprova del calpestio. Tra i cespugli ci sono lattine di birra, pacchetti di sigarette vuoti, persino l’incarto di un gelato; all’interno però non mancano neppure le siringhe, sparse sui gradini della scala che porta sino al terzo piano. Entrare, come mostra una ragazza di Parma – arrivata ieri pomeriggio con due amici – è agevole: basta prestare attenzione ai cocci di vetro sparsi ovunque, ed alle ragnatele. Ma anche senza essere contorsionisti, ci si infila in quelle che una volta erano le cucine dell’ospedale. La parte centrale è completamente crollata, la scala tuttavia è praticabile. Sulle pareti, scritte di ogni genere. Graffiti, frasi cariche d’odio, macchie di vernice rossa che raffigurano schizzi di sangue, ma anche svastiche, frammenti di parole d’amore, persino un ‘forza Spal’ risalente chissà a quando. C’è chi mette una data accanto al proprio nome, si risale così al ’94 ed anche a prima, ma varie visite sono più recenti. «Noi siamo venuti per curiosità, attirati dalla leggenda della giostrina che gira da sola...», sorride la ragazza indossando, sotto il cappuccio, una lampada da speleologa. L’amico chiede di spegnere i telefonini, e dallo zainetto estrae un piccolo apparecchio «che registra il magnetismo: se ci sono fantasmi, magari si scoprono le tracce del loro passaggio». Le tacche, dal verde, ad un certo punto schizzano verso il rosso. Un attimo. Un istante. Forse il bambino che di notte vagherebbe tra i cespugli del parco, forse l’iPhone rimasto acceso malgrado la raccomandazione. Forse.

Vanno e vengono, i turisti dell’occulto. Cercano la giostrina (resa celebre anche dalla trasmissione ‘Mistero’ che da un paio d’anni ha reso ancor più famoso l’ex ospedale di Aguscello), la trovano dopo un’acrobazia in questo caso da fachiri, nella seconda palazzina nascosta da una selva di rampicanti, a pochi metri dall’edificio principale. Non manca neppure una piccola cappella religiosa – qualcuno dice, mai sconsacrata – , nella quale una decina di anni fa vennero trovate le tracce, evidenti, di messe nere. Candele, scritte in quel caso blasfeme, simboli esoterici: l’allora parroco di Aguscello si adoperò per chiedere una sorveglianza un po’ più assidua delle forze dell’ordine, gli episodi non si sarebbero ripetuti. Forse. Perché non mancano i segni di fumo e di bruciature, sul pavimento e su alcune pareti.

«Dai, te lo giuro, non siamo satanisti! – scherza il ragazzo di Modena aiutando l’amica ad uscire dalla finestrella – Siamo solo curiosi di queste cose, avevamo un giorno libero e siamo venuti a Ferrara. Ma voi, comunque, ce l’avete l’autorizzazione per fare questo servizio?». Ovvio che no, e del resto a chi chiedi? «Già, come noi», saluta l’uomo scattando le ultime foto con il cellulare. Turisti per caso. O meglio, per… case (dei fantasmi).

Fonte: Il Resto del Carlino

Categoria: Paranormale, Ricerca Parapsicologica | Commenti (0) | Autore:

Il mistero della statua di Neb-Senu che si muove da sola

lunedì, 7. ottobre 2013 8:17

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=gntY6uu7ZSo[/youtube]

Il caso della statua egizia che si muoverebbe è finito su molti media britannici e sta attirando l’attenzione di eminenti studiosi. Si tratta di una raffigurazione alta 25 cm del defunto Neb-Senu risalente al 1800 avanti Cristo, che si trova all’interno di una vetrina nel museo di Manchester e secondo le immagini delle telecamere ruoterebbe su se stessa.  statua896 Jun. 26 14.19

Il Daily Telegraph ha addirittura chiesto il parere del fisico Brian Cox, secondo cui sarebbe tutto molto naturale e si tratterebbe di uno spostamento dovuto al fatto che la base di pietra della statua slitta sul vetro che la sorregge. Spostamento facilitato dalle vibrazioni dei visitatori di passaggio.

Non la pensa così l’egittologo del museo, Campbell Price. «Sono l’unico che ha la chiave della vetrina – ha detto – l’ho rimessa al suo posto ma dopo esattamente un giorno si era ancora girata. Nell’antico Egitto credevano che se la mummia fosse stata distrutta allora la statua avrebbe ospitato lo spirito del defunto e questo potrebbe causare il movimento».  Il mistero resta per ora irrisolto. Intanto però sono tanti i curiosi che si affollano attorno alla vetrina della statua viva.

Fonte: Segnidalcielo.it

Categoria: Paranormale | Commenti (0) | Autore:

Le 20 fotografie più famose di fantasmi

domenica, 6. ottobre 2013 17:27

Durante il corso dei secoli diverse leggende e storie popolari hanno raccontato la presenza di figure ultraterrene nel mondo reale. Con l’avvento della fotografia, alcune di queste testimonianze si sono tradotte in immagini inquietanti di fantasmi (più o meno reali) che appaiono fra i sali dello sviluppo della pellicola. Gli scettici considerano queste fotografie opera di buontemponi e professionisti in cerca di fama. Alcune di queste immagini lasciano ampio spazio all’interpretazione dei singoli, altre sono più esplicite, con volti, figure ed in genere personaggi materializzati in genere solo dopo lo sviluppo della foto. L’avvento delle macchine digitali sembra aver calmierato il proliferare di immagini con i fantasmi, ma lo studio di quelle precedenti e l’interpretazione delle nuove immagini non si è mai fermato. Sicuramente si tratta di una convinzione di fede, che porta ad essere o completamente scettici o credenti nei confronti dei fenomeni paranormali. Questa galleria contiene le 20 fotografie più celebri scattate nel corso dei decenni in cui persone in genere uccise in circostanze misteriose si materializzano di fronte all’obiettivo. Mentre alcune sono discretamente credibili, altre fanno sospettare fortemente l’esistenza di un plagio, a partire dagli strani soggetti che vengono fotografati (lapidi, interni di chiese etc).

Una fotografia ad un bambino. L’ospite inatteso dell’immagine è il cavaliere retrostante, e gli storici hanno spiegato che nel luogo attraverso cui la famiglia stava passando in auto ha ospitato un cimitero sino al 17° secolo.

0022 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Un omicidio commesso ed un assassino che non fu mai trovato. Sembra che qualcuno non riesca a trovare pace in questo hotel.

0026 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Questi tre personaggi sapevano che la macchina fotografica stava per scattare.

0025 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Dopo aver visto la fotografia di questo set cinematografico, è stato trovato un corpo decomposto di questo misterioso ragazzo.

0024 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Qualcuno che attraversa la strada

00201 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

La fotografia fu scattata a televisore spento, ma un’immagine è chiaramente visibile sullo schermo.

00181 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Questa foto risale al 1916. Che cos’è questo fenomeno nel cielo?

00171 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Denise Russell ha preso scattato una foto a sua nonna nel 1997 ed è rimasta scioccata quando, in seguito allo sviluppo del rullino, ha visto l’immagine di suo nonno morto dietro la donna.

00151 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Secondo l’autore di un libro sui fantasmi durante lo scatto di questa immagine nella chiesa era presente un altro fotografo, ma né lui né il suo collega hanno visto l’uomo vestito di nero presente in sacrestia.

00141 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Nel 1982, il fotografo Chris Brackley ha scattato una foto degli interni della Chiesa di San Botolph a Londra. In alto a destra si può vedere la figura di una donna. Secondo Brackley nella chiesa erano presenti solo tre persone e nessuna di loro era nel luogo in cui la figura è visibile.

00131 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

La signora Andrews stava visitando la tomba della figlia Joyce, che morì all’età di 17 anni. La Andrews non notò niente di strano quando fotografò la lapide, ma è rimasta scioccata nel momento dello sviluppo, quando ha notato un bambino seduto accanto alla tomba.

00121 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

James Courtney e Michael Meehan, i membri dell’equipaggio della petroliera Watertown, pulivano la stiva sulla rotta che va da New York al Canale di Panama, nel dicembre del 1924.  Vi fu un incidente e furono avvelenati da gas e vapori cancerogeni. Come da tradizione marinara, furono sepolti in mare. Il giorno dopo, uno dei membri dell’equipaggio vide le loro facce nelle onde a destra dell’imbarcazione. Sono apparsi in acqua per 10 secondi, e poi scomparsi. Nei giorni seguenti, gli altri membri dell’equipaggio videro spesso i volti dei morti tra le onde. Al suo arrivo a New Orleans, il capitano della nave Tracey Keys segnalò gli strani eventi ai loro datori di lavoro, che gli consigliarono di fotografare le immagini. Il Capitano Tracy acquistò una macchina fotografica e uscì in mare. Quando i volti apparvero in acqua, il capitano scattò 6 fotografie e poi chiuse la macchina fotografica nella cassaforte della nave. Quando la pellicola fu sviluppata a New York, cinque immagini non mostravano altro che acqua, ma nell’ultima si potevano vedere chiaramente i volti dei marinai morti. Il negativo fu esaminato dall’agenzia investigativa Burns per essere autenticata, ma comunque dopo il cambio dell’equipaggio della nave le facce non apparvero mai più.

00101 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Il 19 novembre del 1995 il Municipio di Vema (costruito nel 1905 nello Shropshire, in Inghilterra) bruciò. La piazza si riempì di curiosi che fotografarono l’evento, e Tony O’Rahilli scattò sul fuoco sul lato opposto della strada. In una delle foto si vede chiaramente una figura traslucida di una ragazza in piedi sulla soglia. Né O’Rahilli né altri osservatori o i vigili del fuoco si ricordano la ragazza nel fuoco. Sulla base dello studio dei documenti storici del 1677 si scoprì  che un incendio distrusse molte case di legno in città. Secondo la leggenda, una bambina di nome Dzheeyn Charm dette fuoco accidentalmente al tetto della sua casa con una candela.

00081 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Terry Ike Clanton scattò una foto del suo amico al cimitero di Buthill. Quando sviluppò la pellicola, si accorse di un uomo con il cappello scuro che si trovava in terra.

00071 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Durante una visita alla tomba di sua madre nel 1959, Mabel Chinnery fotografò il marito che la aspettava in macchina. Dopo aver sviluppato la pellicola, sia il marito che la moglie furono sorpresi nel vedere una figura sul sedile posteriore, che era la madre di Mabel.

00061 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Il sacerdote Ralph Hardy, un pensionato di White Rock nella British Columbia, scattò questa immagine poi diventata famosa nel 1966. La fotografia voleva riprendere la scala a chiocciola, ma le mani ed il corpo che vi si intravedono poco hanno a che fare con il ferro della ringhiera. Gli esperti, compresi quelli di Kodak, conclusero che la pellicola non fu in nessun modo manipolata.

00051 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Dietro un aviatore della seconda guerra mondiale si nota il volto di un altro uomo, che si ritiene essere Freddie Jackson, un meccanico aeronautico, che rimase ucciso in un incidente due giorni prima della fotografia di gruppo. Il suo funerale si tenne durante il giorno in cui fu scattata la foto. I colleghi hanno poi riconosciuto con facilità il volto del meccanico, ed hanno concluso che Jackson non aveva capito di essere morto, e decise di prendere parte alla foto di gruppo.

00041 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Nell’immagine si può vedere la figura sfocata di un uomo seduto su una sedia. Si ritiene che questo sia il fantasma di Lord Kombermere, comandante della cavalleria inglese dei primi anni del 19° secolo, morto nel 1891 a seguito un incidente a cavallo.

00031 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

La “Signora Brown” è il più famoso ritratto di un fantasma di tutti i tempi. Si tratta di Lady Dorothy, la moglie di Charles Taunshed, che era stata protagonista di una vita dissoluta e romantica prima del matrimonio. La coppia viveva a Rainham Hall, nel Norfolk, in Inghilterra, e Charles sospettò Doroty di infedeltà. La leggenda narra che la chiuse in una stanza del castello sino alla sua morte per inedia, avvenuta all’età di quarant’anni. I documenti, riportano la morte della donna nel 1726, ma gli abitanti sono sicuri che la donna fosse ancora viva negli anni seguenti. La fotografia fu scattata il 19 settembre del 1936 da due fotografi della rivista Country Life.

00021 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Una strana leggenda circonda un passaggio a livello nella zona a sud di San Antonio, in Texas. In questo luogo vi fu uno strano incidente che uccise numerosi scolari, i cui fantasmi rimasero nella zona e tutt’oggi spingono i veicoli fermi. La figlia di Andy e Debi Chesney di recente si sono recati nella zona con alcuni amici, e hanno scattato questa inquietante fotografia.

00011 TOP 25 MOST FAMOUS PHOTOS OF GHOSTS

Fonte: Vanilla Magazine

Categoria: Paranormale | Commenti (1) | Autore:

Il Castello di Montebello e il mistero di Azzurrina

giovedì, 3. ottobre 2013 15:33

A cavallo tra le Marche e l’Emilia Romagna, immerso nelle colline della Val Marecchia, si erge imponente il Castello di Montebello, di poco distante dal borgo di Torriana (Rimini). Fortilizio militare medievale, appartenne alla famiglia Malatesta fino al XV secolo, per passare poi ai conti Guidi di Bagno, tutt’ora proprietari della Rocca. Oltre che per la bellezza architettonica e l’interesse storico culturale che suscita, il castello è conosciuto in tutto il territorio Italiano per i fenomeni di presunta natura paranormale che da diversi anni a questa parte sembrano accadervi.

Ogni castello si sa ha la sua leggenda, spesso scaturita da episodi storici drammatici o addirittura cruenti; non da meno, in questo luogo si tramanda da secoli la storia della sfortunata vicenda di Guendalina Malatesta, passata alle cronache con il nome di Azzurrina. Guendalina era una radiosa fanciulla, figlia di un certo Ugolinuccio Malatesta, feudatario padrone della rocca intorno alla seconda metà del 14° secolo. Ebbe la sfortuna di nascere albina, in un tempo in cui l’ignoranza e la superstizione religiosa la facevano da padrone; in quel tempo si pensava che gli albini fossero figli del demonio e per preservare la sua incolumità si pensò di colorarle i capelli con prodotti naturali, ottenuti con resine; sfortunatamente, i suoi capelli non avendo pigmentazione non trattenevano il colore e la sola cosa che si riusciva ad ottenere era un leggero riflesso azzurro impresso nella sua chioma: da qui il nomignolo Azzurrina. Dato lo scarso successo di questo tentativo la si nascose a Montebello, costantemente protetta da guardie, in modo che nessuno potesse scoprire il suo albinismo.

La leggenda racconta che il 21 giugno 1375 (solstizio d’estate), mentre fuori imperversava un forte temporale e si combatteva una violenta battaglia, Azzurrina giocava con una palla di pezza all’interno del castello, seguita fedelmente da due guardie messe a sua scorta; il destino volle che giocando, la palla cadde nella ghiacciaia ed ella seguì il suo ruzzolare nel tentativo di recuperarla. Dopo pochi istanti si sentì un grido terrificante e la piccola fanciulla sparì nel nulla, in stanza per altro senza vie d’uscita. Secondo la leggenda, il 21 giugno di ogni anno lustro, se fuori v’è un temporale, Azzurrina tornerebbe a far sentire la sua voce tra i vari ambienti del castello. La rocca è stata riaperta al pubblico nel 1989, la prima registrazione in cui ci sono presunti riscontri paranormali fu realizzata quasi per caso dalla RAI, durante la ripresa di una trasmissione televisiva. Nell’audio della ripresa ad un certo punto i microfoni registrarono dodici rintocchi di campane (suoni non attribuibili a quelli che potevano essere prodotti dalle campane delle chiese vicine) e sul finire della registrazione si udì un forte rumore ripetitivo, simile ad un battito cardiaco e il lamento di una bambina che sembra piangere.

Ovviamente questo episodio attirò l’attenzione di media e ricercatori, che vollero approfondire la fenomenologia che sembrava prodursi in maniera spontanea all’interno della rocca di Montebello. Sempre nel giorno del solstizio d’estate furono effettuate altre registrazioni: nel 1995 dal CSP e nel 2000 dal ricercatore Daniele Gullà con il Laboratorio di Biopsicocibernetica di Bologna; anche in questi casi i risultati degli esperimenti psicofonici furono sbalorditivi; nella prima si acquisì un grido di bambina mentre in quella del 2000 si registrò dei vocalizzi che sembrano proferire distintamente la parola “mamma” per ben tre volte. Nel 2003 Gullà e il Laboratorio vollero provare ad effettuare una registrazione fuori anno lustro e  con notevole stupore, gli esiti delle indagini furono molto interessanti: una telecamera ad infrarossi piazzata nel vano di Azzurrina riprese quella che sembrò essere un’anomalia energetica di forma sferica e le registrazioni acquisirono di nuovo un suono simile a quello di un battito cardiaco, un urlo “agghiacciante” e sul finire un colpo secco.

Molto interessante è stata la ricerca del 2010 condotta da Daniele Gullà e dal ricercatore indipendente, fotografo e sensitivo Mattia Mascagni. Quest’ultimo in una sala del castello scattò una foto quasi incredibile: nello scatto si apre quello che sembra essere un “portale”, del tutto estraneo al contesto fotografico, dove al suo interno si può osservare quasi distintamente il profilo di una bambina vestita con abiti medievali. La foto, oltre che essere analizzata dall’esperto ricercatore e tecnico biometrico Daniele Gullà, fù periziata da un laboratorio forense che ne dichiarò l’autenticità ed escluse che l’elemento “extra” comparso potesse essere frutto di elaborazioni o manipolazioni grafiche. Tra l’aprile e il maggio di questo anno una troupe della Cabiria Film & Production, capitanata dal regista Giacomo Franciosa e dall’organizzatore generale Everlyn Fazzini, è rimasta 15 giorni dentro il Castello per girare le scene del lungometraggio “Il Castello di Azzurrina”. Il film, scritto da Giacomo Franciosa, con la collaborazione di Ernesto Siciliano e Sergio Tiboni, inaugura il genere reality-horror. Le riprese del film sono state accompagnate da vere e proprie ricerche parapsicologiche condotte dal gruppo di ricercatori indipendenti Iperlab e dal ricercatore indipendente Mattia Mascagni. In attesa di vedere sia il film che gli esiti delle nuove indagini al castello, non ci resta che entrare nel vivo di questi affascinanti misteri, andando a visitare il Castello di Azzurrina, magari in una delle visite guidate notturne.

Categoria: Luoghi Misteriosi, Paranormale, Ricerca Parapsicologica | Commenti (0) | Autore:

Storia dei Cerchi nel Grano di Leonardo Dragoni

lunedì, 16. settembre 2013 16:26

Le Origini

Il 15 agosto del 1980, il “Wiltshire Times” pubblicò per la prima volta una fotografia di un cerchio nel grano (crop circle). Da allora sono passati trentatré anni, pregni di dibattiti, trasmissioni televisive, pubblicazioni di articoli, libri, film, perfino interrogazioni parlamentari, aventi ad oggetto questo mistero. Possiamo dunque asserire che la questione dei cerchi ha oggi una sua innegabile e corposa dimensione storica. Eppure non è mai stata raccontata in modo fattuale e sistematico. Questo testo effettua un’analisi rigorosa dei fatti e degli eventi intercorsi da quel   ferragosto   di   trentatré   anni   fa,   collocandoli all’interno del loro contesto, svelandone i retroscena e facendo luce sui dettagli rimasti oscuri o sconosciuti, indagando il background emotivo e sociale in cui si sono sviluppate le vicende ed i personaggi che ne furono protagonisti. Si tratta di uno studio sistematico e razionale del fenomeno dei cerchi, in cui – grazie ad un approccio storico, metodico, scientifico – saranno i fatti stessi a parlare. Si addiviene così ad una ricomposizione cronologica di dati e fatti in precedenza non sufficientemente organizzati e  non adeguatamente raccontati o documentati. È un’indagine scientifica, basata sul complesso reperimento di documentazione originaria, specialistica e qualificata. Una indagine il cui fine è quello di giungere ad una ricostruzione storiografica esaustiva e onesta, puntuale e attendibile, che possa costituire il fondamento di qualsiasi successivo giudizio e di qualsiasi  analisi  concettuale  o  speculativa.  Distante  dal  superficiale sensazionalismo mediatico da cui è solitamente pervasa questa tematica, il presente volume è da considerarsi propedeutico per chiunque voglia approcciare seriamente alla conoscenza dei cerchi nel grano.

prefazione di Francesco Grassi.

232 pagine con inserti a colori.

Prezzo suggerito: 15 euro cartaceo, 5,99 euro pdf

ISBN 9788891118837, YCP Agosto 2013,  Leonardo Dragoni@2013

Leonardo Dragoni, dottore in scienze politiche, ha conseguito due master in discipline umanistico-sociali.  Da  sempre  appassionato  del  fenomeno  dei  cerchi  nel  grano, nel  2005  ha fondato (e tutt’ora dirige) il sito “cropfiles.it”, specializzato sul tema dei cerchi nel grano e punto di riferimento per la casistica di tutti i crop circles italiani dalle origini a oggi. L’autore ha visitato personalmente diverse formazioni apparse in Italia, ha avuto collaborazioni professionali con importanti ricercatori e gruppi di ricerca qualificati, e con riviste nazionali e internazionali di settore. Vanta infine al suo attivo articoli e pubblicazioni online e su noti magazines e periodici, numerose ricerche,  interviste,  studi  e approfondimenti  inerenti  questa tematica. Nel  2011 ha pubblicato  il  saggio  “La  verità  sui  cerchi  nel  grano.  Tesi  e  confutazioni  di  un  fenomeno discutibile”.

Info: http://www.cropfiles.it/storiadeicerchinelgrano.html

Trailer: http://youtu.be/NPNPSTogkgQ

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Categoria: Crop Circles | Commenti (0) | Autore: