Un vulcano ciclopico minaccia l’area del Tirreno

Una massa enorme di magma sottomarino a 150 chilometri dalle coste della Campania

Il vulcanologo Boschi: “Può eruttare da un momento all’altro”: seguirebbero terremoti, tsunami ed un inferno di fuoco

Secondo il “Corriere della Sera” di oggi ci sono inquietanti novità nella preoccupante vicenda, già di per sé misconosciuta e taciuta, del Marsili, un gigantesco vulcano sommerso nel mar Tirreno. Secondo recenti rilevamenti effettuati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (il famoso Cnr) e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (presieduto da Enzo Boschi), la situazione si sta deteriorando. Le pareti del vulcano sarebbero interessate da un’estrema fragilità, e c’è il rischio che collassino. Già solo questo provocherebbe un terremoto di notevoli dimensioni che colpirebbe Napoli, le isole del golfo e l’area flegrea; quindi seguirebbe un’onda anomala, uno tsunami ciclopico che travolgerebbe le coste tirreniche dell’Italia meridionale. Ma il vero disastro arriverebbe dalla liberazione di un’enorme massa di magma che letteralmente sobbolle sotto il fondale marino e rappresenta una minaccia da anni nota al mondo scientifico e della quale non si parla quasi mai: sarebbe un cataclisma colossale, epocale, infernale, che coinvolgerebbe l’intero bacino del Mediterraneo e, di riflesso, Europa, Africa e Medio Oriente. Il vulcano è situato a 150 chilometri dalle coste della Campania, sorge dagli abissi marini ed è alto tremila metri, tutti sommersi: infatti la vetta è a 450 metri sotto il livello del mare. La base è lunga settanta chilometri e larga trenta, per una superficie, perciò, di 210 chilometri quadrati. Si è formata, quindi, una camera magmatica gigantesca: una massa di fuoco in continuazione ebollizione e su cui centinaia di migliaia di persone (tra le quali io) stanno praticamente sedute sopra.

La cosa che più mi colpisce è il tono usato da Enzo Boschi: il geologo probabilmente più famoso d’Italia, un’autorità in materia, ha sempre usato toni pacati e tranquillizzanti, com’è nel modo di fare della scienza. Ebbene, stavolta ha incredibilmente dichiarato al “Corriere della Sera”: “Potrebbe accadere anche domani. Le ultime indagini compiute dicono che l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili. Inoltre abbiamo misurato la camera di magma che si è formata negli ultimi anni ed è di grandi dimensioni. Tutto ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe eruttare all’improvviso”.

L’articolo del “Corriere”, benché in una versione leggermente diversa rispetto all’edizione cartacea, è leggibile on line QUI.

Fonte: http://blog.libero.it/massimocoppa/8625901.html

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Data: venerdì, 29. aprile 2011 13:55
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