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Terremoto in Emilia Romagna e allineamenti planetari del 20 maggio 2012

domenica, 20. maggio 2012 5:06

Terremoto in centro italia e relazione con l’allineamento planetario tra Pleiadi, il Sole e la Terra

Magari sarà l’ennesima coincidenza, ma risulta quantomeno curioso che questa notte, 20 maggio 2012 alle 4.05 si sia verificata una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.9 in emilia romagna, avvertita in tutto il centro Italia. Si perchè il 20 maggio 2012 non è un giorno qualsiasi, vi è un raro evento astronomico che vede l’allinearsi delle Pleiadi con il sole e la nostra terra. Viene subito da pensare se Raffaele Bendandi, il sismologo “eretico”, non abbia centrato in pieno – con le sue teorie – quello che gli studiosi da anni non riescono a fare: poter prevedere sia in termini temporali che spaziali un evento sismico.

20 Maggio 2012: l’allineamento planetario

Una data che appare chiara, nello scorrere del tempo ciclico del calendario maya, è il 20 maggio 2012, il giorno in cui si allineeranno le Pleiadi, il Sole e la Terra. In contemporanea, ci sarà un’eclissi di Sole: la stessa avrà luogo sullo zenith della piramide di Chichén Itzá, eretta di onore di Kukulkan, venerato dai Maya e del quale gli stessi attendevano il ritorno.
Eclissi anulare di Sole
Potrebbe trattarsi di pura coincidenza, se questa teoria non fosse supportata da una serie di pittogrammi formatisi a partire dal 2000 ed evocanti dei raffinati simbolismi maya di netto riferimento al 2012. Pittogrammi simili, che avevano fatto la loro comparsa già in anni precedenti, avevano fornito informazioni inerenti il codice Dresda, e prima ancora notizie sulla geometria sacra. Il bellissimo pittogramma comparso il 9 agosto 2005, invece, fornisce informazioni dettagliate in merito al giorno 0, identificabile con il 20 maggio 2012, e all’ultimo ciclo di Venere, in passaggio davanti al Sole per l’ultima volta durante la Quinta Era, nel giugno 2012. Il 2 agosto del 2004, un altro glifo aveva mostrato il calendario maya del lungo computo, il Sole nel quale ci troviamo, e la ciclicità del tempo, con la sua dualità di vita e morte. Molti anni fa i Maya, dalla civiltà cosmopolita che erano diventati, in seguito a sanguinose battaglie e repressioni, furono letteralmente estirpati dalla loro terra, e quelli che vi sopravvivono ancora oggi sono i pochi rappresentanti di un popolo evoluto. Gli stessi indigeni, secondo antiche leggende, rimasero sulla Terra, in attesa di una “resurrezione” che si sarebbe verificata al tramonto del quinto Sole, il 21 dicembre 2012. In quel giorno, il loro Dio, Kukulkan, si sarebbe manifestato nuovamente sulla Terra, introducendoci alla nuova era, la sesta, la cui data d’inizio è il sabato 22 dicembre 2012, in contemporanea ad un cambiamento nelle coscienze collettive. Il nostro Sole avrebbe “parlato”, secondo i Maya, manifestando la sua massima potenza con un’attività talmente intensa da influenzare la civiltà umana e l’intero pianeta.
Raffaele Bendandi

Si possono prevedere  i terremoti? Bendandi diceva di essere in grado di prevedere le scosse di terremoto – Raffaele Bendandi, detto anche l’uomo dei terremoti, nacque a Faenza il 17 ottobre 1893.Bendandi diceva di aver scoperto come si producono i terremoti e disse di saper predire una scossa di terremoto.

Nacque da un’umile famiglia nel quartiere tradizionalmente denominato Filanda Vecchia, che non potè permettergli di andare avanti con gli studi superiori (ultimò le scuole elementari, un corso di specializzazione per il disegno tecnico e fece l’apprendista da un orologiaio); ciononostante all’età di 10 anni era già appassionato di astronomia e geofisica, tanto da costruirsi da solo un telescopio ed alcuni giroscopi (in effetti lui era uno scultore di legno per professione). In seguito al terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, si appassionò ai terremoti, e riuscì, secondo lui, anche a predirli. Dopo l’esperienza come apprendista presso un orologiaio, si iscrisse ad una Scuola d’Arte, per divenire un intagliatore di candelabri e statue sacre, nell’Emilia. Durante la Grande Guerra servì come meccanico in una squadriglia aerea. Si può definire il Bendandi come un ricercatore autodidatta, che nel 1920 formulò la propria teoria «sismogenica».

La sua teoria ha origine in una passeggiata lungo il bagnasciuga, mentre prestava servizio di guardia durante la sua naja: lui nel 1919 intuisce che la crosta terrestre, così come le maree, è soggetta agli effetti di attrazione gravitazione della Luna. La sua teoria per la previsione dei terremoti (mai riconosciuta dalla comunità scientifica) era infatti basata sul fatto che la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sono la causa dei movimenti della crosta terrestre, che effettivamente rigonfia, deforma e fa pulsare la crosta terrestre, con tempi e ritmi dipendenti dalla posizione dei corpi celesti. Andò avanti con i suoi studi anche sfruttando una sorta di mini laboratorio posto in una profonda grotta dell’Appennino tosco-romagnolo.

Una sua prima involontaria previsione la fece per il terremoto della Marsica il 13 gennaio 1915, quando si accorse che il 27 ottobre dell’anno precedente aveva lasciato un appunto al riguardo.

Fino ad allora erano in pochi a credere alle sue teorie; il 23 novembre 1923 davanti al notaio di Faenza decise di far scrivere una sua previsione: il 2 gennaio 1924 si verificherà un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò, ma due giorni dopo. Ciononostante il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo Colui che prevede i terremoti; la sua fama così crebbe anche a livello internazionale. Nei suoi studi si occupò anche di astronomia, geofisica, magnetica, studi cosmici e atmosferici, e della radioattività atmosferica in relazione a scopi atomici.Oltre ai suoi personali, la sua principale attività era quella di falegname; grazie a questa attività costruì e riuscì a vendere alcuni suoi modelli di sismografi, anche in America. Riuscì nel suo piccolo a dotarsi anche di una piccola biblioteca scientifica.

Durante il periodo fascista, precisamente nel 1927 dapprima fu nominato da Mussolini Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, ma poi venne diffidato dal pubblicare ulteriori previsioni sui terremoti in Italia, pena l’esilio; in realtà egli continuò a farlo, ma su altri giornali americani.

Dopo averlo studiato a fondo, nel 1931 Bendandi affida all’Accademia Pontificia il metodo da lui scoperto per interpretare il ciclo undecennale del Sole, e nel seguito riesce autofinanziandosi a pubblicare “Un principio fondamentale dell’Universo”, dove descrive la sua precedente scoperta.

Durante la sua vita, precisamente nel 1959, Bendandi scoprì anche un nuovo pianeta all’interno del sistema solare tra Mercurio ed il Sole, cui diede il nome della sua città natale, Faenza.

Solo successivamente, nel 1972 l’astronomo americano Wood e nel 1976 l’astronomo inglese Smith portarono avanti il metodo elaborato dal Bendandi per la previsione dei movimenti tellurici, andando a migliorarne l’analisi ed i risultati.

Anche il terremoto del Friuli nel 1976 fu previsto dalla sua teoria; inutilmente lui cercò di avvisare le autorità competenti, le quali lo trattarono come un ciarlatano.

Venne trovato morto, forse per cause misteriose, il 3 novembre 1979, nella sua casa-osservatorio in via Manara 17 di Faenza.

Una curiosa centuria di Nostradamus

“Giorno 20 del Toro la terra tremerà così forte, che l’aria, terra e il cielo si oscureranno e i serpenti infedeli verranno sopraffatti da Dio “-“grandi e improvvise inondazioni non permetteranno di trovare luoghi o terre sulle quali rifugiarsi,perche’ l’onda raggiungerà il Fesulano olimpico “

Altri eventi sismici rilevanti del 20 maggio 2012

TOKYO – Un forte terremoto di magnitudo 6.2 é stato registrato nel nordest del Giappone alle 16.20 locali (9.20 in Italia) con epicentro nelle acque del Pacifico, a 150 km dalla prefettura di Iwate e nella stessa area dove si era verificato il devastante sisma/tsunami dell’11 marzo 2011. La Japan Meteorological Agency (Jma) ha escluso il rischio maremoto, precisando che “anche se vi possono essere lievi modifiche del livello del mare nelle regioni costiere, questo sisma non ha causato alcun danno al Giappone”.La scossa, di intensita’ 3 sulla scala nipponica di rilevazione massima di 7, e’ stata avvertita in modo netto nelle prefetture di Iwate, Miyagi e Yamagata, e lungo un tratto di costa di circa 1.000 km: da Nemuro, la citta’ piu’ a nordest dell’isola settentrionale di Hokkaido, fino a Tokyo e nelle zone piu’ immediatamente a sud. Secondo le spiegazioni piu’ accreditate, il sisma altro non sarebbe che l’effetto di un fenomeno di assestamento legato al sisma/tsunami dell’11 marzo 2011 che, come rimarcato dagli esperti della stessa Jma, potrebbe durare due anni o anche piu’.

Fonti: http://terrarealtime.blogspot.it/2012/04/20-maggio-2012-il-giorno-in-cui-si_30.html
http://www.abruzzo24ore.tv/news/Raffaele-Bendandi-l-uomo-che-prevedeva-i-terremoti/12934.htm
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/05/20/Terremoti-Giappone-scossa-6-2-nordest_6899227.html

Categoria: 2012, Misteri, Notizie di Confine | Commenti (0) | Autor:

Chi ha paura del terremoto dell’11 maggio 2011 a Roma?

martedì, 10. maggio 2011 9:10

Riportiamo il resocondo di una interessante conferenza promossa dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il 9 maggio 2011, avente come tema le teorie di Raffaele Bendandi e la leggenda metropolitana sul prossimo devastante sisma a Roma. Ringraziamo l’Ufficio Stampa dell’ INGV per la gentile segnalazione.

Resoconto conferenza stampa dal titolo: “Chi ha paura del terremoto dell’11 maggio 2011 a Roma?”

Domanda: Da dove nasce la data dell’11 maggio 2011 se nelle carte di Bendandi non esiste?
Probabile risposta: “Il Sole dentro i venti gradi del Toro così forte la Terra trema, il grande teatro riempito crollerà, l’aria, cielo e terra, oscurati e turbati, quando l’infedele Dio e i santi invocherà”. Così scriveva Nostradamus in una delle sue controverse centurie e molti hanno attribuito a questi versi la previsione di un terribile sisma nella capitale. I venti gradi del Toro (21 aprile-20 maggio) corrispondono esattamente all’11 maggio e il “grande teatro” sarebbe dunque il Colosseo.

La diceria del terremoto a Roma dell’11 maggio 2011, sfrondata da ogni aspetto irrazionale, è diventata un’occasione di studio e di divulgazione sismologica. Questo il senso dell’incontro con la stampa promosso dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) stamane presso la sede cittadina dell’Ente scientifico in via XXIV Maggio n. 46, in cui i ricercatori Concetta Nostro (fisico), Alessandro Amato (Dirigente di Ricerca) e Giulio Selvaggi (Direttore del Centro Nazionale Terremoti – CNT) hanno chiarito i termini dell’improbabile previsione. L’origine della profezia relativa al terremoto dell’11 p.v. viene attribuita allo studioso autodidatta faentino Raffaele Bendandi ma, ha sottolineato il sismologo Amato,  fra le sue carte custodite presso l’Osservatorio di Faenza,  – e nelle settimane scorse oggetto di studio  da parte dello storico della sismologia Graziano  Ferrari (INGV), non c’è nessuna traccia di questo evento. Di certo Raffaele Bendandi era un sostenitore delle ipotesi secondo cui gli allineamenti planetari possono scatenare dei terremoti là dove si accumulano tensioni geodinamiche nella crosta terrestre. Dunque è probabile, ha proseguito Amato, che qualcuno abbia associato queste credenze di Bendandi al fatto che nei prossimi giorni ci sarà un, sia pure non perfetto, allineamento planetario tra Giove, Venere, Marte, Mercurio, Saturno e la Terra. Tuttavia un’ analisi statistica sui precedenti allineamenti planetari dimostra l’inconsistenza di questa ipotesi.

Per la strada della prevenzione  sismica, attualissima dunque è la riflessione fatta più di un secolo fa dal grande sismologo Giuseppe Mercalli, (l’ideatore della scala empirica per misurare l’intensità dei terremoti), il quale disse: possiamo dire dove si verificheranno i futuri terremoti in Italia, quali sono le regioni più a rischio, ma non quando. E, l’attualità di questa affermazione, è stata illustrata dai ricercatori dell’INGV, con l’illustrazione della versione più aggiornata della mappa della pericolosità sismica in Italia, dalla quale si evince che in pratica tutta la catena appenninica , la spina dorsale dell’Italia, è sede di forti terremoti.

L’unico modo per difendersi dai sismi, hanno spiegato gli studiosi dell’INGV è affidato alla prevenzione, ed  è prioritario in Italia sviluppare quel progetto di consolidamento del patrimonio edilizio, a partire dagli edifici sensibili (ospedali, scuole, prefetture…) che è stato annunciato più volte dai governi ma mai realizzato, eccetto per la Legge n.77 del 24 giugno 2009 (è la conversione di un decreto legge del 28 aprile 09 che dice: “recante misure urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”), dove  sono stati stanziati circa un miliardo nei sette anni che vanno dal 2010 al 2016.

L’importante è cominciare e in fretta, dicono gli esperti.

Oggi nei Paesi più sviluppati, cioè quelli che hanno adottato politiche di prevenzione, la percentuale delle vittime è di un ordine di grandezza inferiore a quello dei Paesi in via di sviluppo. L’Italia purtroppo si avvicina di più a quei Paesi in via di sviluppo sotto il profilo della vulnerabilità sismica.

Ma c’è anche un modo positivo di affrontare la giornata del rischio sismico virtuale, che l’INGV ha voluto chiamare  “Open day” della sismologia. Come ha spiegato Concetta Nostro, l’ INGV aprirà le sue porte a tutti i cittadini romani che potranno discutere con i sismologi, assistere a dimostrazioni didattiche che spiegano come nasce un terremoto e quali effetti ha sul territorio e sulle opere civili, guardare  filmati su questi temi, visitare la sala sismica dove si registrano, istante per istante, i terremoti in corso (oltre 30 al giorno in Italia e nel Mondo) .

L’11 maggio dunque appuntamento  con la cultura sismica all’INGV in via di Vigna Murata, 605.

Chi non potrà venire in sede, potrà seguire le attività sul Canale YouTube  INGVTerremoti o ascoltare gli aggiornamenti sul Canale INGV sul Social Media www.Freerumble.com

Sonia Topazio (Capo Ufficio Stampa INGV)

Categoria: Scienza | Commenti (0) | Autor:

Terremoto a Roma – impossibile prevederlo

martedì, 19. aprile 2011 21:14

ROMA –  Non c’e’ nessun elemento scientificamente fondato per dire che a Roma ci sara’ un terremoto il prossimo 11 maggio. In generale, anche se tutta l’Italia e’ a rischio sismico, ”Roma ha una pericolosita’ sismica modesta”: cosi’ i sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) rispondono alle tante domande che stanno ricevendo in questi giorni sulla previsione del terremoto dell’11 maggio a Roma. D’altro canto, rilevano, dall’analisi delle carte di Raffaele Bendandi (l’autodidatta, morto nel ’79 e vissuto a Faenza, al quale la previsione e’ stata attribuita) ”non emerge nessuna previsione di un eventuale sisma a Roma per l’11 maggio di quest’anno”. ”Roma – spiegano gli esperti dell’Ingv – e’ ubicata piuttosto ai margini della zona a maggiore sismicita’ della penisola e quindi ha una pericolosita’ sismica modesta. A parte piccoli terremoti locali molto rari, risente dei terremoti dell’Appennino centrale e di quelli dei Colli Albani, che sono meno forti”.

Va detto comunque, aggiungono, che ”la probabilita’ che avvenga un forte terremoto in Italia centrale in un qualunque giorno dell’anno e’ bassa, ma non e’ nulla”. E’ solo una credenza popolare quella secondo cui Roma non e’ a rischio di terremoti per il suo sottosuolo e’ pieno di cavita’: ha origine da antiche teorie di Aristotele e Plinio il Vecchio, secondo cui i terremoti erano causati dai gas sotterranei e che le cavita’ nel sottosuolo di Roma lasciassero uscire i gas all’esterno allentando la pressione. Altrettanto aleatori sono i principi su cui si basa la teoria di Bendandi, costruita su presunte forze generate dagli allineamenti di pianeti, Sole e Luna. Lo stesso Ingv sta collaborando alla sistemazione dei numerosi appunti di Bendandi (non ha mai pubblicato le sue teorie su riviste scientifiche) in collaborazione con l’istituzione culturale ”La Bendandiana”.

Prevedere i terremoti sulla base dei movimenti degli astri, osserva l’Ingv, non ha basi scientifiche perche’ ”le forze causate dai corpi celesti sulla Terra sono piccole rispetto alle forze interne, quelle determinate dallo spostamento delle placche”. Ad oggi, infine, ”non e’ possible prevedere i terremoti” perche’ la complessita’ dei fenomeni che li generano non lo permette. ”Si possono pero’ fare delle previsioni probabilistiche, cioe’ si puo’ stimare la probabilita’ che si verifichi un terremoto di una certa magnitudo, in un determinato intervallo di tempo e in una certa area”.

Segnaliamo un video interessante:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=DU1D4EZ3548[/youtube]

Giuliani: il sisma dell’11 maggio 2011 previsto nel centro Italia da Bendandi

Fonte:  http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2011/04/18/visualizza_new.html_900442132.html

Forum: http://www.daltramontoallalba.it/public/forum/viewtopic.php?f=7&t=3801

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Categoria: Notizie di Confine | Commenti (0) | Autor: