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Il Libro Perduto del Dio Enki
Zecharia Sitchin

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Il Dodicesimo Pianeta - epilogo
a cura di Filippo Cozzatelli

I Nefilim introdussero un intermediario tra loro stessi e gli umani, un “sovrano” sulla Terra, un essere umano che aveva il compito di assicurare agli dèi i servigi degli uomini e di far arrivare al popolo gli insegnamenti e le leggi degli dèi. Sia i testi sumerici che accadici affermano che i Nefilim fecero ricostruire le città nell’esatto punto e con la stessa pianta che avevano prima del Diluvio, aiutando gli umani a costruire la prima città regale dell’umanità: Kish. La Tavola della Nazioni parla della diffusione del genere umano, le sue terre e i suoi regni, rapportandola alla divisione dell’umanità in tre rami, dopo il Diluvio. I tre popoli (discendenti dai tre figli di Noè) erano quelli che abitavano in Mesopotamia, in Africa e parte dell’Arabia e gli indoeuropei stanziati in Asia Minore, Iran, India, ed Europa. Oggi è accertato che una civiltà decisamente avanzata, con grandi città, si formò circa mille anni dopo la civiltà sumerica nella valle dell’Indo; testimonianze scritte e prove archeologiche attestano gli stretti legami culturali ed economici tra queste due civiltà, anzi, quasi tutti gli studiosi sono ormai convinti che la civiltà del Nilo e dell’Indo non solo erano legate all’antica civiltà mesopotamica, ma addirittura derivavano da questa.

Si è scoperto che le piramidi, sotto una copertura di pietra, non erano altro che “simulazioni” degli ziggurat mesopotamici e vi è ragione di credere che l’ingegnoso architetto che le progettò fosse un sumerico venerato come un dio. L’antico nome con cui gli Egizi chiamavano il loro territorio era “Terra alzata”, perché, in origine, quando “un dio molto potente arrivò nei tempi antichi” , trovò la loro terra sepolta sotto una coltre di acqua e fango; “alzando” letteralmente l’Egitto dallo strato d’acqua fece una grandiosa opera di bonifica. Si può dimostrare che questo dio antico altri non era che Enki, il “capo ingegnere” dei Nefilim. Quanto ai popoli della valle dell’Indo è certo che venerassero il numero dodici come supremo numero divino, raffiguravano i loro dèi come esseri umani con le corna (come i Sumeri) ed adoravano il simbolo della croce, il segno cioè del Dodicesimo Pianeta. Fin dal 1852 il reverendo Charles Foster (The One Primeval Language) dimostrò che tutte le lingue antiche fino a quel momento decifrate, compreso l’antico cinese e altre lingue dell’Estremo Oriente, derivavano da un’unica fonte, il sumerico. Dal III millennio a.C. in poi i vari discendenti degli dèi, compresi gli umani di discendenza divina, aumentano i loro scontri creando con il tempo una sovranità territoriale diretta degli stessi dèi. Con la proliferazione di popoli, stati, città e villaggi fu necessario trovare il modo di ricordare a ogni popolo qual era il suo particolare dio, il suo signore. La soluzione fu quella di fondare più luoghi di culto, collocando in ognuno il simbolo e le immagini degli dèi “giusti”. Era cosi cominciata l’era del paganesimo.

Oltre alle tre già citate terre, ce ne era un’altra, la quarta, che era “sacra” e dedicata ai soli dèi, dove nessuno si poteva avvicinare senza autorizzazione, questa regione si chiamava TIL.MUN (letteralmente, “il luogo dei missili”) ed era dove i Nefilim avevano ricostruito la base spaziale dopo che quella di Sippar era stata spazzata via dal Diluvio. Leggende antiche, ma anche avvenimenti storicamente accertati, richiamano gli incessanti sforzi dell’uomo per “raggiungere quella terra”, trovare la “pianta della vita”, ottenere la beatitudine eterna tra gli dèi del Cielo e della Terra. Questo desiderio è il fulcro di tutte le religioni che affondano le loro radici a Sumer: la speranza che, come premio per una vita vissuta all’insegna della giustizia e della rettitudine, vi sia un aldilà in una divina “dimora celeste”. Dove si trova questa terra? La risposta implica altre domande…

Si è venuti in contatto con i Nefilim altre volte?
Che cosa succederà quando si ripresenteranno?

E se davvero i Nefilim furono gli “dèi” che “crearono” l’uomo sulla Terra, fu soltanto l’evoluzione, là sul Dodicesimo Pianeta, a creare i Nefilim?

 BIBLIOGRAFIA

·Il Pianeta degli Dèi” – Anno 2006- Edizioni Piemme
· “La storia volume 1” – Anno 2007- Edizioni Mondatori

WEBGRAFIA

www.paleontologiaumana.it
www.acam.it
www.edicolaweb.net

CAPITOLI ARTICOLO

Prefazione - Zecharia Sitchin - Origini sull'Uomo - I Sumeri - I Nefilim o Anunnaki
Nibiru e la formazione della terra - La creazione dell'Uomo - Il Diluvio e il destino degli Uomini
Epilogo - Prove a sostegno - Orbita Incrociata