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Il Pianeta degli Dei
Zecharia Sitchin

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Il Dodicesimo Pianeta - i sumeri
a cura di Filippo Cozzatelli

Foto della dea Ishtar, la foto della statuetta di UbaidOrmai abbiamo molte testimonianze scritte del mondo sumerico che evidenziano l’importanza e l’influenza su altre civiltŕ: a livello architettonico (ziggurat), l’invenzione della scrittura (anche l’alfabeto greco, dal quale deriva anche il latino, proveniva dal Medio Oriente, gli storici greci scrissero che un fenicio di nome Kadmus portň loro l’alfabeto, che comprendeva lo stesso numero di lettere, nel medesimo ordine, di quello ebraico. Fu il poeta Simonie di Ceo ad aumentare il numero a 26 nel V secolo a.C.), le prime operazioni di chirurgia, i primi testi dettagliatissimi di terapie e diagnosi (č evidente che non si affidavano a magie o stregonerie), i primi farmaci, l’agricoltura, le prime scuole (ci sono ritrovamenti di veri e propri edifici scolastici), le prime leggi, la musica e addirittura l’invenzione della stampa utilizzando caratteri mobili. Ma era il loro avanzato sistema matematico che consentě la crescita e lo sviluppo cosi imponente della loro civiltŕ. Il sistema numerico, chiamato sessagesimale, si fondava su due numeri: il”terreno” 10 e il “ celestiale” 6, che insieme formavano la figura base di 60. Questo sistema, piů sofisticato di quelli adottati da Greci e Romani, permetteva di effettuare divisioni e moltiplicazioni anche per milioni, di calcolare radici quadrate o elevare i numeri a diverse potenze; ma soprattutto introdusse il concetto di localizzazione del numero ( in quello decimale un 2 puň essere 2 o 20 o 200, nello stesso modo un 2 sumerico poteva indicare 2 o 120 ecc.). Nella vita di ogni giorno possiamo trovare tracce della matematica sumerica: la circonferenza č 360°, il piede sono 12 once, il concetto di dozzina.

Ma come avvenne che dopo centinaia, migliaia e persino milioni di anni di lento e faticoso sviluppo umano, le cose cambiarono all’improvviso trasformando dei nomadi primitivi dediti alla caccia e alla raccolta di semi e frutti, in agricoltori stanziali in costruttori, matematici, medici, astronomi ecc…? I Sumeri avevano la risposta:<<Tutto ciň che appare bello lo abbiamo fatto per grazia degli dči>>. E’ ormai certo che gli antichi dči dei sumeri (divini ed umani al tempo stesso) fossero gli stessi dei Greci, Ariani, Ittiti, Hurriti, Cananei, Egizi e Amorriti, inseriti in un pantheon o circolo di dodici divinitŕ. I Grandi Dči facenti parte del pantheon erano tutti imparentati l’uno con l’altro, e cosi, tolte le innumerevoli figure minori, emerge un gruppo molto ristretto e coeso, nel quale ciascuno aveva un ruolo molto preciso, poteri e responsabilitŕ ben definite.

I Sumeri credevano anzitutto in divinitŕ “dei cieli” come Apsu, Tiamat, Anshar, Kinshar, che esistevano “prima che le cose fossero create” e che, per quanto sappiamo dalle fonti di cui disponiamo, non erano mai apparse sulla terra. Se guardiamo questi “dči” che esistevano prima della creazione della Terra, notiamo che corrispondono ai corpi celesti che formano il nostro sistema solare, ma questi miti sono in realtŕ concetti cosmologici ben precisi riguardanti la creazione del nostro sistema solare. Sotto ai Grandi Dči c’erano gli “Dči del cielo e della terra”, essi erano davvero potenti, capaci di imprese che andavano al di lŕ dell’abilitŕ e della comprensione umana, eppure avevano un aspetto umano e non solo, mangiavano, bevevano ed avevano tutta la gamma di sentimenti umani. Questo gruppo principale č una sorta di famiglia divina, strettamente legata ma anche aspramente divisa.

Il capo si chiama AN (o ANU, nei testi assiro-babilonesi), č il grande padre degli dči, il loro re, il suo dominio erano i cieli e li si trovava la sua dimora, il suo simbolo č una stella. Poteva acconsentire ad altri dči, ed a volte umani, di fargli visita.( Nell’Antico Testamento si hanno “echi” di questa credenza, quando si parla dell’ascesa al cielo di Enoch e del profeta Elia). La sua consorte era ANTU. La seconda divitŕ piů potente era EN.LIL, che significava “signore dello spazio aereo”, era il figlio maggiore di Anu che in epoca antichissima discese sulla terra diventando cosi il principale Dio del Cielo e della Terra. Sua moglie era NIN.LI. Il terzo grande Dio di Sumer era un altro figlio di Anu ed aveva due nomi: E.A. (“casa-acqua”) ed EN.KI. Era il signore dei mari e degli oceani e come suo fratello discese sulla terra dal cielo e fondň nel suo territorio (vicino al Golfo Persico al tempo territorio molto paludoso) la su cittŕ E.RI.DU. (“casa di chi va lontano”).

Le altre divinitŕ sono: NINHURSAG (loro sorella),ANTU, NINKI, NINLIL, ISHKUR, NANNAR, NINGAL, NINURTA (tutti figli/e di Enlil), INANNA, UTU. Da notare che i sumeri applicavano un sistema criptografico numerico, Anu aveva il 60, Enlil il 50, Enki il 40 e cosi via. Come dimostrano i testi sumerici, i popoli dell’antichitŕ erano certi che gli Dči del Cielo e della Terra potessero salire al Cielo e volare a loro piacimento, a questo riguardo ci sono descrizioni (un viaggio di Inanna in particolare), statue e bassorilievi che fanno notare la somiglianza di questi dči a degli astronauti.

 BIBLIOGRAFIA

·Il Pianeta degli Dči” – Anno 2006- Edizioni Piemme
· “La storia volume 1” – Anno 2007- Edizioni Mondatori

WEBGRAFIA

www.paleontologiaumana.it
www.acam.it
www.edicolaweb.net

CAPITOLI ARTICOLO

Prefazione - Zecharia Sitchin - Origini sull'Uomo - I Sumeri - I Nefilim o Anunnaki
Nibiru e la formazione della terra - La creazione dell'Uomo - Il Diluvio e il destino degli Uomini
Epilogo - Prove a sostegno - Orbita Incrociata