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Teorie sulla natura dei Fantasmi
a cura di Luca Berto

Anche se designati con nomi differenti, i fantasmi fanno parte del folklore e della tradizione culturale di tutti i popoli del mondo di ogni tempo. La prima testimonianza ufficiale di un fantasma, per esempio, risale addirittura al primo secolo: in una lettera all’amico Sura, lo stoico Plinio il Giovane narra dell’apparizione di un fantasmIl fantasma nell'immaginario comunea presso la casa del filosofo Atenodoro elencando tutti quegli elementi che avrebbero poi fatto parte della tradizione folkloristica di tutti i popoli del mondo: rumori di catene, l’apparizione di una figura sinistra e apparentemente incorporea e la sparizione improvvisa della stessa figura, una morte violenta alla base della manifestazione paranormale. Nonostante sia di antica data, ad oggi non si è ancora giunti ad un tentativo di spiegazione univoco del fenomeno. Le ipotesi circa la natura dei fantasmi sono molteplici e tutte presentano vantaggi e svantaggi.

La teoria oggi più comunemente accettata, vuole che i fantasmi siano la manifestazione, sul piano fisico, degli spiriti dei defunti. In condizioni normali, in seguito alla morte, le anime dei vivi dovrebbero staccarsi dal corpo e raggiungere il successivo piano animico, che lo si voglia chiamare aldilà o in qualsiasi altro modo, per potere andare incontro al proprio naturale destino. Tuttavia, non sempre sono presenti le condizioni, sul nostro piano di realtà, perché tale spostamento possa avvenire. Nel caso in cui la morte sia stata particolarmente violenta, sia sopraggiunta in maniera improvvisa, spezzando una vita ancora da compiersi completamente e così impedendo al defunto di realizzare un desiderio o una propria “missione”, le anime dei vivi permangono nel nostro piano di realtà, trasformandosi, secondo la definizione di Hans Holzer, in stay behind, cioè “coloro che rimangono indietro”. Bloccati in questa realtà senza possibilità di trovare una via d’uscita e l’eventuale pace, queste entità si agitano e si manifestano ai vivi, spesso anche in maniera molto impetuosa. E’ il caso, ad esempio, dei cosiddetti poltergeist, cioè, dal tedesco, “spiriti fracassoni”. Il termine indica tutte quelle manifestazioni che si concretizzano nello spostamento di oggetti o nella produzione di forti rumori.

Un’altra interessante teoria è quella dell’”impregnazione ambientale”. Secondo tale teoria, alcuni individui sarebbero portatori inconsapevoli di una particolare energia psichica molto forte. Quando tali individui si trovano a vivere eventi particolarmente violenti dal punto di vista fisico e/o psicologico (una ingiustizia, una crudeltà, una morte violenta o improvvisa, per esempio), tale energia troverebbe sfogo esternamente, andando ad impregnare, come fosse una spugna, la materia tutt’attorno. In seguito, anche dopo la morte dell’individuo e dunque la scomparsa della fonte primaria di tale energia, l’ambiente, i luoghi e gli oggetti, continuerebbero a conservare parte di tale energia e, come ripetitori televisivi, a trasmetterla continuamente.
Al di là del fascino esercitato da tale ipotesi, essa non permette di spiegare in maniera coerente e logica alcuni fenomeni. Per esempio, come può una semplice carica energetica psichica insita nella materia essere la causa di fenomeni apparentemente logici come quelli che avvengono, ad esempio, in occasione di sedute spiritiche? E’ davvero soltanto energia quella che, in maniera razionale e sensata, risponde alle domande poste dai medium durante tali esperimenti? Probabilmente, la spiegazione di tali fenomeni va cercata altrove.

Strettamente collegata alla precedente è la teoria formulata da Peter Underwood e Hermann Wilkins, dell’università dell’Ohio. Secondo tale teoria, i fantasmi altro non sarebbero che immagini provenienti dal passato. Secondo i due ricercatori, in particolari condizioni fisiche ambientali, si creerebbe una sorta di temporaneo “buco temporale”, che permetterebbe di vedere nel passato per pochi secondi. Tale teoria spiegherebbe, ad esempio, perché i fantasmi sarebbero in grado di attraversare porte chiuse o muri: dove ora ci sono tali barriere, in passato, “la via era libera” e gli uomini, le immagini dei quali torniamo momentaneamente a vedere, potevano muoversi liberamente. Anche in questo caso, tale teoria non può soddisfare appieno, perché non permette di spiegare fenomeni prodotti da entità invisibili e apparentemente dotate di raziocinio.

Un’altra suggestiva e razionale teoria è quella proposta recentemente dal ricercatore inglese Vic Tandy in un articolo apparso nel 1998 sul Journal of the Society for Psychical Research. Una notte, si legge nell’articolo, Tandy si trovava da solo nel proprio laboratorio. Improvvisamente, senza una ragione apparente, cominciò ad avvertire una sensazione di disagio, ansia, tremito e avvertì la presenza di una figura inquietante nell'ambiente attorno a lui. Il mattino seguente, rientrando in laboratorio, si trovò ad osservare una lamina metallica fissata a una morsa che vibrava senza causa apparente. Si rese improvvisamentUna seduta spiritica, spesso teatro di eventi supernormalie conto che le vibrazioni erano prodotte da onde sonore a bassa frequenza (infrasuoni) generate da un ventilatore presente nella stanza e, probabilmente, entrate in risonanza con le pareti. Tandy ipotizzò allora che gli stessi infrasuoni potessero essere la causa della sgradevole sensazione provata la notte precedente. Dal punto di vista fisico, gli infrasuoni non sono percepiti dalle nostre orecchie; tuttavia essi possono produrre apprezzabili effetti fisiologici. Ogni parte del corpo umano, infatti, possiede una precisa frequenza di risonanza, in corrispondenza della quale gli infrasuoni avrebbero effetti particolarmente significativi. Ad esempio, la testa entrerebbe in risonanza con una frequenza di 2-20 Hz e produrrebbe malessere diffuso, mentre i globi oculari risuonerebbero, in particolare, intorno ai 18 Hz e causerebbero difficoltà nella visione. Alla luce di tali dati scientifici, Tandy immaginò che le sensazioni di ansia e di paura da lui provate potessero essere originate proprio dagli infrasuoni. In particolare, gli infrasuoni potrebbero essere entrati in risonanza con il bulbo oculare, provocando la sensazione che qualcuno fosse presente nella stanza. I fantasmi, in definitiva, non sono altro che spiacevoli sensazioni corporee prodotte dalle interferenze tra il nostro corpo e i suoni a bassa frequenza.

Secondo un’altra teoria, certamente riduttiva del fenomeno e in grado di spiegare unicamente certi tipi di manifestazioni, i fantasmi non sarebbero altro che il frutto della mente dell’uomo. Secondo tale teoria, sostenuta per la prima volta dallo studioso inglese Andrew Green, quando si viene a conoscenza di una morte improvvisa o violenta, o per autosuggestione o per empatia (questo specialmente nel caso in cui il defunto sia una persona cara), la mente umana tende a creare quasi in automatico un’immagine della persona defunta e a trasferirla nell’ultimo luogo dove il defunto è stato visto. Tale immagine, poi, non verrebbe letta dal cervello come un “ricordo” o un’immagine fittizia, ma come un’immagine reale, registrata dagli occhi. I fantasmi, dunque, non sarebbero le anime dei defunti, ma scariche elettriche prodotte dal cervello.
Tale teoria, come abbiamo visto, spiega soltanto il manifestarsi di un fantasma dal punto di vista visivo. Altri fenomeni, CellSensor - Rilevatore di Onde Elettromagnetiche a bassa frequenzacome la telecinesi, per esempio, sarebbero spiegabili tirando in ballo una latente ed incontrollabile energia psichica innata negli uomini, la quale, in situazioni di particolare stress mentale ed emotivo, troverebbe inconscio e involontario sfogo proprio nella produzione di tali fenomeni.

Secondo gli scettici, l’esistenza dei fantasmi è impossibile, perché è ancora da comprovare l’esistenza di entità metafisiche; quand’anche tale esistenza possa essere provata, in ogni caso, è assolutamente impossibile che possano avvenire “interferenze” tra la nostra dimensione di vivi e l’aldilà. Tutti i fenomeni inizialmente spiegati tirando in ballo fantasmi ed altre entità sono il frutto di allucinazioni o frodi e trucchi. In situazioni di particolare stress, la mente umana è in grado di produrre percezioni distorte della realtà e, sostanzialmente, di farci prendere “lucciole per lanterne”.

Anche fenomeni riguardanti più individui contemporaneamente sarebbero spiegabili con “allucinazioni collettive”, le quali colpirebbero proprio in situazioni particolarmente stressanti o coinvolgenti emotivamente.
Tale teoria, come detto, soddisfa gli scettici e i promotori del “tutto è razionale”. Tuttavia, non è in grado di spiegare come, in concomitanza al manifestarsi di “allucinazione”, si registrino, per esempio, forti cali di temperatura o aumenti del livello di elettromagnetismo ambientale. Alla stessa maniera, risulta quantomeno difficile classificare come “allucinazioni visive” chiare e nitide fotografie di possibili entità disincarnate o “allucinazioni auditive” pulitissime registrazioni metafoniche. La speranza di chiarire in maniera definitiva la natura dei fantasmi è… un fantasma che nessun ghost hunter riuscirà probabilmente a catturare.

BIBLIOGRAFIA

· Un origine fisica per i fantasmi?, di Silvano Fuso
· X-Factor, n. 2, DeAgostini, 1997