Paul McCartney, cantante
famoso in tutto il mondo
è davvero chi dice di
essere? Questa è la
domanda che suscita in
noi uno dei più diffusi
misteri della rete. Sono
infatti una miriade i
siti che su Internet
offrono notizie circa i
presunti misteri che
avvolgono uno dei
membri, e più in
generale lo stesso
gruppo dei Beatles. Il
più famoso
fra
questi misteri riguarda
proprio la morte, o
meglio l'esistenza in
vita di Paul McCartney.
Come dicevamo però il
"caso McCartney" non è
il solo mistero, infatti
circondano il
personalissimo caso
dell'ex-beatles, una
quantità enorme di altre
domande tutte
stranamente legate al
satanismo ed in
particolare ad uno dei
maggiori esperti di
satanismo,
Aleister Crowley. Il
mago, illusionista,
filosofo e satanista, ma
più che tutto noto quale
uno dei più sinistri
pensieri del Novecento,
ispiratore delle
maggiori perversioni
delle star “ribelli” è
presente perfino in
copertina al più famoso
disco dei ragazzi di
Liverpool, "Sgt.
Pepper's Lonely heart's
club band", che egli
suggestionò, ispirò e
guidò anche la band di
Liverpool? Perché i
satanisti guidati da
Charlie Manson, cioè gli
assassini dell'attrice
Sharon Tate e di taluni
suoi amici, scrissero
col sangue delle loro
vittime i titoli di
alcune canzoni dei
Beatles sui muri della
casa? Come mai canzoni e
copertine del gruppo
rock più famoso di tutti
i tempi sono pieni di
simboli esoterici,
messaggi subliminali,
frasi nascoste ed
enigmatiche, e a volte
neppure registrate al
contrario?
IL
CASO MCCARTNEY
L'ex membro dei Beatles
è da più di trent'anni
al centro di un
intricato gioco di luci,
ombre, immagini, suoni,
frasi dette e frasi
lasciate a metà. Inizia
durante una trasmissione
radiofonica, il
conduttore, tale Russ
Gibb riceve una
telefonata in diretta di
un anonimo che racconta
una storia suffragandola
con presunti indizi che
il gruppo di Liverpool
avrebbe disseminato
ovunque lungo il loro
cammino. Era l'alba del
1970, era esattamente il
12 Ottobre del 1969, e
si era lontano da dove i
fatti raccontati si
sarebbero svolti, si era
infatti a Detroit, USA.
Russ Gibb riceve in onda
la telefonata, la voce
maschile che parla
dall'altra parte del
cavo gli racconta che
Paul McCartney è in
realtà morto ben 4 anni
prima in un incidente
stradale, e che i
baronetti l'avevano
sostituito con un sosia,
tale William Campbell
(nome comunissimo in
Inghilterra), e che
forse per rimorso e
forse spinti da un
intimo desiderio di
verità avevano iniziato
a disseminare i loro
dischi di segni che
tendono a confermare
questa teoria. Da quella
telefonata si sviluppò
una continua caccia alla
traccia, nacquero e si
diffusero teorie su
teorie, storie su storie
e il caso McCartney
divenne perfino
argomento di tesi di
laurea. Ripercorrendo il
percorso di quelle cacce
si raccolgono facilmente
una quantità smisurata
di indizi a volte
persino inquietanti. Se
la storia che raccontava
la voce era vera allora
la prima tappa della
caccia sarebbe stata il
1965, e il primo posto
dove cercare è l'album
del dicembre 1965, "Rubber
soul", nella tracklist
del disco principale non
è compresa una sola
traccia il cui titolo è
"we can work it out",
tradotto "ne possiamo
uscire", molti hanno
visto in questo brano il
primo grande indizio,
"ne possiamo venir
fuori" dicono i Beatles,
ma venir fuori da cosa
si chiedono i
cacciatori. C'è chi tra
i cacciatori ha
sostenuto, ed è stato
semplice, che questo
brano celebrava il
ritrovato ottimismo del
gruppo dopo la perdita
di un suo importante
membro, McCartney. E'
comunque palese a tutti
che a cavallo tra gli
anni 1965 e 1966 tutto
attorno ai Beatles, ed i
Beatles stessi, muta si
cambia si riplasma in
fogge diverse. I Beatles
cambiano stile e
conservano le uniformi
degli esordi, e dai
vestiti tutti uguali si
passa a isolare ogni
membro, nello stesso
periodo iniziano a
lavorare a quello che
per molti è l'Album
della loro carriera:
"Revolver". Con
"Revolver", uscito nel
1966, il “mondo beatles”
cambia. Le melodie
presentano suoni
innovativi. I testi
gioviali e giovanili
pieni di “Yeah, Yeah,”
di vocalizzi, di amori
adolescenziali e
ottimismo un ingenuo,
ora hanno temi cupi.
"Revolver" è l'album di
canzoni memorabili come
"Eleanor Rigby", "Yellow
Submarine", "Here, there
and everywhere". In
molte delle canzoni
presenti su quest'album
sono pieni di richiami a
satanismo, morte ed
esoterismo, e per i
Beatles è una novità
assoluta. Per quanto
concerne il mistero
McCartney, i cacciatori
trovano campo fertile in
questo Album, per loro
infatti c'è "Eleanor
Rigby" e i suoi evidenti
richiami alla morte di
qualcuno, in essa un
prete - Father McKenzie
- prepara il sermone per
una cerimonia cui
nessuno assisterà". Un
riferimento chiaro per i
cacciatori al fatto che
McCartney fu sepolto in
fretta e in gran
segreto, alla presenza
di un sacerdote. Ed
ancora in "Taxman"
Harrison canta:
"Dichiarate i penny che
avete sui vostri occhi",
un'immagine che richiama
la consuetudine di
antica guisa di porre
sugli occhi dei defunti
delle monete. E per la
prima volta la caccia
non si ferma ai testi e
alle musiche ma tocca
anche l'aspetto visuale,
i cacciatori si
soffermano sulla
copertina e lì trovano
ancora indizi, Paul
McCartney infatti ha
rispetto agli altri tre
baronetti una posa
diversa, egli è l'unico
defilato e di profilo.
Gli indizi continuano ad
apparire ed anzi con il
tempo proliferano e
cronologicamente si
arriva a "the Bealtles
yesterday and today" più
noto come "the butcher's
album" con le sue due
copertine, infatti
l'album al lancio aveva
una copertina dove i 4
si presentavano vestiti
da macellai con pezzi di
c arne,
bambole rotte e sangue
sparsi ovunque, e dove
Paul è attorniato dalle
bambole dai pezzi di
carne e dal sangue. La
copertina fece così
tanto discutere che
l'album fu ritirato e la
copertina fu sostituita
con una nuova, ma in
essa Paul era seduto in
una cassa a guisa di
bara. I cacciatori non
contenti degli indizi
della doppia copertina
non si fermarono ed
ascoltarono i testi
arrivando a definire
indizi il pezzo iniziale
di "Yesterday" cantato
da Paul che dice "I
believe in yesterday,
suddenly, I'm not half
the man I used to be,
there's a shadow hanging
over me. Yesterday came
suddenly..." cioè "credo
nel passato,
improvvisamente, io non
sono che metà dell'uomo
che ero uso d'essere,
c'è un ombra che
volteggia su di me. Il
passato arriva
all'improvviso". Nello
stesso album i
cacciatori di indizi
trovano interessante "Nowhere
man" dove dice "you
don't know what you're
missing, nowhere man can
you see me at all". Nel
1967 esce "Sgt. Peppers
lonely heart's ckub
band" una vera e propria
esplosione di colori,
suoni e indizi. Per i
cacciatori di indizi è
un diletto osservare la
copertina e trovarvi le
foto delle "persone che
amiamo ed ammiriamo",
come le descrisse Starr,
foto di Marlon Brando,
Stanlio & Ollio, Carl
Marx, Jane Harlow, Bob
Dylan,
Edgar Allan Poe,
Aleister Crowley, gli
stessi Beatles prima
versione o come
asserirono alcuni
cacciatori i Beatles
originali, e i Beatles
nuova versione, vestiti
di colori sgargianti e
posti di fronte ad una
composizione floreale
che potrebbe apparire
come una bara sormontata
da un basso elettrico,
lo strumento di
McCartney. La stessa
testa di McCartney è
sormontata da una mano
aperta, maledicente
secondo alcuni, simbolo
di morte per le culture
orientali secondo altri.
Nel Book all'interno
dell'album McCartney ha
sul suo abito una patch,
una di quelle toppe
divertenti che spesso i
cantanti cucivano sui
vestiti per abbellirli,
e sulla sua c'è scritto
OPD acronimo per i paesi
britannici di Officially
Pronounced Dead, cioè
"Ufficialmente Morto".
Potevano i cacciatori
fermarsi qui? No,
qualcuno suggerì che i
Beatles avevano inserito
anche indizi molto più
celati e così ci fu chi
osservando la copertina
allo specchio scorse
nella cassa al centro
della copertina la
scritta "1 one 1" cioè
"111" e " He die" con
una freccia tra le due
parole. Caso vuole che
la freccia punti su
McCartney è che la frase
così diventi "He
(McCartney) die". Tra i
cacciatori vi fu persino
chi puntualizzò come le
coincidenza fossero così
curate da ricreare un
basso mancino (McCartney
è mancino) con dei
crisantemi. E che i
Beatles prima versione
erano statue di cera e
che uno fra essi, Starr,
fosse vestito a lutto e
a consolarlo fosse
McCartney. Ma la ricerca
iniziata sulla copertina
non si fermò neppure a
questo si arrivo persino
ad individuare l'auto di
McCartney, una Aston
Martin (quella con cui
sarebbe morto), una
statuetta della divinità
indù Sheeva (morte e
distruzione) che indica
McCartney e Harrison che
sul retro di copertina
indica una riga ben
precisa di una canzone e
che dice "Wednesday
morning at 5 o'clock" la
canzone è "She leaving"
e la data e l'orario
sarebbero quelli della
morte di McCartney. I
più acuti si sono
soffermati inoltre sulle
dita dei 4 sulla
copertina del retro
dell'album, dove i tre
superstiti compongono le
lettere LVE e McCartney
in posa dissimile come
di consueto non mostra
le mani e quindi lascia
un buco, una O
componendo la parola
"love" amore. Ascoltando
le canzoni dell'album i
cacciatori si
soffermarono su una di
esse in particolare "A
day in life" il cui
testo diceva "Era una
notizia triste, ma
nonostante ciò ho dovuto
ridere" ed ancora "Ha
perso la vita in
macchina, non si era
accorto che era scattato
il semaforo" ed infine
"Avevano già visto la
sua faccia". In "Magical
Mystery Tour" i Beatles
continuano
a piazzare indizi sonori
come in "I'm the Walrus"
dove una voce di
sottofondo se riprodotta
al contrario sembra dire
"Ah, ah, Paul is dead",
e in "Strawberry fields
forever" dove Lennon
canta "ho sepolto Paul";
ma anche indizi visuali
come nella foto in cui
McCartney è seduto di
fronte alla scritta "Io
ero" e dietro di lui
sono due bandiere a
rappresentare un
funerale militare. Nel
1968 esce il "white
album" così chiamato per
via della copertina
interamente bianca e per
i cacciatori fu un colpo
duro, ma qualcosa la
trovarono ugualmente in
"I'm so tired" dove la
solita voce ascoltata al
contrario direbbe "Paul
è morto uomo, mi manca,
mi manca, mi manca".
Quest'album però ebbe
maggiori riscontri in
tribunale dove le
canzoni "Helter Skelter"
e "Piggies" furono
ascoltate molteplici
volte durante il
processo Manson. Così si
arriva agli album del
1969 "Yellow submarine"
e "Abbey road", nel
primo i cacciatori di
indizi si soffermarono
subito sulla mano posta
sulla testa di McCartney
come in due album prima,
e sul sottomarino che
sembra essere sepolto
all'interno della
collinetta. Ascoltando
le canzoni presenti
nell'album sono state
riscontrate inoltre
evidenti tracce in "All
you need is love" dove
Lennon alla fine canta
"Yes he's dead...we
loved you yeah yeah yeah"
e in Northen Song. In "Abbey
road" la copertina
secondo i molti
cacciatori è tra le più
significative, i 4
camminano in fila su un
attraversamento pedonale
e simulano un funerale,
dove McCartney è scalzo
cammina con un altro
passo e tiene nella mano
destra una sigaretta,
nonostante sia
notoriamente mancino.
Nella raffigurazione
Lennon rappresenterebbe
il sacerdote, Starr
l'uomo delle pompe
funebri, McCartney il
deceduto e Harrison
l'altro uomo delle pompe
funebri. Sul lato destro
della strada i
cacciatori di indizi
hanno individuato un
veicolo che sarebbe
un'ambulanza o un carro
funebre e sul lato
sinistro un Maggiolone.
La cosa che colpisce di
quest'ultima è la targa:
LMW 28IF, cioè Linda
McCartney widowed e se
Paul fosse stato vivo
avrebbe 28 anni. Altri
indizi si riscontrano
inoltre in "Let it be"
dove McCartney è
raffigurato su uno
sfondo color sangue
dissimile dagli altri
tre membri. Altri
cacciatori hanno
raccolto molte altre
tracce, quali McCartney
travestito da tricheco,
McCartney con un fiore
diverso dagli altri
membri o la scritta Love
3 Beatles sino ad
arrivare alla scritta
Beatles sulla copertina
di un album che
corrisponderebbe ad un
numero di telefono,
quell'album era "Magical
mystery tour", ed il
numero di telefono
sarebbe di Londra e si
dice che per un certo
periodo chiamando quel
numero un messaggio
pre-registrato
annunciava "ti stai
avvicinando", gli
"indizi" scoperti sono
molteplici; tutt'oggi
molti fra loro sono
certi di poterne trovare
ancora. I Beatles più
volte sollecitati
sull'argomento non hanno
mia ammesso ne smentito
e spesse volte hanno
sarcasticamente glissato
anche sulle circostanze
più evidenti. Dopo lo
scioglimento dei Beatles
il gioco però non si
fermò e Lennon prima di
morire avrebbe detto
rivolgendosi a McCartney
"Questi pazzi avevano
ragione quando dicevano
che tu eri morto..."
riferita al fatto che
McCartney scrivesse solo
canzoni d 'amore, la
risposta di McCartney
non si fece attendere e
arrivò con una delle sue
più belle canzoni, dove
egli dice "qualcuno
afferma che il mondo non
ha più bisogno di
stupide canzoni d'amore,
io mi guardo attorno e
vedo che non è così",
quella canzone è "Silly
love songs". Le ultime
parole in materia le ha
comunque dette lo stesso
McCartney, usando
proprio i metodi
utilizzati dai Beatles,
il titolo dell'album
"Paul is live" del 1993
che rappresenta il
celebre attraversamento
di Abbey road e
McCartney con un
cagnolino e il solito
Maggiolone bianco che
però ha cambiato targa
diventando "51IS" cioè
"51 è" gli anni che
aveva McCartney in quel
momento. Resta una sola
curiosità, il caso volle
che il debutto
discografico dei Beatles
avvenisse in
contemporanea al lancio
del primo film "Dr No"
della serie 007 James
Bond, e che l'agente al
servizio di sua Maestà
da quel momento non
avrebbe mai più
incrociato la strada dei
Beatles sino a quando a
gruppo ormai disciolto
nel 1973 McCartney firmò
la canzone "Live and let
die" colonna sonora
dell'omonimo film della
serie. La storia narrata
ha sempre differenti
contorni, ma il comune
denominatore è sempre lo
stesso McCartney nel
1965 sarebbe morto in un
incidente
automobilistico e per
non rischiare di perdere
l'onda del successo il
suo posto nei Beatles
sarebbe stato preso da
un sosia addestrato e
perfezionato con la
chirurgia. McCartney e i
Beatles hanno scherzato
su tale evento sia prima
che fosse reso pubblico
che dopo. I loro Album
sono pieni di allusioni,
coincidenze e a volte
molto più dirette
realizzazioni. Ciò che
tutt'oggi inquieta non è
tanto se McCartney sia
ancora vivo o se
McCartney morì
veramente, infondo
McCartney ad oggi appare
tutto fuorchè morto.
Quindi dando per certo
che fosse tutta un'opera
di montaggio, una burla
accuratamente studiata
dai Beatles, o
semplicemente un modo
nuovo di farsi
pubblicità viene
semplice chiedersi come
mai i Beatles espressero
per realizzare una burla
o una pubblicità non
semplici montaggi ma
conoscenze esoteriche ed
occultistiche all'epoca
insospettabili per un
gruppo di ragazzini
spensierati. Ci si
potrebbe inoltre
chiedere come tali
conoscenze fossero
arrivate ai Beatles e
quanto ne avessero
turbato gli animi e
sconvolto le menti.
I BEATLES E IL DIAVOLO
I 4 ragazzi di Liverpool
non hanno mai
chiaramente parlato di
satanismo o di demoni,
ma hanno spesse volte
celato nei loro dischi,
come abbiamo visto,
tracce di argomenti
strettamente correlati a
tale argomento. Come
abbiamo già visto la
svolta si ha nel 1965,
quando qualcosa dovette
necessariamente accadere
perchè i Beatles
repentinamente
cambiarono stile, genere
e modo di esprimersi.
Qualcuno o qualcosa
doveva averli colpito a
tal punto da modificare
tutto ciò che fino ad
allora era stato il loro
modo d'essere. I 4
allegri ragazzi che
cantavano l'amore e la
spensieratezza adesso
parlavano di morte e di
morti, i temi caldi di
amore e gioventù furono
soppiantati da temi cupi
e atmosfere
psichedeliche. I loro
guardaroba cambiarono,
rapidamente come le loro
canzoni, i loro pensieri
cambiarono tanto quanto
le loro manifestazioni.
Non poteva essere un
semplice mutamento
dovuto alla crescita di
4 giovanotti. Abbiamo
visto alcune delle
tracce correlate alla
presunta faccenda
McCartney, a tali tracce
che prese al di fuori
del contesto raffigurano
chiaramente una
conoscenza non banale
delle materie spiritiche
ed esoteriche da parte
dei Beatles vanno
aggiunte quelle già note
della presenza di
Aleister Crowley tra le
persone ammirate ed
amate, delle teorie
esoteriche legate alle
culture nordiche,
orientali, britanniche
ed occidentali, delle
usanze funebri di
diverse culture e
persino un esplicito
riferimento al libro
tibetano dei morti. La
storiografia dei Beatles
dice che le rivoluzioni
in campo sonoro dei
Beatles furono dovute al
loro manager tuttofare
Brian Epstein e ai suoi
contatti con producer
all'avanguardia come
George Martin e Phil
Spector. Lo stesso
Epstein morirà
d'overdose di
stupefacenti nel 1967.
Nel 1966 i Beatles
all'apice del successo
non esitarono a
definirsi più famosi di
Gesù. A leggere altre
storie sui Beatles si
rinvengono loro
conversioni a riti
orientali di diversa
natura tra Buddismo,
Induismo, Yoga ed altre
pratiche religiose i 4
giovanotti raccolsero
una mole tale di
informazioni spiritiche
ed
esoteriche da fare
invidia ad una
enciclopedia, e a
visualizzarne l'universo
contenuto in "Sgt.
Pepper's..." si nota
facilmente come tutto
questo mondo esoterico
venisse facilmente fuori
e quasi costringesse i 4
giovanotti a cercare
dell'altro, altre
domande ed altre
risposte, in tal senso,
si dice, va raffigurata
la conoscenza esoterica
dei Beatles, solo come
una voglia di conoscere.
Ma appare difficile che
sia solo per una voglia
di conoscere che su
quella copertina
appaiono Poe, scrittore
Noir, Crowley, mago,
scrittore, illusionista,
profeta satanico, Sheeva,
divinità della morte e
della distruzione, oltre
che ai simboli
occidentali della morte.
C'è chi a torto o a
ragione afferma che
tutto ciò era dovuto ad
un eccessivo liberalismo
presente nei pensieri
dei 4 ragazzi, essi
andavano avanti con le
loro ricerche e andando
avanti rifiutavano ogni
autorità ed ogni
sistema. Persino quando
furono nominati
baronetti a furor di
popolo i Beatles
mostrarono di non
gradire l'autorità e il
sistema e non
risparmiarono dal
vilipendio neppure la
loro regina. Era
evidente che i ragazzi
di Liverpool avevano
perso molti freni e gran
parte della spensierata
giovialità, i loro
testi, i loro
atteggiamenti e le
immagini con cui si
porgevano al mondo
parlavano di un gruppo
ribelle e
rivoluzionario. E' pur
vero che tutte le star
del rock hanno tenuto
simili atteggiamenti nel
corso della loro
carriera e che l'essere
fuori dagli schemi,
ribelli, anticonformisti
o semplicemente il non
accettare sistemi ed
imposizioni era quasi
una richiesta per
entrare nello star
sistem del rock, ma i
Beatles stavano
inventando molte di
quelle figure. Ad anni
di distanza dalla
scomparsa del gruppo
Manson e i suoi
discepoli dopo aver
commesso notevoli atti
di violenza e aver con
il sangue delle proprie
vittime imbrattato i
muri e composto scritte
rifacenti ai testi dei
Beatles giustificarono
più volte il proprio
comportamento dicendo
che erano stati i
Beatles a volerlo, erano
dei chiari messaggi
scritti nei loro testi e
durante il processo si
arrivò persino a
risentire molte volte
alcune canzoni dei
Beatles, rallentandole,
riproducendole al
contrario, sezionandone
parti e carpendone
messaggi celati al loro
interno. Il mito dei
Beatles vuole che tali
fatti siano classificati
come leggende e nel
rispetto del loro mito
così anche noi le
classificheremo, ma non
può non restare la
domanda inerente al
cambiamento dei 4
giovanotti inglesi, non
può non turbare la
quantità di informazioni
e di segni che i Beatles
hanno lasciato, e non
può lasciare
indifferente il fatto
che tutti i gruppi che
ad essi seguirono
imitarono molto dal loro
stile e carpirono molte
delle loro fonti
d'ispirazione. Taluni
gruppi arrivarono
perfino ad emularne ad
omaggio le copertine,
soprattutto il corteo
funebre di "Abbey road"
e non solo quelle. |