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Suggestione e Autosuggestione
William Walker Atkinson

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La natura dell'ipnosi e della suggestione
Milton H. Erickson

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LA SUGGESTIONE
Siamo persone suggestionabili o siamo tutti maghi e streghe?
a cura di Vale

Avete mai conosciuto persone che affermano di avere sentito voci provenire da case che sono visibilmente abbandonate? Avete mai parlato con chi afferma di aver visto delle figure umane in mezzo al traffico? Per quanto possa sembrare strano ad alcuni, ci sono ragazze e ragazzi (e non solo) che affermano di poter parlare con persone che nessuno vede o di poter guarire i vostri mal di testa semplicemente trasmettendovi le loro eUn guaritore all'opera.nergie positive. Dei veri e propri sentitivi e maghi! Eppure, anche se molti giovani respingono queste ipotesi dimostrate, molte di queste persone sono semplicemente state suggestionate. I fattori che facilitano questo fenomeno sono tanti, anche la maggior parte delle persone li nega. Spesso si sente parlare di coloro che sono in grado di guarire le persone con i propri poteri; sono quelli che si definiscono i guaritori. Sono capitati dei casi in cui questi presunti maghi siano realmente riusciti a portare taluni pazienti alla guarigione, ma che questo sia dovuto alla magia o a loro "poteri" non comuni all'uomo non è stato ancora dimostrato. Una persona certamente competente che si è occupata della relazione fra la mente ed il corpo, poiché di questo si tratta, è il professore Neal Mikller di una università di New York; è colui che sostiene della non esistenza di un particolare fluido o energia che esca dal corpo del guaritore per far si che il suo "compito" venga svolto. Negando dunque l'esistenza di questa particolare energia guaritrice, il professore sostiene invece un effetto, chiamato effetto placebo, che fa si che il presunto guaritore possa far migliorare le condizioni di salute di coloro che si rivolgono a lui. Questo "sistema" è basato sulla suggestione, ovvero la capacità di poter far credere agli altri, con le parole oppure operando all'interno di un ambiente adeguato, ciò che si vuole. Questo metodo è molto usato anche nell'ambito della medicina, ed in molti, a quanto pare, hanno allargato il suo uso in altri campi. Anche il professore Arthur Shapiro ha condotto numerosi esperimenti sull'effetto placebo, ed ha concluso che il suo impiego è tanto diffuso quanto efficace; solitamente si usa in medicina per far credere ai pazienti di ingerire farmaci molto efficaci che saranno in grado di migliorare le loro condizioni, ma in realtà ciò che si da loro sono innocui misti di acqua e farina. Il nome di questo particolare metodo terapeutico deriva dal latino, infatti il termine "placebo" significa "io farò piacere". Quindi, svelato questo particolare effetto, anche il presunto guaritore può usufruirne per far credere di essere in grado di compiere questi miracolosi atti. Tutto questo porta ad una importante conclusione, e cioè che è possibile che gli individui vengano suggestionati; ispirare fiducia e trattare con persone che credono a determinate convinzioni può essere importante per far credere di poterle guarire da tutti i mali! La suggestione è un fenomeno che da vita a sensazioni immaginarie che possono agire sul corpo; volendo fare un paragone, è come il meccanismo che faceva secernere saliva al cane di Pavlov (vedi approfondimento), associando serietà e veridicità ad un situazione si sentono effetti benefici, o si crede di provare esperienze particolari, che in realtà non esistono. Persino l'ipnosi (usata in psicologia per la prima volta da Freud e Breuer per tentare di curare la nevrosi ed i disturbi della personalità) agisce su sensazioni che il paziente crede di percepire, che lo portano ad alterare le proprie percezioni e risposte, sia a livello organico che comportamentale. Da sottolineare però che l'affetto placebo, del quale parlavamo poc'anzi, agisce solo a livello psicologico e non certo fisico; un malato persiste comunque nel suo stato di malattia, ma psicologicamente egli migliora, possibilmente al punto tale da far si che le condizioni di maggiore serenità lo portino a non aggravare la sua situazione iniziale. Se questo effetto placebo, o di autosuggestione, viene usato con intenzionalità in ambito medico, è quindi facile immaginare che molte siano le persone a fruttarlo per scopi ben diversi da quelli medici. Ecco perciò spiegato come facciano i "maghi" o i "guaritori" a far sparire i mali e ciò che chiamano influssi (o energie, a seconda della loro fantasia) negativi. Ma oltre che intenzionalmente, questo effetto può avvenire in modo involontario; o meglio, chissà quante volte sarà capitato a chiunque di sentire il rumore di un oggetto cadere ed essere invece sicuri che sia qualcuno che apriva una porta; se si è da soli, in posti bui non bene conosciuti, allora l'effetto sarà ancor più forte, ed ecco che un piccolo scricchiolio di una vecchia scala in legno può apparire come il rumore di passi di una bambina. Molte sono le persone che si lasciano suggestionare e trasportare da particolari eventi; ed è per questo che quando si afferma di aver sentito o visto qualcosa, di qualsiasi cosa si tratti, bisogna sempre esser sicuri di non esser stati suggestionati dal luogo o dalle dicerie su di esso. Per quanto impossibile possa sembrare che la suggestione possa farci credere cose che in realtà non esistono, è necessario rendersi conto che questa esiste e spesso è fonte di malintesi. Per quanto molti possano non credere che questo fenomeno si verifichi, è dimostrato che questo fattore influisce in tanti casi, come quelli di cui si è parlato sino ad ora. Questo dovrebbe far riflettere tutte quelle persone che credono di aver visto o sentito voci o presenze. Negare che molte delle cose che si credono possono essere dovuto alla suggestione è un comportamento assolutamente antiproduttivo, oltre che infantile ed inutile. Citare l'esperimento della scuola elementare della Croara è un esempio più che valido per confermare l'esistenza di questo particolare effetto.

Iva Pavlov
L'ESPERIMENTO DI PAVLOV

Gli Studi del noto fisiologo russo Iva Pavlov, risalgono all'inizio del novecento e gli premisero l'assegnazione del premio Nobel nel 1904. Il suo esperimento ha come "tematica" il condizionamento, in questo caso nei confronti di un cane. Egli, per parecchio tempo servì al cane il suo cibo solo dopo aver suonato un campanellino; egli voleva che il cane associasse il suono del campanellino con l'arrivo del cibo. Quando il cane avrà capito questa associazione, egli comincerà a salivare appena sentirà il suono della campana, perché ormai sicuro dell'arrivo del cibo. Se al cane verrà negato il cibo dopo aver suonato la campanella, egli comunque saliverà, perché ancora ha l'associazione del suono con il cibo. Ovviamente se il negare del cibo persisterà a lungo nel tempo, il cane perderà il suo condizionamento e non saliverà più. Questo semplice esperimentò servi a Pavlov per spiegare il condizionamento classico; secondo questo processo ad uno stimolo segue una risposta, e che entrambe, quindi sia stimolo che processo, possono essere condizionati.

Rappresentazione di Pavlov durante uno dei suoi celebri esperimenti.   Rosemary Altea