Avete mai conosciuto
persone che affermano di
avere sentito voci
provenire da case che
sono visibilmente
abbandonate? Avete mai
parlato con chi afferma
di aver visto delle
figure umane in mezzo al
traffico? Per quanto
possa sembrare strano ad
alcuni, ci sono ragazze
e ragazzi (e non solo)
che affermano di poter
parlare con persone che
nessuno vede o di poter
guarire i vostri mal di
testa semplicemente
trasmettendovi le loro e nergie
positive. Dei veri e
propri sentitivi e
maghi! Eppure, anche se
molti giovani respingono
queste ipotesi
dimostrate, molte di
queste persone sono
semplicemente state
suggestionate. I fattori
che facilitano questo
fenomeno sono tanti,
anche la maggior parte
delle persone li nega.
Spesso si sente parlare
di coloro che sono in
grado di guarire le
persone con i propri
poteri; sono quelli che
si definiscono i
guaritori. Sono capitati
dei casi in cui questi
presunti maghi siano
realmente riusciti a
portare taluni pazienti
alla guarigione, ma che
questo sia dovuto alla
magia o a loro "poteri"
non comuni all'uomo non
è stato ancora
dimostrato. Una persona
certamente competente
che si è occupata della
relazione fra la mente
ed il corpo, poiché di
questo si tratta, è il
professore Neal Mikller
di una università di New
York; è colui che
sostiene della non
esistenza di un
particolare fluido o
energia che esca dal
corpo del guaritore per
far si che il suo
"compito" venga svolto.
Negando dunque
l'esistenza di questa
particolare energia
guaritrice, il
professore sostiene
invece un effetto,
chiamato effetto
placebo, che fa si che
il presunto guaritore
possa far migliorare le
condizioni di salute di
coloro che si rivolgono
a lui. Questo "sistema"
è basato sulla
suggestione, ovvero la
capacità di poter far
credere agli altri, con
le parole oppure
operando all'interno di
un ambiente adeguato,
ciò che si vuole. Questo
metodo è molto usato
anche nell'ambito della
medicina, ed in molti, a
quanto pare, hanno
allargato il suo uso in
altri campi. Anche il
professore Arthur
Shapiro ha condotto
numerosi esperimenti
sull'effetto placebo, ed
ha concluso che il suo
impiego è tanto diffuso
quanto efficace;
solitamente si usa in
medicina per far credere
ai pazienti di ingerire
farmaci molto efficac i
che saranno in grado di
migliorare le loro
condizioni, ma in realtà
ciò che si da loro sono
innocui misti di acqua e
farina. Il nome di
questo particolare
metodo terapeutico
deriva dal latino,
infatti il termine
"placebo" significa "io
farò piacere". Quindi,
svelato questo
particolare effetto,
anche il presunto
guaritore può usufruirne
per far credere di
essere in grado di
compiere questi
miracolosi atti. Tutto
questo porta ad una
importante conclusione,
e cioè che è possibile
che gli individui
vengano suggestionati;
ispirare fiducia e
trattare con persone che
credono a determinate
convinzioni può essere
importante per far
credere di poterle
guarire da tutti i mali!
La suggestione è un
fenomeno che da vita a
sensazioni immaginarie
che possono agire sul
corpo; volendo fare un
paragone, è come il
meccanismo che faceva
secernere saliva al cane
di Pavlov (vedi
approfondimento),
associando serietà e
veridicità ad un
situazione si sentono
effetti benefici, o si
crede di provare
esperienze particolari,
che in realtà non
esistono. Persino
l'ipnosi (usata in
psicologia per la prima
volta da Freud e Breuer
per tentare di curare la
nevrosi ed i disturbi
della personalità)
agisce su sensazioni che
il paziente crede di
percepire, che lo
portano ad alterare le
proprie percezioni e
risposte, sia a livello
organico che
comportamentale. Da s ottolineare
però che l'affetto
placebo, del quale
parlavamo poc'anzi,
agisce solo a livello
psicologico e non certo
fisico; un malato
persiste comunque nel
suo stato di malattia,
ma psicologicamente egli
migliora, possibilmente
al punto tale da far si
che le condizioni di
maggiore serenità lo
portino a non aggravare
la sua situazione
iniziale. Se questo
effetto placebo, o di
autosuggestione, viene
usato con intenzionalità
in ambito medico, è
quindi facile immaginare
che molte siano le
persone a fruttarlo per
scopi ben diversi da
quelli medici. Ecco
perciò spiegato come
facciano i "maghi" o i
"guaritori" a far
sparire i mali e ciò che
chiamano influssi (o
energie, a seconda della
loro fantasia) negativi.
Ma oltre che
intenzionalmente, questo
effetto può avvenire in
modo involontario; o
meglio, chissà quante
volte sarà capitato a
chiunque di sentire il
rumore di un oggetto
cadere ed essere invece
sicuri che sia qualcuno
che apriva una porta; se
si è da soli, in posti
bui non bene conosciuti,
allora l'effetto sarà
ancor più forte, ed ecco
che un piccolo
scricchiolio di una
vecchia scala in legno
può apparire come il
rumore di passi di una
bambina. Molte sono le
persone che si lasciano
suggestionare e
trasportare da
particolari eventi; ed è
per questo che quando si
afferma di aver sentito
o visto qualcosa, di
qualsiasi cosa si
tratti, bisogna sempre
esser sicuri di non
esser stati
suggestionati dal luogo
o dalle dicerie su di
esso. Per quanto
impossibile possa
sembrare che la
suggestione possa farci
credere cose che in
realtà non esistono, è
necessario rendersi
conto che questa esiste
e spesso è fonte di
malintesi. Per quanto
molti possano non
credere che questo
fenomeno si verifichi, è
dimostrato che questo
fattore influisce in
tanti casi, come quelli
di cui si è parlato sino
ad ora. Questo dovrebbe
far riflettere tutte
quelle persone che
credono di aver visto o
sentito voci o presenze.
Negare che molte delle
cose che si credono
possono essere dovuto
alla suggestione è un
comportamento
assolutamente
antiproduttivo, oltre
che infantile ed
inutile. Citare
l'esperimento della
scuola elementare della
Croara è un esempio
più che valido per
confermare l'esistenza
di questo particolare
effetto.

L'ESPERIMENTO DI PAVLOV
Gli Studi del noto
fisiologo russo Iva
Pavlov, risalgono
all'inizio del novecento
e gli premisero
l'assegnazione del
premio Nobel nel 1904.
Il suo esperimento ha
come "tematica" il
condizionamento, in
questo caso nei
confronti di un cane.
Egli, per parecchio
tempo servì al cane il
suo cibo solo dopo aver
suonato un campanellino;
egli voleva che il cane
associasse il suono del
campanellino con
l'arrivo del cibo.
Quando il cane avrà
capito questa
associazione, egli
comincerà a salivare
appena sentirà il suono
della campana, perché
ormai sicuro dell'arrivo
del cibo. Se al cane
verrà negato il cibo
dopo aver suonato la
campanella, egli
comunque saliverà,
perché ancora ha
l'associazione del suono
con il cibo. Ovviamente
se il negare del cibo
persisterà a lungo nel
tempo, il cane perderà
il suo condizionamento e
non saliverà più. Questo
semplice esperimentò
servi a Pavlov per
spiegare il
condizionamento
classico; secondo questo
processo ad uno stimolo
segue una risposta, e
che entrambe, quindi sia
stimolo che processo,
possono essere
condizionati.
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