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Cani infernali
a cura di Michela Donnini

Nel folklore gallese questo essere è meglio conosciuto con il nome di Gwyllgi, il cane delle Tenebre (vedi ‘La ballata dell’antico marinaio’ di Coleridge). Queste apparizioni spaventosissime prendevano la forma di un segugio con un pelo lungo ed ispido e due occhi rossi fiammeggianti. Si aggirava in strade solitarie nottetempo. Un vicolo nel distretto rurale di Machwiel, a sud di Wrexham, chiamato Lon Bwbach Ddu (Il Vicolo dello Spettro Nero), appunto, forse richiama proprio questo spettro. Un incontro con un essere simile è citato da T. Gwynn Jones nel suo "Welsh Folklore and Folk Custom" (1930), nel quale narra che la sua nonna gli aveva raccontato che lei ed il marito stavano viaggiando con il cavallo da Ruthin, una sera, e, passando davanti ad una casa, sul ciglio della strada, ad un certo punto il loro brocco s’impennò un poco: in quel momento un nero mastino attraversò la strada. Il nonno, che cavalcava dietro, non aveva visto niente, e così nemmeno il suo ronzino che continuava a trotterellare tranquillo. Era da poco che abitavano in quella zona, e proprio quel dì vennero a sapere che quella casa era notoriamente stregata. Un’altra avventura ben più terrificante, accadde a tale Mr. Edward Jones mentre stava tornando a casa a notte fonda dopo essere stato ad una fiera a Cynwyd, vicino Corwen. ‘Il Cane nero del destino’, come lo chiamò lui, lo inseguì tra i campi, letteralmente passo passo, mantenendosi molto vicino a lui. Lo sfortunato lo descrisse come una bestia con muso spaventosissimo ed occhi rossi come il sangue. Ogni minuto s’aspettava di sentire le sue fauci chiudersi su di lui e, prese a soffrire di continua ansietà e di sudorazione fredda come se vivesse in un incubo perenne. Fortunosamente raggiunse affamato ed esausto un cancello di una fattoria, e, voltandosi, scoprì che la belva era sparita.

CRONOLOGIA DEGLI AVVISTAMENTI

Nel 793 d.C. una piaga di animali spaventosi e terribili investì il Medio Oriente, uccidendo molte persone in Armenia ed in Assiria. Il ‘Chronicon’ di Denys de Tell-Mahre così li descrive: «… il muso era piccolo ed allungato, con grandi orecchie simili a quelle dei cavalli. La pelle sulla spina dorsale somigliava alle setole dei maiaili e stava dritta.». Si dice che queste belve terribili vincessero facilmente gli uomini in astuzia e li uccidessero. Facevano incursioni nei villaggi e rapivano i bambini. Inspiegabilmente, i cani non abbaiavano. Interi greggi di capre e pecore furono divorati da questi mostri, che devastarono centinaia di kmq, prima di sparire per sempre. In Germania, nella stessa epoca, un enorme animale nero s’aggirava nelle buie foreste intorno a Darmstadt ammazzando umani come mosche. Finalmente un barone locale lo affrontò: riuscì ad ucciderlo, ma nella lotta riportò una ferita mortale. Nel suo castello fu poi eretta una statua sulla sua tomba esistente ancora oggi.

Nel 856 d.C. una chiesa di Trier, Prussia, fu infestata all’improvviso da un cane gigantesco durante un temporale che riempì l’edificio di un’oscurità tremenda, tanto che i fedeli quasi non ci vedevano più. Il pavimento parve aprirsi, secondo quanto riferiscono gli 'Annales francorum regum’, e comparve un enorme cane che prese a correre avanti e indietro di fronte all’altare. Un altro antico testo il ‘Chronicon saxonicus’ riferisce un episodio simile avvenuto 11 anni dopo, nel 876 d.C.

29 luglio 1205, dopo un temporale, le ‘Cronache’ dell’abate Ralph di Essex narrano che si videro tracce mostruose, di una specie ignota, mai vista prima. “Gli uomini dissero che erano impronte di demoni”. Inoltre narrano anche delle impronte gigantesche lasciate da un gigantesco destriero nero volante che attraversò York, Inghilterra, durante un temporale nel 1065. A York furono trovate strane impronte negli anni 1189-99, al tempo di re Riccardo I. Erano orme di piedi umani giganteschi, e dovunque erano impresse, le orme sembravano bruciate dal fuoco. Forse l’uomo ardente comparso in Germania nel 1125, più o meno, aveva qualche relazione con queste orme bruciate? Leggiamo quanto segue dalle ‘Deutsche Sagen’ vol I. pag. 229: «Quest’anno, 1125 d.C., un uomo fiammeggiante si aggirò come un’apparizione tra le montagne a mezzanotte. L’Uomo andava da una betulla all’altra, incendiandole. Il Guardiano disse che era simile ad un fuoco ardente. Lo fece per tre notti, non oltre. Georg Miltenberger, che abitava in un campo nei pressi di Railbach, nel distretto di Freinstein, spiegò: - Alla prima comparsa, domenica notte, tra le 11 e le 12, lontano dalla mia casa, vidi un Uomo tutto ardente di fuoco. Si potevano contare le sue costole. Continuò a procedere fino a quando, dopo la mezzanotte, svanì nel nulla improvvisamente. Molti furono presi da paura a causa della sua apparizione, poiché dal naso e dalla bocca eruttava fuoco, mentre s’aggirava fulmineamente qua e là in tutte le direzioni.»

Domenica, 04 agosto 1577 un fulmine misterioso colpì la chiesa di Bilborough, Suffolk, Inghilterra, uccidendo due persone, ferendone molte altre. Lo stesso giorno una cosa simile ad un enorme cane nero si materializzò in una chiesa a Bungay, facendo morire d’infarto parecchi parrocchiani. Nel frattempo a 10 km di distanza, in un’altra chiesa, a Blythburgh, un altro cane infernale uccise due uomini ed un bambino. Pare che il mostro di Bungay avesse lasciato segni di profonde unghiate nelle opere in muratura della chiesa. Esistono numerose documentazioni storiche di questo avvenimento. 

Un misterioso asino fantasma, col pelo irsuto ed “occhi simili a piatti”, avrebbe infestato per molti anni Leeds, Inghilterra, guadagnandosi il soprannome di Padfoot, ovverosia ‘zampa di velluto’. A quanto si dice, forse gli mancava una zampa, se non due.

Tring, nel Hartfordshire, Inghilterra, fu spesso visitata da un cane infernale nel secolo XIX. Si diceva che avesse un qualche legame con una tizia che era stata annegata perché ritenuta una strega nel 1751. Ecco una descrizione dell’animale, tratta dal ‘Book of days’ pubblicato agli inizi del 1800: «Stavo rientrando a casa, a notte inoltrata, con un calesse, insieme alla persona che lo guidava. Quando ci avvicinammo al punto dove fino a poco tempo prima stava il patibolo, vedemmo sulla riva, dalla parte della strada, una fiamma grande quanto un cappello… Il compagno tirò bruscamente le redini dei cavalli e si fermò. Vidi allora un immenso cane nero proprio davanti a noi: era l’essere più strano che avessi mai visto. Grande come un Terranova, magrissimo, irsuto, con coda ed orecchie lunghissime, occhi simili a sfere di fuoco e grandi zanne, che si vedevano perché aveva aperto le fauci per ringhiare contro di noi. Dopo pochi minuti, il cane scomparve. Parve dileguarsi come un’ombra, o sprofondare nel suolo, e poi passammo sul punto in cui si trovava poco prima!”.

Qualcosa di perverso viene verso di noi… s’acquatta e si avventa…

Qualcosa si dette da fare per sterminare pecore e bovini lungo il confine tra Scozia ed Inghilterra nel 1810. Qualunque cosa fosse, azzannava la vena giugulare degli animali e ne succhiava il sangue, uccidendo ogni notte da 8 a 10 capi. Gli agricoltori, furibondi, si armarono e rastrellarono la zona inutilmente. Ma nel mese di settembre un cane fu ucciso in un campo di grano e, a quanto pare, il massacro cessò. Un cane vampiro? Charles Fort nel suo libro iconoclasta e sconcertante ‘Lo!’ si occupò dell’ondata di vampirismo che investì l’Irlanda nel 1874, ricavandola negli archivi del British Museum. Dall’inizio del gennaio di quell’anno qualcosa uccideva fino a 30 pecore ogni notte a Cavan, Irlanda, incidendo le loro gole e succhiando il sangue. Non le mangiava mai. Lasciava orme allungate, canine, ma più grandi e poderose. L’infestazione si propagò fino ad altre contee, mentre gli uomini imbracciavano le armi e setacciavano la campagna sparando ai cani randagi. Nell’aprile 1874 la belva si aggirò nei dintorni di Limerick, a 160 km da Cavan. A quanto pare, diverse persone furono aggredite e morse. Il ‘Weekly news’ di Cavan del 17 aprile informava che numerose vittime erano state ricoverate in manicomio perché soffrivano di strani sintomi di pazzia. Ma, data la scarsità di dettagli della stampa inglese, non è stato mai possibile accertarsi se le vittime avessero contratto la rabbia e sofferto quindi di idrofobia. D’altronde Pasteur scoprì il suo siero solo 10 anni dopo, nel 1884.

Nel 1905 i misteriosi predatori erano di nuovo a caccia, questa volta nei dintorni di Badminton. La gente sparò ai cani. Le uccisioni di pecore continuarono, sporadicamente, nonostante tutto. Furono organizzate squadre di agricoltori infuriati, ma nel mese di dicembre, solo nei dintorni di Gravesend una trentina di pecore era stata vittima del succhiatore di sangue. Un sergente di polizia del Glouchester, parlando con un giornalista della testa londinese ‘Daily Mail’ osservò: - Io stesso ho visto due carcasse e posso affermare che non è assolutamente opera di un cane. I cani non sono vampiri, e non succhiano il sangue delle pecore, lasciando quasi intatta la carne! -. Non era un cane? Allora cos’era, un pipistrello gigante? Non esistevano pipistrelli di quel tipo nell'Europa del tempo. In quanto ai lupi, nell’arcipelago britannico l’ultimo della serie era stato ucciso nel 1712 in Irlanda. Poi, come tutti i casi precedenti, le uccisioni cessarono di botto ed il mostro, svanì nel nulla.

Un altro mostro apparve in Russia nel 1893, terrorizzando il distretto di Orel, a sud di Mosca. Aggrediva donne e bambini ammazzandone parecchi. I superstiti lo descrissero come un essere lungo e nero, dal muso tozzo, orecchie rotonde e dritte, ed una lunga coda liscia. L’esercito fu incaricato a stanarlo, batté la campagna spanna a spanna, ma trovò solo orme canine e nient’altro.

Nel marzo 1906 un mostro s’aggirava nei dintorni del castello di Windsor, aggredendo pecore. A 27 km da lì, presso Guilford, il mostro misterioso massacrò 50 pecore in una sola notte.

Ottobre 1926, Edale, Derbyshire, Inghilterra, branchi di pecore furono sterminati da un enorme animale nero che faceva a pezzi le prede. Ma non succhiava sangue. I soliti gruppi armati si misero alla caccia, ma, come al solito, non trovarono niente.

Il 01 agosto 1966 l’agenzia di stampa Associated Press notiziò che un animale spaventoso infestava Jessore, Pakistan, oggi Bangla Desh. Aveva ammazzato una bambina piccola, ridotto ecce homo un guidatore di risciò ed una donna, aveva massacrato parecchi capi di bestiame. La cittadina visse giorni di terrore puro, mentre agenti e soldati si misero inutilmente a ricercare. Secondo la polizia il diabolico essere appariva solo di notte e svaniva nel nulla dopo aver aggredito umani. Non era né una tigre né un qualunque altro animale conosciuto. E’ inverosimile che un branco di cani randagi, tipico della zona, possa aver traversato la catena quasi insuperabile dell’Himalaya per giungere la Russia nel 1893 e che poi sia arrivato a nuoto in Inghilterra per banchettare a spese delle pecore della regina! Qui si trattava di qualcosa di diverso che praticava delle incisioni con precisione quasi chirurgica e poi estraeva il sangue. Compiuta l’opera si dileguava nelle tenebre. Che siano gli autori delle MAM che imperversano nel mondo dal 1947?

CANI NERI D'INGHILTERRA

Il 1127, fu l’anno della prima apparizione dei terribilissimi cani neri in Inghilterra. Ne parla la ‘Anglo-Saxon Chronicle’ (citata dallo studioso Graham J. McEwan nel suo libro ‘Mystery animals of Britain and Ireland’, 1986, pag. 122). Dopo l’arrivo dell’abate Henry da Poitou all’abbazia di Peteborough, alcune persone nella parte più oscura della cittadina, udirono un gran numero di cacciatori che stavano cacciando. Erano nerovestiti, enormi ed orrendi, e cavalcavano su neri destrieri, ed i loro cani erano neri, con occhi ardenti rossi e terribili. Nella notte i monaci li udirono passare e suonare i loro corni. Altri testimoni affidabili che erano rimasti svegli, quella notte, dichiararono che ce ne saranno stati almeno 30 di loro. Un’altra apparizione avvenne una domenica del 04 agosto 1577, narrata da un membro della congregazione della chiesa in Bungay, nel Suffolk, quando un orribile cane nero con rossi occhi fiammeggianti entrò nella chiesa a Blythburgh. Poi c’è anche il caso raccolto da Miles (1908) durante un’investigazione a proposito delle apparizioni di uno strano animale avvenute in un viottolo di Laburnham Villa, un paesello situato a metà tra Londra e Bristol. La gente credeva si trattasse dello spirito di un contadino del loco che si era impiccato quasi un secolo prima. Uno dei villici narrò che agli inizi del 1905, più o meno at ore 19:30, lui stava tornando da un locale. All’improvviso vide un animale che pareva un enorme cane nero, e corse in mezzo alla strada e si avvicinò al poveraccio. L’uomo, lì per lì pensava fosse quello del prete, e stava giusto andando a chiamarlo, quando la bestia cambiò forma e divenne un asino nero che si ergeva sulle sue zampe posteriori. La creatura aveva occhi fiammeggianti enormi. Poi disparve dalla vista. L’uomo corse a casa più veloce della luce, terrorizzato e shoccato. Altro caso narrato da McEwan riguarda una bambina di 4 anni che era sfollata durante la Seconda Guerra Mondiale. Una sera tardi, narrò la ragazza, era estate, era stata mandata a letto anche se non aveva per niente sonno. Quindi rimase sveglia seduta sul letto giocando e guardando fuori dalla finestra. Ad un certo momento sentì un suono come qualcuno che stesse grattando al legno della porta, ed un enorme cane nero sbucò fuori, girò attorno al letto. Quando passò vicino alla bambina, si voltò per guardarla e lei si accorse dei suoi enormi occhi rossi fiammanti e si spaventò assai, soprattutto sentì il suo respiro che era caldo e forte come una folata di vento. L’animale era molto alto, e mentre la bambina corse verso la porta, esso disparve nel nulla. Un altro avvistamento fu fatto dal relatore di Paranormal.com che ha scritto questo articolo sui cani neri, quando era piccolo, in età scolare, a 9 o 10 anni d’età. Era il 1974, e lui era a letto da un paio d’ore, quando sentì dei passetti. Credendo fosse il suo cane, si alzò, ma, con vivo terrore, vide un enorme animale nero, forse dotato anche di corna, o enormi orecchie, che galoppava lungo l’ingresso verso la sua stanza da letto. Cercò di urlare, ma non vi riuscì. Gli occhi della creatura erano gialli ed accesi e molto grandi. L’animale raggiunse la porta della stanza, poi svanì all’improvviso. Il ragazzo riuscì ad urlare, e la madre accorse per consolarlo e non gli credette. Qualche anno dopo in un giornale locale lesse un articolo a proposito di una casa stregata abitata da un poltergeist. Tra le altre esperienze paranormali subite dagli abitanti, c’era anche l’avvistamento di un’enorme capro, visto dal capofamiglia, che mentre gli correva addosso, spariva nel nulla. Anche lui credeva di averne visto uno vicino casa. Dopo aver letto questo articolo si convinse che quello che credeva di aver sognato anni prima era accaduto per davvero. Dopo questa esperienza, nacque in lui l’interesse per il paranormale e per la parapsicologia. Pubblicò la sua storia sulla rivista specializzata, ‘Exceptional Human Experiences’ nel 2000, e nel ‘The Psi Researcher’ pubblicato dalla Società per le Ricerche Psichiche, chiedendo se qualcuno avesse avuto delle esperienze simili e ricevette molte risposte.

BIBLIOGRAFIA

· "Creature dall’ignoto" di John A. Keel
· "Welsh Folklore and Folk Custom" di T Gwynn Jones
· "Bye-Gones" del 06 gennaio 1929
· Articolo di Richard Holland pubblicato su Paranormal.com