Nel folklore gallese
questo essere è meglio
conosciuto con il nome
di Gwyllgi, il cane
delle Tenebre (vedi ‘La
ballata dell’antico
marinaio’ di Coleridge).
Queste apparizioni
spaventosissime
prendevano la forma di
un segugio con un pelo
lungo ed ispido e due
occhi rossi
fiammeggianti. Si
aggirava in strade
solitarie nottetempo. Un
vicolo nel distretto
rurale di Machwiel, a
sud di Wrexham, chiamato
Lon Bwbach Ddu (Il
Vicolo dello Spettro
Nero), appunto, forse
richiama proprio questo
spettro. Un incontro con
un essere simile è
citato da T. Gwynn Jones
nel suo "Welsh Folklore
and Folk Custom" (1930),
nel quale narra che la
sua nonna gli aveva
raccontato che lei ed il
marito stavano
viaggiando con il
cavallo da Ruthin, una
sera, e, passando
davanti ad una casa, sul
ciglio della strada, ad
un certo punto il loro
brocco s’impennò un
poco: in quel momento un
nero mastino attraversò
la strada. Il nonno, che
cavalcava dietro, non
aveva visto niente, e
così nemmeno il suo
ronzino che continuava a
trotterellare
tranquillo. Era da poco
che abitavano in quella
zona, e proprio quel dì
vennero a sapere che
quella casa era
notoriamente stregata.
Un’altra avventura ben
più terrificante,
accadde a tale Mr.
Edward Jones mentre
stava tornando a casa a
notte fonda dopo essere
stato ad una fiera a
Cynwyd, vicino Corwen.
‘Il Cane nero del
destino’, come lo chiamò
lui, lo inseguì tra i
campi, letteralmente
passo passo,
mantenendosi molto
vicino a lui. Lo
sfortunato lo descrisse
come una bestia con muso
spaventosissimo ed occhi
rossi come il sangue.
Ogni minuto s’aspettava
di sentire le sue fauci
chiudersi su di lui e,
prese a soffrire di
continua ansietà e di
sudorazione fredda come
se vivesse in un incubo
perenne. Fortunosamente
raggiunse affamato ed
esausto un cancello di
una fattoria, e,
voltandosi, scoprì che
la belva era sparita.
CRONOLOGIA DEGLI
AVVISTAMENTI
Nel 793 d.C.
una piaga di animali
spaventosi e terribili
investì il Medio
Oriente, uccidendo molte
persone in Armenia ed in
Assiria. Il ‘Chronicon’
di Denys de Tell-Mahre
così li descrive: «… il
muso era piccolo ed
allungato, con grandi
orecchie simili a quelle
dei cavalli. La pelle
sulla spina dorsale
somigliava alle setole
dei maiaili e stava
dritta.». Si dice che
queste belve terribili
vincessero facilmente
gli uomini in astuzia e
li uccidessero. Facevano
incursioni nei villaggi
e rapivano i bambini.
Inspiegabilmente, i cani
non abbaiavano. Interi
greggi di capre e pecore
furono divorati da
questi mostri, che
devastarono centinaia di
kmq, prima di sparire
per sempre. In Germania,
nella stessa epoca, un
enorme animale nero
s’aggirava nelle buie
foreste intorno a
Darmstadt ammazzando
umani come mosche.
Finalmente un barone
locale lo affrontò:
riuscì ad ucciderlo, ma
nella lotta riportò una
ferita mortale. Nel suo
castello fu poi eretta
una statua sulla sua
tomba esistente ancora
oggi.
Nel 856 d.C.
una chiesa di Trier,
Prussia, fu infestata
all’improvviso da un
cane gigantesco durante
un temporale che riempì
l’edificio di
un’oscurità tremenda,
tanto che i fedeli quasi
non ci vedevano più. Il
pavimento parve aprirsi,
secondo quanto
riferiscono gli 'Annales
francorum regum’, e
comparve un enorme cane
che prese a correre
avanti e indietro di
fronte all’altare. Un
altro antico testo il
‘Chronicon saxonicus’
riferisce un episodio
simile avvenuto 11 anni
dopo, nel 876 d.C.
29 luglio 1205,
dopo un temporale, le
‘Cronache’ dell’abate
Ralph di Essex narrano
che si videro tracce
mostruose, di una specie
ignota, mai vista prima.
“Gli uomini dissero che
erano impronte di
demoni”. Inoltre narrano
anche delle impronte
gigantesche lasciate da
un gigantesco destriero
nero volante che
attraversò York,
Inghilterra, durante un
temporale nel 1065. A
York furono trovate
strane impronte negli
anni 1189-99, al tempo
di re Riccardo I. Erano
orme di piedi umani
giganteschi, e dovunque
erano impresse, le orme
sembravano bruciate dal
fuoco. Forse l’uomo
ardente comparso in
Germania nel 1125, più o
meno, aveva qualche
relazione con queste
orme bruciate? Leggiamo
quanto segue dalle
‘Deutsche Sagen’ vol I.
pag. 229: «Quest’anno,
1125 d.C., un uomo
fiammeggiante si aggirò
come un’apparizione tra
le montagne a
mezzanotte. L’Uomo
andava da una betulla
all’altra,
incendiandole. Il
Guardiano disse che era
simile ad un fuoco
ardente. Lo fece per tre
notti, non oltre. Georg
Miltenberger, che
abitava in un campo nei
pressi di Railbach, nel
distretto di Freinstein,
spiegò: - Alla prima
comparsa, domenica
notte, tra le 11 e le
12, lontano dalla mia
casa, vidi un Uomo tutto
ardente di fuoco. Si
potevano contare le sue
costole. Continuò a
procedere fino a quando,
dopo la mezzanotte,
svanì nel nulla
improvvisamente. Molti
furono presi da paura a
causa della sua
apparizione, poiché dal
naso e dalla bocca
eruttava fuoco, mentre
s’aggirava fulmineamente
qua e là in tutte le
direzioni.»
Domenica, 04
agosto 1577
un fulmine misterioso
colpì la chiesa di
Bilborough, Suffolk,
Inghilterra, uccidendo
due persone, ferendone
molte altre. Lo stesso
giorno una cosa simile
ad un enorme cane nero
si materializzò in una
chiesa a Bungay, facendo
morire d’infarto
parecchi parrocchiani.
Nel frattempo a 10 km di
distanza, in un’altra
chiesa, a Blythburgh, un
altro cane infernale
uccise due uomini ed un
bambino. Pare che il
mostro di Bungay avesse
lasciato segni di
profonde unghiate nelle
opere in muratura della
chiesa. Esistono
numerose documentazioni
storiche di questo
avvenimento.
Un misterioso asino
fantasma, col pelo
irsuto ed “occhi simili
a piatti”, avrebbe
infestato per molti anni
Leeds, Inghilterra,
guadagnandosi il
soprannome di Padfoot,
ovverosia ‘zampa di
velluto’. A quanto si
dice, forse gli mancava
una zampa, se non due.
Tring, nel Hartfordshire,
Inghilterra, fu spesso
visitata da un cane
infernale nel secolo XIX.
Si diceva che avesse un
qualche legame con una
tizia che era stata
annegata perché ritenuta
una strega
nel 1751.
Ecco una descrizione
dell’animale, tratta dal
‘Book of days’
pubblicato agli inizi
del 1800: «Stavo
rientrando a casa, a
notte inoltrata, con un
calesse, insieme alla
persona che lo guidava.
Quando ci avvicinammo al
punto dove fino a poco
tempo prima stava il
patibolo, vedemmo sulla
riva, dalla parte della
strada, una fiamma
grande quanto un
cappello… Il compagno
tirò bruscamente le
redini dei cavalli e si
fermò. Vidi allora un
immenso cane nero
proprio davanti a noi:
era l’essere più strano
che avessi mai visto.
Grande come un
Terranova, magrissimo,
irsuto, con coda ed
orecchie lunghissime,
occhi simili a sfere di
fuoco e grandi zanne,
che si vedevano perché
aveva aperto le fauci
per ringhiare contro di
noi. Dopo pochi minuti,
il cane scomparve. Parve
dileguarsi come
un’ombra, o sprofondare
nel suolo, e poi
passammo sul punto in
cui si trovava poco
prima!”.
Qualcosa di
perverso viene verso di
noi… s’acquatta e si
avventa…
Qualcosa si dette da
fare per sterminare
pecore e bovini lungo il
confine tra Scozia ed
Inghilterra nel 1810.
Qualunque cosa fosse,
azzannava la vena
giugulare degli animali
e ne succhiava il
sangue, uccidendo ogni
notte da 8 a 10 capi.
Gli agricoltori,
furibondi, si armarono e
rastrellarono la zona
inutilmente. Ma nel mese
di settembre un cane fu
ucciso in un campo di
grano e, a quanto pare,
il massacro cessò. Un
cane vampiro? Charles
Fort nel suo libro
iconoclasta e
sconcertante ‘Lo!’ si
occupò dell’ondata di
vampirismo che investì
l’Irlanda
nel 1874,
ricavandola negli
archivi del British
Museum. Dall’inizio del
gennaio di quell’anno
qualcosa uccideva fino a
30 pecore ogni notte a
Cavan, Irlanda,
incidendo le loro gole e
succhiando il sangue.
Non le mangiava mai.
Lasciava orme allungate,
canine, ma più grandi e
poderose. L’infestazione
si propagò fino ad altre
contee, mentre gli
uomini imbracciavano le
armi e setacciavano la
campagna sparando ai
cani randagi.
Nell’aprile 1874 la
belva si aggirò nei
dintorni di Limerick, a
160 km da Cavan. A
quanto pare, diverse
persone furono aggredite
e morse. Il ‘Weekly
news’ di Cavan del 17
aprile informava che
numerose vittime erano
state ricoverate in
manicomio perché
soffrivano di strani
sintomi di pazzia. Ma,
data la scarsità di
dettagli della stampa
inglese, non è stato mai
possibile accertarsi se
le vittime avessero
contratto la rabbia e
sofferto quindi di
idrofobia. D’altronde
Pasteur scoprì il suo
siero solo 10 anni dopo,
nel 1884.
Nel 1905
i misteriosi predatori
erano di nuovo a caccia,
questa volta nei
dintorni di Badminton.
La gente sparò ai cani.
Le uccisioni di pecore
continuarono,
sporadicamente,
nonostante tutto. Furono
organizzate squadre di
agricoltori infuriati,
ma nel mese di dicembre,
solo nei dintorni di
Gravesend una trentina
di pecore era stata
vittima del succhiatore
di sangue. Un sergente
di polizia del
Glouchester, parlando
con un giornalista della
testa londinese ‘Daily
Mail’ osservò: - Io
stesso ho visto due
carcasse e posso
affermare che non è
assolutamente opera di
un cane. I cani non sono
vampiri, e non succhiano
il sangue delle pecore,
lasciando quasi intatta
la carne! -. Non era un
cane? Allora cos’era, un
pipistrello gigante? Non
esistevano pipistrelli
di quel tipo nell'Europa
del tempo. In quanto ai
lupi, nell’arcipelago
britannico l’ultimo
della serie era stato
ucciso nel 1712 in
Irlanda. Poi, come tutti
i casi precedenti, le
uccisioni cessarono di
botto ed il mostro,
svanì nel nulla.
Un altro mostro apparve
in Russia
nel 1893,
terrorizzando il
distretto di Orel, a sud
di Mosca. Aggrediva
donne e bambini
ammazzandone parecchi. I
superstiti lo
descrissero come un
essere lungo e nero, dal
muso tozzo, orecchie
rotonde e dritte, ed una
lunga coda liscia.
L’esercito fu incaricato
a stanarlo, batté la
campagna spanna a
spanna, ma trovò solo
orme canine e
nient’altro.
Nel marzo 1906
un mostro s’aggirava nei
dintorni del castello di
Windsor, aggredendo
pecore. A 27 km da lì,
presso Guilford, il
mostro misterioso
massacrò 50 pecore in
una sola notte.
Ottobre 1926,
Edale, Derbyshire,
Inghilterra, branchi di
pecore furono sterminati
da un enorme animale
nero che faceva a pezzi
le prede. Ma non
succhiava sangue. I
soliti gruppi armati si
misero alla caccia, ma,
come al solito, non
trovarono niente.
Il
01 agosto 1966
l’agenzia di stampa
Associated Press notiziò
che un animale
spaventoso infestava
Jessore, Pakistan, oggi
Bangla Desh. Aveva
ammazzato una bambina
piccola, ridotto ecce
homo un guidatore di
risciò ed una donna,
aveva massacrato
parecchi capi di
bestiame. La cittadina
visse giorni di terrore
puro, mentre agenti e
soldati si misero
inutilmente a ricercare.
Secondo la polizia il
diabolico essere
appariva solo di notte e
svaniva nel nulla dopo
aver aggredito umani.
Non era né una tigre né
un qualunque altro
animale conosciuto. E’
inverosimile che un
branco di cani randagi,
tipico della zona, possa
aver traversato la
catena quasi
insuperabile dell’Himalaya
per giungere la Russia
nel 1893 e che poi sia
arrivato a nuoto in
Inghilterra per
banchettare a spese
delle pecore della
regina! Qui si trattava
di qualcosa di diverso
che praticava delle
incisioni con precisione
quasi chirurgica e poi
estraeva il sangue.
Compiuta l’opera si
dileguava nelle tenebre.
Che siano gli autori
delle MAM che
imperversano nel mondo
dal 1947?
CANI NERI D'INGHILTERRA
Il 1127, fu l’anno della
prima apparizione dei
terribilissimi cani neri
in Inghilterra. Ne parla
la ‘Anglo-Saxon
Chronicle’ (citata dallo
studioso Graham J.
McEwan nel suo libro
‘Mystery animals of
Britain and Ireland’,
1986, pag. 122). Dopo
l’arrivo dell’abate
Henry da Poitou
all’abbazia di
Peteborough, alcune
persone nella parte più
oscura della cittadina,
udirono un gran numero
di cacciatori che
stavano cacciando. Erano
nerovestiti, enormi ed
orrendi, e cavalcavano
su neri destrieri, ed i
loro cani erano neri,
con occhi ardenti rossi
e terribili. Nella notte
i monaci li udirono
passare e suonare i loro
corni. Altri testimoni
affidabili che erano
rimasti svegli, quella
notte, dichiararono che
ce ne saranno stati
almeno 30 di loro.
Un’altra apparizione
avvenne una domenica del
04 agosto 1577, narrata
da un membro della
congregazione della
chiesa in Bungay, nel
Suffolk, quando un
orribile cane nero con
rossi occhi
fiammeggianti entrò
nella chiesa a
Blythburgh. Poi c’è
anche il caso raccolto
da Miles (1908) durante
un’investigazione a
proposito delle
apparizioni di uno
strano animale avvenute
in un viottolo di
Laburnham Villa, un
paesello situato a metà
tra Londra e Bristol. La
gente credeva si
trattasse dello spirito
di un contadino del loco
che si era impiccato
quasi un secolo prima.
Uno dei villici narrò
che agli inizi del 1905,
più o meno at ore 19:30,
lui stava tornando da un
locale. All’improvviso
vide un animale che
pareva un enorme cane
nero, e corse in mezzo
alla strada e si
avvicinò al poveraccio.
L’uomo, lì per lì
pensava fosse quello del
prete, e stava giusto
andando a chiamarlo,
quando la bestia cambiò
forma e divenne un asino
nero che si ergeva sulle
sue zampe posteriori. La
creatura aveva occhi
fiammeggianti enormi.
Poi disparve dalla
vista. L’uomo corse a
casa più veloce della
luce, terrorizzato e
shoccato. Altro caso
narrato da McEwan
riguarda una bambina di
4 anni che era sfollata
durante la Seconda
Guerra Mondiale. Una
sera tardi, narrò la
ragazza, era estate, era
stata mandata a letto
anche se non aveva per
niente sonno. Quindi
rimase sveglia seduta
sul letto giocando e
guardando fuori dalla
finestra. Ad un certo
momento sentì un suono
come qualcuno che stesse
grattando al legno della
porta, ed un enorme cane
nero sbucò fuori, girò
attorno al letto. Quando
passò vicino alla
bambina, si voltò per
guardarla e lei si
accorse dei suoi enormi
occhi rossi fiammanti e
si spaventò assai,
soprattutto sentì il suo
respiro che era caldo e
forte come una folata di
vento. L’animale era
molto alto, e mentre la
bambina corse verso la
porta, esso disparve nel
nulla. Un altro
avvistamento fu fatto
dal relatore di
Paranormal.com che ha
scritto questo articolo
sui cani neri, quando
era piccolo, in età
scolare, a 9 o 10 anni
d’età. Era il 1974, e
lui era a letto da un
paio d’ore, quando sentì
dei passetti. Credendo
fosse il suo cane, si
alzò, ma, con vivo
terrore, vide un enorme
animale nero, forse
dotato anche di corna, o
enormi orecchie, che
galoppava lungo
l’ingresso verso la sua
stanza da letto. Cercò
di urlare, ma non vi
riuscì. Gli occhi della
creatura erano gialli ed
accesi e molto grandi.
L’animale raggiunse la
porta della stanza, poi
svanì all’improvviso. Il
ragazzo riuscì ad
urlare, e la madre
accorse per consolarlo e
non gli credette.
Qualche anno dopo in un
giornale locale lesse un
articolo a proposito di
una casa stregata
abitata da un
poltergeist. Tra le
altre esperienze
paranormali subite dagli
abitanti, c’era anche
l’avvistamento di
un’enorme capro, visto
dal capofamiglia, che
mentre gli correva
addosso, spariva nel
nulla. Anche lui credeva
di averne visto uno
vicino casa. Dopo aver
letto questo articolo si
convinse che quello che
credeva di aver sognato
anni prima era accaduto
per davvero. Dopo questa
esperienza, nacque in
lui l’interesse per il
paranormale e per la
parapsicologia. Pubblicò
la sua storia sulla
rivista specializzata,
‘Exceptional Human
Experiences’ nel 2000, e
nel ‘The Psi Researcher’
pubblicato dalla Società
per le Ricerche
Psichiche, chiedendo se
qualcuno avesse avuto
delle esperienze simili
e ricevette molte
risposte.
BIBLIOGRAFIA
·
"Creature
dall’ignoto" di John A.
Keel
·
"Welsh Folklore and
Folk Custom" di T Gwynn
Jones
·
"Bye-Gones" del 06
gennaio 1929
·
Articolo di Richard
Holland pubblicato su
Paranormal.com
|