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														 La 
														teoria della terra cava 
														è tutt'altro che nuova. 
														Abbandoniamo gli antichi 
														miti che vogliono che il 
														mondo che c'è sotto ai 
														nostri piedi è abitato 
														spiritualmente da demoni 
														(io personalmente ci 
														credo, ma questa è 
														un'altra questione non 
														da analizzare in questa 
														sede) e fisicamente da 
														popoli nascosti 
														all'occhio dell'umanità 
														ma certamente più 
														evoluti dei popoli di 
														superficie. Ci sono 
														stati nel corso della 
														storia dell'umanità 
														personaggi che erano 
														convinti di questa 
														teoria antica: uno fra 
														questi era l'astronomo 
														inglese Edmund Halley 
														(il famoso scopritore 
														dell'omonima cometa) e 
														Leonard Euler 
														(1707-1783) il 
														matematico e fisico 
														svizzero fondatore delle 
														ricerche di matematica 
														pura. Ma anche uno 
														scienziato americano 
														che, verso il 1870, John 
														Cleves Symmens, 
														impegnato a chiedere al 
														governo degli S.U. 
														stanziamenti atti a 
														dimostrare l'abitabilità 
														all'interno del globo. 
														Purtroppo la sovvenzione 
														gli venne negata ed il 
														povero Symmens dovette 
														accontentarsi di 
														fantasticare. Forse 
														pensò che la sua 
														brillante idea si 
														spegnesse con lui, ma si 
														sbagliò: vennero altri 
														assertori della 
														fascinante teoria, 
														affermando che 
														all'estremo nord e 
														all'estremo sud vi sono 
														aperture che immettono 
														in un mondo favoloso. 
														Nell'interno si 
														estendono vasti oceani, 
														rigogliose foreste 
														tropicali e anche gli 
														ultimi esemplari della 
														fauna preistorica e 
														razze umane 
														sconosciute... Giulio 
														Verne, il precursore di 
														molti fatti 
														fantascientifici per 
														l'epoca che divennero 
														realtà nel 20 secolo (il 
														sommergibile e le navi 
														spaziali) ne aveva fatto 
														un famoso libro: 
														"Viaggio al centro della 
														terra". Per quale motivo 
														strano tutti i fatti che 
														egli ha raccontato come 
														fantascienza sono 
														divenuti realtà tranne 
														questo, forse il più 
														interessante sopratutto 
														per l'eventuale 
														sopravivenza del genere 
														umano in caso di ca  tastrofe 
														ecologica che, secondo 
														il sottoscritto si 
														avvererà a breve 
														scadenza. Sotto un sole 
														che splende, senza mai 
														tramontare, al centro 
														della terra (e che dà 
														tra l'altro origine alle 
														aurore boreali), 
														esistono, forme di vita 
														di cui non abbiamo idea 
														o l'abbiamo sbagliata. I 
														mammut, ad esempio, 
														nello stomaco dei quali 
														si sono trovati resti di 
														una vegetazione propria 
														alle zone temperate o 
														adirittura tropicali (ci 
														assicura Ray Palmer, 
														direttore della rivista 
														statunitense Flying 
														Saucers), non provengono 
														dalla preistoria, ma dal 
														mondo sotterraneo. Messa 
														incautamente la 
														proboscide fuori, non 
														poterono sopravvivere al 
														rigido clima artico. 
														
														IL 
														SEGRETO DI BYRD Ma, abbiamo una prova 
														di sostegno a questa 
														affascinante teoria? La 
														mia risposdta è 
														pienamente affermativa: 
														cito un nome: Richard E. 
														Byrd, contrammiraglio 
														della marina degli Stati 
														Uniti. "Nel 1947" 
														riassume la scrittrice 
														brasiliana Iliana Marina 
														Pistone "il 
														contrammiraglio R.E.Byrd, 
														della marina 
														statunitense, si spinse 
														a 2730 chilimetri oltre 
														il polo nord, e nel 1956 
														comandò una spedizione 
														che compì un volo di 
														4330 chilometri dalla 
														base di McMurdo Sound, 
														posta a 640 chilometri a 
														est del polo sud. Egli 
														affermò in entrambi i 
														casi, di essere 
														penetrato in una terra 
														estesa per 3690 
														chilometri, molto al di 
														là del polo, attraverso 
														una regione senza cielo, 
														con montagne, laghi 
														distese di vegetazione 
														scorgendo segni di vita 
														animale (tra l'altro 
														scorgendo una creatura 
														simile ad un Mammut). 
														Questa scoperta 
														importantissima è stata 
														avvolta dai mass media 
														americani dal più fitto 
														"top secret" come 
														affermò Raymond Bernard 
														autore del libro "The 
														hollow Earth" (La terra 
														cava) in cui scrive tra 
														l'altro che gli 
														eschimesi sono i 
														discendenti di una razza 
														vivente sotto la crosta 
														terrestre e racconta 
														che, quando si chiede 
														loro la provenienza dei 
														loro progenitori, 
														indicano il nord. Le 
														leggende es chimesi, 
														aggiunge, accennano a 
														una grande apertura al 
														nord e narrano che i 
														loro antenati vennero da 
														una terra paradisiaca, 
														molto al di là della 
														barriera di ghiaccio, 
														illuminata da una luce 
														perpetua, con un clima 
														mite, grandi laghi che 
														non gelano mai, una 
														terra popolata da 
														animali tropicali. Per i 
														fanatici della "erra 
														cava" esiste comunque 
														una prova inoppugnabile: 
														una foto satellitare 
														scattata dal satellite 
														americano ESSA- 7 sul 
														Polo Nord il 23 novembre 
														1968, che mostra, senza 
														ombra di dubbio, 
														un'apertura quasi 
														perfettamente circolare 
														tenuta nascosta alle 
														rotte aeree commerciali 
														dai soliti e 
														"democratici Stati 
														Uniti" agli occhi della 
														maggior parte del mondo. 
														Credo che lì ci sia una 
														riserva biologica anche 
														preistorica: d'altra 
														parte i famosi "Iceberg" 
														sono formati da acqua 
														dolce ghiacciata e non 
														salata come a rigor di 
														logiga dovrebbe essere. 
														La mia opinione 
														personale è che i 
														responsabili maggiori 
														dell'inquinamento del 
														pianeta (vedi gli USA 
														che si sono rifiutati di 
														firmare il protocollo di 
														Kyoto sulla limitazione 
														dell'inquinamento) 
														stiano preparando questo 
														paradiso sconosciuto 
														sotto i nostri piedi a 
														pochi eletti: da qui 
														dipende il segreto. 
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