PREMESSA
Ho un piccolo segreto da
rivelarvi...
INTRODUZIONE
Il Vampiro, il Signore
della Notte, il
Blautsauger, il Re dei
Non Morti, il Nosferat,
tutti termini sinonimici
di un unico essere le
cui origini affondano le
proprie radici
nell'umano ancestrale
terrore del ritorno dei
morti nel mondo dei
vivi. Il Dracula di Bram
Stoker o, ancor prima,
il Vampiro di Polidori
sono solo le espressioni
letterarie di una serie
di testimonianze di casi
di vampirismo
verificatisi a cavallo
del secolo XVII e XVIII,
in principal modo, nelle
terre dell'Europa
Orientale. Per
comprendere a fondo la
figura del Vampiro è
necessario sganciarsi
dallo stereotipo
letterario che ce lo
descrive come un essere
dalle nobili origini,
avvolto in un mantello
nero come la pece, dal
viso pallido ed emaciato
sul quale spiccano un
paio di canini
paurosamente sporgenti e
affilati, un diabolico
essere in grado di
trasformarsi in lupo o
pipistrello ma,
soprattutto, un essere
incapace di riflettersi
nello specchio; il
Vampiro, nelle sue forme
più arcaiche, pur
condividendo con il
Conte di Transilvania
alcune caratteristiche
peculiari, è ben
distante dalla
descrizione fattaci da
Stoker.
ORIGINE DEL TERMINE
"VAMPIRO"
La parola "Vampiro", in
quanto redivivo e
succhiatore di sangue,
entra nel nostro
vocabolario soltanto nel
XVIII secolo grazie allo
scrittore Polidori che
con il suo racconto "Il
Vampiro" diviene il
precursore di un'
importante tradizione
letteraria tutta
dedicata al Signore
della Notte. A dire il
vero, l'etimologia di
questa parola non è ben
chiara anche se alcuni
filologi propendono per
una sua origine slava e,
più precisamente,
lituana.La parola
appare, infatti, formata
dalla radice -pi
"mago,stregone" e dal
verbo lituano "wempti"
che significa "bere,
succhiare". Ma tutto ciò
appare ancora immerso
nel mistero più fitto.
DEFINIZIONE DI "VAMPIRO"
La tradizione classica
identifica il vampiro
nello spirito di un
defunto o, comunque, nel
suo corpo, ritornato nel
mondo dei vivi alfine di
sottrarre loro l'essenza
vitale per eccellenza:
il sangue. Il sangue,
sorgente di vita e
veicolo della Memoria, è
capace di perpetuare
l'esistenza crepuscolare
dei non morti rendendoli
capaci di azioni tanto
mirabolanti quanto
spaventevoli.
Discostandoci per un
attimo da un tipo di
definizione più occulta,
vogliamo citare il
razionale Voltaire che,
in maniera molto
ironica, abbinò il
termine vampiro "a preti
ed esattori delle
tasse".
CHI PUO' DIVENTARE
"VAMPIRO"
Secondo la tradizione
popolare le vittime di
quest'oscura e terribile
trasformazione sono i
morti prematuri e i
morti non battezzati, le
streghe e gli stregoni,
gli eretici, i morti di
morte violenta, i
suicidi, soprattutto
quelli non sepolti in
terra consacrata, i
ladri, gli assassini, il
settimo figlio di un
settimo figlio ed,
ovviamente, tutti coloro
che subiscono
l'inesorabile morso del
Re dei non morti. Ogni
terra ha, però, le sue
tradizioni e, così, in
Bulgaria, ad esempio, è
viva la credenza che chi
nasce coi capelli rossi
o chi fuma o bestemmia
la domenica diventerà
Vampiro; in altri Paesi
dell'Europa Orientale i
neonati che, per uno
strano scherzo della
Natura, nascono già con
un dente si
trasformeranno anch'essi
in pericolosi redivivi!
Ciò che più colpisce,
nel leggere un tal
curioso elenco di
potenziali Vampiri, è il
fatto che, tra essi,
siano contemplati esseri
umani che "si arrogano"
il diritto di nascere
con caratteristiche
fisiche fuori dal comune
e bambini che o per
malattia o per altri
oscuri motivi muoiono
senza il sacramento del
battesimo.In sintesi,
colui che contravviene
alle leggi stabilite
dalla Natura o dall'uomo
stesso subirà l'eterna
condanna di una
solitaria vita da non
morto. L'equazione
Vampiro = emarginato ne
è la diretta e logica
conseguenza. Secondo,
però, illustri studiosi
dell'Occulto è possibile
trasformarsi
volontariamente in
Vampiro celebrando un
Rituale particolarmente
complesso denominato
"Cerimoniale della Bara"
i cui particolari, per
ovvi motivi, preferisco
tralasciare…
LA
PAURA DEI MORTI
In tal contesto, per
"paura dei morti"
s'intende il sacro e
ancestrale terrore che
l'uomo, fin dai tempi
più antichi, ha sempre
nutrito nei confronti di
un possibile ritorno in
vita dei defunti per
tormentare la sua
esistenza. In
conseguenza di questo
terribile timore, già
gli uomini preistorici
prendevano delle
precauzioni nella
sepoltura del defunto
adagiandolo prono in
modo che, se si fosse
risvegliato dal sonno
eterno, non avrebbe
ritrovato la strada per
tornare sulla terra ma
si sarebbe incamminato
dalla parte opposta;
presso alcune tribù
indigene della Nuova
Guinea, invece, è ancora
usanza spezzare la
colonna vertebrale del
corpo del defunto in
modo tale da impedirgli
di deambulare nel caso
in cui risorga sotto
forma di redivivo. Nel
corso dei millenni
l'uomo ha fatto
qualsiasi cosa pur di
compiacere non solo gli
Dei ma anche i morti
che, pur in altra
Dimensione, conducono
una vita del tutto
simile ai vivi
condividendone bisogni e
sentimenti. Mai, dunque,
dimenticarsi di loro!
Nacquero, così, i Riti
Misterici che
permettevano agli uomini
di affrontare in
anticipo la paura e i
pericoli di un futuro
Viaggio nell'Oltretomba;
nacquero, così, le
offerte e le cerimonie
religiose per i defunti
che,nel tempo, si sono
perpetuate fino a
costituire, ancora oggi,
una parte importante del
nostro vivere
quotidiano.
IL
PROTOTIPO DEL VAMPIRO:
LILITH
Molti studiosi
identificano il
prototipo del Vampiro in
Lilith, demone assiro
che, nella tradizione
ebraica, diventerà la
consorte ripudiata di
Adamo. Lilith,
abitatrice del deserto,
perversa divoratrice di
seme umano (assieme al
sangue altro simbolo di
Vita), persecutrice di
neonati in quanto
detestava profondamente
la progenie di Eva sua
sostituta presso Adamo.
Nella tradizione occulta
Lilith può essere
allontanata dai nomi
sacri dei tre angeli
Senoy, Sansenoy e
Sammanglof che, dopo
averla fatta
prigioniera,
desistettero dall'
intento di affogarla nel
Mar Rosso a patto che
lei risparmiasse i
neonati nei luoghi in
avesse trovato incisi i
loro nomi. Il nome "Lilith"
sembra derivare
dall'ebraico "laila" che
significa "notte" ed è
per questo che, molto
spesso, viene
raffigurata sotto forma
di animale notturno. In
realtà, ciò si rivela
possibile per una
questione meramente
storica. Lilith entra a
far parte della
tradizione ebraica
direttamente dal mondo
mesopotamico in quanto
incarnazione della
lussuria e quintessenza
della lascivia,
perversamente asservita
a Ishtar, divinità
assiro- babilonese.
Lilith, nella cultura
ebraica, diventerà un
diavolo del genere "succubus"
ovverosia un diavolo
dalle caratteristiche
espressamente femminili
e capace di assorbire
energia vitale da
chiunque sia così folle
da congiungersi
carnalmente con lei
(l'equivalente maschile
è denominato "incubus").
Da Lilith dipendono le
Lilin che nottetempo
succhiano il sangue dei
bambini prosciugandoli
completamente della loro
linfa vitale. Esse sono
raffigurate in forma
umana ma sono dotate di
ali. Nella tradizione
assiro-babilonese
s'incontrano altre
divinità, associate al
vento e alle tempeste, i
cui nomi si avvicinano
molto a quello di Lilith
: Lilitu, Lilu e Arda
Lili.
VAMPIRI NEL MONDO
Nel mondo greco e latino
diverse figure
presentano tratti
inequivocabilmente
vampirici, ombre
provenienti dal Regno
degli Inferi ove domina
Ecate Tricefala Signora
della Negromanzia e
delle Arti Nere.
Nell'antica Grecia
troviamo l'Empousa, una
forma particolare di "succubus"
che, dopo essersi
furtivamente introdotta
nel giaciglio degli
uomini e dopo essersi
congiunta con loro, li
prosciuga di ogni
energia procurandone la
morte. Solitamente,
viene raffigurata con
una gamba di bronzo e
una di letame e, secondo
la tradizione, si nutre
anche di carne umana;
può assumere qualsiasi
forma (altra
caratteristica, quindi,
che condivide con il
Vampiro). Eurinome,
anch'essa di origine
greca, divora le carni
dei cadaveri appena
seppelliti lasciandone
solo le ossa mentre le
Kere, nere creature
alate e dai denti
particolarmente aguzzi,
emergono dalle
profondità degli abissi
fino ai campi di
battaglia ove succhiano
il sangue dei morenti o
dei cadaveri.
Lamia è parte integrante
del leggendario marino;
generò con Zeus parecchi
figli tra i quali Scilla
che, accecata dalla
gelosia, uccise alcuni
dei suoi fratelli. Da
quel momento, Lamia, per
l'insopportabile dolore,
uscì di senno e iniziò a
perseguitare e a
massacrare non solo i
figli altrui ma anche i
propri. Altra figura dai
tratti vampirici
piuttosto evidenti è la
cosiddetta Strix.
Secondo la tradizione si
tratterebbe di un
uccello notturno che,
nottetempo, vola sulle
culle dei neonati
succhiandone il sangue e
divorandone le viscere.
Successivamente, il
termine "Strix" andrà a
designare una donna
dedita alle Arti nere e
che tutti conosciamo con
il nome di " Strega". Le
Larvae, nell'antica
tradizione latina, sono
entità disincarnate di
natura essenzialmente
malvagia che si sono
macchiate in vita di
orrendi crimini e sono
stati condannati a una
fine tragica e orrenda;
tornano sulla terra dei
vivi per pura vendetta.
I Lemures, invece, sono
spiriti di defunti ,
morti di morte violenta
e meno paurosi delle
Larvae, che risorgono
per tormentare
l'esistenza dei mortali.
Alcuni studiosi
collocano anche le
Sirene nel novero dei
possibili antenati dei
Vampiri. E' da rilevare
che, in origine, questi
mostri venivano
raffigurati per metà del
corpo in sembianze
femminili mentre per
l'altra metà in forma di
uccello dotato di
pericolosi artigli( la
similitudine con le
Arpie è davvero
notevole). Le Sirene
attendevano le loro
vittime, di solito
incauti marinai, su
rigogliose e splendide
isole ammaliandoli con
il loro ipnotico canto
quando, principalmente
nelle ore notturne, essi
erano in balia di sogni
erotici. Le Sirene,
infatti, erano creature
ingorde di sperma e di
sangue. Il folclore, e
non solo quello europeo,
appare assai ricco di
esseri e creature
vampiriche che assumono
peculiarità e nomi
diversi a seconda della
tradizione alla quale
appartengono. In Romania
troviamo i Moroi,
neonati morti senza
battesimo; gli Strigoi,
invece, sono esseri in
cui sono innestati due
cuori e vari elementi
animali; i Nosferat sono
figli illegittimi di
genitori anch'essi
illegittimi in grado di
assumere sembianze
animali. Nella Regione
della Valacchia vive una
specie di cane mannaro,
il Priccolitch, che, per
mantenersi eternamente
giovane si limita a
succhiare il sangue agli
animali domestici. In
Moldavia, invece, si
riscontra la presenza
del cosiddetto Drakul,
inquieto spirito di uno
scomunicato. In Germania
incontriamo l'Alp,
diavolo del tipo "incubus"
e quindi dalle
caratteristiche
prettamente maschili,
che, sotto forma di
farfalla, si poggia,
nottetempo, sul petto
della dormiente
assorbendone la linfa
vitale; il Nachzerer è
una specie di spirito
vampiro che vive nei
cimiteri e trascorre la
maggior parte del tempo
a masticare non solo il
proprio cadavere ma
anche quello altrui; il
Blautsauger è un corpo
privo di ossa e
completamente ricoperto
di peli che vampirizza
le proprie vittime
costringendole a
ingerire la terra della
propria tomba. In Grecia
esistono dei vampiri
chiamati Brucolachi
mentre in Albania
troviamo i Vukodlak e i
Liugvat. Spostiamoci,
ora, fuori Continente
fino ad arrivare in
Estremo Oriente. In Cina
troviamo i cosiddetti
Chiang Shih, spiriti
capaci di dar vita ai
cadaveri e di plasmarsi
un nuovo corpo con
frammenti di ossa e
altre parti di corpi
decomposti. In Indonesia
incontriamo i Langsuir,
donne morte di parto che
si manifestano vestite
con un abito verde, neri
capelli lunghi fino alle
caviglie e artigli
affilati. Queste orrende
creature succhiano il
sangue ai bambini
tramite una fessura
situata sul collo e,
secondo la tradizione,
per ucciderle è
necessario infilarne i
capelli nella fessura e
tagliar loro le unghie.
In Malesia abitano i
Polong, vampiri
artificiali creati con
la magia e grandi come
la punta di un mignolo.
Si introducono nel corpo
degli uomini portandoli
rapidamente alla follia.
In India ricordiamo i
Vetala e i Rakshasa. Ma
anche l'Africa ha le sue
storie di vampiri i cui
principali protagonisti
sono i Kinoly e i Mutala
che possiedono la
qualità di sapersi
trasformare in feroci
leopardi. Spostandoci
ancora nelle Americhe,
in Cile troviamo i
Chon-Chon mentre,
anticamente, presso gli
Atzechi era nota la
figura dei Ciuapipiltin.
Da questo rapido
excursus sulle forme
vampiriche nelle diverse
tradizioni e culture
evinciamo alcuni aspetti
peculiari della figura
del Vampiro così come la
conosciamo noi:
1) Tutti sono
defunti ritornati in
vita per tormentare
l'esistenza dei
mortali
2) Tutti si nutrono
di sangue o di
sperma (Simboli per
eccellenza
dell'Energia Vitale)
3) Tutti o quasi
sono in grado di
trasformarsi, come
il Vampiro, in
diversi animali
COME RICONOSCERE UN
VAMPIRO
Un'epidemia di
vampirismo verificatasi
nel XVIII secolo in
alcuni villaggi della
Serbia permise a molti
illustri medici e
connestabili della zona
di stabilire con
precisione le
caratteristiche fisiche
di un vero Vampiro. I
sepolcri nei quali
riposavano i presunti
vampiri furono
scoperchiati e, tra lo
stupore generale, si
scoprì che ogni corpo
presentava i segni
inequivocabili del Male;
a tal proposito
esistono, ancora oggi,
documenti firmati da
integerrimi medici
dell'epoca che attestano
la scoperta di questi
inquietanti casi. Ecco,
quindi, punto per punto
tutto ciò che fu
scoperto dopo un attento
esame dei cadaveri:
1) Il corpo non
presentava alcun
segno di
decomposizione
2) Dalla bocca
fuoriusciva un lieve
rivolo di sangue
3) Il corpo appariva
florido e pasciuto
come dopo un lauto
pasto (a dispetto
dell'abnorme
magrezza del Conte
Dracula)
4) Unghie e peli,
anche se di poco,
parevano essere
cresciuti
5) In alcuni casi,
all'apertura della
bara, il corpo
veniva trovato in
posizioni innaturali
e la parte inferiore
del coperchio del
sarcofago pareva
inciso da numerosi
graffi come se una
violenta e
distruttiva forza
avesse tentato di
uscirne
A ciò si assommavano
altri fatti davvero
curiosi:
1) Un male
misterioso e mortale
si era diffuso in
tutte le case che si
trovavano nei pressi
della dimora del
presunto vampiro
2) Alcune persone,
colpite dal letale
morbo, affermarono,
prima di esalare
l'ultimo respiro,
che lo spirito del
defunto, ormai
additato da tutti
come l'unico e vero
colpevole, era
apparso loro con
propositi assai
minacciosi
Da questa serie di
elementi inconfutabili
ne sortì un'unica e
sentenziosa conseguenza
: il corpo nella bara
non era quello di un
essere umano qualsiasi
ma di un Vampiro in
carne e ossa! Il
cadavere venne, quindi,
decapitato e bruciato
nella speranza che ciò
potesse servire a
liberare il villaggio
dal Male aiutando, così,
anche lo spirito del
defunto a ritrovare la
pace di un eterno
riposo. Pochi anni dopo
fu pubblicato un
interessantissimo
trattato dal titolo "Dei
redivivi di Moldavia e
d'Ungheria…" dell'abate
francese Calmet che, pur
convinto dell'esistenza
di fenomeni
soprannaturali, fu uno
dei primi a tentare di
offrire una spiegazione
scientifica a questi
mirabolanti casi di
vampirismo. Egli,
infatti, avanzò
l'ipotesi che i numerosi
casi di improvvise
quanto inspiegabili
morti potessero essere
determinate da un morbo
non ancora conosciuto
alla scienza ufficiale.
Egli affermava che, in
realtà, il presunto
Vampiro altri non era
che una persona che, per
sua grande sfortuna, si
era ammalata del morbo
prima di ogni altra
diventando, agli occhi
di tutti, unico
responsabile
dell'imperversante Male.
Per il nostro abate era,
quindi, solo una vittima
innocente…Altri
studiosi, alla luce di
nuove scoperte
scientifiche, pensarono
bene di confutare i
sistemi superstiziosi
con cui venivano
esaminati i numerosi
casi di vampirismo e ne
trassero interessanti
deduzioni che, ora,
andrò ad elencare e che
vanno comparate con
quelle utilizzate,
invece, per avvalorare
il fenomeno del
vampirismo:
1) Il corpo,
apparentemente non
decomposto, in
realtà aveva subito,
a causa del tipo di
terreno in cui era
stato sepolto e di
particolari
condizioni
climatiche, solo un
rallentamento dei
processi
disgregativi
2) Anche dopo alcuni
giorni dalla morte i
liquidi interni al
corpo sono
caratterizzati da
una certa fluidità
3) La dilatazione
della zona
addominale che
darebbe al cadavere
un aspetto
particolarmente
florido e pasciuto
non sarebbe
determinato da un
pasto a base di
sangue appena
consumato dal
Vampiro ma dallo
sprigionamento
interno di gas di
decomposizione
4) Unghie e peli
hanno la
caratteristica di
crescere ancora
alcuni giorni dopo
il decesso
5) Si verificavano,
alcune volte, casi
di morte apparente
con la conseguenza
che chi veniva
chiuso in maniera
troppo affrettata
dentro una bara, una
volta ridestatosi e
resosi conto della
situazione avrebbe
fatto di tutto per
uscirne…
Sta a voi, cari lettori,
magari dopo aver
consultato un esperto in
materia medica, se
scegliere l'una o
l'altra versione….
Se, però, non siete
totalmente sicuri che
quel sepolcro nel
cimitero della vostra
città ospiti il corpo di
un Vampiro, allora,
procuratevi un cavallo
nero e state sicuri che
se quella è la tomba
giusta vi si fermerà
proprio sopra….
COME DIFENDERSI DA UN
"VAMPIRO"
I sistemi di autodifesa
dai vampiri sono
conosciuti davvero a
tutti : crocefissi,
collane d'aglio, acqua
santa e altri
curiosissimi amuleti. La
croce sembra il sistema
più efficace per
difendersi dalle
aggressioni dei Vampiri
ma la domanda sorge
spontanea:" E se mi
trovo a fronteggiare un
Vampiro cinese? Cosa
devo fare? Mostrargli un
piccolo Buddha in
peltro?" Il problema, a
dire il vero, non è il
tipo di oggetto che si
utilizza ma il come si
utilizza, la Fede che si
può riporre nell'uso di
quel determinato oggetto
non disgiunta dalla
ferma Volontà di
allontanare il Male. Per
quel che riguarda
l'aglio, invece, la sua
virtù antivampirica
consiste nel fatto che,
da tempo, viene
considerato, a livello
alimentare, come un
adeguato
antiparassitario e
peggiori parassiti dei
Vampiri crediamo di non
averne mai conosciuti.
Per quel che concerne
l'acqua santa vale lo
stesso discorso del
crocefisso. Lo specchio
è particolarmente
detestato dal vampiro
poiché quest' oggetto
cattura solo le immagini
di cose realmente
esistenti mentre il
Signore della Notte,
sospeso in una
dimensione limbica tra
sogno e realtà, non può
entrare a far parte di
questa categoria di
enti. Lo specchio
diventa, quindi, il
mezzo attraverso il
quale il Vampiro prende
coscienza del suo non
esistere e, quest'amara
rivelazione, lo rende
cieco di rabbia e dolore
fino a farlo fuggire.
COME UCCIDERE UN
"VAMPIRO"
Visto e considerato che
un Vampiro non può
essere salvato, in alcun
modo, dalla sua
maledizione si dovrà
procedere con un sistema
molto drastico :
l'uccisione. Il metodo
più conosciuto consiste
nel conficcare un
paletto di frassino nel
cuore del Vampiro fino a
spaccarlo in due ma
attenti a non farvi
colpire dal fiotto di
sangue che copioso
sgorgherà dal corpo del
non morto! Potreste
rimanerne contaminati e,
anche a voi, toccherà
seguirne la stessa
sorte! Vi trasformerete
in Vampiri! Ma perché
proprio il frassino e
non il ciliegio o il
castagno o un altro
albero qualsiasi? Perché
nella tradizione
esoterica il frassino è,
per eccellenza, l'albero
ascritto al pianeta Sole
e per dissolvere le
tenebre del Male,
incarnate dal
Succhiasangue per
eccellenza, serve la
Luce dell'astro dorato;
ed è proprio la luce
diretta del Sole a
costituire il secondo
metodo di eliminazione
del Vampiro. Molti altri
hanno preferito metodi
più comuni quali la
decapitazione e la
carbonizzazione del
corpo mentre altri
ancora hanno preferito
annegare il Vampiro
nell'acqua, altro
elemento purificatore.
Se, però, non riuscite a
trovare il coraggio di
un'azione così diretta,
il nostro consiglio è di
mettervi in cerca del
Dampiro e di farvi
aiutare da lui. Il
Dampiro, creatura nata
dall'amplesso di una
donna umana con un
Vampiro, è in grado,
grazie ai suoi sensi
particolarmente
affinati, di scovare il
Vampiro e di ucciderlo.
DUE ILLUSTRI VAMPIRI
La storia ci ha fatto
conoscere due
inquietanti personaggi
che, per la loro ferocia
sanguinaria e le loro
diaboliche perversioni,
sono entrati di diritto
nel grande Clan dei
Vampiri : Vlad Tepes
detto l'Impalatore, alla
cui figura Bram Stoker
s'ispirò per la stesura
del suo "Dracula", e la
Contessa Erszebeth
Bathory vissuta in
Ungheria a cavallo tra i
secoli XVI e XVII così
come Vlad. A Vlad
dedicherò presto una
monografia completa
mentre, per quel che
riguarda l'oscura
Contessa ne traccerò in
breve la raccapricciante
storia. Molto spesso il
marito di Erszebeth, un
fiero comandante di
guarnigione, si
allontanava dal castello
per raggiungere lontani
luoghi di battaglia
lasciando, così, la
moglie in balia di
apatiche giornate. La
Contessa, giusto per
trascorrere il tempo in
maniera meno noiosa,
decise, un giorno, di
sottoporre le proprie
domestiche ad ogni sorta
di sevizie. La Contessa
era anche preda della
paura di invecchiare
visto che le prime
orribili rughe
cominciavano a solcarle
il giovane viso. Un
giorno, mentre era
intenta a frustare una
delle sue domestiche,
alcuni schizzi di sangue
la colpirono e le sembrò
che la pelle, proprio in
quei punti, ne avesse
tratto un certo
giovamento. Fu così che
decise di mettere in
atto il suo piano
criminoso che la spinse
a perpetrare più di
seicento delitti per
procurarsi il sangue
necessario per impacchi
e bevande miracolose.
Per sua grande sfortuna,
fu ben presto scoperta
dal cugino che la fece
rinchiudere nella torre
più alta del castello.
Mori alcuni anni più
tardi folle e
dimenticata anche dalla
sua stessa giovinezza….
CONCLUSIONE
…la vita di un Vampiro
non è meno preziosa
dell'esistenza di un
uomo che, dimenticato
dagli altri uomini, da
Dio e dal Diavolo
stesso, giorno dopo
giorno, al sorgere del
Sole, distorce la bocca
per urlare "Anch'io
esisto!!"
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