I
casi di rapimento sono
le manifestazioni più
drammatiche del fenomeno
UFO. Se sono validi,
cioè se i rapimenti
avvengono veramente come
sono riportati, non
dobbiamo cercare oltre
una spiegazione per gli
UFO e le loro visite al
nostro pianeta.
Sarebbero, infatti,
chiaramente viste
all'interno del più
ampio scenario di un
contatto extraterrestre.
Ma quello che è più
rimarchevole è che
sarebbero l'evento più
importante nella storia
dell'umanità. Quindi
tutto dipende dalla
risposta alla domanda: i
rapimenti avvengono
effettivamente come
riportati dai loro
testimoni? Non ci può
essere alcun dubbio che
qualcosa succede
veramente. Che i rapiti
vivano un'esperienza di
qualche tipo è un dato
che non abbiamo
necessità di mettere in
discussione, ma possiamo
mettere in discussione
la loro interpretazione
dell'esperienza che
hanno vissuto. In un
senso o nell'altro i
rapimenti sono reali:
quello che rimane in
dubbio è se quella
realtà è la realtà
quotidiana del mondo
oggettivo oppure la
realtà privata della
mente del testimone.
Come molti altri
fenomeni anomali, i casi
di rapimento hanno una
plausibilità
irresistibile. Nel
leggere un racconto come
quello fornito da
Hopkins nel suo "Intruders",
troviamo un
disorientante
assortimento di elementi
che, a prima vista,
sembrano, come i pezzi
di un "puzzle", poter
essere riuniti solamente
in un unico senso. E'
solamente quando ci
spostiamo un po'
indietro ed osserviamo
il "puzzle" in una
prospettiva più ampia
che incominciamo a
chiederci se ci possa
essere una soluzione
alternativa.
I
RAPIMENTI NELLA
PROSPETTIVA DEGLI UFO
Se
siamo disposti ad
accettare che i
rapimenti avvengono
effettivamente, i
problemi sollevati dalla
loro associazione con
gli UFO devono essere
risolti. I rapimenti,
per definizione, sono
collegati al fenomeno
UFO, dato che è proprio
negli UFO che i rapitori
che giungono fino al
nostro pianeta ed è
sugli UFO che la maggior
parte dei rapiti sono
portati. Ogni caso di "abduction",
quindi, coinvolge un
UFO, indifferentemente
che esso sia menzionato
o meno. Ma nel momento
in cui ci rendiamo conto
che l'accettare il
racconto del rapimento
significa accettare
l'UFO (senza il quale
l'intera storia non può
avvenire), ci troviamo
di fronte al paradosso
ufologico in tutto il
suo orrore. Ammesso che
esseri umani vengano
rapiti e portati a bordo
di UFO ed a meno di
premettere una qualche
metamorfosi temporanea
della sostanza materiale
dei loro corpi, quegli
UFO devono essere
macchine volanti
concrete e l'azione del
rapimento deve essere
un'azione fisica
coinvolgente un corpo
umano in carne ed ossa
trasportato/risucchiato/teleportato
attraverso l'aria. Ma
sebbene si sostenga che
i rapimenti si siano
verificati in centinaia,
se non in migliaia di
occasioni [8a], nessun
UFO in relazione ad un
rapimento è mai stato
percepito in maniera
decisiva da un testimone
indipendente e, allo
stesso tempo, nessuno ha
mai visto un rapito
nell'atto di essere
portato a bordo o di
tornare da un UFO.
Neanche gli stessi
rapiti hanno avuto
successo nell'ottenere
una prova materiale
della loro esperienza.
Ogni tentativo di
procurarsi dei ricordini
e souvenirs è stato
sempre, sfortunatamente,
impedito.
I
RAPIMENTI NELLA
PROSPETTIVA DEI
CONTATTISTI
Se
siamo disposti ad
accettare che i
rapimenti si verificano
effettivamente, è
necessario rimarcare
come essi siano
differenti per tipologia
dalle esperienze
contattistiche, che sono
apparentemente simili in
molti aspetti,ma
che,quasi certamente,
non avvengono veramente.
Il fenomeno UFO nella
sua forma corrente aveva
solo pochi anni quando
fu "arricchito" dalle
dichiarazioni dei
contattisti che
affermavano di
incontrare gli
occupanti, che nella
maggior parte dei casi
erano dei benevoli
"Fratelli dello Spazio"
o "Guardiani del Cosmo".
Preoccupati per la
situazione del nostro
pianeta, questi esseri
selezionarono fra
l'intera razza umana un
George Adamski, un
George king o un Orfeo
Angelucci e gli
affidarono una missione
per salvare il mondo. Il
mondo, nella maggior
parte dei casi, non si
lasciò convincere da
queste dichiarazioni. Ma
poi vennero i rapiti,
che hanno una storia più
plausibile da
raccontare. Non siamo
tenuti a credere che
rapiti come Barney &
Betty Hill o Kathie
Davis furono scelti
perchè erano persone
eccezionali: erano
solamente adatti ad
esami fisici o ad
esperimenti genetici.
Ciò rende certamente le
loro storie più facili
da credere. Noi possiamo
inventare - e molti di
noi lo fanno - degli
scenari plausibili, in
cui gli extraterrestri
che ci visitano
raggiungono un punto nel
loro studio sui
terrestri per cui
ritengono necessario
condurre degli esami
fisici e degli
esperimenti di
procreazione con
esemplari umani. Ma non
è sufficiente mostrare
che i rapiti sono più
credibili dei
contattisti, bisogna
anche mostrare che essi
sono diversi per
tipologia.Se le storie
di rapimenti sono vere,
perchè sono precedute da
un'ondata di storie di
contatti, allo stesso
modo presentate come
vere, ma
manifestatamente
inventate? Fino a quando
queste domande non
troveranno risposta,
rimarrà il sospetto che
i rapiti di oggi siano
semplicemente i
contattisti di ieri in
una forma aggiornata e
più sofisticata. E se
siamo inclini a spiegare
l'ondata di contattisti
su basi
psicosociologiche,
rimarrà la possibilità
per cui l'ondata di
rapiti può essere
spiegata nello stesso
modo.
I
RAPIMENTI NELLA
PROSPETTIVA DEI
RAPIMENTI IMMAGINARI
Se siamo disposti ad
accettare che i
rapimenti avvengono
realmente, si deve
mostrare che essi sono
diversi da altre,
simili, "esperienze",
che si sa essere
immaginarie.
L'esperimento di Alvin
Lawson sui "rapimenti
immaginari" ha mostrato
che soggetti in un
adatto stato mentale
sono in grado di
inventare un'elaborato,
dettagliato e drammatico
racconto di un
"incontro", completo
frutto di fantasia.
Inoltre, queste storie
sono sorprendentemente
simili, non solo nelle
linee generali, ma anche
in dettagli specifici,
ai resoconti forniti dai
"veri" rapiti. Dato che
nè Lawson nè altri hanno
ripetuto o sviluppato
questi esperimenti, non
dovremmo trarne altro
che delle conclusioni
preliminari. Ma la
conclusione centrale è
inequivocabile: mentre
gli esperimenti non
provano che i "veri"
rapiti inventano i loro
racconti, essi
suggeriscono che
chiunque inconsciamente
lo desideri può trovare
dentro di sè le risorse
necessarie per costruire
una dettagliata e
coerente storia di
rapimento. Gli
esperimenti di Lawson
indicarono una
principale area di
differenze fra i
rapimenti "immaginari" e
"reali": l'effetto
emotivo e, talvolta,
quello fisiologico, sul
testimone. I volontari
non si trovavano in uno
stato fortemente
emotivo, non ebbero
effetti psicologici
successivi come
emicranie, sogni, incubi
od esperienze psichiche:
i "veri" rapiti, invece,
sono conosciuti per
avere tutte queste cose,
compresi gli effetti
fisiologici. Ciò è
spesso interpretato dai
critici dell'esperimento
come una dimostrazione
della effettiva realtà
delle "vere" esperienze.
Ma non dimostra niente
del genere. In effetti
dimostra che i "veri"
rapiti sono in uno stato
veramente emotivo; ma
può darsi che
l'esperienza del
rapimento sia il
risultato di uno stato
emotivo come possa
essere lo stato emotivo
una conseguenza
dell'esperienza del
rapimento. Nessuno
metterà in discussione
che il testimone del
rapimento ha
un'esperienza emotiva
genuina: chiunque veda i
videotapes del racconto,
effettuato sotto ipnosi,
del poliziotto dello
Yorkshire Alan Godfrey
in merito al suo
rapimento può avere
alcun dubbio in
proposito [10]. Ma
mentre ciò dimostra che
egli ha avuto qualcosa
per il quale rimanere
impressionato, non
dobbiamo saltare alla
conclusione che
l'esperienza del
rapimento ne sia stata
la causa: può essere
stata parte della cura.
Il rapimento può essere
un mezzo tramite cui
l'individuo esternalizza
un problema psicologico
interno.

I
RAPIMENTI NELLA
PROSPETTIVA DEGLI STATI
PSICOLOGICI
Se siamo disposti ad
accettare che i
rapimenti avvengono,
bisogna dimostrare che
sono diversi dalle
esperienze immaginarie
caratteristiche di
persone che si trovano
in stati alterati di
conoscenza. La capacità
di racconto di una
storia complessa messa
in evidenza dagli
esperimenti di Lawson è
solo una del
sorprendente spettro di
abilità "anormali"
manifestate da persone
in circostanze
eccezionali.
Allucinazioni di vario
tipo, aumentata
consapevolezza
"psichica", ruolo e in
scenari di "possessione"
o di "personalità
dissociata": questi sono
solo alcune delle
manifestazioni
riscontrate in persone
che, per qualsiasi
ragione, sono nello
stato appropriato.
Jerome Clark ha scritto
nell'"International UFO
Reporter" [1]: "Ogni
professionista che ha
partecipato in questo
tipo di investigazione
diretta asserisce che
non c'è alcuna
spiegazione psicologica
conosciuta per queste
esperienze". Ma ogni
scienziato
comportamentale sa che
ci sono parecchie forme
di comportamento umano
per le quali nessun
modello formale di
spiegazione è
disponibile: amnesia,
precognizione, la
visione di "apparizioni
di crisi", dissociazione
della personalità. Sono
state avanzate molte
spiegazioni per queste
esperienze, ma non c'è
certamente consenso in
merito ad esse. Così il
fatto che non ci sia
alcun modello di
consenso per le
esperienze di rapimento
è l'indicazione che si
tratta di uno dei
parecchi aspetti
dell'esperienza umana
sulla quale le nostre
conoscenze sono
incomplete. La
letteratura di
psicologia - i rapporti
sul caso di Pierre
Janet, per esempio -
senza menzionare la
letteratura
parapsicologica, è piena
di esperienze
comparabili in molti
modi ai rapimenti. Prima
di essere pronti ad
accettare che le
esperienze dei rapiti
sono tipologicamente
differenti dalle
illusioni isteriche di
possessione diabolica,
abbiamo bisogno di molta
più evidenza di quella
di cui disponiamo
tutt'ora.
I
RAPIMENTI NELLA
PROSPETTIVA DELLA
CREDENZA TRADIZIONALE
Se siamo propensi ad
accettare che i
rapimenti avvengono
effettivamente, bisogna
dimostrare che essi sono
differenti da eventi
similari che sono stati
dichiarati o riportati
durante tutta la storia
umana. L'esistenza di
una tradizione
folkloristica di
rapimenti operati da
fate ed altre entità
ultraterrene evidenzia
che l'idea del rapimento
è diffusa e
profondamente radicata.
Mentre ciò, non per
un'obiezione ai racconti
di rapimento in sè, ci
fa tornare in mente che
è un errore il pensare
l'esperienza del
rapimento come un nuovo
fenomeno generato
dall'era spaziale. Il
rapimento è servito come
base per esperienze
fantasiose nel passato e
lo può essere ancora
oggi. I rapimenti UFO
non sono il solo tipo di
esperienza nella quale
un'apparente
plausibilità interna è
compensata da una non
plausibilità esterna.
Altri esempi comprendono
la "possessione", che i
cristiani
fondamentalisti credono
coinvolgere un
intervento diabolico, ma
interpretata
diversamente da altri; i
fenomeni di
"poltergeist", un tempo
ritenuti essere l'opera
di "spiriti rumorosi" ma
correntemente attribuiti
a proprietà
psicocinetiche
manifestantesi
inconsciamente; la
stregoneria, una volta
creduta essere l'opera
del diavolo, ma oggi
considerata come una
manifestazione di
isteria indotta. E'
opportuno notare che le
spiegazioni tradizionali
per tutti questi
fenomeni traggono la
loro forza da uno
specifico sistema di
credenza. Dobbiamo
considerare la
possibilità che la
stessa cosa può
succedere oggigiorno con
i rapimenti. Se fosse
così, dovremmo
considerare qualche
scenario alternativo
come questo. Ad ogni
dato periodo c'è un
certo numero di
individui che è alla
ricerca di un'adatta
struttura nella quale
proiettare il proprio
sfogo psicologico. Una
tale struttura non
dovrebbe solamente
adattarsi ai loro
bisogni personali, ma
conformarsi anche alle
credenze, socialmente
accettabili, del tempo.
In giorni passati la
"possessione" diabolica,
la stregoneria, la
licantropia et similia
offrirono un'adatta
struttura: più tardi
arrivò la comunicazione
con gli spiriti dei
morti; oggi il "mito
autorizzato" è quello
della visita
extraterrestre, derivato
dalla fantascienza,
dalla mentalità dell'era
spaziale e da
un'alternativa
millenaria del
"Guardiano Cosmico" alla
tradizionale credenza
religiosa. Dato che il
mito è condiviso dalla
comunità, i rapiti
trovano facile "credere
loro stessi" nella
storia del rapimento, ma
anche gli altri sono
facilitati a credergli.
PRO E CONTRO
L'ESPERIENZA DEL
RAPIMENTO
I rapimenti, dopotutto,
ci offrono solo delle
storie, raccontate in
buona fede, senza
dubbio, ma sempre
soggettive e non
comprovate e con molto
in comune con altre
categorie di storie che
si sanno non avere
alcuna base nella realtà
oggettiva. E come ogni
psicologo ed ogni
insegnante sa, e come
Lawson ha mostrato
essere non meno vero in
questo contesto
specifico, ognuno è in
grado di raccontare una
storiella. Ciò
nonostante, quelli che,
come Hopkins, ritengono
che il peso
dell'evidenza è in
favore di un'esperienza
reale hanno argomenti
persuasivi per la loro
credenza nella
veridicità di queste
storie:
· Lo
scenario del rapimento,
nella sua forma più
elaborata per esempio
nei casi di Kathie Davis
o Whitley Strieber offre
una plausibilità interna
che ci dà la spiegazione
tuttora migliore per il
fenomeno UFO.
· I
rapimenti sono
spontaneamente riferiti
da testimoni che non
sono apparentemente in
cerca di un vantaggio
materiale.
·
Determinano una genuina
reazione emozionale.
Prove condotte con il "lie-detector"
confermano che lo stress
è sufficientemente
vero.
· Nel caso
di rapimenti multipli i
racconti combaciano
abbastanza da
persuaderci che i
testimoni hanno
partecipato alla stessa
esperienza.
·
Caratteristiche
ricorrenti, riferite dai
testimoni, che non
potrebbero essere a
conoscenza di
testimonianze rese da
altri, suggeriscono che
lo stesso processo
esterno si sta
verificando per molte
persone. La scoperta di
cicatrici, relative ad
incidenti verificatesi
nell'infanzia - spesso
traumatici - è appena
uno degli esempi più
ricorrenti.
· Test
indipendenti hanno
mostrato come i
testimoni di rapimenti
non hanno alcun evidente
"background" patologico
o una discernibile
predisposizione alle
esperienze paranormali.
· I rapiti
riferiscono spesso di un
cambiamento nel loro
stile di vita e nel loro
modo di vedere. I
Gansbergs, che hanno
condotto un'inchiesta su
parecchi rapiti
americani, hanno scritto
che in quasi ogni caso
il testimone sente che
la propria vita ha
beneficiato
dell'esperienza da lui
vissuta: la stessa cosa
vale per il caso Aveley
in Inghilterra . Tali
benefici reali fanno
pensare ad un evento
reale.
Questa è una formidabile
sfida, comunque le
obiezioni sono
altrettanto energiche:
· Le
storie di visite ET/UFO
sono di per sè
improbabili. Sfida la
ragione il pensare che
così tante astronavi
eviterebbero con
successo il rilevamento
durante la loro visita
al nostro pianeta,
particolarmente per il
fatto che nessun
equipaggio
extraterrestre sembra
essere uguale ad un
altro, implicando quindi
un vasto numero di
luoghi d'origine.
· Il
comportamento dei
rapitori nei confronti
del testimone è, sotto
molti punti di vista,
illogico, nonostante una
plausibilità globale.
Chiaramente, dobbiamo
ammettere la possibilità
che la logica ET possa
essere differente dalla
nostra. Ma come
possiamo, per esempio,
riconciliare
contraddizioni come la
loro intenzione,
frequentemente
manifestata, di non far
ricordare nulla ai
testimoni delle loro
esperienze con la loro
apparente ignoranza del
ricordo indotto sotto
ipnosi? O il loro
dettagliato controllo
telepatico dei testimoni
con la loro ignoranza di
fatti fondamentali, come
quella relativa a un
testimone destinato ad
esperimenti genetici
che, in realtà, era
stato sottoposto a
vasectomia ?
· C'è una
mancanza totale di
evidenza "dura",
inattaccabile. Quando i
testimoni cercano di
prendersi dei souvenirs,
vengono sempre fermati.
Non ci sono foto
convincenti di astronavi
e, meno che meno, di
entità.
· Nessun
rapimento è stato mai
riferito da testimoni
indipendenti fra di
loro. Quello che è
andato più vicino a tale
situazione è il famoso
caso di Travis Walton,
ma nessuno vide Walton
salire effettivamente a
bordo dell'apparecchio.
L'investigazione di tale
caso è stata comunque
criticata ed i suoi
risultati rimangono
tutt'ora ambigui.
· Sebbene
i test psicologici
suggeriscono che i
testimoni di rapimenti
sono persone normali che
raccontano la verità
come loro la
concepiscono, essi
indicano anche che
soffrono di una leggera
"paranoia e
ipersensitività".
Difficilmente
sufficiente per produrre
un caso, indubbiamente,
ma ci ricorda quantomeno
che raramente disponiamo
di dati psicologici sui
testimoni prima delle
loro esperienze. Spesso
abbiamo delle
testimonianze
anedottiche e ciò indica
un qualche tipo di
predisposizione. Sia
Betty Hill che Charles
Hickson hanno riferito
delle esperienze anomale
avvenute precedentemente
al loro rapimento.
· Non solo
sappiamo poco sullo
stato psicologico dei
testimoni, ma spesso
siamo poco informati
anche delle circostanze
esteriori delle loro
vite, sebbene questo
potrebbe avere una
relazione con i loro
atteggiamenti e
comportamenti. John
Rimmer ha fatto notare
come su undici rapiti di
cui le circostanze
personali sono note,
otto erano vedovi,
divorziati o avevano
problemi sessuali o
matrimoniali nel periodo
dell'incidente. Egli
suggerisce che ciò li
renderebbe
particolarmente
vulnerabili alla
suggestione.
· Al di là
di fattori psicologici
relativi ai testimoni di
rapimenti intesi come
individui, ci sono poche
indicazioni che fanno
supporre che coloro che
scrivono a proposito di
queste esperienze siano
a conoscenza dell'enorme
varietà di comportamenti
associati a chiunque
che, per qualsiasi
circostanza, si trova in
uno stato alterato di
conoscenza.
· La
scoperta di cicatrici ed
altre caratteristiche
ricorrenti dello stesso
tipo è, a prima vista,
una formidabile sfida.
La psicologa Aphrodite
Clamar afferma :"La
domanda rimane:
l'esperienza UFO è
genuina o quelli che
dicono di essere stati
rapiti sono vittime di
isteria o delle loro
stesse delusioni? Dopo
avere trascorso più di
cinquanta ore con una
dozzina di soggetti
sotto ipnosi, non sono
ancora in grado di
rispondere alla domanda
.... E' la curiosa
similitudine delle loro
esperienze che ci fa
indugiare.
Il fatto che un
testimone dietro
l'altro, che non
potevano essere a
conoscenza delle
reciproche esperienze,
si presenta con storie
similari che contengono
dettagli bizzarri
ugualmente simili, è
probabilmente la
caratteristica più
impressionante dei
rapimenti. E' questo che
sembra aver convinto
Budd Hopkins che i
rapimenti sono fatti
reali: Secondo me, la
conclusione è
inevitabile: loro (gli
extraterrestri) sono già
qui.... Sebbene non
voglio credere a ciò e
mi sento decisamente
indebolito da una tale
prospettiva, io credo
che sia vero: gli
extraterrestri ci hanno
osservato nella nostra
innocenza per molti
anni. A parte la
somiglianza delle
storie, egli crede di
avere un'evidenza più
tangibile. Per esempio,
egli trova che una gran
parte dei suoi soggetti
hanno delle cicatrici
insignificanti,
solitamente sulle gambe
e che esse sono
solitamente associate
con degli incidenti
piuttosto misteriosi
verificatesi nella loro
infanzia. L'implicazione
conseguente è che essi
si riferiscono a qualche
tipo di sorveglianza e
può indicare il
trapianto di uno
strumento di controllo o
essere il risultato di
un'esame del sangue o
qualcosa di simile.
Hopkins è stato capace,
più di una volta, di
predire con successo che
un testimone avrebbe
trovato una cicatrice
sul suo corpo, senza che
lui sapesse sapesse di
averla e questo indica
certamente la realtà del
fenomeno. Ma le
difficoltà rimangono. Se
gli ET stanno
effettuando dei
trapianti su un
sostanzioso numero di
bambini, sicuramente
ormai qualche dottore,
da qualche parte, ne
avrebbe scoperto uno per
caso. Inoltre, i nostri
chirurghi terrestri
possono eseguire delle
incisioni che non
lasciano virtualmente
alcuna cicatrice:
sicuramente ci dovremmo
aspettare che tali
esseri avanzati abbiano
trovato un modo di
effettuare i loro esami
senza lasciare tracce
riscontrabili. Quali
spiegazioni alternative
si possono offrire ? La
coincidenza: avete mai
esaminato il vostro
corpo per controllare se
anche voi avete un tale
tipo di cicatrice che
avevate dimenticato o
che non avevate mai
notato? Una forma di
stigmate, create
inconsciamente dal
testimone stesso per
sostenere la propria
storia? O potrebbe
essere il contrario: è
stata la scoperta di una
cicatrice che ha
suggerito al testimone
di fantasticare su una
storia di rapimento?
Bisogna ammettere che
questi suggerimenti sono
puramente speculativi,
ma mostrano come sarebbe
prematuro abbandonare la
ricerca per spiegazioni
alternative.
Il sociologo Ron Westrum
ha notato un "effetto di
contagio" per mezzo di
cui una serie di casi di
rapimento si verificano
immediatamente dopo la
divulgazione di una
storia come quella di
Barney e Betty Hill. E'
un complesso fenomeno
sociologico che può
essere interpretato in
modi differenti: ma una
delle possibilità è che
il rapimento ufologico è
diventato una parte del
folklore americano tanto
quanto l'autostoppista
fantasma. Il fatto che
virtualmente ogni
rapimento avviene nel
continente americano può
semplicemente riferirsi
all'accettabilità
sociale di essere un
rapito, ma ci potrebbe
essere una spiegazione
più profonda.
Ponendo queste due serie
di fattori fianco a
fianco, è evidente che
nessuno contribuisce
chiaramente pro o contro
la realtà
dell'esperienza del
rapimento. E neppure
sono verosimili, almeno
fino a quando
un'evidenza più
soddisfacente ci sarà
offerta. Nel frattempo,
c'è una semplice
considerazione che può
superare in valore le
altre. Noi abbiamo dei
racconti che, se
avvengono realmente come
ci viene chiesto di
chiedere, sono gli
eventi più straordinari
e significativi che sono
avvenuti nel corso della
storia dell'umanità. Ma
come li impariamo a
conoscere? Comprando
libri commerciali
pubblicati da editori
commerciali e venduti
nelle librerie delle
vicinanze! Questa
incongruenza fra gli
eventi da una parte e il
modo in cui veniamo a
loro conoscenza
dall'altra, deve indurre
al dubbio, se non alla
completa incredulità,
che i rapimenti si
verificano dappertutto
al di fuori
dell'immaginazione di
quelli che, per
qualsiasi ragione, ne
hanno l'esperienza e di
quelli che, per
qualsivoglia motivo, li
riferiscono. |