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Le origini di Santa Claus

           

La storia di Babbo Natale si perde nella notte dei tempi e, da allora, ha avuto modo di fare il giro del mondo. In ogni caso pare che abbia avuto inizio circa millesettecento anni fa in Licia, in Medio Oriente, vicino alle coste dell'attuale Turchia. Un giovane di nome Nicola, orfano di una famiglia molto ricca, venne portato in un monastero per essere educato da prete. Il giovane vi trascorse la giovinezza e quando uscì divenne vescovo di Mira, donò tutte le sue ricchezze ai poveri e da allora dedicò la sua vita ad aiutare il prossimo. Si diceva che fosse in grado di compiere miracoli e portasse sempre in salvo le imbarcazioni che si perdevano nelle tempeste. Intorno a lui nacquero così tante leggende che giunsero fino alle orecchie dell'imperatore russo Vladimir, recatosi a Costantinopoli per ricevere il battesimo. L'incredibile fama di Nicola, divenuto intanto Santo, si diffuse presto per terre e per mari tanto che un gruppo di cavalieri italiani, nel 1087, trafugò le sue spoglie per portarle a Bari. Lì gli fu costruita una stupenda basilica che divenne poi luogo di pellegrinaggio per i cristiani. La leggenda più famosa sulla vita di questo santo - ricordata anche nel Purgatorio di Dante (XX, 31-33) - è quella delle monete d'oro: Un nobiluomo caduto in disgrazia si disperava per la sorte delle sue tre giovani figlie per le quali non aveva una dote disponibile. Nicola volle aiutare la famiglia e, per tre notti consecutive, gettò dentro la finestra del loro castello tre sacchi pieni di monete d'oro 
La terza notte il padre, volendo scoprire il misterioso benefattore, chiuse tutte le finestre e Nicola fu costretto ad arrampicarsi sul tetto per calare le monete giù dal comignolo. L'oro, cadendo, si infilò nelle calze delle fanciulle appese ad asciugare vicino al camino e, da allora è rimasta la tradizione di appendere calze la notte di Natale per ritrovarle la mattina dopo colme di doni. San Nicola si celebra il 6 Dicembre, quando il vecchio vescovo gira in groppa ad un asinello per portare regali ai bambini che ancora credono in lui. Furono emigranti olandesi quando fondarono New Amsterdam, l'odierna New York, a portare il nome di San Nicola fino in America. Infatti, a proteggere i marinai che salparono verso il Nuovo Continente, sulla prua di una nave c'era proprio l'immagine di San Nicola (Sinter Klaas) con in bocca una lunga pipa olandese. La figura del Sant'uomo piacque anche ai coloni inglesi e nel 1809 Washigton Irving pubblicò un libro, "Una storia di New York", in cui parlava di "Sancte Claus" (Sinter Klaas), un vescovo in miniatura che la notte di Natale cavalcava nei cieli, su un cavallo bianco, per portare i suoi doni ai bambini. Nel 1921 un altro signore, tale William Gilley, pubblicò un poemetto in cui "Santeclaus", vestito di pellicce, guidava invece una slitta trainata da una renna. Poco dopo, nel 1923, Clement Clarke Moore scrisse un altro componimento che cominciava con le parole "Era la notte prima di Natale...". In esso un piccolo, vecchio uomo sfrecciava per i cieli su una minuscola slitta trainata da otto renne (alle quali diede un nome ciascuna) ed entrava nelle case attraverso il camino per colmare le calze di giocattoli. Questi autori, con i loro scritti, ebbero così l'effetto di donare ufficialmente alla figura di San Nicola la cittadinanza americana. Nel diciannovesimo secolo Santa Claus, divenuto oramai famoso in America, veniva rappresentato come uno gnometto impellicciato o come un vecchio di normale statura - ora grasso ora magro - vestito di diversi colori. Fu all'inizio degli anni '30 che la Coca Cola, in cerca di nuove idee per promuovere la bevanda nei periodi invernali, assunse un celebre illustratore, Haddon Sundblom: fu lui a creare il primo disegno del moderno Santa Claus, il nostro Babbo Natale, vestendolo di bianco e rosso (e la scelta dei colori non fu casuale!) e facendone il delizioso e grasso vecchietto che noi tutti conosciamo.

        

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