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I Buoni lo Sognano i Cattivi lo Fanno
Robert I. Simon

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serial killer: introduzione
a cura di Laura Quattrini

“Io non sono il vostro boia.
Non sono il vostro diavolo e nemmeno il vostro dio.
Sono soltanto Charles Manson”.

Charles MansonE' un dato di fatto che molte persone ritengano il fenomeno degli omicidi seriali un problema contemporaneo, causato forse dalla crescita demografica, dal miglioramento della qualità della vita nei paesi industrializzati, dallo stress lavorativo, dall’incapacità di qualcuno di emergere nella società... In realtà i Serial Killer, così comunemente chiamati oggi, sono sempre esistiti. Solo venivano definiti in altro modo, o, semplicemente, non venivano riconosciuti come assassini “seriali”. Non si tratta solo di una moderna follia, da curare con sofisticate tecnologie. Probabilmente neanche i più fanatici sostenitori della crime fiction sono in grado di dare una definizione chiara di chi è un Serial Killer. In molti avranno sicuramente sentito parlare di Jeffrey Dahmer (il mostro di Milwakee), di Andrei Chikatilo (il mostro di Rostov) o di Aileen Wournos, forse per aver visto i film che hanno ricostruito le loro storie … Qualcun altro si ricorderà di Ted Bundy, di Marc Dutroux (il Mostro di Marcinelle) o del complicato caso del Mostro di Firenze… Ma quanti sanno realmente di cosa stiamo parlando? Il panorama dell’omicidio seriale, in Italia e nel mondo, è purtroppo molto più vasto di quanto pochi nomi rimasti impressi nella nostra memoria ci possano far immaginare. Ma che cosa spinge persone apparentemente normali, che il più delle volte passano addirittura inosservate, a compiere efferati omicidi, preceduti o seguiti da violenze di ogni genere? E che cosa spinge le stesse persone a ripetere gesta orribili, come in un macabro rito, senza provare il minimo rimorso? Gli studi sui Serial Killer stanno sicuramente compiendo passi in avanti, sappiamo che per l’individuazione di un assassino seriale è necessario tenere presenti variabili antropologiche, storiche, spaziali, economiche, biologiche, psicologiche, oggettive e soggettive; le tecniche di investigazione scientifica sono sempre più avanzate, ma è chiaro che solo questo non basta. Analizzando in percentuale la nazionalità di Serial Killer operanti o che hanno operato nel mondo, scopriamo che l’Italia è ben al terzo posto, dopo Stati Uniti e Inghilterra. Non possiamo fare a meno di spaventarci… In questa sezione cercheremo di conoscere i Serial Killer del passato e del presente, famosi e non, analizzeremo la loro vita, le loro abitudini e, cosa indispensabile, cercheremo di scoprire cosa si nasconde nella loro mente e cosa sviluppa il loro perverso desiderio di uccidere. Ci teniamo però a ricordare che non parleremo della trama di una fiction televisiva, e non vi racconteremo nemmeno un romanzo noir… I Serial Killer esistono, nella loro lucida follia e accertata pericolosità. Vi preghiamo quindi, ogni volta che vi soffermerete sulle pagine che seguono, di ricordare sempre che le vittime menzionate non sono solamente una lista di nomi o di cadaveri non identificati. A qualunque classe sociale, razza o religione siano appartenute, avevano il nostro stesso diritto di vivere, sognare e fare progetti. Trattandosi questo di un argomento tanto delicato quanto atroce, non ci sentiamo in grado di parlarne senza tener conto degli studi di importanti criminologi, investigatori, giornalisti, antropologi, psicologi, psichiatri, avvocati, medici e tutti coloro che hanno dedicato e dedicano la loro vita alla ricerca della verità. Per farlo ci avvaleremo quindi di una colorita bibliografia, che, andando avanti, amplieremo per restare sempre aggiornati.

“Mai guardare nell’occhio dell’abisso
Altrimenti l’occhio potrebbe guardare te…”
(Edgar Allan Poe)

BIBLIOGRAFIA

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