“Io non sono il vostro
boia.
Non sono il vostro
diavolo e nemmeno il
vostro dio.
Sono soltanto Charles
Manson”.
E'
un dato di fatto che
molte persone ritengano
il fenomeno degli
omicidi seriali un
problema contemporaneo,
causato forse dalla
crescita demografica,
dal miglioramento della
qualità della vita nei
paesi industrializzati,
dallo stress lavorativo,
dall’incapacità di
qualcuno di emergere
nella società... In
realtà i Serial Killer,
così comunemente
chiamati oggi, sono
sempre esistiti. Solo
venivano definiti in
altro modo, o,
semplicemente, non
venivano riconosciuti
come assassini
“seriali”. Non si tratta
solo di una moderna
follia, da curare con
sofisticate tecnologie.
Probabilmente neanche i
più fanatici sostenitori
della crime fiction sono
in grado di dare una
definizione chiara di
chi è un Serial Killer.
In molti avranno
sicuramente sentito
parlare di Jeffrey
Dahmer (il mostro di
Milwakee), di Andrei
Chikatilo (il mostro di
Rostov) o di Aileen
Wournos, forse per aver
visto i film che hanno
ricostruito le loro
storie … Qualcun altro
si ricorderà di Ted
Bundy, di Marc Dutroux
(il Mostro di Marcinelle)
o del complicato caso
del Mostro di Firenze…
Ma quanti sanno
realmente di cosa stiamo
parlando? Il panorama
dell’omicidio seriale,
in Italia e nel mondo, è
purtroppo molto più
vasto di quanto pochi
nomi rimasti impressi
nella nostra memoria ci
possano far immaginare.
Ma che cosa spinge
persone apparentemente
normali, che il più
delle volte passano
addirittura inosservate,
a compiere efferati
omicidi, preceduti o
seguiti da violenze di
ogni genere? E che cosa
spinge le stesse persone
a ripetere gesta
orribili, come in un
macabro rito, senza
provare il minimo
rimorso? Gli studi sui
Serial Killer stanno
sicuramente compiendo
passi in avanti,
sappiamo che per
l’individuazione di un
assassino seriale è
necessario tenere
presenti variabili
antropologiche,
storiche, spaziali,
economiche, biologiche,
psicologiche, oggettive
e soggettive; le
tecniche di
investigazione
scientifica sono sempre
più avanzate, ma è
chiaro che solo questo
non basta. Analizzando
in percentuale la
nazionalità di Serial
Killer operanti o che
hanno operato nel mondo,
scopriamo che l’Italia è
ben al terzo posto, dopo
Stati Uniti e
Inghilterra. Non
possiamo fare a meno di
spaventarci… In questa
sezione cercheremo di
conoscere i Serial
Killer del passato e del
presente, famosi e non,
analizzeremo la loro
vita, le loro abitudini
e, cosa indispensabile,
cercheremo di scoprire
cosa si nasconde nella
loro mente e cosa
sviluppa il loro
perverso desiderio di
uccidere. Ci teniamo
però a ricordare che non
parleremo della trama di
una fiction televisiva,
e non vi racconteremo
nemmeno un romanzo noir…
I Serial Killer
esistono, nella loro
lucida follia e
accertata pericolosità.
Vi preghiamo quindi,
ogni volta che vi
soffermerete sulle
pagine che seguono, di
ricordare sempre che le
vittime menzionate non
sono solamente una lista
di nomi o di cadaveri
non identificati. A
qualunque classe
sociale, razza o
religione siano
appartenute, avevano il
nostro stesso diritto di
vivere, sognare e fare
progetti. Trattandosi
questo di un argomento
tanto delicato quanto
atroce, non ci sentiamo
in grado di parlarne
senza tener conto degli
studi di importanti
criminologi,
investigatori,
giornalisti,
antropologi, psicologi,
psichiatri, avvocati,
medici e tutti coloro
che hanno dedicato e
dedicano la loro vita
alla ricerca della
verità. Per farlo ci
avvaleremo quindi di una
colorita bibliografia,
che, andando avanti,
amplieremo per restare
sempre aggiornati.
“Mai guardare
nell’occhio dell’abisso
Altrimenti l’occhio
potrebbe guardare te…”
(Edgar Allan Poe)
BIBLIOGRAFIA
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