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LA santa spina di serra san quirico (Ancona)
a cura di Michele Morettini

Clicca per ingrandireE' una reliquia della corona di spine del capo di Cristo, venerata nella Chiesa Matrice di San Quirico da tempo immemorabile. Una tradizione antichissima narra che la reliquia fu portata in patria da un devoto crociato, come dono per il suo paese natale. I documenti scritti sulla venerazione della Sacra Spina risalgono all'inizio del 1500. Il centro storico di Serra San Quirico con la sua preziosa reliquia si trova a circa due chilometri dalla via Clementina, che lega Roma al Mare Adriatico lungo la Vallesina, percorsa fin dai tempi antichi per raggiungere la città d’Ancona e soprattutto il Santuario della Santa Casa di Loreto. Nei secoli passati, la tradizione ricorda anche tanti pellegrini di passaggio, legati all'importanza di un'arteria come la strada Clementina, viandanti come santi, commercianti come visitatori, sempre pellegrini diretti o provenienti da Loreto.

LA VENERAZIONE POPOLARE DELLA SANTA SPINA

La Sacra Spina era ed è venerata nei Venerdì del mese di marzo, particolarmente il terzo. Moltissimi i pellegrini ogni anno, negli almeno sei secoli di venerazione. La leggenda vuole che proprio il terzo venerdi di marzo, la spina, oramai secolare e racchiusa sotto un urna di vetro, fiorisca miracolosamente sotto gli occhi di tutti i fedeli della zona. Il bacino di provenienza di tali pellegrini è certamente tutta la Vallesina ed il Fabrianese. Due luoghi di culto lungo la via Clementina in territorio serrano certamente legati al pellegrinaggio: la Chiesa di Santa Maria di Loreto, il cui stesso titolo evidenzia il legame con i pellegrini verso Loreto e la Chiesa di San Vito, la cui origine è antichissima e legata all'ospitalità dei viandanti e pellegrini, sempre insidiati dai banditi che resero tristemente famoso il pittoresco valico della Gola della Rossa.

Questo articolo è dedicato alla MIA splendida Serra San Quirico.

La Santa Spina di Montone (Perugia)
a segnalazione a cura di un nostro visitatore

Vorrei segnalare la Santa Spina di Montone (PG), la cui ostensione avviene nel Lunedì dell’ Angelo e la penultima Domenica di Agosto. Per maggiori informazioni visitate il sito www.montonein.it da cui l'articolo seguente è tratto.

Le sacre spine sono il simbolo estremo della passione di Gesù Cristo, segno di una regalità autentica, paradossale rispetto a quelle umane. La storia della corona di Cristo è densa di suggestioni. Il ritrovamento delle reliquie della passione è attribuito Sant’Elena madre dell’imperatore Costantino, la quale durante un pellegrinaggio sul Golgota, rinvenne la croce e i chiodi della crocefissione.

La corona di spine sembrerebbe non far parte del ritrovamento.

Tuttavia le prime spine di cui si ha notizia sono quelle donate da Sant’Elena nel 323 a Roma, provenienti da Gerusalemme dove la corona restò certamente fino al IV secolo, presenza confermata da S. Paolino da Nola. Fino al 1200, le notizie sono frammentarie e non sempre attendibili.

Nel 1204 la corona di Cristo era venerata a Costantinopoli nella cappella di Santa Maria del Faro. Da questo momento la reliquia divenne oggetto di trattative e scambio. Nella cristianità del XIII secolo, grande manifestazione di devozione, e fonte di grande prestigio è il possesso di reliquie, pertanto la corsa al collezionismo da parte di re, stati, città, creò un vero e proprio mercato capace di far lievitare i prezzi di quelle più rare e, cosa di non minor conto, capace di favorire le falsificazioni.

L’imperatore di Costantinopoli, Baldovino II,  per far fronte alle spese di guerra, ottenne un prestito dai veneziani offrendo in pegno la Corona di spine, alla scadenza del pegno Luigi IX di Francia, il re santo, offrì a Baldovino II il riscatto per la Corona che in questo modo sarebbe stata trasportata in Francia. I veneziani non accettarono di buon grado l’idea di essersi fatti sfuggire di mano una tale insigne reliquia e dopo lunghe trattative  ottennero che la Corona fosse trasportata a Venezia, perché la città godesse dei benefici, seppur temporanei, della sua presenza: la protezione, i favori, il prestigio. Trasportata infine a Parigi, in una solenne processione penitenziale, il re a piedi nudi e vestito da penitente consegna la Corona all’arcivescovo. Al glorioso reliquiario San Luigi fece erigere, nel 1248, la Sainte-Chapelle, e non perse l’occasione di associare la gloria del re al quella di Dio.

La corona è oggi custodita a Notre Dame ed è un serto senza spine.

Tra il 1470 e il 1477 Carlo Fortebracci, conte di Montone, per le sue virtù militari, ereditate di certo dal padre Braccio,  combatteva al servizio della Serenissima Repubblica di Venezia, qui ricevette in dono una Spina della Corona del Cristo, la portò in dono a Montone e ne decretò la festa il Lunedì dell’Angelo. La leggenda racconta che la Spina fiorisse il Venerdì Santo emanando un dolcissimo profumo.

Il richiamo della reliquia era talmente grande, i pellegrini tanto numerosi, che nei primi anni del ‘600, per motivi di ordine pubblico, fu ordinata una seconda ostensione. Dal 1798, quando la chiesa di S. Francesco fu incendiata, la Spina nel suo prezioso reliquiario è custodita dalle suore del Convento di S. Agnese.

Se ne festeggia l’ostensione il Lunedì dell’Angelo e la penultima domenica di Agosto in un clima intriso di religiosità popolare e storia.