Torna alla sezione Personaggi

Collabora con il Sito

 
 

Heinrich Fussli

a cura di Maxim79

        

Nasce a Zurigo il 6/2/1741, all’età di 21 anni abbandona la società natale e due anni dopo, nel 1764, decide di partire per Londra e il suo soggiorno inglese durerà fino al 1770.  Incontrerà poi J.Reynolds che lo induce a intraprendere un viaggio verso l’Italia, precisamente a Roma, ove vi rimarrà fino al 1778 quando poi un anno dopo deciderà di fare ritorno in Inghilterra. Fussli sentiva una grande vocazione per l’arte figurativa che si consolidò solo quando arrivò in Inghilterra e potè vantare inoltre su stimoli culturali, ricevuti dalla famiglia che lo aveva indirizzato verso la poesia, la filosofia e la teologia. Come il suo maestro Bodmer, Fussli scriveva, traduceva shakespear in tedesco, era un grande critico dai sentimenti radicali che lo portavano ad entusiasmarsi per addirittura la Rivoluzione Francese. A Zurigo Fussli aveva disegnato molto ma senza un obbiettivo preciso, ma arrivato a Londra le cose cambiarono. Il giovane Fussli non capì da subito la grande modernità e intelligenza dell’artista inglese ma rimase impressionato dal suo segno veloce e fortemente espressivo come, dall’uso incredibile delle luci. Appartiene agli anni della formazione anche lo studio delle opere di Jacques Callot; di questo grande disegnatore e incisore, fussli apprezzava le scene fitte di “Grandi Figure Oniriche” e i paesaggi lievemente surreali. Quindi l’ambiente in cui Fussli si trovò immerso sin dal primo approdo a Londra era veramente stimolante e ricco di possibilità. Fussli continuava a dipingere e a disegnare con il suo modo di fare “sintetico”, interessato ad una grande comunicazione emotiva, come già faceva a Zurigo. Capì così che Londra sarebbe stata per lui la città ove doveva maturare la sua decisione per dedicarsi totalmente al disegno e alla pittura. Intorno al grande artista, maturò in breve tempo un mito romantico, ma un aspetto insolito del pittore era rimasto estraneo anche all’amico Plavater, in cui rilasciava in alcune lettere agli amici, la tensione eroica di Fussli immerso nello studio e nel lavoro. Ma come testimonia la descrizione lasciataci dal suo primo incontro londinese, l’anziano artista Benjamin Robert Haydon: sulle pareti del suo studio egli dipinge una popolazione di diavoli, streghe maliziose che fabbricano i loro incantesimi, satana teso sul caos e circondato dal fuoco, i grandi peccatori, il terrore ed il sangue, incontrandosi in un terribile sguardo. Tutto ciò che giaceva su quelle pareti, non era altro che il contrasto tra la fragilità dell’artista e la potenza satanica della sua mente. Immerso nella letteratura Fussli divenne ben presto un personaggio letterario e scelta da lui era la strada della pittura imbevuta di prosa e poesia. La sua era una pittura immersa nell’immaginazione e ispirata a grandi poeti, realizzata con colori cinerei e marmorei e qua e là illuminati di un azzurro tenue, giallo, rosa e rossi scarlatti; la luce è definita come un bagliore espressivo che regala vita a scene allucinate, tutto ciò il grande Fussli lo definiva “pittura poetica”. Questo grande artista è particolarmente attirato dalla mitologia nordica e molte sue opere riprendono le stesse descrizioni della sua pittura Poetica.

·LA VISIONE DEL LAZZARETTO
·PARADISO PERDUTO
·CRIMILDE VEDE IN SOGNO LA MORTE DI SIGFRIDO

L’artista ha un’idea ben precisa di ciò che dipinge, osservando la natura, appoggia l’opinione che rivede le idee prodotte dai sensi, se il peccato e la morte regnano nel mondo, l’artista ne prende atto anche se con tanta malinconia. Afferma lui stesso che la vita è un dramma e alla vita dobbiamo tornare, Fussli un audace pittore che si avventura nei regni della scoperta, affermando a sé l’immortalità. Arrivato l’aprile 1770 vola a Roma. Inizialmente la splendida città sconcertò Fussli, come a suo tempo Reynolds, per i forti contrasti che delineavano la società, tra cultura cattolica e cultura protestante. Inevitabilmente, le antichità sedussero l’artista che disegnò in continuazione, traendo spunto da quei soggetti che più corrispondevano alla sua natura. Nelle antichità Fussli scopriva un senso oscuro della tragedia, l’irrazionale della passione e persino un senso crudele dell’erotismo. Durante il suo soggiorno italiano, passo intere settimane a studiare, sdraiato sulla schiena, i particolari della volta Sistina del grandissimo Michelangelo; definito dai più grandi critici d’arte, un pittore “sublime”. Passò otto anni nella grande capitale italiana, ma arrivato il 1779, Fussli ringrazia Roma e ritorna definitivamente a Londra. Nel 1781, l’artista ebbe il suo primo successo di pubblico, grazie all’esposizione di un tema su cui tornerà altre cinque volte, L’INCUBO. Una delle più inesplorate regioni dell’arte sono I SOGNI , e ciò che possiamo definire la personificazione del sentimento, questo è ciò che dichiara Fussli. L’incubo è stato un grande successo per il pittore svizzero, perché include nello stesso tempo spazio narrativo la donna sognante, l’incubo materializzato in un nano, rannicchiato sul suo ventre e, nella dimensione del sogno, ancora, dietro le cupe tende della camera, appare con occhi spalancati e bianchi, la cavalla spettrale con il suo cavaliere. Un dipinto al quanto ambiguo per il maestro Fussli, ma sicuramente l’inizio di una discreta serie. Prima d’ora sogni in pittura, non se ne erano rappresentati, forse per qualche eccezione come il sogno premonitore, ES:- IL SOGNO DI COSTANTINO o DI ST.ORSOLA o quello biblico DI GIOBBE. Sonni di donne invece si, e in genere soffusi di cariche erotiche, ma questo solo a partire dal sedicesimo secolo. L’opera di Fussli non contiene messaggi ma la materializzazione delle zone d’ombra non esplorate della psiche umana. I TEMI DEL SOGNO, dell’INCUBO, del sonno, periodicamente raffiorano nella mente del grande maestro svizzero, che li ha interpretati in un grande dipinto, IL SOGNO DI EVA e ancora ne L’INCUBO ABBANDONA IL GIACILIO DI DUE FANCIULLE DORMIENTI ove l’evento è appena accaduto e si assiste al tormentato risveglio di una delle due fanciulle, con in fuga, sullo sfondo, la cavalla notturna e il cavaliere. Stessa serie, appartiene IL SILENZIO, un’immagine spettrale, con colori bassi, cupi, spenti, sporchi, quasi lividi. E un dipinto che abbiamo citato prima, CRIMILDE VEDE IN SOGNO LA MORTE DI SIGFRIDO, riprende le stesse caratteristiche, vi è qualcosa di ambiguo tra sogno e visione. I soggetti di Fussli sono particolarmente eccentrici, stessi che si accomunano alle caratteristiche di un artista svizzero altrettanto noto, William Blake. Circa 10 anni più tardi, anche Francisco Goya Lucyentes, per i CAPRICCI inciderà l’immagine di un uomo dormiente circondato da uccelli notturni e tenebrose visioni, il famoso “SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI” nel quale l’obiettivo di Goya era quello di illustrare, condividevano lo stesso pessimismo. Circa 100 anni dopo, un altro grande artista e incisore, ODLION REDON fa del sogno un riferimento culturale della propria produzione.

         

   Segnala questo articolo

Informazioni o Contatti

   Torna su