UN
PO' DI STORIA
I
mezzi usati per
contattare i presunti
spiriti, o le presunte
entità, sono sempre
stati molto numerosi.
Possiamo far risalire le
origini della moderna
tavola oui-ja alle
pratiche della
divinazione messe in
atto dai romani. Una di
queste loro tecniche,
definita alettromanzia,
consisteva nel porre un
gallo al centro di un
cerchio composto dalle
lettere dell'alfabeto;
sopra ognuno di queste
veniva posato un chicco
di grano. Grazie ai
chicchi scelti dal gallo
i veggenti (poiché tutto
era finalizzato per
predire il futuro)
interpretavano, anche
tramite l'uso di
anagrammi, le lettere
che il gallo aveva
"scelto". Questa tecnica
era però molto lungo e
complessa, e fu quindi
poi abbandonata per
poter usufruire di
metodologie più
semplici. L’affinarsi di
queste tecniche portò
alla creazione di
sistemi sempre più
pratici, sino alla
creazione della moderna
tavola "l'oui-ja“,
munita di planchette
(anche se quest'ultima
venne poi usata
separatamente dal
tabellone poiché coloro
che la usavano si resero
conto che se vi si
applicava una matita,
questa era in grado di
fornire delle frasi, con
senso logico, senza
l'uso della tavola;
risultava quindi molto
più semplice). Tale
strumento, nel tempo, ha
assunto diversi nomi:
"tabellone", "gioco del
bicchierino",
"cartellone", e persino
"il prato dell'amore"
(termine che in realtà
si riferisce ad altro).
In Italia, in genere,
viene chiamata “telescrittura”.
Termine che deriva, in
modo evidente, da
"scrittura a distanza".
Fu salvatore Occhipinti
che, approssimativamente
nel 1940, coniò tale
neologismo. Egli, con
l'aiuto della moglie e
del figlio, sperimentò a
lungo l'uso di questo
strumento. Le
conclusioni a cui arrivò
affermavano che questa
pratica fosse frutto di
telepatia. L'uso della
tavola oui-ja risale
alla metà
dell'ottocento. Il suo
nome deriva dall'unione
del termine "si",
tradotto in due diverse
lingue; il "si" in
lingua francese ed in
lingua tedesca. Secondo
molti la telescrittura
non nacque grazie alle
sorelle Kate e Margaret
Fox (convinzione molto
diffusa ). Molti Però
sono quelli che
attribuiscono alle due
sorelle il merito di
aver inventato per prime
ciò che potrebbe essere
un "antico parente"
della oui-ja board.
Sembra che le due
sorelle siano entrate in
contatto con una
presunta entità che le
tormentava. Tale entità,
che aleggiava fra i muri
della casa da poso
acquistata dalle
sorelle, faceva sentire
fortemente la sua
presenza, tanto da
costringere le povere
malcapitate a tentare di
comunicare con lui. Le
due "brevettarono" così
un rudimentale metodo di
comunicazione; l'entità
presunta avrebbe dovuto
battere tanti colpi
quanti quelli che
corrispondevano alla
lettera dell'alfabeto da
lui desiderata. Così
facendo, con tanta
pazienza e numeroso
dispendio di tempo, le
sorelle Fox comunicarono
con l'entità.
Come dicevamo, vi è però
chi è convinto che non
sia da attribuire a loro
la nascita di questa
pratica. Esistono
scritti di storici e
missionari ( ed altri
ancora ) che accennano
dell'esistenza di questa
tecnica presso civiltà
sicuramente precedenti
all'epoca delle sorelle
Fox. Persino Pitagora e
la sua scuola
usufruivano di un
oggetto sopra al quale
era necessario posarvi
sopra le mani; quindi
una sorta i oui-ja.
Altro esempio sono
ancora gli stessi
romani, i quali usavano
un vassoio sul quale vi
erano incise le lettere
dell'alfabeto, o
addirittura in molti
casi usavano un tavolo;
dal soffitto lasciavano
pendere un cerchio che
serviva per indicare le
lettre. Una volta che i
presenti avevano posto
le loro mani sul vassoio
(o sulla tavola) quasi a
formare una catena
medianica, questa si
sarebbe poi spostata in
modo tale da permettere
che le lettere
interessate scorressero
sino a trovarsi sotto al
cerchio fissato al
soffitto. In ogni caso,
per quanto si cerchi,
non esiste un testo che
riporti la storia dell'oui-ja.
Di questa tecnica è
possibile trovare solo
pochi accenni, piccoli
riferimenti. Persino lo
stesso Allan Kardec,
autore dei testi "il
libro dei medium" ed "il
libro degli spiriti ",
non dedica molto spazio
all'argomento. Le tavole
oui-ja sono state molto
usate anche nel nostro
secolo. Per questo
ricordiamo alcuni
episodi che hanno
particolarmente fatto
parlare di se. Nel 1915
circa, due pazienti
donne, Pearl Leonore
Curran ed Emily Grant
Hutchings, misero per
iscritto ciò che una
presunta entità, la
quale si faceva chiamare
Patience Worth, ,
dettava loro; ciò
permise la stesura di
numerosi r omanzi.
Fra i tanti che il
“signor“ Worth dettò
alle due signore, alcune
sono particolarmente
interessanti, come “The
Sorry Tale“ (La triste
storia), la quale
colpisce per la sua
ambientazione: la
Palestina al tempo di
Cristo; “ Telka “,
scritto con vocaboli
inglesi del XVI secolo.
Si ha poi l’esperienza
del signore e della
signora Liverziani, i
quali si dedicavano a
tale pratica, con il
risultato di aver
ricevuto una grande
produzione intellettiva
in chiave spiritica.
Persino a Palermo, negli
anni settanta, si formò
un gruppo (chiamato
Cerchio Astorga) che
praticava la
telescrittura; fra i
partecipanti era
possibile trovare
persone di rilievo, fra
i quali anche magistrati
e studiosi. Molte sono
le persone che praticano
la telescrittura; per
questo, sino a qualche
anno fa, esisteva un
movimento che
mensilmente, in scala
nazionale, organizzava
congressi (Movimento
della Speranza). Tale
movimento fu fondato da
genitori che avendo
perso i propri figli,
tentavano di ritrovarli
in un modo alternativo.
SUGGESTIONE...O
CONTATTO?
Come
sempre accade, vi è una
scissione fra coloro che
illustrano il
funzionamento della
tavola oui-ja. Color che
tendono a dare una
spiegazione scientifica
del fenomeno, attestano
che il movimento della
panchette, che dovrebbe
corrispondere alla
comunicazione di un
presunto spirito, sia in
realtà dovuto
all’effetto della
“risposta ideomotoria”;
sostengono cioè la
possibilità che colui il
quale muove il puntatore
(o coloro) siano “
vittime “ del loro
stesso subconscio, il
quale fa muovere loro lo
strumento per
automatismo. Se i
partecipanti
all’operazione sono
numerosi, basta che
anche uno solo di questi
si faccia sopraffare da
tale “condizionamento”,
per facilitare il
ripetersi del fenomeno
nel subconscio dei
compagni; avendo quindi
un automatismo
collettivo (teoria
dell’automatismo). Ma
come in ogni tematica,
vi è sempre una corrente
di pensiero che sostiene
una diversa autenticità
del fenomeno. Ci
riferiamo qui a coloro
che sostengono di essere
o praticare (o anche
solo credere) dello
spiritismo. Questi
credono nel reale
contatto con coloro che
definiscono fantasmi o
entità di altro tipo.
Per quanto reali, o
semplici invenzioni,
numerosi sono coloro che
affermano di aver
partecipato o di aver
visto il realizzarsi
della presunta
comunicazione. Molti
affermano di aver preso
parte a una seduta e di
aver visto la planchette
muoversi sotto le loro
dita, ma di non esser
loro a dar vita al
movimento. Che si voglia
credere o no a queste
persone, bisogna
comunque tener conte che
è possibile che ciò sia
accaduto, ma che sia
frutto di un automatismo
collettivo (per quanto
possa sembrare irreale è
comunque una possibile
spiegazione), o che sia
colpa di truffatori ed
imbroglioni. Quindi non
bisogna dimenticare che
uno o più partecipanti,
possano aver intenzione
di ingannare il gruppo
con cui svolgono
l’esperimento.
Soprattutto con i vecchi
puntatori questo è
facile che accada;
questi, infatti,
andavano tenuti tra il
pollice e l’indice,
rendendo notevolmente
più facile il movimento
per far scorrere la
panchette (sia che si
trattasse di un
truffatore, che di non
intenzionale
automatismo). Con i
moderni indicatori
l’inganno è maggiormente
difficile da mettere in
atto: su questi occorre
appoggiare
esclusivamente l’indice;
non è però un modo
sicuro per scampare al
pericolo di una truffa:
un truffatore ingegno
potrebbe sempre
ricorrere all’uso di
magneti legati alle
ginocchia, che
permettono di spostare i
puntatori anch’essi
magnetici. Che la tavola
sia realmente un valido
mezzo di comunicazione
oppure no, è curioso
sapere che questa viene
usatala migliaia di
persone, sia in presenza
di medium che fra amici
in una serata qualunque.
Questo è dovuto al fatto
che tali tavole sono
vendute nei paesi
anglosassoni come dei
giocattoli. Sono tante
le teorie sull’efficacia
e sui metodi riguardanti
l’Oui-ja, e anche in
questo caso, come spesso
capita, molti tendono a
diffondere informazioni
sui metodi e sulle
azioni inerenti alla
tavola, inventandole, al
solo scopo di apparire,
agli occhi dei suoi
ascoltatori, come
esperti conoscitori
(fenomeno che spesso si
manifesta anche quando
semplici ragazzi, con
molta fantasia e voglia
di spiccare fra la
massa, arricchiscono o
inventano leggende
legate a ville e luoghi
che presentano la
possibilità di essere
“infestate”). Esiste una
comunità degli “amanti”
dello Oui-ja che ha
raccolto tutte le più
famose leggende legate a
questa pratica; qui di
seguito sono
integralmente riportate
alcune di queste, tratte
dal "Museum of talking
boards":
·
Mai giocare da soli
·
Mai lasciare che gli
spiriti percorrano i
numeri o l'alfabeto in
ordine fino all'inizio o
alla fine, perché così
potrebbero uscire dalla
tavoletta.
·
Se
il puntatore tocca i
quattro angoli della
tavoletta hai contattato
uno spirito maligno.
·
Se
il puntatore cade dalla
tavola lo spirito sarà
libero.
·
Se
contatti uno spirito
maligno gira il
puntatore al contrario
ed usalo così. (Esiste
una lunga tradizione sul
rovesciamento degli
oggetti per scacciare
spiriti pericolosi o
solo dispettosi, in
Irlanda, ad esempio, si
dice che se un folletto
ti insidia o ti fa
perdere la strada di
casa per cacciarlo è
sufficiente indossare la
propria giacca al
contrario. N.d.A.).
·
La
sessione va chiusa con
il saluto di cortesia o
gli spiriti resteranno
incastrati nella
tavoletta.
·
Mai usare una Oui-ja
quando si è deboli o
malati perché più aperti
alla possessione di
qualsiasi tipo.
·
Gli spiriti spesso
cercano di creare delle
missioni per il
contattista nel
tentativo di attirarlo
sempre più spesso verso
l'uso della tavola.
(Indipendentemente dalla
vera ragione molte
persone sono
effettivamente rimaste
letteralmente schiave
dell'Oui-ja, una
dipendenza psicologica
simile a quella per la
droga. N.d.A.)
·
Gli spiriti maligni
cercheranno di vincere
la simpatia del
"giocatore" con bugie e
facendogli ritrovare
oggetti che ha perduto o
preziosi smarriti da
altri.
·
Mai usare una Oui-ja in
un cimitero o dove è
accaduta una morte
violenta.
·
Le
prime Oui-ja erano fatte
con il legno di una bara
ed usavano un chiodo
della stessa come
puntatore. (Non esistono
riscontri documentati
per questa "leggenda
urbana". N.d.A.)
·
Qualche volta uno
spirito maligno può
impossessarsi della
tavola ed impedire ad
altri di entrare.
·
Quando si usa un
bicchiere come puntatore
pulirlo prima tenendolo
su una candela accesa.
·
Oui-ja buttate via
tornano per tormentare
il vecchi proprietario o
i suoi discendenti
(sic!).
·
Se
bruciata una Oui-ja
Board urlerà. Chi sente
questo gemito ha meno di
36 ore da vivere. Per
spezzare l'incantesimo
rompere la tavola in
sette pezzi, bagnarla
con acqua santa e
seppellirla. (Come si
rompe un oggetto che si
è appena bruciato? La
notizia sull'urlo della
tavola bruciata è però
molto diffusa. N.d.A.)
·
Le
lettere su foglietti di
carta di una Oui-ja
fatta in casa si
dispongono in un cerchio
per impedire l'uscita
degli spiriti.
·
Se
si mette una moneta
d'argento sulla Oui-ja
nessun spirito maligno
potrà uscirne.
·
MAI lasciare il
puntatore sulla tavola
se non la si sta usando.
·
Mai chiedere di Dio,
della data o delle
modalità della propria
morte.
Dopo tutte queste
leggende urbane come
possiamo affermare che
sia realmente uno
spirito e non il nostro
inconscio?
UN
CONSIGLIO
Una volta raggiunto un
contatto, chiedere alla
presunta entità di
rivelarci una parola,
contenuta in un libro
scelto sul momento, in
una pagina e riga a caso
(senza naturalmente
saperla). Solo in
seguito a 3 tentativi
con esito positivo
possiamo essere quasi
certi che si tratti di
un’entità. Se questa
tecnica non vi dovesse
piacere, potrete
chiedere, in
alternativa, nomi o
avvenimenti legati ad
una persona presente
nella sala (che non
tiene le dita sulla
moneta, o planchette),
che possono essere
conosciuti
esclusivamente da
questa; se tal persona
conferma l’autenticità
delle risposte, è
possibile essere
maggiormente sicuri che
a risponderci non sia
stato il nostro
inconscio. Va comunque
ricordato che queste
informazioni possono
essere frutto di un
fenomeno del tutto
naturale, prodotto
inconsciamente dal
nostro corpo tramite
telepatia inconscia. E’
possibile che,
telepaticamente (che sia
a livello inconscio o
meno), sia la persona
stessa a spostare la
planchette (o moneta, in
base all’oggetto usato)
nei pressi delle lettere
interessate.
UN
PO' DI SPIRITISMO
L’Oui-ja, come molti di
voi già conosceranno,
serve per comunicare con
gli spiriti in un modo
semplice, veloce e poco
pericoloso. Disponetevi
comodamente attorno alla
vostra Oui-ja Boards;
appoggiate al centro del
cerchietto, che
troverete disegnato nel
complesso, un qualsiasi
oggetto che scivoli bene
sul foglio (come ad
esempio una moneta, un
piattino da caffè o un
tappo di una bottiglia
ecc.). Ora appoggiate il
dito indice sulla
"moneta", tenendo il
braccio sollevato dal
tavolo …ed ora
rilassatevi! Dopo
un’attesa più o meno
lunga, se siete
fortunati, sentirete che
la moneta, con le vostre
dita appoggiate sopra,
comincerà a scorrere
sopra la Oui-ja. E’
probabile che la moneta,
inizialmente, giri a
vuoto fra le varie
lettere (e numeri) della
tavola; non fatevi casi,
si tratta semplicemente
di un controllo, da
parte dell’entità che è
entrata in contatto con
voi, riguardante la
posizione dei caratteri
(dovete tener presente
che esistono più
varianti di tavole
Oui-ja, e diverse lingue
per comunicare!!). Solo
quando la moneta (o
planchette) sarà tornata
nuovamente nel punto
iniziale in cui l’avete
posizionata per
cominciare, (solitamente
si poggia all’interno di
una sagoma già definita
dalla Oui-ja stessa)
potrete essere sicuri
che l’entità abbia
capito come voi siete in
grado di parlare con
lei. Bene! Andiamo
avanti..ora potete
cominciare a rivolgere
delle domande a chi vi
ascolta. Le risposte vi
saranno date in modo
lento, dato il mezzo che
avete scelto per
comunicare:
l’entità
dovrà spostare l’oggetto
sul quale appoggiate le
vostre dita sopra ogni
singola lettera di ogni
parola che vi vuol far
pervenire… (vi rimane
solo di sperare che non
sia qualcuno di
estremamente
discorsivo!!).Tutti i
partecipanti si
limiteranno a seguire
passivamente il
movimento dell’indice,
senza cercare di
imporgli alcun movimento
volontario. A volte si
possono presentare degli
spiriti sconosciuti; se
volete potete provare a
fare delle domande
relative a fatti della
loro vita terrena, come
ad esempio il loro nome
e cognome ecc. (ponete
attenzione con chi
parlate: vedi “Come
riconoscere gli spiriti
buoni da quelli cattivi”)
. Se lo spirito non
risponde non insistete,
ma limitatevi a
domandargli se vuole (o
può, o deve) comunicare
qualche cosa, e in caso
la sua risposta sia
positiva,dovete farvi
dire a chi vuole
comunicare
l’informazione. Se
l’entità non desidera
comunicare con voi, o
nel caso in cui comincia
a “scrivere” cose strane
(o volgari o avanza
delle minacce), non
spaventatevi! Limitatevi
a pregarlo di tornare da
dove Dio lo ha
destinato, lasciando
spazio ad altre entità,
o, più semplicemente,
interrompete il tutto
togliendo tutti il dito
dalla monete.
Tranquilli, non correte
alcun pericolo! Se
riuscite a stabilire un
contatto, potrete
rivolgere diverse
tipologie di domande,
evitando però di
chiedere informazioni
relative a situazioni
materiali, o riguardanti
il futuro; questo perché
non tutti gli spiriti
possono rispondere a
tali domande, e spesso,
se rispondono, lo fanno
in modo casuale.
Ricordate che gli
spiriti rispondono
volentieri a domande
riguardanti l’evoluzione
spirituale e la salute.
Alle domande personali
vi risponderanno spiriti
di parenti defunti o
amici che vi conoscevano
bene quando erano in
vita. Per una buona
riuscita è necessario
che tra i partecipanti
non ci siano ne scettici
ne dubbiosi; è
importante condurre
tutta l’operazione con
la massima serietà
senza, “scherzarci”,
altrimenti si potrebbero
attirare spiriti malvagi
o burloni. Se capita che
lo spirito non risponde
chiaramente, riportate
la moneta al centro del
cerchietto e rifate la
domanda; può anche
capitare che lo spirito
confonda tra loro le
lettere con simile suono
(D-T, B-P ecc.), o
grafia ( N-M, E-F, O-Q
). In tal caso, porgete
una domanda che possa
chiarire la risposta
precedente con un
semplice “si” o “no”.
Alla fine salutate e
ringraziate lo spirito.
Spesso la comunicazione
è lenta e confusa. Non
preoccupatevi,
inizialmente è quasi
sempre così! Col tempo
si velocizzerà,
diventando sempre più
chiara.
COME RICONOSCERE SPIRITI
BUONI DA CATTIVI
Il mezzo per distinguere
i buoni dai cattivi
(spiriti) è
semplicissimo: il
linguaggio degli spiriti
superiori (buoni) è
sempre degno, nobile,
alto, fiero; ha il
carattere delle più
elevate moralità, libero
da qualsiasi bassa
passione; i loro
consigli spirano la
saviezza più pura ed
hanno sempre di mira il
nostro progresso ed il
bene dell’umanità.
Gli spiriti inferiori
(cattivi), al contrario,
hanno un linguaggio
inconseguente, spesso
triviale ed anche
grossolano; se dicono
tal volta delle cose
vere e buone, più spesso
ne dicono di false ed
assurde; per malizia o
per ignoranza si fanno
gioco della credulità e
si divertono a spese di
quelli che, li
interrogano,
sollecitando le loro
vanità, ed illudendo i
loro desideri con false
speranze. In brevi
termini le comunicazioni
serie, in tutta
l’estensione della
parola, non avvengono
che nei circoli seri nei
quali tutti i membri
sono uniti da una
comunicazione intima di
pensiero, che ha il bene
per meta suprema.
Bisogna comunque tenere
conto che le Oui-ja
Boards non sono un
gioco. Non soltanto la
Chiesa, ma moltissimi
medium e parapsicologi,
ne sconsigliano
vivamente l'uso da parte
di persone non esperte
alle pratiche
Spiritiche. Questi
oggetti sono pericolosi;
è scientificamente
provato che causano
assuefazione,
soprattutto tra chi
decide di usarli in
solitudine.
COME CREARE IL TABELLONE
Prendete un foglio
(meglio se di cartoncino
dalle dimensioni 48x
24). Create una tabella
simile a quello
riportato qui sopra (con
12 caselle orizzontali e
6 verticali, dalle
dimensioni 4x4).Ricopiate
le lettere come nella
tabella indicata (non è
importante seguire
l’ordine della lettere)
negli spazi. Le risposte
già scritte possono
essere cambiate a vostra
discrezione. Vi
consiglio di ricoprire,
in ultimo, la tabella
con uno strato di
plastica trasparente, al
fine di permette una
maggiore scorrevolezza
della moneta.
ATTENZIONE
L'Associazione Culturale
Dal Tramonto all'Alba
declina ogni
responsabilità dalla
messa in pratica di tali
informazioni, che
vengono proposte per il
solo scopo informativo.
BIBLIOGRAFIA
·
Appunti personali
dall'Autore
·
La psicosrcittura
pratica della scrittura
automatica, Fiorello e
Maria Cristina Verrico
·
Manuale di scrittura
automatica e telescrittura, Stefano
Beverini |