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La Parapsicologia
Piero Cassoli

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le mantiche: l'arte della divinazione
a cura di Ludovica Gherardini

Fin dall’antichità gli uomini sentivano la necessità di conoscere il proprio futuro, il proprio destino, e avevano bisogno di un sostegno di natura superiore a cui appoggiarsi e a cui fare riferimento nei momenti più difficili. Da questa necessità nascono le cosiddette mantiche (dal greco mantikè), ossia quelle arti divinatorie tramite le quali gli uomini potevano soddisfare il loro bisogno di risposte alle domande in merito al loro futuro. Sia in Oriente che in Occidente si credeva che il futuro fosse stabilito da entità superiori spesso identificate con le divinità. Per mettersi in comunicazione con gli dei si ricorreva a delle figure specializzate, chiamate con nomi differenti da civiltà a civiltà, le quali riuscivano a stabilire un contatto con una determinata divinità, la quale comunicava il proprio responso in modi differenti.


Nell’Antica Grecia queste figure a cui fare riferimento erano gli Oracoli, situati spesso all’interno dei templi, che ricoprivano il ruolo di intermediari fra l’uomo e gli dei. Altre figure di riferimento per interpretare le risposte divine erano i sacerdoti. Inoltre, a volte, si ricorreva alle cosiddette Pitonesse (o Pizie), nome mitologico che deriva dalla leggenda che parla di come il dio Apollo imprigionò nel profondo di una grotta un grosso serpente (in greco piton). Le Pitonesse non erano altro che fanciulle vergini, scelte fra le famiglie più in vista della città, le quali erano sottoposte ad una vera e propria iniziazione che prevedeva più fasi: innanzitutto le fanciulle erano sottoposte ad un periodo di digiuno e raccoglimento; poi venivano loro somministrate bevande eccitanti e, successivamente, venivano esposte a dei fumi tossici provenienti da alcune grotte. In questo modo si credeva che fosse più facile raggiungere lo stato di trance che permetteva loro di esternare le facoltà paranormali. Nell’Antica Roma, invece, le figure di riferimento a cui rivolgersi per soddisfare questo genere di esigenze erano gli appartenenti ad una casta sacerdotale, noti come àuguri, i quali interpretavano la volontà divina tramite lo studio del volo degli uccelli o dei fenomeni meteorologici. La mantica è quindi quel fenomeno per cui un soggetto è in grado di conoscere eventi appartenenti al futuro (e a volte anche al passato) utilizzando a tale scopo oggetti che, in apparenza, non hanno niente a che vedere con l’evento stesso. Le mantiche ebbero una loro evoluzione nel corso degli anni fra le varie popolazioni, fino a diventare mantiche “popolari” praticate da singoli individui per singole persone. Ne nacquero, così, tante tipologie (qui sotto elencate le più conosciute):

· Cartomanzia: divinazione per mezzo della lettura delle carte;
· Chiromanzia: divinazione per mezzo della lettura della mano;
· Radioestesia: divinazione per mezzo delle vibrazioni di un pendolo (più noto come pendolino);
· Rabdomanzia: divinazione per mezzo delle vibrazioni di una bacchetta divinatoria a forma di Y;
· Cristallomanzia: divinazione per mezzo dei cristalli;
· Acutomanzia: divinazione per mezzo di aghi e spilli;
· Idromanzia: divinazione per mezzo dell’interpretazione delle superfici d’acqua o tramite l’interpretazione di gocce d’olio versate nell’acqua;
· Astromanzia (o Astrologia): divinazione per mezzo dell’interpretazione del moto degli astri;
· Aruspicina: divinazione per mezzo dell’interpretazione dell’aspetto di viscere di animali sacrificati.

BIBLIOGRAFIA

· Cassoli P. e B., La parapsicologia, Xenia Edizioni, Milano, 2000