INDICE DI SEZIONE
 

Leggende d'Irlanda degli esseri fatati della terra
Alexander Carmichael

:: VAI ALLA SCHEDA ::

SEI INTERESSATO AD UN LIBRO SPECIFICO? EFFETTUA UNA RICERCA APPROFONDITA

         LIVE HELP
       NEWSLETTER

Inserisci la tua mail per ricevere gli aggiornamenti mensili del portale. Non perderti nulla del mondo "Daltramontoallalba.it"!

le banshee
a cura di Elisa Palmieri

In irlandese Bean Sidhe o dal gaelico Bean Si vuol dire Donna Fatata, appare nella tradizione celtica solitaria e piangente come fosse la trasposizione della donna che patisce i dolori sofferti in occasione della morte del guerriero. Il suo acuto, il pianto e i gemiti sono chiamati anche keening. La parola inglese Keen è intesa dagli irlandesi Caoineadh, lamento. Non c'è disgrazia o cattiveria nella sua semplice presenza, a meno che lei sia vista nell'atto di piangere, segnale inesorabile. Il gemito di una banshee trapassa la notte, è una nota che sorge e precipita come le onde del mare, annuncia sempre la morte di un individuo. È una fata solitaria, che piange e preavvisa solamente le migliori famiglie d’Irlanda, quelle con lignaggi celtici ed antichi. Quelli con cui nomi cominciano Mac/Mc oppure O la cui origine è datata dal tempo degli eroi irlandesi. La banshee ama le vecchie famiglie con fiera e misteriosa cura. Quando un membro dell’adorata stirpe sta morendo, lei incede su per le colline scure verso la casa. Si contrappone bruscamente contro le tenebre della notte, la sua figura bianca emerge con capelli grigio-argento, grondante dalla terra, ed un mantello grigio-bianco tessuto di ragnatela che si avvinghia al suo corpo, sottile ed alto. Il suo viso è pallido, i suoi occhi rossi di secoli di pianto. Ma questo non è l'unico modo per cui appare la banshee, in altri momenti lei è considerata una bella giovane ragazza, con capelli lunghi, rosso-dorati che indossa un kirtle verde ed un manto color scarlatto, provvisto di una spilla d’oro, alla maniera irlandese. O compare dal buio coperta e avvolta come da un mantello di nebbia. Alcuni la chiamano Signora bianca del Dolore, e Signora di Morte. Lei è la Donna della Pace e lo Spirito dell'Aria. Nonostante il suo lamento, lei è in qualche modo rispettata come la pace. Non vista, la banshee frequenta i funerali dell'adorato morto. Anche se, qualche volta possono essere uditi i suoi strazianti lamenti, la sua voce si mescola con i dolorosi pianti degli altri. Ogni banshee ha la propria famiglia. Con amore lei segue l’antica stirpe attraverso l'oceano, in terre distanti. I suoi gemiti o lamenti funebri possono essere sentiti in America e in Inghilterra, dovunque i veri irlandesi hanno stabilito la propria residenza. Ma come loro non dimenticano mai i legami di sangue, allo stesso modo, neanche lei. Il nome corrisponde a quello del meno comune Far Shee (in irlandese Fear Sidhe), un folletto di sesso maschile. La Banshee è spesso associata ai fantasmi di famiglia, che vengono ereditati di generazione in generazione come fosse un componente del DNA. Si dice che quando a lamentarsi arriva più di una Banshee, l'uomo, o la donna, che sta morendo deve essere stato molto devoto o coraggioso. Tra loro una è conosciuta come uno spirito buono, Cleena, che fu un tempo una principessa irlandese, poi una divinità del Munster e attualmente è una Sheoque, menzionata dal più importante cultore di antichità irlandesi (William Butler Yeats). E' diffusa la convinzione secondo cui la Banshee che lancia grida di trionfo non sia un vero e proprio spiritello, bensì lo spettro di qualcuno che ha subito dei torti da un avo dellapersona morente. Un esempio lo registriamo il 24 novembre 1779, quando Lord Lyttleton ebbe la visita di una donna, morta di crepacuore perché l’uomo le aveva sedotto le figlie, annunciandogli la sua morte entro tre giorni da quell’apparizione. Dopo i giorni predetti il Lord morì, forse l’organismo sapeva che non avrebbe retto altri giorni e ha proiettato quell’immagine al Lord, scelta perché probabilmente egli, in cuor suo, provava del rimorso. Solitamente riescono ad essere udite solo dai componenti della famiglia a cui annuncia la morte imminente di un parente, la spiegazione potrebbe essere la capacità precognitiva inconscia, che si sviluppa in un momento di profonda inquietudine.