Ci troviamo a Napoli, nella famosissima cappella Sansevero ormai da anni
trasformata in museo, dove si trovano molto probabilmente le statue più
strane del mondo. Oltre al bellissimo sarcofago a forma di baule, tomba di
Cecco di Sangro che esce dal sarcofago con in mano una spada (vedi la doppia
morte del Principe Sansevero) e ad altre statue, ci sono le tre "statue velate". Molti scultori moderni hanno affermato di non essere in grado di
raggiungere tali livelli, neanche con l'ausilio delle nuove tecnologie e dei
nuovi utensili, la prima scultura è il disinganno, un uomo che dibattendosi
si libera da una sottilissima rete di marmo! La seconda, ancora più affascinante è la pudicizia velata, una donna tutta velata, fatta eccezione
per le mani e per i piedi, il velo è di marmo! Ma l'autentica meraviglia è
il Cristo velato (vedi la foto). Le tre statue sono state commissionate dal
Principe Sansevero agli artisti: Francesco Queirolo, Antonio Corradini e
Giuseppe Sammartino, tutte e tre le opere sembrano essere state scolpite
secondo lo stesso stile, per questo si pensa che il Principe abbia rivelato
agli scultori alcune delle sue tecniche segrete.
I MOSTRI DELLA CAPPELLA
Scendendo per una stretta scalinata ci si
trova di fronte ai vecchi armadi della cappella, quando il custode li
apre appaiono due tra le più terrificanti creature che esistano al
mondo, si tratta di due corpi, uno maschile e l'altro femminile (la
donna probabilmente una schiava negra, era "visibilmente"
incinta) che il Principe grazie alla sua abilità scientifica è
riuscito tramite un preparato di sua invenzione, a creare, eliminando
l'involucro dei corpi e metallizzando fino all'ultimo capillare l'intero
sistema delle vene e delle arterie, il procedimento fu probabilmente
iniziato su corpi ancora vivi.
LA DOPPIA MORTE DEL
PRINCIPE SANSEVERO
Il Principe vissuto fra il 1710 e il 1771
fu naturalista, filosofo, guerriero, poeta, scultore e astronomo, inventò
una lampada perpetua, una carrozza che per brevi tratti si muoveva senza
l'aiuto di animali e addirittura una carrozza anfibia, questa non è
sicuramente una leggenda dato che si conserva ancora il disegno. Il
Principe fu un uomo che negli anni ha incuriosito molte persone, per lui
si scomodò persino Benedetto Croce, che in uno dei suoi libri ci
racconta alcune storie su questo strano personaggio, ma particolarmente
suggestivo è il resoconto della sua duplice morte. Egli avrebbe
scoperto un elisir prodigioso, capace di ridar vita ai cadaveri e decise
di sperimentarlo su se stesso. Arrivato al suo ultimo giorno di vita
diede ordine ad uno schiavo negro di essere tagliato a pezzi e di essere
collocato in un baule dove avrebbe dovuto svolgersi il procedimento di
rinascita. Purtroppo arrivarono in casa gli avidi parenti del principe,
che dopo aver messo mano su tutti gli oggetti di valore vinsero le
proteste dello schiavo negro e aprirono il baule anzitempo, avvenne
qualcosa di orripilante, il corpo del Principe si sollevò semivivo per
pochi secondi lanciando un urlo agghiacciante, per poter poi ricadere su
se stesso nel baule, qui si concluse l'esistenza del principe stregone
scienziato.
FENOMENI PARANORMALI
Oltre alle numerose apparizioni che a sentire i vecchi della zona, si
sarebbero viste nei pressi della cappella, molte persone hanno negli anni
confermato e descritto i seguenti fatti: nelle notti di Natale e di Pasqua
la cappella "vuota" si illumina di una strana luce, nei vicoli che circondano l'edificio si sente un forte odore di incenso e dall'interno si
sente un chiaro suono d'organo. Nelle altre notti dell'anno invece molta
gente ha affermato di aver sentito il tintinnio della famosa carrozza del
principe (carrozza che il principe fece costruire dopo aver misurato la larghezza dei vicoli, così da ritrovarsi con la carrozza più grande della
città).