Inquietanti presenze vivono all'interno delle mura dell'antico castello Dal
Verme di Zavattarello. Fantasmi di nobili e trovatori appaiono per poi
scomparire nel nulla, negli stanzoni della rocca. In paese, al bar, tra le
mura domestiche tutti ne parlano, ma tutti hanno paura di raccontare, temono
di essere presi per pazzi. Circa un anno fa un architetto che si occupava
della ristrutturazione del castello ha avuto un giorno un strano incontro.
Egli si trovava in una delle stanze del maniero, vicino ad un antico mobile
in noce. Ad un certo punto sentì una presenza alle spalle. Si girò di scatto
e vide a pochi metri di distanza la figura di un antico trovatore, vestito
con abiti colorati e che in mano aveva una specie di mandolino. Lo spirito
cercò di comunicare qualcosa all'architetto ma poi scomparì per sempre. A
confermare questi strani fatti e queste voci che parlano di spettri di
fantasmi è il sindaco di Zavattarello Carlo Romagnese. "Anche quando hanno
donato il castello nel 1975 al comune i conti Dal Verme era apparso un
articolo sul Corriere della Sera -racconta il primo cittadino - che parlava
della presenza di un fantasma all'interno dei locali del castello.
Localizzato precisamente nell'ultima stanza dell'ultimo piano della rocca.
Proprio una di quelle stanze che aveva avuto il maggior danno a seguito
dell'incendio appiccato dai Mongoli, dopo un rastrellamento,
ai tempi del
secondo conflitto mondiale. In questa ultima stanza sarebbe localizzato il
fantasma di Pietro Dal Verme, il principale feudatario dei Visconti dal
Verme che viveva a Milano, a San Giovanni sul Muro ma che spesso veniva nel
castello di Zavattarello. Era stato avvelenato dalla moglie, una Sforza, che
si era vendicata per una questione sentimentale. E' stata praticamente una
vicenda violenta. Io ho raccolto le testimonianze dirette della famiglia dal
Verme. Il conte Carlo che è il primogenito vivente. Loro sono ottantenni,
hanno passato l'infanzia all'interno del castello, prima che avvenisse
l'incendio. I conti Dal Verme assicurano che a mezzanotte si apriva
improvvisamente la stanza. E quindi nessuno voleva dormire nella stanza. Noi
non abbiamo fatto verifiche. Questo è il fantasma ufficiale. Inoltre a me ha
raccontato un architetto di cui non faccio il nome, perché si è confidato
solo con me, durante i restauri, mentre facevano i rilievi per presentare i
progetti al comune del restauro del castello. Nel locale della cucina, dove
c'è un mobile, un vecchio credenzone che è stato restaurato. In quella
stanza l'architetto ha visto un vecchio nobil uomo seduto su una poltrona,
vestito con gli indumenti molto colorati, aveva una barbetta molto bianca
gli ha sorriso. Poi altre persone lo avrebbero visto anche di giorno. Lo
spirito non parrebbe uno dei conti, ma le sembianze fanno pensare a uno dei
vecchi cantori. Dopo questi fatti sono andato a vedere tra gli archivi e ho
trovato una vecchia storia che raccontava di un cantore che si era invaghito
della contessa. E probabilmente questa storia una volta scoperta avrebbe
avuto un tragico seguito. Anche se ho raccolto queste testimonianze io
rimango molto scettico, non credo al soprannaturale e infatti da me il
fantasma da me non si fa vedere. Anche se io sono quello che vive di più
all'interno della rocca non ho mai visto lo spettro di Dal Verme. Adesso ho
sentito che nel castello di Bardi a Parma hanno fatto delle ricerche con
determinati strumenti che sono in grado di verificare in base al calore dei
muri la presenza dei fantasmi. Questo tipo di ricerca potremmo farlo anche
noi. Di tutta questa vicenda l'unica cosa che mi fa davvero pensare la
testimonianza della famiglia Dal Verme. Anche perché loro non sono
superstiziosi, sono persone concrete. Quindi secondo loro questa presenza
spettrale esiste all'interno della rocca".
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