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La possessione diabolica
a cura di Laura Quattrini

Per quanto il discorso sia molto complesso e oggetto di discussione fra gli specialisti, il demonio contina ad avere un ruolo significativo e collettivo nelle "religioni di possessione", per esempio tra i praticanti del "loa petro" di Haiti. Qui però come in altri contesti culturali (nel senso antropologico), si tratta di remote sopravvivenze mitico - rituali, affini alla stregoneria. Inoltre tali riti hanno un'adesione dell'intera comunità, che vi ricorre più o meno segretamente, ma comunque senza nutrire alcun dubbio sulla loro efficacia. In Occidente per la scienza la possessione non sarebbe altro che una forma schizoide grave, dove si perdono le coordinate del mondo reale e nella mente del malato diventa ossessiva l'idea di "essere posseduto", "gestito da" o "dominato da". La sensazione dell'estraneità da se stessi può nei casi più gravi portare a un dissesto fisiopsichico irrimediabile. Ma poichè comunque la patologia è storicamente e direttamente radicata nel Cristianesimo, per molte persone riveste di fatto il volto del diavolo, che dall'esterno si sia o meno inclini a darne per certa l'esistenza. D'altra parte la Chiesa, sulla base dei testi sacri canonici per cui, per esempio, Cristo guariva gli indemoniati, aderisce a questa certezza e, sia pure con moltissima prudenza, interviene ancora oggi nei casi in cui la scienza si rivela impotente. Nella possessione si osservano agitazione, reazioni fisologiche paraossistiche, una progressiva mancanza di controllo del proprio corpo fino al suo controllo completo da parte della presenza estranea. Il posseduto giunge infine a parlare in un linguaggio che gli è del tutto estraneo o sconosciuto (turpiloqui ossessivo o, addirittura, lingue che non conosce). Delle volte rivela la padronanza di nozioni assolutamente estranee rispetto alla sua esperienza usuale o anche un'energia inspiegabile rispetto alla sua complessione fisica o alla sua età dal punto di vista anagrafico. Si hanno, anche nel Cattolicesimo, forme di magia nera, dove si ricorre fra l'altro "artificialmente" all'utilizzazione rituale a forme di possessione negative. Ma la differenza tra questa e la possessione su cui interviene la Chiesa è che la seconda non è indotta, ma si produce spontaneamente e misteriosamente. Un' ultimo accenno merita il confronto tra possessione ed estasi. L'estasi è un "viaggio dell'anima" che, per esempio nei mistici e nelle mistiche, porta a un rapporto di unità con Dio. Il suo corpo nel frattempo resta immobile, al punto di ricordare la catalessi (stato di morte apparente). Nella possessione il corpo appare dominato da una potenza estranea e, proprio quando raggiunge l'immobilità, è il momento in cui essa parla e si rivela con maggiore, sconcertante evidenza. Di seguito riportiamo un passo della Vita di Teresa d'Avila. Sappiamo che nella santa erano frequenti i "viaggi dell'anima" (estasi), di cui è indirettamente messa in luca la "parentela" e, insieme, l'alternativa assoluta alla possessione demoniaca.

LA SICUREZZA DI UNA MISTICA

"Sapete quando i demoni ci fanno spavento? Quando ci angustiano con le sollecitudini per gli onori, per i piaceri e le ricchezze del mondo. Allora noi, amando e cercando quello che dovremmo aborrire, mettiamo nelle loro mani le armi con cui potremmo difenderci e li induciamo a combatterci con nostro solenne pregiudizio. Fa compassione pensarlo, perchè basterebbe stringerci alla croce e disprezzare ogni cosa per amore di Dio, giacchè il demonio fugge da queste pratiche, più che noi dalla peste. Amico della menzogna e menzogna lui stesso, il demonio non va mai d'accordo con chi cammina nella verità. Ma se vede che l'intelletto è offuscato, fa del suo meglio per accecarlo del tutto; e se si accorge che uno è tanto cieco da riporre il proprio contento nelle cose del mondo, che sono futili e vane come i giuochi dei fanciulli, si convince di avere a che fare con un fanciullo, lo tratta come tale e si diverte ad assalirlo una e più volte".

BIBLIOGRAFIA

· Il diavolo "L'avversario: angelo ribelle, principe delle tenebre, seduttore..." 
· Il maligno... forse siamo noi?a cura di Angela Cerinotti e Davide Sala