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I Nodi Segreti degli Incas
Davide Domenici, Viviano Domenici

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I Demoni dell' America centrale
a cura di Laura Quattrini

Ah Puch, dio del male.Degli Incas dell'antico Perù si hanno poche notizie, tranne una contrapposizione tra magia bianca e magia nera, forse ancora praticata in Italia nelle aree di cultura tradizionale. All'azione dei sacerdoti di alto rango, cui era delegata la salute del popolo, si opponeva quella degli individui malvagi, che ricorrevano a fatture e a filtri. Per esempio infilzavano con degli aghi dei fantocci dei loro nemici per qualche ragione, fino a determinarne la morte dopo inspiegabili sofferenze. Sono assenti comunque dalla mitologia riferimenti precisi a figure demoniache. Nella mitologia dei Maya è invece contemplato un vero e proprio inferno ("Mitnal"), retto da "Ah Puch", Signore della Morte. Ma è estraneo il concetto di colpa e di responsabilità individuale. Piuttosto, si oppongono le forze di creazione e di fecondazione e quelle di distruzione, secondo una paura giustificata in una civiltà agricola. E' altresì da osservare come "Ixchel", la "Vecchia" corrispondente alla luna e sposa di Itzamna, il sole, possa svolgere funzioni malefiche, anche se nel suo aspetto benefico presiede ai riti sessuali ed è patrona delle gravidanze, oltre che delle arti femminili. Un'altra divinità ambivalente è "Ek chuah". E' rappresentato di colore nero e con la coda di scorpione e, collegato in qualche modo alla guerra, porta lance e giavellotti. Ma vi è anche espressamente un dio della guerra, che brucia le case con la torcia e le demolisce con la lancia. In seguito viene "Uac mitun ahau", ritratto senza mezzi termini in forma di scheletro o come un teschio su un corpo tumefatto: la guerra e la morte, evidentemente, rappresentavano le paure ancestrali dei Maya.

Coatlicue", che era la loro divinità protettrice, ma anche la costante minaccia del potere distruttivo della terraFra gli Aztechi del Mesico il dio "Tezcatlipoca", che ha un "doppio" nel giaguaro, corrisponde nella sostanza alla dinamica del tempo, il cui fluire deriva dal fatto che l'Essere Suremo è duale e i suoi figli si oppongono come principi opposti del bene e del male. Ogni anno a Tezcatlipoca si sacrificava un giovane perfetto sotto tutti i punti di vista. Il rituale più frequente del sacrificio consisteva nel distendere la vittima su un altare di pietra:un colpo violento inferto con un coltello di silice gli apriva il petto e ilsacrificante gli strappava il cuore e lo offriva al Sole. Il sacrificato poi veniva decapitato e il suo cranio andava ad aggiungersi a quelli che si andavano accumulando su una sorta di cavalletto, detto "tzompantli". Oltre Tezcatlipoca, gli Aztechi prevedevano altre entità demoniache: "Coatlicue", che era la loro divinità protettrice, ma anche la costante minaccia del potere distruttivo della terra e delle forze ctonie (il suo tempio, in Tenochtitlan, era la "Casa di Oscurità" e le sue statue la rappresentavano sotto forma di serpente, a sottolinearne l'ambiguità) e "Tlazolteotl". Sembra che si possa interpretare quest'ultima come l'istinto della sessualità al di là delle regole: il suo nome significa infatti "Dea dell'impurità", e per placarne le brame si celebravano in suo onore danze falliche. Infine era prevista una sorta di inferno: i morti più penalizzati finivano nell'ultimo dei mondi inferiori, caratterizzato dai geli e dall'aridità del Nord e governato dal re dei morti "Miclantecuhtli" e da "Mictecacuatl", sua mesta consorte.

BIBLIOGRAFIA

· Il diavolo "L'avversario: angelo ribelle, principe delle tenebre, seduttore..." 
· Il
 Il maligno... forse siamo noi? a cura di Angela Cerinotti e Davide Sala
· Gli aztechi - di Jacques Soustelle