Come molti già sanno, le
caratteristiche tecniche
della grande Piramide di
Cheope hanno creato dei
grossi problemi agli
studiosi. Sembra che
questa grande opera
ingegneristica sia stata
eretta con tecnologie
molto avanzate e,ancor
più importante,il suo
scopo sembra molto
diverso da ciò che
possiamo pensare. La
storia ci insegna che le
Piramidi, stiamo
parlando delle 3
Piramidi della piana di
Giza Cheope, Chefren e
Micerino sono state
costruite per accogliere
il corpo del defunto
Faraone. Peccato che in
nessuna delle 3 Piramidi
sia stato trovato il
corpo di un sovrano e
per di più all'interno
di esse non ci sono
decorazioni con disegni
e geroglifici come in
altre tombe reali. A
questo punto lo scopo
della loro costruzione
fa sorgere il dubbio che
sia diverso da quello a
cui normalmente viene
attribuito. Ci si pone
allora quale fosse il
vero scopo delle
Piramidi. In questi
ultimi anni due studiosi
di nome Graham Hancock e
Robert Bauval hanno
esposto le loro teorie
in alcune opere: Bauval
in un un libro che porta
il titolo "Il mistero di
Orione"; Hancock in
"Impronte degli Dei" ed
entrambi in "Custode
della Genesi". Essi
affrontano il tema,
molto scomodo, dei
misteri che circondano
la piana di Giza
arrivando alla
conclusione che tutto fa
parte di uno schema più
ampio, di un retaggio
tramandato da
un'antichissima civiltà
anti-diluviana che
avrebbe dato l'impulso
allo sviluppo di molte
civiltà quale l'Egitto e
che molto probabilmente
questi antichi
progenitori ebbero
contatti con una razza
di Semidei provenienti
da Sirio,la stella che
nella mitologia Egizia
aveva un ruolo di
primaria importanza
perchè impersonificava
la Dea Iside. Ecco che
sopraggiunge un'altra
opera molto importante:
"il mistero di Sirio"
scritto da Robert Temple
(di cui stileremo un
articolo più avanti) nel
quale si ipotizza, in
base alle prove
inconfutabili, che
l'umanità sia venuta in
contatto in tempi remoti
con una civiltà
extraterrestre
proveniente proprio
dalla stella più
luminosa della
costellazione del Cane
Minore.

IL
MISTERO DI ORIONE
Bauval, leggendo i testi
delle Piramidi di Unas,
si trovò a riflettere su
alcuni brani dove il
sovrano affermava che il
suo spirito "è una
stella": è
un'affermazione per
indicare la metafora
dell'immortalità o va
presa letteralmente? In
questi testi vi sono
altri riferimenti alla
costellazione di Orione:
"O Re,tu sei la grande
Stella, compagno di
Orione che attraversa il
cielo con
Orione..."sappiamo per
certo che la
costellazione di Orione
identificava la dimora
del Dio Osiride,
compagno di Iside.
Orione, si trova in una
regione stellare molto
vicina al Cane Minore e
perciò a Sirio, quindi
Bauval capì che questi
riferimenti sarebbero
potuti essere la chiave
di lettura per risolvere
il mistero che avvolgeva
le Piramidi di Giza.
Quando egli osservò una
veduta aerea della piana
di Giza notò che
l'allineamento delle tre
Piramidi aveva
caratteristiche anomale:
le due grandi Piramidi,
Chefren e Cheope, sono
allineate
meticolosamente tra loro
al punto che sarebbe
possibile tracciare una
linea retta immaginaria
tra l'angolo nord-est
della grande Piramide di
Cheope e quello
sud-ovest di quella di
Chefren. A questo punto
la Piramide di Micerino,
la più piccola delle
tre, resterebbe spostata
rispetto a questa linea
immaginaria. Perchè?
Quale potrebbe essere il
significato
di
questa strana anomalia?
Bauval afferma che la
risposta è scritta nel
cielo. Infatti se si
osserva la costellazione
di Orione possiamo
notare che le tre stelle
della cintura (Zeta,
Epsilon e Delta) sono
perfettamente allineate
come le tre Piramidi di
Giza. La conclusione è
che poteva esserci uno
stretto legame tra il
cielo e la Terra, tra la
cintura di Orione e le
tre Piramidi, tra la via
Lattea ed il Nilo. Così
Bauval pensò che
potevano esserci altre
Piramidi allineate con
altre stelle e scoprì
che ad Abu Ruwash la
Piramide di Nebca
corrisponde alla stella
del piede sinistro di
Orione e la Piramide di
Zawyat al Aryan a quella
della spalla destra.
Durante gli anni 60
alcuni studiosi ebbero
modo di ricercare i
significati astronomici
negli allineamenti tra i
condotti all'interno
della grande piramide e
le stelle della cintura
di Orione. Tra questi
spicca l'astronoma
statunitense Virginia
Trimble e l'egittologo
Alexander Badawy.
Quest'ultimo ipotizzò
che il condotto di
areazione della Camera
del Re della grande
Piramide puntasse
precisamente verso
Orione nel periodo in
cui fu eretto e cioè
verso il 2550 a.C.
L'astronoma stabilì che
Badawy aveva ragione. Il
condotto puntava verso
la grande costellazione,
le cui stelle erano
visibili dall'interno
dello stretto passaggio.
Bauval non era convinto
perchè, secondo i
calcoli della Trimble,
il condotto puntava
verso la stella centrale
di Orione (che
nell'ipotesi di Bauval
essa rappresentava la
Piramide media e cioè
quella di Chefren)
mentre, se la grande
Piramide rappresentava
la stella meridionale,
doveva essere proprio la
stella meridionale il
giusto corrispettivo.
Bauval chiese aiuto
all'alta tecnologia e si
rivolse all'ingegnere
tedesco Rudolf
Gantenbrink che era
stato contattato per dei
lavori di
deumidificazione della
grande Piramide. Per
fare questo Gantenbrink
utilizzò un piccolo
robot , di nome Upuaut,
in grado di salire su
per i condotti di
areazione della
piramide. Il piccolo
robot rilevò che
l'inclinazione dei
condotti era superiore
rispetto ai dati forniti
dell'egittologo Flinders
Petrie dal quale aveva
tratto gli studi la
Trimble. Upuaut segnalò
un'inclinazione del
canale meridionale di
45° esatti rispetto ai
44° e 30' della Trimble.
In base a queste nuove
scoperte Bauval si rese
conto che adesso il
condotto puntava verso
la giusta stella
corrispettiva e cioè
verso Zeta Orionis, a
meno che non si
spostasse di un
centinaio di anni la
data di costruzione
della Piramide (2400
a.c.). Più avanti Bauval
ebbe modo di studiare
anche i condotti della
camera della Regina e
grazie al supporto dei
computer scoprì che il
canale meridionale di
questa stanza puntava
direttamente verso
Sirio: la stella di
Iside.
LO
ZEP TEPI: IL PRIMO TEMPO
A
questo punto secondo
Bauval le piramidi non
avevano lo scopo di
accogliere il defunto
sovrano ma erano edifici
di culto, strutture che
permettevano all'anima
del defunto di puntare e
viaggiare verso Zeta
Orionis, la stella dalla
quale avrebbe regnato
per sempre come il dio
Osiride. La stanza della
Regina aveva un altro
scopo e cioè veniva
usata come quel luogo
dove si consumava la
prima parte di un
avanzatissimo rito
cerimoniale che
culminava con uno
speciale rituale
chiamato "Apertura della
Bocca" dove il figlio
del faraone defunto,
tramite l'ausilio di
un'ascia sacra composta
da ferro meteoritico,
apriva la bocca del
sovrano per ridonargli
metaforicamente la vita.
Se tutto fosse stato
così e le piramidi
rappresentavano lo
stretto legame tra il
cielo e la terra era
possibile allora che il
progetto fosse stato
elaborato e pianificato
da tempo immemorabile da
una civiltà molto più
antica di tutte quelle
conosciute e molto più
evoluta. Ma quando
esattamente? Ecco che le
conclusioni si fecero
strada: per ottenere una
configurazione perfetta
tra la regione di Orione
e le giuste inclinazioni
dei condotti e il giusto
allineamento Via
Lattea-Nilo bisognava
conoscere il fenoneno
della precessione degli
equinozi ed andare
ancora indietro nel
tempo fino all'epoca in
cui la posizione della
costellazione di Orione
assunse la
configurazione più bassa
e cioè nel 10.450 a.C..
Adesso possiamo
considerare la piana di
Giza come un orologio
stellare che segna
l'epoca di Osiride come
quell'epoca in cui gli
Dei fraternizzavano con
gli uomini...
quell'epoca che gli
Egizi chiamavano
Zep-Tepi: il primo
tempo. Questa epoca,per
la storia ufficiale,
appartiene all'età
mitologica e coincide
con l'età dell'oro della
mitologia Greca...
un'era che potrebbe
coincidere alla data
suggerita da Platone nel
Timeo riguardante la
distruzione di un
antichissima ed evoluta
civiltà di nome
Atlantide. Se prendiamo
in considerazione gli
studi di John Antony
West (il quale fu
ispirato dagli studi di
Schwaller De Lubicz)
possiamo avere le idee
più chiare. Egli si
accorse che la Sfinge
presentava i chiari
segni di avverse
precipitazioni e di
piogge torrenziali! Un
grosso problema
visto che le piogge in
quella parte dell'Egitto
si riversavano solamente
circa 10.000-12.000 anni
fa! Una grossa prova che
nessuno può cancellare:
Una struttura leonina
(la sfinge), risalente
in modo inconfutabile al
10.000-12.000 a.C., che
punta la sua figura
centrale verso
l'orizzonte celeste e
che si troverebbe
allineata con la sua
corrispettiva parte del
cielo, e cioè la
costellazione del Leone,
proprio nell'epoca in
cui Bauval costruisce il
suo schema celeste... e
così i tasselli del
puzzle combaciano... la
piramide di Cheope con i
suoi condotti e il suo
posizionamento con il
Nilo, la Sfinge e la sua
erosione da parte delle
piogge post-glaciali, e
la data a cui tutto si
riferisce... in cui il
cielo notturno
corrispondeva (nei
solstizi e negli
equinozi) perfettamente
con la configurazione
dei monumenti... la
costellazione del leone,
zeta orionis, la cintura
di Orione, la via
lattea: il 10.500 a.C..
Forse i nostri avi ci
hanno lasciato un
impronta per
comprenderli meglio o
forse ci hanno donato le
prove per riflettere sul
nostro passato e
scoprire il significato
delle nostre più
profonde origini! |