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Gli Etruschi
Romolo A. Staccioli

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gli etruschi: misteriosi? no, conservatori
a cura di Mary Falco

Da dove arrivano gli Etruschi? La loro storia, fin dalle origini, conosce il dibattito. Si può credere alla favola d'Erodoto, che nel V sec. a C. li vuole originari della Lidia, in Asia Minore da cui sarebbero emigrati otto secoli prima per sfuggire ad una grave carestia, guidati dal principe Tyrsenòs, che imporrà il proprio nome al mare in cui trova salvezza, oppure abbracciare la teoria di Dionigi d'Alicarnasso (XV, 27, 4), vissuto ai tempi d'Augusto, che li ritiene autoctoni e rivendica per loro il nome di Rasenna, fino alla tesi romantica dell'invasione apportatrice di cultura, che li imparenta addirittura coi Reti, una popolazione alpina dell'alta Valle dell'Adige, basandosi su un controverso passo di Livio (libro V citato anche da Plinio: Naturalis Historia, III), ma soprattutto sul raffronto tra i nomi delle popolazioni: Reti e Rasenna. La teoria più antica s'avvale anche della testimonianza di storici meno famosi, come il greco Ellanico, vissuto nel V sec. a.C., secondo il quale gli Etruschi deriverebbero dalla mitica popolazione dei Pelasgi, arrivati in Etruria attraverso l'Adriatico e poi risalendo le foci del Po' ed Anticlide del IV sec. a.C. che fa tuttavia migrare i Pelasgi dalle isole egee d'Imbro e di Lemno. Questo viaggio, sfrondato dei particolari più fantasiosi, sembra ancora la spiegazione più logica all'arcaismo della lingua etrusca, certo preindoeuropea ed all'indiscutibile vocazione nautica, qualcuno dice piratesca, manifestata fin dai tempi più antichi; attualmente pare avvalorata dai testi egizi che denunciano un tentativo d'invasione da parte dei "popoli del mare", tra cui alcuni "Turuscia" appunto nel 1230 e nel 1170 a. C. Forse gli invasori, respinti dalle fertili coste africane, si volsero a quelle fino allora inesplorate del Tirreno... purtroppo però mancano prove certe, mentre è archeologicamente dimostrabile l'"orientalizzazione" della Toscana solo a partire dalla fine dell'VIII sec. Com'è possibile che i Lidi o Pelasgi che fossero, siano rimasti cinque secoli in terra straniera prima d'organizzarsi? E spostando la migrazione a questa data è veramente strano che non ci siano altre fonti di un avvenimento così importante, giacché sono appunto gli anni in cui fiorisce la civiltà della Magna Grecia! Al contrario invece nel XII sec. a. C. si registra la migrazione dei Celti dal cuore dell'Europa verso le coste, che portò tra l'altro i Dori fino alle mura di Troia... e oltretutto i reperti archeologici hanno confermato la versione di Dionigi, secondo la quale gli Etruschi identificavano se stessi come il popolo dei Rasna... i Celti però sono Indoeuropei, mentre per gli Etruschi è ben certo il contrario e l'analogia puramente fonetica fra Rasenna e Reti è davvero un argomento un po' debole per sostenerne la provenienza nordica! Nel 1947 Massimo Pallottino (Etruscologia. - Milano: Hoepli) ha proposto una soluzione interessante, suggerendo che tutte e tre le ipotesi contengano un fondo di verità e s'intreccino in una vicenda articolata... la teoria ha suscitato scalpore, ma oggi è suffragata da molti studiosi, che rifiutando l'idea dell'arrivo improvviso d'invasori esterni già organizzati in una società autonoma e culturalmente definita, immaginano invece la civiltà etrusca come il progressivo maturare della cultura autoctona alla luce dei successivi apporti commerciali e di piccole migrazioni pacifiche. Al posto della teoria romantica dell'invasione apportatrice di cultura si fa strada l'ipotesi di lunghissime infiltrazioni d'individui, soprattutto donne, data l'usanza remota di cercarsi mogli esotiche e lontane, tanto da fare d'ogni mercato, d'ogni barca approdata sulla costa, un possibile capoluogo linguistico, come fa notare l'Heurgon. (Mediterraneo Occidentale dalla preistoria a Roma arcaica / Jacques Heurgon. - Bari : Laterza, 1972) Per incontrare questa realtà bisogna tornare indietro di tremila anni, all'inizio dell'età del ferro, quando una ridefinizione dell'abitato interessa l'area etrusca, facendo emergere una nuova realtà.
    
Le immagini inserite nell'articolo provengono dalla Mostra sugli Etruschi di Palazzo Grassi www.palazzograssi.it

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