Da
dove arrivano gli
Etruschi? La loro
storia, fin dalle
origini, conosce il
dibattito. Si può
credere alla favola
d'Erodoto, che nel V
sec. a C. li vuole
originari della Lidia,
in Asia Minore da cui
sarebbero emigrati otto
secoli prima per
sfuggire ad una grave
carestia, guidati dal
principe Tyrsenòs, che
imporrà il proprio nome
al mare in cui trova
salvezza, oppure
abbracciare la teoria di
Dionigi d'Alicarnasso (XV,
27, 4),
vissuto ai tempi
d'Augusto, che li
ritiene autoctoni e
rivendica per loro il
nome di Rasenna, fino
alla tesi romantica
dell'invasione
apportatrice di cultura,
che li imparenta
addirittura coi Reti,
una popolazione alpina
dell'alta Valle
dell'Adige, basandosi su
un controverso passo di
Livio (libro
V citato anche da
Plinio: Naturalis
Historia, III),
ma soprattutto sul
raffronto tra i nomi
delle popolazioni: Reti
e Rasenna. La teoria più
antica s'avvale anche
della testimonianza di
storici meno famosi,
come il greco Ellanico,
vissuto nel V sec. a.C.,
secondo il quale gli
Etruschi deriverebbero
dalla mitica popolazione
dei Pelasgi, arrivati in
Etruria attraverso
l'Adriatico e poi
risalendo le foci del
Po' ed Anticlide del IV
sec. a.C. che fa
tuttavia migrare i
Pelasgi dalle isole egee
d'Imbro e di Lemno.
Questo viaggio,
sfrondato dei
particolari più
fantasiosi, sembra
ancora la spiegazione
più logica all'arcaismo
della lingua etrusca,
certo preindoeuropea ed
all'indiscutibile
vocazione nautica,
qualcuno dice piratesca,
manifestata fin dai
tempi più antichi;
attualmente pare
avvalorata dai testi
egizi che denunciano un
tentativo d'invasione da
parte dei "popoli del
mare", tra cui alcuni "Turuscia"
appunto nel 1230 e nel
1170 a. C. Forse gli
invasori, respinti dalle
fertili coste africane,
si volsero a quelle fino
allora inesplorate del
Tirreno... purtroppo
però mancano prove
certe, mentre è
archeologicamente
dimostrabile
l'"orientalizzazione"
della Toscana solo a
partire dalla fine dell'VIII
sec. Com'è possibile che
i Lidi o Pelasgi che
fossero, siano rimasti
cinque secoli in terra
straniera prima
d'organizzarsi? E
spostando la migrazione
a questa data è
veramente strano che non
ci siano altre fonti di
un avvenimento così
importante, giacché sono
appunto gli anni in cui
fiorisce la civiltà
della Magna Grecia! Al
contrario invece nel XII
sec. a. C. si registra
la migrazione dei Celti
dal cuore dell'Europa
verso le coste, che
portò tra l'altro i Dori
fino alle mura di
Troia... e oltretutto i
reperti archeologici
hanno confermato la
versione di Dionigi,
secondo la quale gli
Etruschi identificavano
se stessi come il popolo
dei Rasna... i Celti
però sono Indoeuropei,
mentre per gli Etruschi
è ben certo il contrario
e l'analogia puramente
fonetica fra Rasenna e
Reti è davvero un
argomento un po' debole
per sostenerne la
provenienza nordica! Nel
1947 Massimo Pallottino
(Etruscologia.
- Milano: Hoepli)
ha proposto una
soluzione interessante,
suggerendo che tutte e
tre le ipotesi
contengano un fondo di
verità e s'intreccino in
una vicenda
articolata... la teoria
ha suscitato scalpore,
ma oggi è suffragata da
molti studiosi, che
rifiutando l'idea
dell'arrivo improvviso
d'invasori esterni già
organizzati in una
società autonoma e
culturalmente definita,
immaginano invece la
civiltà etrusca come il
progressivo maturare
della cultura autoctona
alla luce dei successivi
apporti commerciali e di
piccole migrazioni
pacifiche. Al posto
della teoria romantica
dell'invasione
apportatrice di cultura
si fa strada l'ipotesi
di lunghissime
infiltrazioni
d'individui, soprattutto
donne, data l'usanza
remota di cercarsi mogli
esotiche e lontane,
tanto da fare d'ogni
mercato, d'ogni barca
approdata sulla costa,
un possibile capoluogo
linguistico, come fa
notare l'Heurgon. (Mediterraneo
Occidentale dalla
preistoria a Roma
arcaica / Jacques
Heurgon. - Bari :
Laterza, 1972)
Per incontrare questa
realtà bisogna tornare
indietro di tremila
anni, all'inizio
dell'età del ferro,
quando una ridefinizione
dell'abitato interessa
l'area etrusca, facendo
emergere una nuova
realtà.
Le immagini inserite
nell'articolo provengono
dalla Mostra sugli
Etruschi di Palazzo
Grassi
www.palazzograssi.it
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di
Mary Falco
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