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Archeologia Aliena
Roberto La Paglia

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Cerchi di fuoco nell'antico Egitto
a cura di Nicola Bandoni

Ben pochi conoscono l'esistenza del papiro Tulli, un documento ritrovato da Boris De Rachewitz ,all'interno di vari carteggi del professor Alberto Tulli (ex direttore del museo egizio del Vaticano). Il documento è un papiro redatto all'epoca dal Faraone Thutmosis III (regnante dal 1504 al 1450 a.C.), la cui traduzione fa sorgere interrogativi a dir poco inquietanti. Il prof. Tulli trovò questo papiro durante una delle sue numerose spedizioni archeologiche in Egitto e lo aveva portato con se ma purtroppo egli non ebbe il tempo di esaminarlo perchè la morte lo colse prematuramente. Cosi Boris De Rachewitz prese l'incarico di esaminare il testo e di tradurlo iniziando così una difficile opera di traduzione che venne poi inviata nel 1953 alla Fortean Society New York.

Il testo,un frammento degli annali reali,venne pubblicato nel n° 41 della rivista Doubt. In questo documento troviamo la perfetta descrizione di fenomeni che riguardano un'esplicita attività ufologica nei cieli dell'Antico Egitto. Pur essendo frammentario il testo descrive quanto segue (traduzione originale di Boris De Rachewitz): "nell'anno 22 terzo mese di inverno, sesta ora del giorno...gli scribi della Casa Della Vita scoprirono che c'era un cerchio di fuoco che veniva nel cielo. Sebbene non avesse testa il respiro della sua bocca aveva un odore fetido. Il suo corpo era lungo una pertica e largo una pertica. I loro cuori ne furono sconcertati: dunque si gettarono ventre a terra...Essi andarono dal Re per riferirgli. Sua maestà ordinò...è stato esaminato, quanto a tutto ciò che è scritto nei rotoli di papiro della Casa Della Vita Sua Maestà meditava su quello che era accaduto. Ora che furono trascorsi alcuni giorni, oltre queste cose ,ecco! Esse furono più numerose che mai. Splendevano nel cielo più del sole ai limiti dei quattro sostegni del firmamento...potente era la posizione dei cerchi di fuoco. L'esercito del Re li osservava e Sua Maestà era in mezzo a loro. Fu dopo cena. Dopodiché essi salirono più in alto diretti a sud.Pesci e volatili caddero giù dal cielo. Era una meraviglia mai accaduta dalla fondazione di questa Terra. Ciò indusse Sua Maestà a farsi portare incenso per placare il focolare... scrivere quanto è accaduto nel libro della Casa Della Vita...per essere ricordato nell'Eternità. Inoltre,oltre alla cronaca dell'apparizione prima di un cerchio di fuoco, poi della seconda ondata di oggetti volanti, troviamo un preciso riferimento alla caduta di animali dal cielo; un fenomeno che si verifica spesso durante gli avvistamenti UFO e di cui i testi religiosi antichi ne sono ricchi con chiare associazioni Divine e Propiziatorie. La cronaca ci dice che i casi analoghi sono molti.Se pensiamo alla strana vicenda del cosiddetto "aereo del Faraone", ci facciamo un'idea più chiara. Nel museo Egizio del Cairo, tenuto nascosto per più di 50 anni, è stato conservato un reperto con il numero di catalogo 6347. Apparentemente un modellino in legno rappresentante, secondo una delle prime classificazioni,un uccello stilizzato avente il peso di 39,12 grammi. Esso fu rinvenuto nel 1898 in una tomba di Saqqara e rimase nel museo fino al 1969 quando un certo Dr Khalil Messiha decise di rispolverarlo e sottoporlo ad accurati esami. Messiha scoprì che l'oggetto che all'inizio era stato rappresentato come un volatile presentava anomale caratteristiche: le ali erano dritte, mentre la parte della coda era rialzata rispetto al corpo centrale, il quale era lavorato con aspetto aerodinamico. La sua lunghezza misurava 14 cm con un'apertura alare di 18 cm. Presentava poche decorazioni, soltanto una corta riga sotto le ali con degli occhi simbolici e delle piccole iscrizioni. Nel 1971 fu istituita un'apposita commissione tecnica formata da esperti con al vertice l'allora ministro della cultura egiziano Gamal El-Din Moukthar per esaminare il modello. Dopo un'attenta analisi commissionata dagli esperti aeronautici si giunse alla conclusione che il modello era troppo semplice per essere un giocattolo ma possedeva canoni aerodinamici che soltanto velivoli aerei moderni posseggono. E così, in base a questi elementi,fu indicato che il modello era adatto al volo, capace di volare ribattezzandolo come "l'aereo del Faraone". Molti ipotizzarono che l'oggetto era la prova lampante che gli Egizi conoscevano la tecnica del volo e possedevano una tecnologia molto più avanzata di quella da noi immaginata, altri parlavano di un'origine extraterrestre o forse un dono da parte di un'antica civiltà precedente a quella Egizia di cui oggi molti ricercatori teorizzano l'esistenza...fantasia?!? Del resto la traduzione delle piccole iscrizioni che si trovano su questo modello sussurrano questa frase:"DONO DI AMON". Forse questo "aereo del Faraone" sta a raffigurare qualche ordigno tecnologico appartenente a quell'epoca in cui gli "Dei" del cielo erano a contatto diretto con gli uomini? L'oscura origine di questo reperto dovrà essere prima o poi scoperta e resa nota.