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IL REGNO DI MEZZO
a cura di Marco Pini

Qualcuno dice di averlo visto, di averci parlato, c’è chi dice di averne pagato le conseguenze, e chi per nulla al mondo profanerebbe un cerchio di pietre o funghi. Che ci crediate o no, verità o leggenda, il Piccolo Popolo non sembra intenzionato ad abbandonarci. Fate, Elfi e Folletti ci danno il benvenuto nel Regno Di Mezzo tra il mondo dei morti e la realtà dei vivi, là, dove il soprannaturale è di casa, all’interno di colline cave ed alberi solitari, fatevi avanti mortali, la strada, è per di qua!


ALLA RICERCA DEL PICCOLO POPOLO

Parlando di strada appunto, come e dove si può incontrare il Piccolo Popolo? Non è così facile. Le origini stesse di queste creature, comunque diverse da paese a paese possono aiutarci a capire perché. La credenza più diffusa, riportata anche nel libro Fate (BUR illustrati), è che queste piccole donne siano gli spiriti dei morti pagani non abbastanza buoni per meritarsi il paradiso e non così cattivi per essere cacciati all’inferno eUna Fata, creatura del piccolo mondo. lasciati per questo a vagare nel Regno Di Mezzo, a metà tra il mondo dei vivi e quello dei morti dove tutto quasi sempre è nascosto agli uomini. Dico quasi perché il regno delle Fate è stato più volte svelato agli uomini. Sembra che questi esseri prendano anche il nome di Popolo Delle Colline per la loro abitudine di vivere in colline cave che, talvolta, sollevandosi su dei pilastri rivelano le piccole e numerose luci delle processioni di Fate e di Elfi che si dirigono verso nuova dimora all’interno di altre colline (la notte che precede Ognissanti è di tradizione che questo avvenga), ma anche forti, case, alberi (soprattutto per gli Elfi) ed isole sono stati considerati dimore del Piccolo Popolo. L’isola più conosciuta è sicuramente Avalon, dove Re Artù, gravemente ferito in battaglia venne portato per essere curato dalle fate stesse. Addirittura ci fu un epoca dove la terra delle Fate venne considerata una zona geografica (con tendenza a sparire e spostarsi) ed alcuni popoli arrivarono al punto di segnarla sulle carte nautiche dopo i numerosi avvistamenti da parte di marinai. Come riportato sul libro Fate (BUR illustrati) in Galles, pensavano che fosse situata a nord delle loro montagne, in seguito nella penisola di Pembrokeshire e, più tardi ancora nel canale di San Giorgio e qualche marinaio, affermava di avervi visto sbarcare qualcuno che poi sparì in circostanze misteriose per non tornare più. Anche in Irlanda sembra esserci una così detta porta, in grado di mostrare il Regno Di Mezzo. Si parla infatti di un quadrato di erba situato in una valle, che mostra per pochi attimi il regno delle Fate. Più volte si è cercato di ritrovarlo ma non è possibile vedere il mondodel Piccolo Popolo per più di una volta in questo modo.

DOLCETTO O SCHERZETTO? PRESAGIO DI MORTE!

Come interagisce il piccolo popolo con gli uomini, cosa dobbiamo evitare noi mortali per non rischiare e come possiamo difenderci da queste particolari creature? Andiamo per ordine. Secondo le credenze celtiche per esempio, il giorno che precede Ognissanti (la notte di Halloween) era considerato l’ultimo giorno dell’anno. Con l’arrivo del crepuscolo la giornata finiva e ne cominciava una nuova quella di Ognissanti, il primo giorno dell’anno, questo momento era temuto dal momento che la linea che separa noi viventi dalle anime dei defunti, quella barriera tra il mondo dei morti e quello dei vivi diventava così sottile da poter essere trapassata da chi ormai non c’è più permettendogli di arrivare fino agli uomini. Era persino vietato guardare dalla finestra ed anche parlare in maniera dispregiativa delle Fate e quando se ne parlava si preferiva rifugiarsi dietro nomi come “Le Buone Vicine” oppure appunto “Il Piccolo Popolo”. La credenza sulla notte che precede Ognissanti è ancora molto viva e tuttora si rispetta l’usanza di non uscire, non guardare fuori dalla finestra, e di parlare bene delle “Buone Vicine”. Ma ci sono precauzioni da tenere in considerazione anche nella quotidianità. Si pensa che le Fate e relativo seguito siano spesso impegnate in rapimenti di bambini. Questo allo scopo di unire il proprio sangue con il nostro per evitare la (si dice probabile) estinzione della loro razza e per pagare il loro debito all’inferno (questo avviene ogni sette anni) donando infanti umani al diavolo in persona. Si credeva e si crede ancora che le Fate vengano a prendere i neonati dalla culla durante la notte sostituendo l’infante con una copia di legno o uno dei loro orrendi folletti, resi all’occhio umano uguali ai bambini rapiti per mezzo di un illusione. Le Fate hanno infatti il potere di prendere qualsiasi forma esse vogliano, di rendere visibile una cosa ad una persona soltanto ed invisibile agli altri, o di fare sembrare in un modo qualcosa che ha tutt’altre sembianze. Ancora oggi in paesi quali l’Irlanda o il Galles, si sporcano i bambini di cenere nelle prime notti dopo la loro nascita, perché nessuna Fata, rapirebbe un bambino sporco. E’ molto usato anche il ferro di cavallo (ferro e forma della luna insieme) legato ad una culla di legno con fiocco rosso, per scacciare gli spiriti maligni. Tutto questo avviene nella maggior parte dei casi in seguito al battere di unghie sul vetro della finestra; quando una Fata batte le unghie sui vetri di una finestra di casa, è presagio morte, i bambini verranno rapiti e sostituiti, nel loro destino: malattia e morte. Ovviamente in seguito alla scoperta di diverse malattie non si associano più così frequentemente queste premature morti a Fate e spiritelli, ma la pratica di sporcare i bambini e del ferro di cavallo legato alla culla di legno comunqUn folletto, creatura del piccolo mondo.ue continua. Altra cosa da evitare è fermarsi a ballare e bere con il piccolo popolo, questi balli sembrano durare pochi minuti o al massimo ore, forse un giorno ma non è proprio così. Tra i numerosi racconti c’è quello che narra di un giovane violinista che al ritorno da una festa dove era stato invitato per animare la serata dato il suo talento con questo strumento, incontrò uno strano gruppo formato da piccole donne e piccoli esseri, tutti quanti non più alti di 15 cm che lo invitarono a danzare con loro e suonare il violino offrendogli da bere una tanto sconosciuta, quanto buona bevanda. Il tutto andò avanti tutta la notte, quei piccoli esseri ballavano in cerchio e riempivano d’oro le tasche del violinista che suonava e beveva, suonava e beveva fino all’alba quando, questi esseri lo congedarono. Tornado a casa trovò sulla porta di casa sua un ragazzo che non conosceva e gli chiese: “Cosa fai davanti alla porta di casa mia?!” “Io abito qui signore, da sempre!” l’oro nelle tasche del violinista si trasformò in sterco di cavallo. Sono tanti e diversi i modi per proteggersi comunque, ad esempio: i vestiti rovesciati, gettatene uno in cerchio di Fate e queste si disperderanno, il pane (alimento di primo piano durante l’ultima cena), la Bibbia, l’acqua santa i crocifissi, il ferro (un chiodo in tasca è utilizzato spesso) le campane e bruciare un albero di biancospino (anche se in alcune culture viene considerato una delle probabili abitazioni degli Elfi, segue dunque relativa vendetta) sono solo alcune delle precauzioni da prendere. Tuttavia, da secoli questo popolo miete vittime, dalle creature dei laghi probabilmente inventate per spaventare i bambini evitando così che si mettessero in pericolo, ai burloni quanto generosi Brownie, folletti buoni ma brutti e scuri che affezionandosi alla casa aiutano nell’ordine e nel raccolto. Generalmente sono nudi o vestiti di stracci e sarebbe gradito lasciare un bicchiere di latte o panna sul camino oltre che a vestiti puliti come segno di gratitudine. Attenzione però a non eccedere nel ringraziarli, è già successo che qualcuno fin troppo grato abbia pagato le conseguenze di qualcosa che forse, viene considerato una forma di carità non apprezzata dai folletti. I Brownie però per quanto buoni, a volte non si fanno scrupoli nel trasformarsi in grandi, orribili e saltuariamente fatali creature che impegnano il loro tempo a fare dispetti, a volte portando morte nella stessa casa da dove in seguito se ne andranno brontolando nel loro incomprensibile linguaggio. Sono tante le creature facenti parte o in qualche modo legate al Piccolo Popolo (descritte anche in Fate BUR illustrati) tra loro ci sono anche le Bean-Nighe o “Lavandaie” , si dice che siano spettri di donne morte di parto, si trovano nei corsi d’acqua occupate a lavare sangue dagli abiti di qualcuno che sta per morire, per questo sono considerate presagio di morte e sembra che non facciano altro fino al giorno in cui sarebbero dovute morire normalmente. Se il Bownie aiuta nei lavori domestici un altro affezionato di casa un po’ meno gradevole è il Lauru. Questo essere non più alto di 3 o 4 cm è di per se affabile ma se aiuta una persona lo fa quasi sempre a discapito di un'altra. Può limitarsi ad annodare i capelli di chi dorme durante la notte o a spostare gli oggetti di casa, ma può anche uccidere bestiame e fare ammalare fino alla morte altri abitanti della casa. Corna di toro appese sulla porta di casa terrorizzano il Lauru che molto probabilmente fuggirà tra altre mura. Tra gli “affezionati di casa” spicca per la sua simpatia (e bruttezza) anche il Killimoulis l’Elfo dei mulini. Del tutto innocuo ma burlone, fa scherzi e lavora sodo per il mugnaio. La sua eccessiva bruttezza deriva dal fatto che la sua testa è, un grosso naso. Ha occhi e orecchie, ma non la bocca e si presume che per nutrirsi si infili il mangiare su per il naso.

FANTASIA O REALTA'?

Gloriosi Elfi, Goblin, i Guardiani Di Tesori, le cavalcate e i funerali delle Fate, isole sommerse, musiche ipnotiche, cerchi di fungi e cerchi di pietra (sedie e dimore delle Fate) sono tutti interessanti argomenti legati al nostro Piccolo Popolo (o Buone Vicine), a loro viene attribuito il colore dei fiori e la nascita dei funghi (sparsi dagli Elfi), tantissime sono le sfumature che meriterebbero di essere approfondite, ma necessitano di così tanto spazio che non basterebbe un libro per raccontarli tutti, mi avvio quindi a concludere. Quello che potrebbe essere considerato un argomento di sola fantasia ha bisogno di prove? Dal momento che vanta un notevole seguito di credenti, a quanto pare si. Nonostante gli scettici siano in maggioranza, vengono tuttora organizzate spedizioni in cerca di prove e le testimonianze sicuramente non mancano. Molti sono infatti convinti di avere incontrato Elfi o Folletti impegnati a suonare seduti sulla loro pietra preferita nella semi oscurità del crepuscolo (non solo in Irlanda come molti sono portati a credere, anche in Italia ci sono diversi casi soprattutto nelle zone che circondano il Monte Bianco e in Sardegna) e molti ancora continuano nella tradizione, ma la scienza anche se i testimoni iniziano ad essere tenuti in considerazione, ha bisogno di prove tangibili per considerare vero qualcosa che è sempre ed è tuttora considerato soprannaturale. Nonostante i numerosi tentativi fini ad incontrare il Piccolo Popolo sono stati vani e deludenti esiste, a dire il vero, un piccolo gruppo di foto che secondo le analisi testimoniano la presenza di Fate, ma tutto viene (tanto per cambiare) snobbato. Tuttavia, è anche giusto dire che è proprio la natura stessa di queste creature generare non poche difficoltà, la capacità di questi esseri di rendersi visibili e sparire con la medesima velocità e il loro interesse a rimanere nascosti non ci aiuta di certo. Che ci crediate o no, verità o leggenda, potrebbe esserci un fondo di verità, c’è ancora chi costruisce case con la porta d’ingresso allineata a quella di uscita per permettere ai piccoli abitanti di passare, nel caso si fosse invaso il loro territorio evitando così sventura. Non esiste nessuno (scettici compresi), disposto a profanare i cerchi di Fate, è un po’ come la storia del gatto nero (paragone limitato lo so, ma comodo) nessuno ci crede ma quasi tutti preferiscono evitare. Del Piccolo Popolo si parla da secoli, si è detto tanto e ancora tanto si dirà, tuttora infatti il dubbio rimane. E voi ricordatevi di non rubare e non siate avidi, il Piccolo Popolo ci vuole spreconi. Non si beve con avidità il latte fino all’ultima goccia prima di gettare via la bottiglia, ma piuttosto… lasciatene un bicchiere pieno e per favore, un piccolo vestito pulito vicino al camino.