Qualcuno dice di averlo
visto, di averci
parlato, c’è chi dice di
averne pagato le
conseguenze, e chi per
nulla al mondo
profanerebbe un cerchio
di pietre o funghi. Che
ci crediate o no, verità
o leggenda, il Piccolo
Popolo non sembra
intenzionato ad
abbandonarci. Fate, Elfi
e Folletti ci danno il
benvenuto nel Regno Di
Mezzo tra il mondo dei
morti e la realtà dei
vivi, là, dove il
soprannaturale è di
casa, all’interno di
colline cave ed alberi
solitari, fatevi avanti
mortali, la strada, è
per di qua!
ALLA RICERCA DEL PICCOLO
POPOLO
Parlando di strada
appunto, come e dove si
può incontrare il
Piccolo Popolo? Non è
così facile. Le origini
stesse di queste
creature, comunque
diverse da paese a paese
possono aiutarci a
capire perché. La
credenza più diffusa,
riportata anche nel
libro Fate (BUR
illustrati), è che
queste piccole donne
siano gli spiriti dei
morti pagani non
abbastanza buoni per
meritarsi il paradiso e
non così cattivi per
essere cacciati
all’inferno e lasciati
per questo a vagare nel
Regno Di Mezzo, a metà
tra il mondo dei vivi e
quello dei morti dove
tutto quasi sempre è
nascosto agli uomini.
Dico quasi perché il
regno delle Fate è stato
più volte svelato agli
uomini. Sembra che
questi esseri prendano
anche il nome di Popolo
Delle Colline per la
loro abitudine di vivere
in colline cave che,
talvolta, sollevandosi
su dei pilastri rivelano
le piccole e numerose
luci delle processioni
di Fate e di Elfi che si
dirigono verso nuova
dimora all’interno di
altre colline (la notte
che precede Ognissanti
è di tradizione che
questo avvenga), ma
anche forti, case,
alberi (soprattutto per
gli Elfi) ed isole sono
stati considerati dimore
del Piccolo Popolo.
L’isola più conosciuta è
sicuramente Avalon, dove
Re Artù, gravemente
ferito in battaglia
venne portato per essere
curato dalle fate
stesse. Addirittura ci
fu un epoca dove la
terra delle Fate venne
considerata una zona
geografica (con tendenza
a sparire e spostarsi)
ed alcuni popoli
arrivarono al punto di
segnarla sulle carte
nautiche dopo i numerosi
avvistamenti da parte di
marinai. Come riportato
sul libro Fate (BUR
illustrati) in Galles,
pensavano che fosse
situata a nord delle
loro montagne, in
seguito nella penisola
di Pembrokeshire e, più
tardi ancora nel canale
di San Giorgio e qualche
marinaio, affermava di
avervi visto sbarcare
qualcuno che poi sparì
in circostanze
misteriose per non
tornare più. Anche in
Irlanda sembra esserci
una così detta porta, in
grado di mostrare il
Regno Di Mezzo. Si parla
infatti di un quadrato
di erba situato in una
valle, che mostra per
pochi attimi il regno
delle Fate. Più volte si
è cercato di ritrovarlo
ma non è possibile
vedere il mondodel
Piccolo Popolo per più
di una volta in questo
modo.
DOLCETTO O SCHERZETTO?
PRESAGIO DI MORTE!
Come interagisce il
piccolo popolo con gli
uomini, cosa dobbiamo
evitare noi mortali per
non rischiare e come
possiamo difenderci da
queste particolari
creature? Andiamo per
ordine. Secondo le
credenze celtiche per
esempio, il giorno che
precede Ognissanti (la
notte di Halloween) era
considerato l’ultimo
giorno dell’anno. Con
l’arrivo del crepuscolo
la giornata finiva e ne
cominciava una nuova
quella di Ognissanti, il
primo giorno dell’anno,
questo momento era
temuto dal momento che
la linea che separa noi
viventi dalle anime dei
defunti, quella barriera
tra il mondo dei morti e
quello dei vivi
diventava così sottile
da poter essere
trapassata da chi ormai
non c’è più
permettendogli di
arrivare fino agli
uomini. Era persino
vietato guardare dalla
finestra ed anche
parlare in maniera
dispregiativa delle Fate
e quando se ne parlava
si preferiva rifugiarsi
dietro nomi come “Le
Buone Vicine” oppure
appunto “Il Piccolo
Popolo”. La credenza
sulla notte che precede
Ognissanti è ancora
molto viva e tuttora si
rispetta l’usanza di non
uscire, non guardare
fuori dalla finestra, e
di parlare bene delle
“Buone Vicine”. Ma ci
sono precauzioni da
tenere in considerazione
anche nella
quotidianità. Si pensa
che le Fate e relativo
seguito siano spesso
impegnate in rapimenti
di bambini. Questo allo
scopo di unire il
proprio sangue con il
nostro per evitare la
(si dice probabile)
estinzione della loro
razza e per pagare il
loro debito all’inferno
(questo avviene ogni
sette anni) donando
infanti umani al diavolo
in persona. Si credeva e
si crede ancora che le
Fate vengano a prendere
i neonati dalla culla
durante la notte
sostituendo l’infante
con una copia di legno o
uno dei loro orrendi
folletti, resi
all’occhio umano uguali
ai bambini rapiti per
mezzo di un illusione.
Le Fate hanno infatti il
potere di prendere
qualsiasi forma esse
vogliano, di rendere
visibile una cosa ad una
persona soltanto ed
invisibile agli altri, o
di fare sembrare in un
modo qualcosa che ha
tutt’altre sembianze.
Ancora oggi in paesi
quali l’Irlanda o il
Galles, si sporcano i
bambini di cenere nelle
prime notti dopo la loro
nascita, perché nessuna
Fata, rapirebbe un
bambino sporco. E’ molto
usato anche il ferro di
cavallo (ferro e forma
della luna insieme)
legato ad una culla di
legno con fiocco rosso,
per scacciare gli
spiriti maligni. Tutto
questo avviene nella
maggior parte dei casi
in seguito al battere di
unghie sul vetro della
finestra; quando una
Fata batte le unghie sui
vetri di una finestra di
casa, è presagio morte,
i bambini verranno
rapiti e sostituiti, nel
loro destino: malattia e
morte. Ovviamente in
seguito alla scoperta di
diverse malattie non si
associano più così
frequentemente queste
premature morti a Fate e
spiritelli, ma la
pratica di sporcare i
bambini e del ferro di
cavallo legato alla
culla di legno comunque
continua. Altra cosa da
evitare è fermarsi a
ballare e bere con il
piccolo popolo, questi
balli sembrano durare
pochi minuti o al
massimo ore, forse un
giorno ma non è proprio
così. Tra i numerosi
racconti c’è quello che
narra di un giovane
violinista che al
ritorno da una festa
dove era stato invitato
per animare la serata
dato il suo talento con
questo strumento,
incontrò uno strano
gruppo formato da
piccole donne e piccoli
esseri, tutti quanti non
più alti di 15 cm che lo
invitarono a danzare con
loro e suonare il
violino offrendogli da
bere una tanto
sconosciuta, quanto
buona bevanda. Il tutto
andò avanti tutta la
notte, quei piccoli
esseri ballavano in
cerchio e riempivano
d’oro le tasche del
violinista che suonava e beveva, suonava e beveva
fino all’alba quando,
questi esseri lo
congedarono. Tornado a
casa trovò sulla porta
di casa sua un ragazzo
che non conosceva e gli
chiese: “Cosa fai
davanti alla porta di
casa mia?!” “Io abito
qui signore, da sempre!”
l’oro nelle tasche del
violinista si trasformò
in sterco di cavallo.
Sono tanti e diversi i
modi per proteggersi
comunque, ad esempio: i
vestiti rovesciati,
gettatene uno in cerchio
di Fate e queste si
disperderanno, il pane
(alimento di primo piano
durante l’ultima cena),
la Bibbia, l’acqua santa
i crocifissi, il ferro
(un chiodo in tasca è
utilizzato spesso) le
campane e bruciare un
albero di biancospino
(anche se in alcune
culture viene
considerato una delle
probabili abitazioni
degli Elfi, segue dunque
relativa vendetta) sono
solo alcune delle
precauzioni da prendere.
Tuttavia, da secoli
questo popolo miete
vittime, dalle creature
dei laghi probabilmente
inventate per spaventare
i bambini evitando così
che si mettessero in
pericolo, ai burloni
quanto generosi Brownie,
folletti buoni ma brutti
e scuri che
affezionandosi alla casa
aiutano nell’ordine e
nel raccolto.
Generalmente sono nudi o
vestiti di stracci e
sarebbe gradito lasciare
un bicchiere di latte o
panna sul camino oltre
che a vestiti puliti
come segno di
gratitudine. Attenzione
però a non eccedere nel
ringraziarli, è già
successo che qualcuno
fin troppo grato abbia
pagato le conseguenze di
qualcosa che forse,
viene considerato una
forma di carità non
apprezzata dai folletti.
I Brownie però per
quanto buoni, a volte
non si fanno scrupoli
nel trasformarsi in
grandi, orribili e
saltuariamente fatali
creature che impegnano
il loro tempo a fare
dispetti, a volte
portando morte nella
stessa casa da dove in
seguito se ne andranno
brontolando nel loro
incomprensibile
linguaggio. Sono tante
le creature facenti
parte o in qualche modo
legate al Piccolo Popolo
(descritte anche in Fate
BUR illustrati) tra loro
ci sono anche le
Bean-Nighe o “Lavandaie”
, si dice che siano
spettri di donne morte
di parto, si trovano nei
corsi d’acqua occupate a
lavare sangue dagli
abiti di qualcuno che
sta per morire, per
questo sono considerate
presagio di morte e
sembra che non facciano
altro fino al giorno in
cui sarebbero dovute
morire normalmente. Se
il Bownie aiuta nei
lavori domestici un
altro affezionato di
casa un po’ meno
gradevole è il Lauru.
Questo essere non più
alto di 3 o 4 cm è di
per se affabile ma se
aiuta una persona lo fa
quasi sempre a discapito
di un'altra. Può
limitarsi ad annodare i
capelli di chi dorme
durante la notte o a
spostare gli oggetti di
casa, ma può anche
uccidere bestiame e fare
ammalare fino alla morte
altri abitanti della
casa. Corna di toro
appese sulla porta di
casa terrorizzano il
Lauru che molto
probabilmente fuggirà
tra altre mura. Tra gli
“affezionati di casa”
spicca per la sua
simpatia (e bruttezza)
anche il Killimoulis
l’Elfo dei mulini. Del
tutto innocuo ma
burlone, fa scherzi e
lavora sodo per il
mugnaio. La sua
eccessiva bruttezza
deriva dal fatto che la
sua testa è, un grosso
naso. Ha occhi e
orecchie, ma non la
bocca e si presume che
per nutrirsi si infili
il mangiare su per il
naso.
FANTASIA O REALTA'?
Gloriosi Elfi, Goblin,
i Guardiani Di Tesori,
le cavalcate e i
funerali delle Fate,
isole sommerse, musiche
ipnotiche, cerchi di
fungi e cerchi di pietra
(sedie e dimore delle
Fate) sono tutti
interessanti argomenti
legati al nostro Piccolo
Popolo (o Buone Vicine),
a loro viene attribuito
il colore dei fiori e la
nascita dei funghi
(sparsi dagli Elfi),
tantissime sono le
sfumature che
meriterebbero di essere
approfondite, ma
necessitano di così
tanto spazio che non
basterebbe un libro per
raccontarli tutti, mi
avvio quindi a
concludere. Quello che
potrebbe essere
considerato un argomento
di sola fantasia ha
bisogno di prove? Dal
momento che vanta un
notevole seguito di
credenti, a quanto pare
si. Nonostante gli
scettici siano in
maggioranza, vengono
tuttora organizzate
spedizioni in cerca di
prove e le testimonianze
sicuramente non mancano.
Molti sono infatti
convinti di avere
incontrato Elfi o
Folletti impegnati a
suonare seduti sulla
loro pietra preferita
nella semi oscurità del
crepuscolo (non solo in
Irlanda come molti sono
portati a credere, anche
in Italia ci sono
diversi casi soprattutto
nelle zone che
circondano il Monte
Bianco e in Sardegna) e
molti ancora continuano
nella tradizione, ma la
scienza anche se i
testimoni iniziano ad
essere tenuti in
considerazione, ha
bisogno di prove
tangibili per
considerare vero
qualcosa che è sempre ed
è tuttora considerato
soprannaturale.
Nonostante i numerosi
tentativi fini ad
incontrare il Piccolo
Popolo sono stati vani e
deludenti esiste, a dire
il vero, un piccolo
gruppo di foto che
secondo le analisi
testimoniano la presenza
di Fate, ma tutto viene
(tanto per cambiare)
snobbato. Tuttavia, è
anche giusto dire che è
proprio la natura stessa
di queste creature
generare non poche
difficoltà, la capacità
di questi esseri di
rendersi visibili e
sparire con la medesima
velocità e il loro
interesse a rimanere
nascosti non ci aiuta di
certo. Che ci crediate o
no, verità o leggenda,
potrebbe esserci un
fondo di verità, c’è
ancora chi costruisce
case con la porta
d’ingresso allineata a
quella di uscita per
permettere ai piccoli
abitanti di passare, nel
caso si fosse invaso il
loro territorio evitando
così sventura. Non
esiste nessuno (scettici
compresi), disposto a
profanare i cerchi di
Fate, è un po’ come la
storia del gatto nero
(paragone limitato lo
so, ma comodo) nessuno
ci crede ma quasi tutti
preferiscono evitare.
Del Piccolo Popolo si
parla da secoli, si è
detto tanto e ancora
tanto si dirà, tuttora
infatti il dubbio
rimane. E voi
ricordatevi di non
rubare e non siate
avidi, il Piccolo Popolo
ci vuole spreconi. Non
si beve con avidità il
latte fino all’ultima
goccia prima di gettare
via la bottiglia, ma
piuttosto… lasciatene un
bicchiere pieno e per
favore, un piccolo
vestito pulito vicino al
camino. |