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Le Dee perdute dell'Antica Grecia
Charlene Spretnak

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l'idra di lerna
a cura di Elisa Palmieri

L'Idra di Lerna, un gigantesco serpente a nove teste.Animale mostruoso della mitologia greca, il cui nome significa "serpente d'acqua". L’ idra è un gigantesco serpente con nove teste rappresentate in forma umana, secondo alcune leggende addirittura cento, una delle quali era immortale: fino a che quella testa non fosse stata tagliata, le altre, pur mozzate, sarebbero ricresciute immediatamente. Era figlio dell'unione di Tifone ed Echidna e aveva il suo covo nelle paludi di Lerna, nell'Argolide, che rappresentavano il limitare del regno della morte. Il suo alito uccideva gli uomini, anche nel sonno, avvelenava le acque e distruggeva i campi devastando il paese facendo razzia del bestiame. Si credeva che l’Idra fosse stata allevata da Era nell’intento di mettere a dura prova Eracle. L’eroe ricevette incarico da Euristeo di uccidere l’Idra, ma per portare a termine il compito assegnatogli, si fece aiutare nell’impresa dal nipote Iolao, al quale chiese di incendiare una foresta vicina e di portargli alcuni rami accesi. La fece balzare fuori, presso la sorgente Amimone, con l’aiuto di frecce infiammate e cominciò a reciderle le teste ad una ad una con una sciabola ricurva (un'arma rituale utilizzata anche da Perseo per uccidere la Medusa). Con l'aiuto di Iolao, che bruciava con un tizzone le ferite dell'Idra, impedendo alle teste di ricrescere. La testa centrale, che era quella immortale, la sotterrò, sulla strada di Eleunte, a una notevole profondità depositandovi sopra un grosso macigno. Durante la lotta con l’Idra, Era inviò un gigantesco strinse con le pinze il tallone di Eracle che riuscì ad ucciderlo. La dea volle ricompensare comunque l’alleato che condusse in cielo mutandolo nella costellazione del Cancro. Eracle intinse, nel frattempo, le frecce nel sangue venefico dell’Idra avvelenandole per sempre. Al suo ritorno si sentì dire da Euristeo che l’impresa non rientrava nelle dieci fatiche impostegli, per aver richiesto l’aiuto di Iolao (En. VI, vv. 1207-1209: VIII, vv. 453-457). Sono state molte le interpretazioni di questo episodio della mitologia. Si diceva che Lerno fosse un sovrano che regnava in una città chiamata Idra e che combatteva circondato da cinquanta arcieri, ciascuno dei quali, non appena spariva dalla lotta, veniva immediatamente sostituito da un altro (le teste che ricrescono), il granchio, invece, era visto come un capo militare accorso in aiuto di Lerno. Altri sostengono che sia la metafora dell’immagine delle popolazioni che abitavano la palude e dei tentativi effettuati alla prosciugamento della stessa, considerata senza fondo, e che risulta formata da varie tre paludi alimentate da tre sorgenti sotterranee, le cui infiltrazioni impedivano qualsiasi tipo di bonifica.