Come ogni anno,
ricercatori e semplici
curiosi aspettano
l'arrivo della bella
stagione per visitare e
documentare le
formazioni di agroglifi
che appaiono sempre più
frequentemente ai
margini delle nostre
splendide campagne. Il
primo cerchio nel grano
Italiano del 2011 di cui
si ha notizia è apparso
nelle vicinanze di Jesi,
notato da alcuni
automobilisti dalla
superstrada SS76 le
prime ore di Giovedì 2
giugno 2011. Essendo
veramente a pochi
chilometri, siamo subito
intervenuti per cercare
di capire se la
formazione potesse
essere ricondotta
all'abile lavoro dei
soliti "crop circle
makers" o se la
questione potesse essere
più seria. Arrivati sul
posto la prima cosa che
è subito saltata alla
nostra attenzione è
l'ubicazione del crop
circle: perfettamente
visibile dall'uscita
della superstrada, a
ridosso di una
collinetta la cui
pendenza sembra
amplificare l'effetto
visuale e il lavoro
risultante. Se il crop è
stato realizzato da
"mano umana", la
"location" è stata
scelta in maniera molto
accurata.


Abbiamo effettuato il
sopralluogo pochissime
ore dopo la scoperta del
crop, avendo avuto anche
la fortuna di essere i
soli in quel momento sul
posto. Sono state
effettuate sessioni
fotografiche nel campo
del visibile, nel vicino
ultravioletto e
nell'infrarosso, cosi da
avere una maggiore
definizione cromatica e
rilevare eventuali
anomalie energetiche (si
hanno riscontri maggiori
in queste porzioni di
spettro
elettromagnetico).
Abbiamo anche mappato
l'interno glifo,
effettuando misurazioni
geometriche dei cerchi.
Mediante l'utilizzo di
rilevatori EMF, RF e di
un contatore Geiger,
abbiamo analizzato
l'area intorno ai cerchi
per cercare un possibile
riscontro di anomalie
elettromagnetiche. Ma
veniamo alla formazione
geometrica. Il crop è
formato da un rosone
centrale e da un primo
cerchio concentrico, di
diametro doppio del
rosone; entrambi i
cerchi sono intersecati
da altri sei alle
estremità, secondo
questa semplice
costruzione geometrica:

In questa foto, scattata
nel vicino
ultravioletto, la
costruzione geometrica
risulta decisamente
visibile:

Dobbiamo ammettere che
da lontano il cerchio ha
un ottimo aspetto,
sicuramente avrà
lasciato stupefatti
coloro che lo hanno
avvistato per la prima
volta. Una volta
arrivati all'interno
però chiunque può
rendersi conto benissimo
che l'opera è tutt'altro
che aliena. Il rosone
centrale presenta le
spighe "distese" in
maniera evidentemente
artificiale, con la
classica trama "a
spirale" di chi prende
il centro della
circonferenza come
riferimento e da li si
sposta pian piano fino
al bordo estremo,
muovendosi appunto a
spirale. Abbiamo provato
a cercare il "marker"
(solitamente in questo
punto si pianta il
paletto per le
misurazioni delle
circonferenze), il punto
centrale della
circonferenza, ma senza
esisti, almeno in questo
i crop maker sono stati
abili.




Anche le "corsie" dei
cerchi periferici
risultano decisamente
grossolane, di larghezza
variabile e mai precise
ai bordi. Curiosamente
poi, le spighe sono
state piegate in senso
favorevole alla pendenza
del terreno, come se i
crop-maker abbiano
utilizzato la forza di
gravità per agevolare le
operazioni di
appiattimento delle
spighe (cosa non da
poco, considerato il
fatto che questo lavoro
viene fatto con poco
tempo e con poca luce),
partendo dalla sommità
del cerchio, scendendo
fino all'estremità
inferiore:





Alcuni scatti nel vicino
ultravioletto (banda
spettrale 320 nm - 380
nm):




Abbiamo analizzato una
vasta porzione dell'agroglifo,
riscontrando ovunque un
appiattimento "forzato"
delle spighe, un vero e
proprio schiacciamento
delle stesse; anche
questo indizio
porterebbe alla "pista"
di quei burloni dei
crop-maker.

Ecco alcune foto riprese
da lontano, sia in banda
visibile che UV, che
mostrano le dimensioni e
la forma del cerchio nel
grano:



Abbiamo passato più di
tre ore all'interno del
cerchio alla ricerca di
indizi che potessero
avvalorare la nostra
ipotesi iniziale, ovvero
che la formazione sia
stata realizzata da
"braccia umane".
Dobbiamo dire che di
inizi ne abbiamo trovati
moltissimi:
·
il crop circle sembra
essere stato realizzato
in quella determinata
porzione di terreno per
permettere una visuale
ottima dalla
superstrada, ad uno
svincolo molto
importante;
·
le nostre strumentazioni
cosi come le macchine
fotografiche IR e UV non
hanno rilevato nulla di
anomalo all'interno del
cerchio nel grano;
·
abbiamo constatato che
sia il rosone centrale
che le circonferenze dei
cerchi esterni sono
stati fatti manualmente
con la solita
metodologia da "crop-maker";
·
i bordi dei cerchi
risultano spesso
irregolari;
·
la simmetria delle
circonferenze in quasi
tutti i cerchi non è
rispettata;
·
le spighe risultano
completamente
schiacciate al suolo,
alcune talmente
grossolanamente tanto da
essere state estirpate;
·
non abbiamo registrato
anomalie
elettromagnetiche di
alcun genere;
·
le spighe e il terreno
non sono stati esposti a
radiazioni ionizzanti,
tanto che la
radioattività di fondo è
risultata assolutamente
nella norma (0.1
MicroSievert/ora)
A nostro avviso siamo in
presenza di un bel
Cerchio nel Grano,
realizzato relativamente
bene ma assolutamente di
fattura terrestre. Se
avete segnalazioni
fotografiche o qualsiasi
altro tipo di
informazione in merito
vi preghiamo di
contattarci a questa
mail:
associazione@daltramontoallalba.it
AGGIORNAMENTI DEL 4
GIUGNO 2011
La nostra indagine sul
Cerchio nel Grano di
Jesi in pochi giorni è
rimbalzata in moltissimi
siti internet, anche
esteri. Siamo felici che
molti ricercatori siano
rimasti soddisfatti dal
lavoro documentativo
svolto (a prescindere
dalle conclusioni).
Anche il Corriere
Adriatico di oggi ci
dedica uno spazio nella
cronaca locale:
http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=1165867
per non parlare di
importati testate
ufologiche che si sono
occupate o si
occuperanno a breve del
caso:
http://www.ufologiamarche.altervista.org/2giugno2011.html
http://www.segnidalcielo.it/index.php/segnidalcielo-news/438-crop-circle-a-jesi-ancona-compare-il-primo-cerchio-nel-grano-della-stagione-italiana
http://www.cropcircleconnector.com/inter2011/italy/Jesi
2011.html
Abbiamo ricevuto però
diverse segnalazioni di
persone che, visitando
il cerchio, hanno notato
molti insetti morti
(coccinelle e mosche)
rimasti attaccati alle
spighe. Noi abbiamo
passato diverse ore
cercando di vagliare
attentamente il cerchio,
sfortunatamente non
abbiamo notato nulla del
genere. C’erano insetti
(soprattutto
coccinelle), come in
qualsiasi campo di
grano, alcuni morti,
altri perfettamente in
vita, altri che hanno
reagito al nostro
passaggio, volando via.
Il fatto di “notare”
solo quelli all’interno
del cerchio è
assolutamente
plausibile; se
ipoteticamente
decidessimo un
pomeriggio di fare una
passeggiata in una delle
nostre splendide
colline, provando ad
entrare in un normale
campo di grano,
troveremmo sicuramente
la medesima situazione:
insetti vivi e altri
morti attaccati alle
spighe. Le coccinelle
morte che sono state
individuate
probabilmente sono state
attaccate da un fungo,
l’
Entomophthora muscae;
questo fenomeno
(assolutamente normale)
torna spesso alla
ribalta quando si parla
di Crop Circle, poichè
gli insetti rimangono
come inspiegabilmente
“mummificati” e/o
dall’apparenza
disidratata:
http://www.lucianabartolini.net/entomophthora_muscae.htm
Questa rimane comunque
una semplice ipotesi;
torneremo sul crop per
raccogliere altro
materiale e chiederemo
sicuramente il parere di
esperti nel campo
dell’Entomologia, per
cercare di far luce su
questo mistero che molti
lettori ci hanno
segnalato. Ricordiamo
ancora una volta che se
volete fare segnalazioni
a riguardo dovete
scrivere a questo
indirizzo:
associazione@daltramontoallalba.it |