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Crop Circle di JESI (ANCONA)
a cura di Michele Morettini

Come ogni anno, ricercatori e semplici curiosi aspettano l'arrivo della bella stagione per visitare e documentare le formazioni di agroglifi che appaiono sempre più frequentemente ai margini delle nostre splendide campagne. Il primo cerchio nel grano Italiano del 2011 di cui si ha notizia è apparso nelle vicinanze di Jesi, notato da alcuni automobilisti dalla superstrada SS76 le prime ore di Giovedì 2 giugno 2011. Essendo veramente a pochi chilometri, siamo subito intervenuti per cercare di capire se la formazione potesse essere ricondotta all'abile lavoro dei soliti "crop circle makers" o se la questione potesse essere più seria. Arrivati sul posto la prima cosa che è subito saltata alla nostra attenzione è l'ubicazione del crop circle: perfettamente visibile dall'uscita della superstrada, a ridosso di una collinetta la cui pendenza sembra amplificare l'effetto visuale e il lavoro risultante. Se il crop è stato realizzato da "mano umana", la "location" è stata scelta in maniera molto accurata.

Abbiamo effettuato il sopralluogo pochissime ore dopo la scoperta del crop, avendo avuto anche la fortuna di essere i soli in quel momento sul posto. Sono state effettuate sessioni fotografiche nel campo del visibile, nel vicino ultravioletto e nell'infrarosso, cosi da avere una maggiore definizione cromatica e rilevare eventuali anomalie energetiche (si hanno riscontri maggiori in queste porzioni di spettro elettromagnetico). Abbiamo anche mappato l'interno glifo, effettuando misurazioni geometriche dei cerchi. Mediante l'utilizzo di rilevatori EMF, RF e di un contatore Geiger, abbiamo analizzato l'area intorno ai cerchi per cercare un possibile riscontro di anomalie elettromagnetiche. Ma veniamo alla formazione geometrica. Il crop è formato da un rosone centrale e da un primo cerchio concentrico, di diametro doppio del rosone; entrambi i cerchi sono intersecati da altri sei alle estremità, secondo questa semplice costruzione geometrica:

In questa foto, scattata nel vicino ultravioletto, la costruzione geometrica risulta decisamente visibile:

Dobbiamo ammettere che da lontano il cerchio ha un ottimo aspetto, sicuramente avrà lasciato stupefatti coloro che lo hanno avvistato per la prima volta. Una volta arrivati all'interno però chiunque può rendersi conto benissimo che l'opera è tutt'altro che aliena. Il rosone centrale presenta le spighe "distese" in maniera evidentemente artificiale, con la classica trama "a spirale" di chi prende il centro della circonferenza come riferimento e da li si sposta pian piano fino al bordo estremo, muovendosi appunto a spirale. Abbiamo provato a cercare il "marker" (solitamente in questo punto si pianta il paletto per le misurazioni delle circonferenze), il punto centrale della circonferenza, ma senza esisti, almeno in questo i crop maker sono stati abili.

Anche le "corsie" dei cerchi periferici risultano decisamente grossolane, di larghezza variabile e mai precise ai bordi. Curiosamente poi, le spighe sono state piegate in senso favorevole alla pendenza del terreno, come se i crop-maker abbiano utilizzato la forza di gravità per agevolare le operazioni di appiattimento delle spighe (cosa non da poco, considerato il fatto che questo lavoro viene fatto con poco tempo e con poca luce), partendo dalla sommità del cerchio, scendendo fino all'estremità inferiore:

Alcuni scatti nel vicino ultravioletto (banda spettrale 320 nm - 380 nm):

Abbiamo analizzato una vasta porzione dell'agroglifo, riscontrando ovunque un appiattimento "forzato" delle spighe, un vero e proprio schiacciamento delle stesse; anche questo indizio porterebbe alla "pista" di quei burloni dei crop-maker.

Ecco alcune foto riprese da lontano, sia in banda visibile che UV, che mostrano le dimensioni e la forma del cerchio nel grano:

Abbiamo passato più di tre ore all'interno del cerchio alla ricerca di indizi che potessero avvalorare la nostra ipotesi iniziale, ovvero che la formazione sia stata realizzata da "braccia umane". Dobbiamo dire che di inizi ne abbiamo trovati moltissimi:

· il crop circle sembra essere stato realizzato in quella determinata porzione di terreno per permettere una visuale ottima dalla superstrada, ad uno svincolo molto importante;
· le nostre strumentazioni cosi come le macchine fotografiche IR e UV non hanno rilevato nulla di anomalo all'interno del cerchio nel grano;
· abbiamo constatato che sia il rosone centrale che le circonferenze dei cerchi esterni sono stati fatti manualmente con la solita metodologia da "crop-maker";
· i bordi dei cerchi risultano spesso irregolari;
· la simmetria delle circonferenze in quasi tutti i cerchi non è rispettata;
· le spighe risultano completamente schiacciate al suolo, alcune talmente grossolanamente tanto da essere state estirpate;
· non abbiamo registrato anomalie elettromagnetiche di alcun genere;
· le spighe e il terreno non sono stati esposti a radiazioni ionizzanti, tanto che la radioattività di fondo è risultata assolutamente nella norma (0.1 MicroSievert/ora)

A nostro avviso siamo in presenza di un bel Cerchio nel Grano, realizzato relativamente bene ma assolutamente di fattura terrestre. Se avete segnalazioni fotografiche o qualsiasi altro tipo di informazione in merito vi preghiamo di contattarci a questa mail: associazione@daltramontoallalba.it

AGGIORNAMENTI DEL 4 GIUGNO 2011

La nostra indagine sul Cerchio nel Grano di Jesi in pochi giorni è rimbalzata in moltissimi siti internet, anche esteri. Siamo felici che molti ricercatori siano rimasti soddisfatti dal lavoro documentativo svolto (a prescindere dalle conclusioni). Anche il Corriere Adriatico di oggi ci dedica uno spazio nella cronaca locale:

http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=1165867

per non parlare di importati testate ufologiche che si sono occupate o si occuperanno a breve del caso:

http://www.ufologiamarche.altervista.org/2giugno2011.html

http://www.segnidalcielo.it/index.php/segnidalcielo-news/438-crop-circle-a-jesi-ancona-compare-il-primo-cerchio-nel-grano-della-stagione-italiana 

http://www.cropcircleconnector.com/inter2011/italy/Jesi 2011.html 

Abbiamo ricevuto però diverse segnalazioni di persone che, visitando il cerchio, hanno notato molti insetti morti (coccinelle e mosche) rimasti attaccati alle spighe. Noi abbiamo passato diverse ore cercando di vagliare attentamente il cerchio, sfortunatamente non abbiamo notato nulla del genere. C’erano insetti (soprattutto coccinelle), come in qualsiasi campo di grano, alcuni morti, altri perfettamente in vita, altri che hanno reagito al nostro passaggio, volando via. Il fatto di “notare” solo quelli all’interno del cerchio è assolutamente plausibile; se ipoteticamente decidessimo un pomeriggio di fare una passeggiata in una delle nostre splendide colline, provando ad entrare in un normale campo di grano, troveremmo sicuramente la medesima situazione: insetti vivi e altri morti attaccati alle spighe. Le coccinelle morte che sono state individuate probabilmente sono state attaccate da un fungo, l’ Entomophthora muscae; questo fenomeno (assolutamente normale) torna spesso alla ribalta quando si parla di Crop Circle, poichè gli insetti rimangono come inspiegabilmente “mummificati” e/o dall’apparenza disidratata:

http://www.lucianabartolini.net/entomophthora_muscae.htm 

Questa rimane comunque una semplice ipotesi; torneremo sul crop per raccogliere altro materiale e chiederemo sicuramente il parere di esperti nel campo dell’Entomologia, per cercare di far luce su questo mistero che molti lettori ci hanno segnalato. Ricordiamo ancora una volta che se volete fare segnalazioni a riguardo dovete scrivere a questo indirizzo: associazione@daltramontoallalba.it