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Il mistero della Maschera di Ferro

a cura di Vincenzo Poma

        

Nicolas FoucquetChi era Dauger? Chi era Nicolas Foucquet? Queste sono le domande fondamentali alle quali gli storici sono chiamati a rispondere a proposito del mistero della maschera di ferro, quest’individuo misterioso di cui, dopo ben tre secoli dalla sua morte, in pratica, non si sa ancora proprio un bel nulla. In verità, del secondo personaggio fortemente implicato in questo mistero, Nicolas Foucquet, si sa che era alquanto famoso ai suoi tempi, essendo stato nientemeno che il Ministro delle Finanze di Luigi XIV ai tempi di Mazzarino. Ma quali furono le vere ragioni del suo incarceramento nella fortezza di Pinerolo? Buio fitto, reso ancor più impenetrabile dal fatto che, forse, come sostiene apertamente lo storico francese Duvivier, fu avvelenato nel 1680 dallo stesso Dauger. Su quest’ultimo, poi, i misteri sono se possibile ancora più foschi. In sostanza, non si sa assolutamente nulla di lui, se non il fatto che il suo nome, appunto Dauger, potrebbe essere nient’altro che un semplice pseudonimo per nasconderne la vera identità. Abbiamo però una spia che potrebbe illuminarci sull’intera vicenda; ad un certo punto, a Pinerolo accade una cosa davvero inconcepibile: Dauger viene posto nella stessa cella di Foucquet, dal che si deduce che se quest’ultimo non era la maschera di ferro quanto meno ne conosceva l’identità. Se poi, come vuole Duvivier, Dauger ammazza Foucquet, è evidente che quest’ultimo rappresentava per lo Stato francese un pericolo ancora maggiore di quanto Dauger in fin dei conti non fosse. Peraltro, è proprio dalla morte di Foucquet (morte tutt’altro che sicura e provata in quanto di quest’uomo non si è mai trovata la salma) che incomincia a circolare la voce di un individuo mascherato. Non si tratta di una spia inequivocabile del fatto che il segreto di cui era in possesso Foucquet dovesse restare tale nei secoli anche a costo di seppellire dietro una maschera l’enigmatico Dauger? Ma qual’era, questo segreto? Gli storici non sono concordi nel dipanare questa matassa; lo stesso Duvivier parla insistentemente di “segreto di Stato” di cui sarebbe entrato in possesso il sinistro Ministro delle Finanze, ma non entra in alcun dettaglio, cosicché la sua rivelazione, pur importantissima, resta solo un’ipotesi, in ogni caso molto ma molto allettante. Il mistero della maschera di ferro era dunque il contenuto del “segreto” di Foucquet? Del resto, stando ai biografi del noto politico francese, l’arresto e il conseguente processo del ministro avvennero in circostanze le più incredibili che si possano immaginare. La cattura si verifica a tradimento e in maniera ignobile per la carica ricoperta da Foucquet, le accuse al processo erano palesemente false e senza alcun fondamento giuridico, l’odio di Colbert nei confronti dell’ex rivale alle Finanze del tutto incomprensibile; e alla fine di lunghi ed estenuanti dibattimenti in cui Foucquet riesce a mettere alla berlina i suoi accusatori, con una decisione cervellotica e dittatoriale, lo stesso Luigi XIV decide inaspettatamente, evidentemente pressato da autorità occulte che lo manovravano a piacere, di cambiare il verdetto di bando emesso dalla corte giudiziaria, infliggendo al suo ex pupillo il carcere perpetuo nella fortezza di Pinerolo, una decisione che tuttora fa rizzare i capelli per la sua evidente assurdità. Ma questo non è tutto. Dopo avere calpestato la dignità di Foucquet, Luigi XIV dà ordini perentori al signor de Saint-Mars, il responsabile del carcere di Pinerolo, di marcare a vista il prigioniero e di vietargli persino di passeggiare nel cortile per prendere un po’ d’aria, per tacere dell’oscura ingiunzione di non permettere al malcapitato di parlare con alcuno che non fosse lo stesso carceriere. Cose veramente dell’altro mondo! Cosa mai aveva potuto dunque combinare questo Foucquet? Lascio aperta la domanda in attesa di poter approfondire questa tematica.

                      

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