Nell'articolo apparso su Repubblica il 22 aprile 1998 firmato da Salman Rashdie dal titolo
Il mito di Gandhi al servizio del computer,
si prende il pretesto per la campagna pubblicitaria di una nota ditta di computer che ha usato una foto di Gandhi per commercializzare prodotti di alta tecnologia, in netto contrasto con il messaggio originale del Mahatma, rivolto ad un ritorno alla ruralità in lotta contro la tecnologia di dominio e di allontanamento dalla natura. Nella foto apparsa con l'articolo di Rashdie, il Mahatma è raffigurato nell'atto di filare sul suo arcolaio allo scopo di ribadire la sua autosufficienza e il conseguente sganciamento dall'opprimente e rapace economia dettata dagli Inglesi. Quello che mi lascia perplesso sono le affermazioni dello scrittore Rashdie, esposte in maniera superficiale, senza nessuna conoscenza e in modo distorto. E tutto pubblicato da un quotidiano come Repubblica a piena pagina con una introduzione dalla prima.
Dell’articolo colpiscono sopratutto le seguenti frasi:
"Aveva [Gandhi] il terrore del buio tanto che dormiva sempre con il lume acceso accanto al
letto"; "[…] affinando le sue teorie eccentriche sul vegetarianesimo, i moti peristaltici e le proprietà benefiche degli escrementi
umani"; "Traumatizzato per tutta la vita per aver appreso all'età di sedici anni, che suo padre era morto mentre lui stava facendo l'amore con la moglie Kastrurbai, Gandhi rinunciò al sesso; credeva che la conservazione dei succhi vitali approfondisse la sua capacità di comprensione
spirituale".
Queste affermazioni sono compiute, a mio avviso, con scarsa conoscenza dell’argomento e del contesto sia storico, sia ideologico in cui la “Grande Anima” operò. Vediamo di capire perché. Tanto per cominciare, ancora adesso, in alcuni esercizi dati ai novizi di alcuni monasteri, si fa uso della candela per la fissazione del pensiero. Questa pratica, con il tempo, viene intensificata ed estesa anche al sonno o meglio al dormiveglia: questo è il vero motivo della candela accesa di
Gandhi. A riguardo del vegetarianismo e delle proprietà benefiche dell'urina umana (grande disinfettante usato dai poveri contadini in maniera efficace fino a 30 anni fa al mio paese), persino una nota presentatrice come la Brigliadori ha affermato pubblicamente, ed in più occasioni, di bere la propria urina mattutina a fini salutari (ma non solo) aggiungendo l’avvertenza di adottare una dieta strettamente vegetariana per non scompensare nell'organismo gli apporti azoto-proteici di origine alimentare animale. In riviste specializzate, inoltre, non solo si consiglia, per certe patologie, l'uso dell'urino-terapia, con le dovute accortezze, ma anche nelle preparazioni omeopatiche-dinamiche si usa largamente l'urina del paziente, pratica antichissima.
Infine è risaputo che Gandhi, dopo la nascita dell'ultimo figlio, non ebbe più alcun rapporto sessuale, né con la moglie, né con altre donne (e nella sua vita ebbe modo di coricarsi con molte donne e passare con loro parecchie ore chiuso in una stanza): questo perché adottò alcune discipline comportamentali, frutto di una mediazione fra le pratiche tantriche dell'antica tradizione Induista conciliate con il platonismo vicino all'ispirazione cristiana. Questo non precludeva lo sviluppo di forme sottili e spirituali di sensualità che aprivano le porte alle grandi esperienze mistiche proprie di molti santi cristiani come Santa Teresa d'Avila e San Giovanni della Croce.
Sottolineo, inoltre, che la “Grande Anima” appartenne per lungo tempo alla Società Teosofica, cosa che molti, volutamente, dimenticano. Alcuni politici del nostro tempo hanno riproposto il mito Gandhiano in maniera superficiale, distruggendo così il suo insegnamento. Mi sembra che Rushdie con troppa faciloneria storpi un’esperienza spirituale, un evento storico così importante come la proposta (in parte realizzata) profetica del Mahatma, che ha dimostrato la possibilità di seguire una strada diversa di civiltà e sviluppo in opposizione alla sostituzione tecnologica della natura e la perdita delle culture deboli e "minori" con la veloce distruzione
dei popoli, cosa cui stiamo assistendo attualmente.
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