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La cattedrale di Chartres

a cura di Massimiliano Pesenti

        

Il mondo antico, come tutti sappiamo, aveva ben “sette meraviglie”: il tempio Diana ad Efeso, la piramide di Cheope, il Colosso di Rodi, il Mausoleo di Alicarnasso, la statua di Giove ad Olimpia, i giardini pensili di Babilonia, il Faro di Alessandria. Queste costruzioni, con la grandiosità della loro costruzione e la bellezza delle loro forme, segnano, come tappe, la storia dell’uomo ed il progresso della sua abilità costruttiva. Anche il mondo moderno, però, ha delle meraviglie e ben più di sette, anche se queste non sono ufficialmente riconosciute. Una di queste costruzioni si trova su suolo francese ed ha una grande importanza nella storia religiosa medioevale francese. Si tratta della cattedrale di Chartres, detta anche “la cattedrale delle cattedrali”. La città di Chartres si trova a cento chilometri da Versailles, in quell’ipotetico cerchio che racchiude i maggiori centri del nord della Francia, il cosiddetto “Ille de France”, lungo la riva del fiume Eure. Si tratta di una piccola città di 20.000 abitanti, al cui centro, molto industrializzato, fa da contraltare la periferia, dove ancora ci si dedica all’agricoltura. 
La cattedrale di Chartres venne costruita sopra alcune rovine galliche e celtiche. I druidi, sacerdoti della Gallia e della Britannia, avevano scelto quel luogo perché ritenevano che da esso si sprigionassero forze magnetiche che, passando all’interno del cerchio di menhirs, potevano produrre energie positive da far confluire al dolmen principale, posto all’interno dei cerchi magici come ora è l’altare della chiesa. E’ per questo che nella cattedrale di Chartres si cammina a piedi scalzi: perché bisogna sentire l’energia tellurica che passa sotto le fondamenta, proveniente dal profondo della terra. 
Mentre l’acqua del pozzo serviva per i riti iniziatici e i battesimi. La popolazione gallica stanziata in quei luoghi, in un tempo ancora molto lontano dalla cristianizzazione, venerava la statua di una dea nera e, considerata un monumento religioso di importanza pari, in termini moderni, a quella di una piccola cattedrale. Attualmente troviamo all’interno della cattedrale la “Grotta dei Druidi” o “Pozzo dei Forti” il luogo dove, anticamente, veniva adorata la vergine nera. 
L’affascinante e misterioso progetto della cattedrale di Chartres, sorta sopra a ben sei altre chiese, non è mai stato individuato in alcun codice manoscritto medioevale o successivo. Sappiamo, però, che l’iniziativa della costruzione della cattedrale arriva da San Bernardo di Chiaravalle, padre fondatore dell’ordine dei monaci cistercensi e ispiratore principale di alcuni cavalieri che abbandonarono la Francia e si diressero verso la Terra Santa, in cerca dei segreti sepolti nel Tempio di Salomone: ovviamente, stiamo parlando dei famosi Cavalieri Templari. Al loro ritorno dall’Outre Mer, i Templari portarono ai cistercensi il segreto dell’arte gotica e delle progettazioni delle prime cattedrali: tali principi sulla realizzazione della cattedrale di Chartres vennero applicati nel 1194, anno in cui un incendio distrusse definitivamente il vecchio edificio sacro sul quale poi venne realizzata l’attuale chiesa.
La cattedrale, però, non è soltanto un monumento dell’arte gotica. Le volte, le arcate, le vetrate, tutto fa parte di un immenso disegno esoterico che pervade tutta la cattedrale. 
L’esempio più forte ed evidente di questo è in un “gioco di luce” osservabile durante il solstizio d’estate. In questa data, a mezzogiorno, da un piccolo foro rimasto aperto su una vetrata della cattedrale, detta “vetrata di Sant’Apollinaire”, filtra un raggio di luce che, immancabilmente, va a colpire una pietra bianca fissata su un pezzo di metallo, perpendicolare al pavimento. La pietra raffigura un labirinto di colore scuro e di forma circolare. Il labirinto è un simbolo esoterico ed alchemico e, quindi, non è visto di buon occhio dalla Chiesa, che, ovviamente, mette al bando qualsiasi forma di paganesimo o di idolatria antica. Questo simbolo rappresentava, per i pellegrini, il centro dove far confluire tutti gli sforzi dopo un viaggio, il punto dove nessuno poteva rimanere fermo e immobile, ma doveva continuamente camminare, danzare, correre. Camminare continuamente nel labirinto significa andare alla ricerca della Città Santa, sede di Dio. E’ un cammino spirituale molto antico, ma ancora oggi diffuso fra i pellegrini. 
Oltre a questo, troviamo altre rappresentazioni simboliche non sempre di natura cristiana: rappresentazioni allegoriche della morte e della vita ricoprono i capitelli di tutte le navate, insieme con simboli della peste, della carestia, di animali feroci come leoni o draghi. La cattedrale di Chartres, insomma, è un vero e proprio pozzo di mistero e misticità.

Le volte, le arcate, le vetrate fanno tutto parte di quell’immenso immaginario esoterico che chiunque oggi visita questa cattedrale ne rimane colpito e non solo, ma anche ritemprato nella psiche e nello spirito. 

I valori simbolici sono tantissimi e non sono di natura cristiana. Rappresentazioni allegoriche della morte e della vita ricoprono i capitelli di tutte le navate. Troviamo inoltre simboli della peste, della carestia, di animali feroci (leoni, draghi). Un vero e proprio pozzo di mistero e misticità.

                      

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