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JACK LO SQUARTATORE: sua altezza esce stasera?

a cura di Luca Berto

     
L'East End di Londra è oggi una zona inglese come ce ne sono tante, come quella di altre città dell'isola britannica, come possono essere quelle di Manchester, Liverpool, Coventry. Ma, a differenza dei quartieri di queste città, l'East End ha un passato più "noto" e inquietante. La fama è dovuta ad una delle figura più note del crimine, il personaggio, ancora oggi avvolto nel mistero, che ha dato origine alla "professione" del serial-killer: ovviamente stiamo parlando di Jack lo Squartatore, per gli anglofoni Jack the Ripper. La prima vittima del nostro fu Mary Ann Nichols, una prostituta quarantenne alcolizzata che, come molti abitanti di quella povera zona londinese, vagava da un ricovero per i poveri all'altro, affogando nell'alcol le proprie amarezze. Il suo corpo senza vita (ed anche senza gli organi interni, che erano stati asportati chirurgicamente dopo che fu sgozzata) fu rinvenuto all'alba del 31 agosto del 1888 da uno scaricatore di porto in una strada del quartiere Whitechapel, nella zona, appunto dell'East End. Quella zona non era nuova agli omicidi, ma a differenza dei classici casi del passato, questo aveva qualcosa in più, era stato eseguito con "gusto" e meticolosità, non aveva il carattere tipico sbrigativo dei regolamenti di conti che erano normali in zone come quella. Ann Nichols fu solo la prima delle vittime di Jack (vedremo che si presenterà così lui stesso alla polizia): seguirono altre quattro vittime, tra il 31 agosto ed il 9 novembre del 1888, altre quattro prostitute, tutte uccise nella stessa maniera, con un taglio deciso alla gola (che quasi decapitava la vittima), lo sventramento e una serie di mutilazioni del corpo. Il secondo omicidio, quello della povera Anne Chapmanm, fu particolarmente sadico: il polmone destro era stato perforato in cinque punti, mentre il sinistro in due; il cuore era stato tolto ed il fegato ridotto in brandelli, mentre le altre interiora erano state asportate dal corpo e disposte accuratamente sul petto della donna. E' in questa occasione che l'assassino si fa conoscere al grande pubblico: si firma su di un biglietto come Jack the Ripper. Questo secondo omicidio, subito ricollegato al primo di Ann Nichols, fece aumentare il numero dei poliziotti di ronda in Whitechapel, con squadre di sorveglianti che li coadiuvavano. Fu forse il fatto che l'inafferrabile assassino avesse un nome o l'efferatezza dei suoi delitti a fare concentrare i giornali di tutto il Regno su quel misero e dimenticato quartiere londinese. Tutti avevano da dire la loro, tutti avevano ipotesi: c'era chi pensava si trattasse di un chirurgo, chi di un macellaio, ma non vennero tralasciati gli studenti di anatomia e i dipendenti degli obitori. Oltre a firmarsi, il nostro iniziò anche a "corrispondere" con la polizia: inviò una lettera al comandante del distretto (scritta con inchiostro rosso, a ricordare il sangue delle vittime, che il nostro avrebbe usato per scrivere, se questo, però, non si fosse coagulato troppo presto) che diceva testualmente quanto segue. "Caro capo, continuo a sentir dire che la polizia mi ha preso, ma si direbbe proprio di no. Mi sono fatto quattro risate quando si sono pavoneggiati di aver trovato la giusta traccia... Cari signori, io sono a caccia di puttane e non la smetterò di scucirle fino a quando non mi passerà la voglia. A proposito, l'altra notte ho fatto un buon lavoro, non ho dato alla signora neppure il tempo di gridare. Come farete a prendermi? Mi piace il mio mestiere e non ho la minima intenzione di fermarmi. La prossima volta taglierò le orecchie alla signora e ve le manderò. Come un ricordino, che ne dite? Distintamente vostro, Jack the Ripper."
   

Lettera di Jack alla polizia

   
DruittJack ritornò a colpire all'interno di una stanza in Dorset Street, uccidendo la giovane Mary Ann Kelly in maniera incredibilmente sadica: come al solito, le tagliò la gola (e quasi la decapitò con il colpo), poi le asportò il fegato, i reni, il cuore, l'utero, gli intestini, i polmoni, le asportò i seni e le orecchie, le estrasse lo stomaco e le sfregiò il viso. Da qui in poi, Jack sparì dalla circolazione...Molte furono e sono le ipotesi sulla sua identità: quello che appariva il colpevole più certo (anche perché con la sua morte si erano chiusi gli omicidi) era Montague John Druitt, nipote di chirurghi, ma privo di qualsiasi nozione medica. Scotland Yard lo convocò per interrogarlo, ma prima di presentarsi, Druitt si buttò nel Tamigi con le tasche piene di sassi.
Druitt non fu l'unico indiziato (anche perché c'era il sospetto che si trattasse di qualcuno in vista, dato che la polizia interruppe subito le indagini dopo la morte di Druitt): c'erano anche George Chapman, impiccato per avvelenamento di prostitute, il medico russo Michail Ostrog, inviato dallo Zar, si diceva, per seminare il panico in Inghilterra. Ma l'ipotesi più affascinante trovava il suo teatro nel palazzo di Buckingham Palace. Ad indirizzare le indagini verso questa pista fu il medico della regina, tale William Gull, che era stato notato in Whitechapel in occasione di alcuni omicidi. Ma forse il medico era soltanto uno schermo per qualcuno più in alto, come per esempio il Duca di Clarence Alberto Vittorio, un giovane nipote della regina che si era ammalato di sifilide a 17 anni per aver frequentato appunto una prostituta: da qui, forse, sarebbe nato il suo odio per le "donnine allegre". Oltre a questo "buon motivo", ci sarebbero alcune coincidenze, delle quali la più chiara sarebbe il fatto che il giovane sarebbe uscito dal palazzo per aggirarsi in Whitechapel. Il duca morì a 24 anni, il 17 gennaio 1892, in una clinica, ormai terribilmente debilitato dalla malattia. Certo è che se l'assassino fosse stato il duca,
l'Inghilterra avrebbe avuto un re con un passato assai compromettente...

Il medico di corte

Il Duca di Clarence Alberto Vittorio

Un fatto importante, per concludere, va ricordato. Nel 1992, il mondo fu sconvolto da una clamorosa scoperta: era stato rinvenuto da tale Michael Barrett il diario delle imprese di Jack, scritto di sua propria mano. Il diario era di un commerciante inglese, un certo James Maybrick, di Liverpool, che durante i suoi viaggi di affari a Londra si sfogava
sezionando giovani prostitute. Il diario conteneva incredibili quantità di dettagli, certamente noti solo a chi avesse assistito (o compiuto) quei delitti. Tuttavia, dopo un'attenta analisi, si stabilì che il diario era stato sì compilato nel secolo scorso, ma non da Jack lo Squartatore.
    

Un'immagine di Maybrick e l'identikit di Jack: notate qualche somiglianza?"

BIBLIOGRAFIA

· Renato Genovese, "Un incubo in carne e ossa", da Almanacco della Paura, 2000, Sergio Bonelli Editore.
       

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